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PREGHIERA
Sorgente, aspetto da te l'acqua viva,
tra le mie rive di tutti i giorni,
senza te, io sarei acqua stagnante, che imputridisce e muore.
Sole, aspetto da te la luce, di giorno per la mia strada,
senza te, non sarei che una barca dimenticata,
che dal porto non lascia mai il molo.
Brezza, aspetto da te il soffio, per prendere il volo,
senza te, non sarei che un uccello sporco, che si trascina nel fango.
...e da te, l'artista, attendo che tu faccia sprizzare dal mio legno
e dalle mie corde una vita misteriosa,
poiché senza te, non sarei che uno strumento inutile,
addormentato, immobile e muto, nello scrigno dei miei giorni.
...Ma io vengo davanti a te, eccomi o artista ineffabile,
e come violino ranicchiato, nelle tue braccia amorose,
raccolto e libero, sotto le tue dita che mi cercano,
io mi offro per sposarti in una stretta d'amore,
e il nostro fanciullo sarà musica, perché canti il mondo.
inviato da Mariangela Molari, inserito il 20/05/2002
TESTO
La vita è così... Sono cose che capitano. Succede...
Sì.
Succede che io stia bene e quell'altro languisce in un sanatorio. Succede che io rischi l'indigestione e l'indiano muore di fame.
Succede che io tenga il mio bravo conto in banca e il vicino di casa vada a impegnare una coperta al Monte di Pietà.
Succede che io mi preoccupi per scegliere la villeggiatura e la famiglia di fronte si disperi per il pagamento dell'affitto (due camere in otto).
Succede che io vada in ufficio con l'utilitaria - è più maneggevole della coupé - e lo scaricatore si presenti alle 6 di mattino sulla banchina del porto a vedere se qualcuno ha bisogno delle sue braccia.
Succede che i miei figli ricevano per Natale dei doni favolosi e quella bambina sarda scriva: "Caro Gesù Bambino, vorrei una mela...".
Succede.
Succede che io sia un buon cristiano e quegli altri no.
Succede che io faccia l'elemosina e quegli altri la ricevano.
Succede che io abbia (o mi illuda di avere) Cristo senza la Croce, e quegli altri la croce senza il Cristo.
Succede.
Il gioco della vita è bizzarro. "A chi tocca tocca" (purché tocchi sempre agli altri).
Ma ho già i miei fastidi, io! Perché occuparmi di quelli degli altri?
Che c'entro io?
C'entri, eccome! Dal momento che c'entra anche Dio.
Ecco, ora mi sembra sia possibile rispondere a una semplicissima domanda del catechismo: "Dov'è Dio?".
"Dio è all'altro capo della croce".
La mia croce. Proprio questa. E anche quella dell'altro.
Dovunque ci sia una croce, non c'è che da afferrarla con le mie mani. Da un lato qualsiasi. Dall'altro c'è sempre Lui.
D'ora in poi so dove trovarlo.
crocesofferenzasolidarietàingiustiziapovertà
inviato da Stefania Raspo, inserito il 09/05/2002
RACCONTO
63. L'anti-genesi e il pianto di Dio
Rivista Messicana Iglesias, n. 46, 1987
Alla fine l'uomo distrusse la terra. La terra era stata bella. Poi su di essa aleggiò lo spirito dell'uomo e distrusse tutte le cose.
1. E l'uomo disse: "Siano le tenebre". E sembrò all'uomo che le tenebre fossero buone, e chiamò le tenebre "sicurezza"; e divise se stesso in razze, religioni e classi. Non ci fu sera e non ci fu mattina nel settimo giorno prima della fine.
2. E l'uomo disse: "Vi sia un governo forte", per regnare su di noi nelle nostre tenebre... Vi siano eserciti per uccidersi con ordine ed efficienza nelle nostre tenebre; perseguitiamo e distruggiamo, qui e fino ai confini della terra coloro che ci dicono la verità, perché noi amiamo le nostre tenebre. Non ci fu sera e non ci fu mattina nel sesto giorno prima della fine.
3. E l'uomo disse: "Vi siano missili e bombe" per uccidere meglio e più rapidamente. E vi furono forni e camere a gas per rifinire il lavoro. Ed era il quinto giorno prima della fine.
4. E l'uomo disse: "Vi siano droghe" e altre vie d'evasione, perché un lieve e costante fastidio - la realtà - ci disturba, nella nostra comodità. Ed era il quarto giorno prima della fine.
5. E l'uomo disse: "Vi siano divisioni tra le nazioni" perché possiamo sapere chi è il nostro nemico. Ed era il terzo giorno prima della fine.
6. E per ultima cosa l'uomo disse: "Facciamo Dio a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza", e non ci sia un altro Dio a competere con noi. Diciamo che Dio pensa come noi, pensiamo che odia come noi odiamo e che uccide come noi uccidiamo. Ed era il secondo giorno prima della fine.
7. Nell'ultimo giorno vi fu un grande fragore sulla faccia della terra; il fuoco purgò il bel pianeta, e fu silenzio. E il Signore Iddio vide tutto quello che l'uomo aveva fatto, e nel silenzio che avvolgeva quei resti fumanti, Dio pianse.
creazionenaturaodioviolenzaguerrafolliaorgoglio
inviato da Emilio Centomo, inserito il 04/05/2002
PREGHIERA
Fa' che niente possa inquinare la mia pace, Signore ma che io riesca a parlare di salute, gioia e prosperità ad ogni persona che incontrerò.
Aiutami, soprattutto, a sapere guardare il volto assolato di quelli con cui vivo.
Mi è difficile a volte sorvolare sui loro difetti e fermarmi un po' sulle loro qualità migliori.
Fammi offrire in ogni momento un volto felice e un sorriso amico ad ogni uomo, tuo figlio e fratello.
Apri i miei occhi all'invisibile perché niente arrivi a spegnere l'entusiasmo di quelli che credono in Te e che credono nell'uomo, che sperano in Te e che credono nell'uomo.
amiciziasperanzagioiasorrisotestimonianza
inviato da Tiziana Veglianti, inserito il 02/05/2002
PREGHIERA
65. Padre, mi abbandono a te 3
Padre mio, io mi abbandono a Te,
fa' di me ciò che ti piace.
Qualunque cosa tu faccia di me,
ti ringrazio.
Sono pronto a tutto, accetto tutto,
purché la tua volontà
si compia in me
e in tutte le tue creature.
Non desidero niente altro, Dio mio;
rimetto l'anima mia nelle tue mani
te la dono, Dio mio,
con tutto l'amore del mio cuore,
perché ti amo.
Ed è per me un'esigenza d'amore
il darmi,
il rimettermi nelle tue mani,
senza misura,
con una confidenza infinita,
poiché Tu sei il Padre mio.
abbandonoprogetto di Diofedefiducia
inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 12/04/2002
TESTO
66. Il tuo desiderio è la tua preghiera 2
S. Agostino, Commento sui Salmi, dalla Liturgia delle Ore, vol. I, p. 289
Il tuo desiderio è la tua preghiera: se continuo è il tuo desiderio, continua è pure la tua preghiera. L'Apostolo infatti non a caso afferma: "Pregate incessantemente" (1 Ts 5,17). S'intende forse che dobbiamo stare continuamente in ginocchio o prostrati o con le mani levate per obbedire al comando di pregare incessantemente? Se intendiamo così il pregare, ritengo che non possiamo farlo senza interruzione. Ma v'è un'altra preghiera, quella interiore, che è senza interruzione, ed è il desiderio. Qualunque cosa tu faccia, se desideri quel sabato (che è il riposo in Dio), non smetti mai di pregare. Se non vuoi interrompere di pregare, non cessare di desiderare. Il tuo desiderio è continuo, continua è la tua voce. Tacerai, se smetterai di amare. Tacquero coloro dei quali fu detto: "Per il dilagare dell'iniquità, l'amore di molti si raffredderà" (Mt 24,12). La freddezza dell'amore è il silenzio del cuore, l'ardore dell'amore è il grido del cuore. Se resta sempre vivo l'amore, tu gridi sempre; se gridi sempre, desideri sempre; se desideri, hai il pensiero volto alla pace.
preghieraperseveranzadesideriounione con Dio
inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 08/04/2002