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ESPERIENZA

41. Alzati e fatti riconoscere   1

Anthony De Mello, Il canto degli uccelli. Frammenti di saggezza nelle grandi religioni, p. 119

Per dire la verità così com'è ci vuole molto coraggio se si appartiene a un'istituzione.
Per sfidare l'istituzione stessa ci vuole ancora più coraggio. Fu questo che fece Gesù.

Quando Kruscev pronunciò la famosa denuncia dell'epoca staliniana, si dice che qualcuno, in parlamento, abbia esclamato: "Dov'eri tu, compagno Kruscev, quando tutte queste persone innocenti venivano massacrate?".
Kruscev smise di parlare, girò lo sguardo nella sala e disse: "Per favore, si alzi chi ha detto questo".
Ci fu grande tensione nella sala. Nessuno si alzò.
Allora Kruscev disse: "Bene, ora hai la risposta, chiunque tu sia. Io ero allora nella stessa identica posizione in cui tu ora ti trovi".

Gesù si sarebbe alzato.

coraggiotestimonianzacoerenza

5.0/5 (3 voti)

inserito il 08/11/2011

RACCONTO

42. Dio è nel sussurro   2

don Angelo Casati, midrash - pubblicato su "Il Gallo" - settembre 2011

Quando ero un ragazzino il signor Maestro stava insegnandomi a leggere. Una volta mi mostrò nel libro di preghiere due minuscole lettere, simili a due puntini quadrati. E mi disse: «Vedi Uri, queste due lettere, una accanto all'altra? È il monogramma del nome di Dio; e, ovunque, nelle preghiere, scorgi insieme questi due puntini, devi pronunciare il nome di Dio, anche se non è scritto per intero».

Continuammo a leggere con il Maestro, finché non trovammo, alla fine di una frase, i due punti. Erano ugualmente due puntini quadrati, solo non uno accanto all'altro, ma uno sotto l'altro. Pensai che si trattasse del monogramma di Dio perciò pronunciai il suo nome.

Il Maestro disse però: «No, no, Uri. Quel segno non indica il nome di Dio. Solo là dove i puntini sono a fianco l'uno dell'altro, dove uno vede nell'altro un compagno a lui uguale, solo là c'è il nome di Dio. Ma dove i due puntini sono uno sotto e l'altro sopra, là non c'è il nome di Dio».

Dio non è nell'arroganza. Nemmeno nell'arroganza della verità. È nel suono di un silenzio sottile. È nel sussurro.

Dioricercaamiciziaveritàsussurro

5.0/5 (4 voti)

inviato da Cesarina Volontè, inserito il 15/09/2011

RACCONTO

43. Il segreto della bilancia   4

Un uomo gravemente ammalato fu accolto in una comunità e messo in una grande stanza insieme a molti altri ammalati. Ma poco dopo essere deposto sul suo giaciglio, chiamò a gran voce il superiore. "In che luogo mi avete portato?", protestò. "Le persone che ho dintorno ridono e scherzano come bambini! Non sono certe ammalate come me!".

"A dire la verità lo sono molto più di lei!", rispose il superiore, "ma hanno scoperto un segreto, che oggi pochissimi conoscono o che, pur conoscendolo, non ci credono più."
"Quale segreto?" domandò l'uomo.

"Questo!", rispose un anziano dal letto confinante. Estrasse dal comodino una piccola bilancia, prese un sassolino e lo depose su un piatto; subito l'altro si alzò. "Che stai facendo?", chiese l'uomo.

"Ti sto mostrando il segreto! Questa bilancia rappresenta il legame che esiste fra uomo e uomo. Il sassolino è il tuo dolore che ora ti abbatte. Ma mentre abbatte te, solleva l'altro piatto della bilancia permettendo ad un altro di gioire. Gioia e dolore si tengono sempre per mano. Ma bisogna che il dolore sia offerto, non tenuto per sé; allora fa diventare come bambini e fa fiorire il sorriso anche in punto di morte".

"Nessuna scienza giustifica quello che tu dici!", fu la riflessione dell'uomo. "Appunto per questo c'è in giro tanto dolore vissuto con amarezza. Qui non è questione di scienza ma di fede. Perché non entri anche tu nella bilancia dell'amore?".

L'uomo accettò la strana proposta. E fu così che, quando guarito, rivisse istanti di gioia, non poté non pensare alla sofferenza degli altri. E si sentì legato agli uomini di tutto il mondo da un sottile filo d'oro.

Per molti rimarrà solo una bella fiaba. Ma se un domani dovessi incontrare un ammalato che sa sorridere, un infelice capace di gioire, un handicappato che ha fiducia nella vita, ricordatelo: probabilmente hai incontrato qualcuno che conosce il segreto della bilancia...

doloregioiaaccettazionecondivisioneofferta

inviato da Gloria Salvi, inserito il 08/07/2011

PREGHIERA

44. Misericordia di Dio   1

Sono venuto da te, Padre,
non ero solo sul ponte della morte,
tuo Figlio Gesù mi è venuto incontro.
Mi ha donato il suo Spirito.
Mi aspettavo la resa dei conti,
ero pronto a rispondere a mille quesiti,
a dare mille giustificazioni.
Il giudizio è durato un istante.
Mi hai chiesto: "Nella tua vita hai amato?"
Ho risposto con verità: "No, Signore!".
Ma lo Spirito mi ha suggerito una frase:
l'ho ripetuta a te, quasi completando la mia:
"Ma mi sono lasciato amare da te!".
Mi hai sorriso,
poi hai detto a Gesù
di condurmi nella tua casa.

vita eternagiudiziomisericordiaamore di Dio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Stefano Foschi, inserito il 08/07/2011

PREGHIERA

45. Preghiera del giudice

Gomes L., Compendium perquambreve utriusque Signaturæ, insertum eius operi: Commentarii iudiciales Cancellariæ, Venetiis 1575, f. 84v, col. B. (rev. secondo EI nº 5).

Siamo qui dinanzi a te, o Spirito Santo: sentiamo il peso delle nostre debolezze, ma siamo tutti riuniti nel tuo nome; vieni a noi, assistici, scendi nei nostri cuori: insegnaci tu ciò che dobbiamo fare, mostraci tu il cammino da seguire, compi tu stesso quanto da noi richiedi.

Sii tu solo a suggerire e guidare le nostre decisioni, perché tu solo, con Dio Padre e con il Figlio suo, hai un nome santo e glorioso.

Non permettere che sia lesa da noi la giustizia, tu che ami l'ordine e la pace; non ci faccia sviare l'ignoranza, non ci renda parziali l'umana simpatia, non c'influenzino cariche o persone; tienici stretti a te con il dono della tua grazia, perché siamo una cosa sola in te e in nulla ci discostiamo dalla verità; fa' che, riuniti nel tuo santo nome, sappiamo contemperare bontà e fermezza insieme, cosí da far tutto in armonia con te, nell'attesa che per il fedele compimento del dovere ci siano dati in futuro i premi eterni.

Amen.

giudiziogiudicaregiudice

inviato da Qumran2, inserito il 03/06/2011

PREGHIERA

46. Una storia di mani   1

Primo Mazzolari, Preghiere, La Locusta

La tua morte, o Gesù, è una storia di mani. Una storia di povere mani, che denudano, inchiodano, giocano a dadi, spaccano il cuore. Tu lo sai, tu lo vedi, o Signore. Prima di giudicare, però, pensiamoci.

Ci sono dentro anche le nostre mani. Mani che contano volentieri il denaro, mani che legano le mani agli umili, mani che applaudono le prepotenze dei violenti, mani che spogliano i poveri, mani che inchiodano perché nessuno contenda il nostro privilegio, mani che invano cercano di lavare le proprie viltà, mani che scrivono contro la verità, mani che trapassano i cuori. La tua morte è opera di queste mani, che continuano nei secoli l'agonia e la passione.

Se potessimo dimenticare queste mani, se ci fosse un'acqua per lavare queste mani. Per dimenticare le mie mani, ho bisogno di guardare altre mani, di sostituire le mie mani spietate con le mani misericordiose della Madonna, della Maddalena, di Giovanni, del Centurione che si batte il petto...

crocevenerdì santopassioneresponsabilitàingiustizia

5.0/5 (1 voto)

inviato da Don Dino Lanza, inserito il 20/04/2011

TESTO

47. Decalogo per trattare con un arrogante   2

Mons. Domenico Sigalini, Messagero di Sant'Antonio, marzo 2009

1. Non ti sentire mai offeso, nessuno può entrare nel sacrario della tua coscienza.
2. Non perdere tempo a rendere pan per focaccia: peggiori tu e spingi l'altro a perseverare.
3. Non compatirlo, ma creagli attorno un contesto disarmante di amicizia.
4. Spesso è maleducazione incosciente la sua: aiutalo a scoprire i sentimenti tenui della vita.
5. Sappi che ogni uomo ha bisogno degli altri per essere felice, ma deve allargare il cuore per far loro spazio.
6. Si è fatto lui centro del mondo: aiutalo a scoprire il vero centro che è Dio.
7. Per valutarsi nella verità di se stesso, ha bisogno di lasciare il suo loculo, nel quale si sente papa, re e profeta.
8. Se comincia a chiedere scusa, anche tra i denti, non lo scoraggiare: è su una buona strada.
9. La buona educazione non è il politicamente corretto, ma il lasciarsi conquistare da un ideale.
10. Conquisti più arroganti con una goccia di miele che con un barile di aceto.

arroganzaviolenzaprepotenzagentilezzaumiltàserenitàperdono

5.0/5 (1 voto)

inviato da Luca, inserito il 08/01/2011

PREGHIERA

48. Padre, tu conosci   3

Josè Fernàndez Paniagua, Dall'alba al tramonto 8/2009, pag. 17

Padre, tu conosci
il mio cuore impuro:
fa' che io possa vivere
in atteggiamento di offerta
un'esistenza priva
di maschere.
Tu scruti i miei passi
e scopri gli ostacoli
che mi si parano dinanzi:
orienta i miei sforzi
e purifica i miei istinti.

veritàlibertà

inviato da Giovanni Pallaro, inserito il 03/09/2010

RACCONTO

49. Umiltà e riposo

Detti editi e inediti dei padri del deserto

Dicevano di abba Arsenio che una volta si ammalò, a Scete; il presbitero venne, lo trasportò in chiesa e l'adagiò su un tappeto con un piccolo cuscino sotto la testa. Ed ecco che un anziano, venuto a trovarlo e vedendolo sul tappeto con il cuscino sotto la testa, si scandalizzò dicendo: "È questo abba Arsenio? E se ne sta sdraiato su questa roba?". Presolo in disparte, il presbitero gli chiese: "Che lavoro facevi tu quando eri nel tuo villaggio?". Quello rispose: "Ero pastore". "E come vivevi?", gli chiese. "Tra molti stenti", rispose quello. Gli disse ancora: "E ora come vivi nella tua cella?". Rispose: "Con un certo conforto". Gli disse allora: "Vedi abba Arsenio? Nel mondo era precettore di imperatori, lo attorniavano migliaia di servi che portavano cinture d'oro, gioielli e vestiti di seta, e sotto i suoi piedi c'erano tappeti preziosi. Tu, invece, essendo pastore, non avevi nel mondo il conforto che hai ora; mentre egli qui non ha gli agi di cui godeva nel mondo. Ecco, tu ora trovi sollievo e lui tribolazione". All'udire ciò, fu preso da compunzione e fece una metanìa (inchino) dicendo: "Perdonami, abba, ho peccato; in verità questa è la vera via, perché costui è giunto all'umiltà, io invece al riposo". E l'anziano se ne andò avendo ricevuto giovamento.

giudicarenon giudicare

inviato da Busato Don Paolo, inserito il 03/09/2010

PREGHIERA

50. Preghiera al Volto Santo

Bruno Forte

Signore Gesù,
tu che sei il volto dell'eterno amore,
tu che hai voluto guardarci con occhi nuovi,
parlarci con labbra nuove,
ascoltarci con orecchie nuove,
tu che hai voluto effondere lo Spirito Santo
come profumo della tua grazia e della tua bellezza
nei nostri cuori e nell'universo intero,
tu che hai voluto toccarci per essere toccato da noi,
e ti sei fatto gustare nel pane della vita,
parla ancora al nostro cuore,
inondalo, e fa' che l'incontro con te
in questo luogo santo,
custode del velo nel quale i fedeli venerano
il tuo Volto di infinita misericordia,
possa essere per tutti quelli che vi giungeranno pellegrini
durante questo anno santo,
il nuovo inizio della storia di salvezza e di amore
a cui chiami i nostri cuori...
E Maria, che contemplò il tuo volto per prima
e lo baciò con tenerezza di Madre,
lei che seguì l'evolversi del tuo volto,
e lo vide chiudere gli occhi sulle braccia della croce,
lei che lo contemplò risorto
e ora lo contempla nella gloria,
ci aiuti ad essere quelli che cercano nella verità,
che incontrano nella grazia della santa madre Chiesa,
che riconoscono nei sacramenti, nella carità e nella fede
il tuo volto di Salvatore,
rivelazione dell'infinito amore. Amen!

volto di Gesù

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 03/09/2010

PREGHIERA

51. A te!

San Giovanni Leonardi

A te, levo i miei occhi,
a te, che abiti nei cieli,
a te, che sei presente
in questa eucaristia.

A te, non al mondo che non mi può dare che affanni;
a te, che da quelli mi liberi;
a te ogni pensiero,
non più ai sensi, non più alla carne
che nel suo cappio mi soffoca e inganna,
a te, non più agli amici,
perché non c'è chi fa il bene [Sal. 52, 2];
non più alle cose
che purtroppo mi portano ad offenderti.
A te, non più alle creature,
ma a te che sei il mio Creatore.
Di fronte a te,
sollevo i miei occhi
conquistati da te.

A te, vita mia.
A te, verità mia.
A te, guida mia.
A te, speranza mia.
Di fronte a te,
sollevo i miei occhi
conquistati da te.

A te, che m'hai dato quest'anima.
Alla tua magnificenza e perfezione.
Sei sovrano dell'essere tutto,
governi il tutto,
dispensi il tutto,
regoli il tutto
e il tutto in niente puoi ridurre.
Di fronte a te,
sollevo i miei occhi
conquistati da te.

A te, che per amore mio,
hai sudato sangue,
fosti legato,
percosso,
coperto di sputi,
deriso come pazzo,
battuto come reo,
coronato di spine come superbo,
e crocifisso come assassino.
Di fronte a te,
sollevo i miei occhi
conquistati da te.

Rendici il senso nostro,
il senso vero della vita,
per non vivere più come bestie
ma come veri uomini.
Solo facendo così
saremo liberi da tante preoccupazioni.

A te la lode e la gloria,
con il Padre e lo Spirito Santo
per tutti i secoli dei secoli.

adorazionerapporto con Dioeucaristia

5.0/5 (1 voto)

inviato da P. Luigi Murra, inserito il 11/08/2010

PREGHIERA

52. Preghiera della strada

Aprimi, o Signore, il sentiero della vita
e guidami sulle strade dei tuoi desideri;
insegnami i paesi della tua dimora
e fa risplendere ai miei occhi la meta delle mie fatiche.
Dammi di capire la bellezza delle cose
e le parole che tu esprimi a mio insegnamento
dalle profondità di essa.
Donami di comprendere la bontà delle cose
e di saperne usare rettamente
per la tua gloria e per la mia felicità.
La mia preghiera, il mio canto, il mio lavoro,
tutta la mia vita, siano espressioni
di riconoscenza verso di te.
Concedimi di capire gli uomini
che incontro sul mio cammino
e il dolore che nascondono,
quelli che dividono con me la fatica della strada,
l'amore dell'avventura,
la soddisfazione della scoperta.
Dammi il dono della vera amicizia e della vera allegria;
fammi cordiale, attento, puro, magnanimo, misericordioso.
Fammi sentire la voce della strada:
quella che mi invita sulle vie del mondo
a conoscere sempre più i segni del tuo amore,
quella che batte il cammino dei cuori,
che conosce il sentiero delle altezze
dove tu abiti nello splendore della verità.
Lontano da te e dalle tue vie,
fammi sentire l'inutilità del tutto,
il silenzio e la sordità delle cose
e il desiderio della casa.
A questa casa dammi di poter giungere
dove tu, per tutti i Santi, sei bellezza vera,
luce increata, amore pieno, riposo perfetto.
Amen.

camminoannuncio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Pina Oro, inserito il 30/06/2010

TESTO

53. Dio abita in noi

Madre Speranza di Gesù, Come un Padre e una tenera Madre

Che cosa dobbiamo fare per incontrarci con Dio?
Per incontrarci con Dio non è necessario che ci affatichiamo molto, andando di qua e di là: Egli si trova molto vicino a noi ed anche dentro di noi.
Si trova molto vicino a noi, perché è presente in tutte le creature che ci circondano; si trova dentro di noi perché la nostra persona può diventare un Tabernacolo vivente, se invitiamo il Signore a rimanere con noi, con la certezza che egli vi resterà e prenderà dimora nel nostro povero e misero cuore.
Quanta fiducia può infondere il pensiero che per quanto siano dure le prove, le tentazioni, le croci, le fatiche per le quali dobbiamo passare, possiamo essere certi che è con noi il Signore, Lui che è onnipotente, al quale niente resiste!

Dobbiamo essere persuasi che il Signore vive in noi come un intimo amico.
Egli sa che, da soli, non possiamo coltivare la vita soprannaturale, né camminare nella santità; perciò opera insieme a noi come il più valido collaboratore, supplendo, istante per istante, con la sua grazia alla nostra impotenza.
Abbiamo bisogno di luce per penetrare nella verità della fede?
Invochiamolo! Egli, l'Autore della luce, illuminerà la nostra intelligenza.
Abbiamo bisogno di risolutezza e coraggio per far fronte ai nostri impegni? Egli ci darà le energie soprannaturali che ci sono necessarie per compiere tutto secondo i suoi desideri.
Ricorriamo a lui che ci sta aspettando per darci aiuto e forza.

Non c'è cosa più grande e più dolce che amare il nostro Dio.
Questo amore procura una grande pace all'anima; pace che cresce se siamo profondamente persuasi che il nostro Dio abita in noi con paterna sollecitudine.

La persona che ama il Signore è felice e gode continuamente della sua presenza.
Ha compreso che per trattare con lui non c'è bisogno di muovere neppure un passo, poiché il Signore dimora e vive dentro di lei.

inabitazione di Diorapporto con Diograziavita di grazia

inviato da M. Lucia Lisci, inserito il 09/12/2009

PREGHIERA

54. Preghiera dei genitori   2

Ti ringraziamo, Signore, per il dono dei nostri figli.
Sappiamo che tu li ami di un amore più grande,
più potente, più puro del nostro;
a te dunque li affidiamo.
Sii tu per loro la Via, la Verità e la Vita,
l'amico vero che non tradisce mai.
Fa' che essi credano, perché la vita
senza fede è una notte disperata.
Fa' che siano puri, perché senza purezza
non c'è amore, ma egoismo.
Fa' che crescano onesti e laboriosi,
sani e buoni come noi li sogniamo e tu li vuoi.
Degnati di eleggere e di chiamare qualcuno di loro
per l'avvento del tuo Regno.
Fa' che noi siamo per loro esempio luminoso
di virtù e guida sicura.
Dona efficacia alla nostra parola, forza costante
alla nostra azione formatrice e di testimonianza.
E tu, Maria, che conoscesti le ineffabili gioie
di una maternità santa,
dacci un cuore capace di trasmettere
una fede viva e ardente.
Santifica le nostre ansie e le nostre gioie,
fa' che i nostri figli crescano in virtù e santità
per opera tua e del tuo Figlio Divino.
Amen!

genitorifiglifamiglia

4.5/5 (2 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 09/12/2009

TESTO

55. Tre cose   1

Coltiva tre cose: la bontà, la saggezza e l'amicizia.
Cerca tre cose: la verità, la filosofia e la comprensione.
Ama tre cose: le buone maniere, il valore ed il servizio.
Governa tre cose: il carattere, la lingua e la condotta.
Apprezza tre cose: la cordialità, l'allegria e la decenza.
Difendi tre cose: l'onore, gli amici e i deboli.
Ammira tre cose: il talento, la dignità e la grazia.
Escludi tre cose: l'ignoranza, l'offesa e l'invidia.
Combatti tre cose: la bugia, l'odio e la calunnia.
Conserva tre cose: la salute, il prestigio e il buon umore.

consiglivitasapienza

inviato da Don Stefano Rocca, inserito il 11/10/2009

TESTO

56. I dieci comandamenti laici   1

1. Domina la tua lingua. Dì sempre meno di quello che pensi.

2. Rifletti... prima di fare una promessa e di non rispettarla dopo, non importa quanto ti costa compierla.

3. Mai.... Non lasciarti mai sfuggire l'occasione di dire qualcosa di incoraggiante ad una persona, o qualcosa di buono su di lei.

4. Interessati... alle persone che ti circondano, alle loro famiglie, ai loro focolari, ai loro sogni. Stai con coloro che ridono sanamente e conforta quelli che piangono.

5. Sii allegro. Ridi delle buone storie ed impara a raccontarle. Trasmettere allegria è un dono che tutti possiamo fare.

6. Conserva... una mente aperta per tutte le cose. Ricorda che non ci sono verità assolute. E che è una virtù poter divergere pur conservando l'amicizia di chi si oppone alle nostre idee.

7. Lascia... che le tue virtù parlino da sé e rifiuta di parlare delle debolezze e degli errori altrui. Condanna la mormorazione, soprattutto quella malintenzionata.

8. Fa'... attenzione alla suscettibilità dei molti. E' più facile ferire che riparare dopo.

9. Non... fare caso alle chiacchiere sulla tua persona. Vivi in modo che nessuno possa dare loro credito e finiranno per essere dimenticate.

10. Non... essere eccessivamente geloso dei tuoi diritti. Ma lavora, abbi pazienza, conserva la calma, credi in te stesso, sii fermo e riceverai la tua ricompensa.

"Il passo del tempo deve essere una conquista e non una perdita".

comandamentivitasapienza

inviato da Don Stefano Rocca, inserito il 11/10/2009

PREGHIERA

57. Maria, donna del pane   1

Tonino Bello, Maria donna dei nostri giorni, Edizioni San Paolo

Santa Maria, donna del pane, da chi se non da te, nei giorni dell'abbondanza con gratitudine e nelle lunghe sere delle ristrettezze con fiducia, accanto al focolare che crepitava senza schiuma di pentole, Gesù può avere appreso quella frase del Deuteronomio (8,3), con cui il tentatore sarebbe stato scornato nel deserto: "Non di sol pane vive l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio?".

Ripeticila, quella frase, perché la dimentichiamo facilmente. Facci capire che il pane non è tutto. Che i conti in banca non bastano a renderci contenti. Che la tavola piena di vivande non sazia, se il cuore è vuoto di verità. Che se manca la pace dell'anima, anche i cibi più raffinati sono privi di sapore.

Perciò, quando ci vedi brancolare insoddisfatti attorno alle nostre dispense stracolme di beni, muovi a compassione di noi, placa il nostro bisogno di felicità e torna a deporre nella mangiatoia, come quella notte facesti a Betlemme, "il pane vivo disceso dal cielo" (Gv 6,51).

Perché solo chi mangia di quel pane non avrà più fame in eterno.

Mariabisognibeni materialibeni spiritualiinterioritàesterioritàricchezzapace dell'animainsoddisfazioneeucaristiaGesù

inviato da Cristina Catapano, inserito il 18/07/2009

PREGHIERA

58. San Giovanni Battista, l'amico dello sposo

mons. Franco Agnesi, All'ombra della basilica, La Prealpina, 21.06.2009

San Giovanni Battista,
che hai sussultato di gioia,
ancor prima della nascita,
al sentire la voce di Maria, madre del Redentore,
fa' che ricerchiamo sempre motivi di gioia e di serenità
per i nostri cuori e per le nostre famiglie.

Tu che hai preparato la strada al Redentore, aiuta noi cristiani
a preparare il cuore dei nostri piccoli e dei nostri giovani,
a conoscere ed amare nostro Signore.

Tu che lo hai indicato al tuo popolo nel fiume Giordano,
aiutaci a riconoscerlo nella sua Parola,
nei Sacramenti, nei fratelli, soprattutto i più poveri e bisognosi.

Tu che hai lottato fino alla morte per i principi e i valori più nobili,
aiutaci ad impegnarci anche noi perché
nelle fabbriche e negli uffici
regni l'onestà, il rispetto e la solidarietà.

Tu che ti sei lasciato uccidere pur di non tacere la verità,
aiutaci ad essere coraggiosi testimoni
della libertà e della giustizia in ogni momento
e comportamento della nostra vita.

Tu che sei stato definito da Cristo il più grande profeta,
aiutaci ad essere anche noi, nel nostro ambiente di vita,
con semplicità, ma con coerenza,
profeti e testimoni della verità e della nostra fede.
Amen.

profetaprofeziatestimonetestimonianza

inviato da Cesarina, inserito il 22/06/2009

PREGHIERA

59. Trinità beata

Antonio Merico, Parola Pregata, preghiere per l'anno liturgico A

O Trinità beata,
un solo Dio e un solo Signore,
non nell'unità di una sola persona
ma nella trinità di una sola sostanza.

Noi adoriamo l'unità della natura,
la trinità delle persone,
l'uguaglianza della maestà divina.

Seguire te è lasciarsi guidare dall'amore,
perché tu sei l'amore;
seguire te è uscire dalle tenebre
per passare alla luce della verità.

Fede in te è dar credito
all'esperienza di Gesù,
riconoscerlo come venuto e voluto da te.

Noi siamo tabernacolo vivente
quando ti lasciamo inabitare nel nostro cuore
e più che capire ti contempliamo
lasciandoci da te amare.

Donaci di far conoscere il tuo amore operante
nella storia degli uomini.

Vedi vangelo: Gv 3,16-18

TrinitàamoreDio

inviato da Titti Scianaro, inserito il 17/06/2009

TESTO

60. L'anima dell'uomo fedele è più grande del cielo

S. Chiara d'Assisi, Lettera terza a Sant' Agnese di Boemia, FF2892

Per la grazia di Dio, l'anima dell'uomo fedele, che è la più degna di tutte le creature, è più grande del cielo, poiché i cieli con tutte le altre creature non possono contenere il Creatore, mentre la sola anima fedele è sua dimora e sede, e ciò soltanto grazie alla carità di cui gli empi sono privi, come afferma la Verità stessa: "Chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò, e verremo a lui e faremo dimora presso di lui" (Gv 14,21.23).

caritàfedeltàamorerapporto con Dioinabitazione di Dio

inviato da Antonio Antonucci, inserito il 12/06/2009

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