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TESTO

41. Vieni ancora, Signore Gesù

Fernando Filanti

Vieni, Signore Gesù,
anche se
non c'è più notte,
ma negozi
con le vetrine in festa,
imbellettate
con l'albero e la stella,
in attesa che torni a nascere
il Dio quattrino.

Vieni, Signore Gesù,
anche se
non c'è più silenzio,
ma folla impazzita
per le strade,
con pacchi e pacchetti
pieni di niente,
stordita dal clacson
impietoso e
dalla onnipotente pubblicità.

Vieni, Signore Gesù,
anche se non ci son più
gli umili pastori adoranti,
in silenzio,
e con gli occhi
pieni di stupore,
ma affollate chiese
di persone annoiate
con voci tremule in falsetto,
che cantano del Bambino
e della grotta,
per ritornare poi,
nelle calde e comode case
con le tavole deserte,
ma apparecchiate,
piene di cibo che va sprecato.

Tutto, tutto,
in attesa non di te,
ma di essere consumato.
Abbi pietà di noi,
ancora una volta,
vieni, Signore Gesù,
a saziare la nostra fame,
che ogni cosa consumata aumenta,
la nostra sete
a cui ogni altra bevanda
è solo amaro sale.

Vieni ancora, Signore Gesù.

nataleGesù Bambinodistrazione

inviato da Qumran2, inserito il 24/11/2009

TESTO

42. Quel bambino

Chiara Lubich

Quando ti preghiamo, Gesù, nel nostro cuore, quando ti adoriamo nell'Ostia Santa dell'altare, quando conversiamo con te presente in Cielo, e a te diciamo il nostro grazie per la vita e su te versiamo il pentimento dei nostri sbagli, e da te invochiamo le grazie di cui abbiamo bisogno, sempre ti pensiamo adulto, Signore.

Ora ecco che, luce sempre nuova, ogni anno ritorna Natale e, come una rinnovata rivelazione, ti mostri a noi bambino, neonato in una culla, e un'onda di commozione ci invade. E non sappiamo più formulare parola, né osiamo chiedere, né ci sentiamo di pesare su tante minuscole forze seppur onnipotenti.

Il mistero ci ammutolisce ed il silenzio adorante dell'anima si confonde con quello di Maria, la quale, alla dichiarazione dei pastori che udirono il celeste canto degli angeli, "serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore" (Lc 2,19).

Il Natale: quel Bambino sempre ci appare come uno dei misteri più sconcertanti della nostra fede, perché è principio della rivelazione dell'amore di Dio per noi che poi s'aprirà in tutta la sua divina, misericordiosa, onnipotente maestosità.

NataleamoreGesù bambino

inviato da Franco Canzian, inserito il 24/11/2009

TESTO

43. E se questa notte Gesù non nascesse?   1

E se Gesù questa notte non nascesse? E' proprio una ipotesi così improbabile? Siamo così abituati a mettere il Natale nei nostri programmi e nei nostri calendari, che neppure ci sfiora un'ipotesi del genere.

Eppure il rischio di un Natale senza Gesù che nasce è più presente di quanto non si creda. Infatti il Natale per molti è già passato con gli ultimi acquisti e gli ultimi regali nell'ultimo negozio che ha abbassato le saracinesche. Rimane la Messa di mezzanotte. Ma è poco più che una formalità. La solita storia di duemila anni fa, carica sempre di suggestione e di poesia, e il solito invito ad essere un po' più buoni e più attenti ai bisogni dei poveri.

Dunque per la maggior parte, forse, un Natale senza novità rivolto solo al passato. Probabilmente ben pochi si aspettano che Gesù nasca di nuovo, che prenda carne nella nostra umanità... Quanti di noi, qui presenti, aspettiamo una cosa del genere?

E se Gesù non nasce, tutto rimane come prima. Il Natale è solo un giorno di memoria di uno che non c'è più. La speranza dei poveri poco più che una illusione. L'inizio di una umanità nuova ancora una volta rinviata. Se Gesù non nasce questa notte è come tutte le altre notti e domani sarà solo un giorno in più per tutti.

Riflettiamo. Il rischio che Gesù non nasca c'è davvero, ed è nel cuore di ciascuno.

NataleGesù

inviato da Franco Canzian, inserito il 24/11/2009

TESTO

44. Preghiera di Natale   1

Gesù viene,
e con lui viene la gioia.
Se lo vuoi ti è vicino;
anche se non lo vuoi
ti è vicino.
Ti parla anche
se non gli parli:
se non l'ami,
egli ti ama ancora di più.
Se ti perdi
egli viene a cercarti:
se non sai camminare,
ti porta.
Se tu piangi,
lui ti consola.
Se sei povero
hai assicurato
il Regno dei Cieli.
Così entra nel mondo
la gioia,
attraverso un bimbo
che non ha niente.

povertànatale

inviato da Rosamaria Brovero Gonella, inserito il 24/11/2009

TESTO

45. Se posso vivere il Natale

Matteo Salvatti

Ho immaginato il mio Natale ideale. Ho sognato che non ci fossero più i malvagi. Ho sperato che venissero annientati gli antipatici. Ho implorato che svanissero i maleducati. Ho pregato che non esistessero gli ipocriti. Ho chiesto l'eliminazione dei tirchi. Ho voluto che scomparissero i superbi. Ho deciso che si dissolvessero i tristi. Ho preferito che si dileguassero gli invidiosi. Mi sono accorto che quel Natale non avrei potuto festeggiarlo, perché tra gli esclusi c'ero anch'io. Poco alla volta ho accettato di inglobare almeno una categoria, ma io non c'ero mai. Alla fine, quando ho ripristinato tutti, sono ricomparso. Perché i miei silenzi erano malvagie approvazioni con i malvagi, i miei atteggiamenti erano antipatici con gli antipatici, i miei battibecchi erano maleducati con i maleducati, i miei giudizi erano ipocriti con gli ipocriti, la mia avarizia si manifestava proprio con i tirchi e la mia vanità creava in continuazione la superbia negli altri. Se qualcuno era triste io non ero stato in grado di renderlo felice, se qualcuno era invidioso ero stato io a renderlo tale.

Riflettendo in silenzio ho, d'improvviso, vissuto il più bel Natale della mia esistenza: osservavo la gente con occhi diversi, perché avevo compreso che, se io c'ero, in fondo, qualcuno, nonostante i miei difetti, aveva accettato di non cancellarmi da quel giorno. E la mia riconoscenza verso tutti era grande davvero.

Natale

inviato da Matteo Salvatti, inserito il 06/08/2009

TESTO

46. Natale.... un'alba!   1

Giosy Cento

Non so davvero quale differenza ci sia tra
l'alba della Creazione
e l'alba dell'Incarnazione.
Se provo ad immaginarle
vedo solo Dio,
la sua onnipotenza,
il suo Amore.
Il primo mattino: l'emergere del creato
dalla amorosa progettazione e manualità dei tre divini.
E' tutto novità,
è tutto che stupisce,
nuovo, incontaminato.
"E' buono, è bello", esclama Dio.
Allora la Creazione intona il Gloria:
terra e cielo a braccetto,
sorella e fratello, in pace, fanno sentire ai tre divini
il Grazie per l'essere creati
e per la prospettiva d'essere e vivere eternamente.
Il mistero di salvezza poi si srotola nella storia.
Le vicende umane sono lunghi attimi pieni di promesse di Dio.
Ed ecco l'alba: è a Betlehem.
Qui il fatto più umano e quotidiano della terra
"il nascere" rivela una nuova Creazione.
Nasce un bimbo da un grembo inviolato: è Dio.
Emerge un fatto insolito, divino:
nella grotta c'è la tenda di convegno dei tre divini
e, per un nuovo, amoroso disegno, la Creazione,
non più incontaminata,
riveste il Figlio di sé e viene innalzata
oltre la sua primitiva dignità.
Ora "Creatura" è il Creatore:
e l'uomo adora, compreso ma incapace di comprendere.
Allora, anche in quell'alba di speranza,
cielo e terra come fratello e sorella,
mano nella mano,
fanno sentire il Grazie,
il "Gloria a Dio nell'alto dei cieli
e pace in terra agli uomini amati da sempre".
E' Natale: sia per me e per te... un'alba!

natalenascitacreazionecreatoreredenzioneincarnazione

5.0/5 (2 voti)

inviato da Rita Cattaneo, inserito il 06/08/2009

TESTO

47. Uno strano invito   2

C'è un invito per te. Sarà una sorpresa.
Si festeggia una nascita, da lungo attesa.
Non ti preoccupare per il regalo:
lo farà lui, il festeggiato!
Semplifichiamo le presentazioni:
ci guarderemo negli occhi. Saranno lucidi.
Niente brindisi e nessun discorso.
Forse ti verrà la voglia di cantare
o di danzare: non sono necessarie le prove.
Tranquillo per l'abito: va benissimo
quello di tutti i giorni.
E' richiesto solo il cuore. Spalancato
al mistero, alla gioia, al giubilo
perché è nato il Dio con noi.

natalenativitàincarnazione

5.0/5 (2 voti)

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 06/08/2009

TESTO

48. La comunione eucaristica

San Giovanni Maria Vianney, Omelia per la VI domenica dopo Pentecoste

Quale gioia per un cristiano che ha la fede, che, alzandosi dalla santa Mensa, se ne va con tutto il cielo nel suo cuore!... Ah, felice la casa nella quale abitano tali cristiani!... quale rispetto bisogna avere per essi, durante la giornata. Avere, in casa, un secondo tabernacolo dove il buon Dio ha dimorato veramente in corpo e anima!

- Forse, mi direte ancora: se questa felicità è così grande, perché dunque la Chiesa ci dà il comandamento di comunicarci una volta ogni anno?

- Questo comandamento non è fatto per i buoni cristiani, esiste soltanto per i cristiani pusillanimi e indifferenti verso la salvezza della loro povera anima. Agli inizi della Chiesa, la più grande punizione che si poteva imporre ai cristiani era di privarli di tale felicità; ogni volta che avevano la gioia di assistere alla santa Messa, avevano la gioia di comunicare. Mio Dio! possibile che dei cristiani rimangano tre, quattro, cinque e sei mesi, senza dare questo nutrimento celeste alle loro povere anime? La lasciano morire di inedia!... Mio Dio!, che guaio e quale accecamento!... avendo tanti rimedi per guarirla e un cibo così adatto a conservarla in salute!

La Chiesa, vedendo quanto già i cristiani perdevano di vista la salvezza delle loro povere anime, sperando che il timore del peccato facesse loro aprire gli occhi, dette loro un comandamento che li obbligava a comunicarsi tre volte all'anno, a Natale, a Pasqua e a Pentecoste. Ma in seguito, vedendo che i cristiani diventavano sempre più insensibili alla loro disgrazia, la Chiesa ha finito per non obbligarli più ad avvicinarsi al loro Dio, tranne una volta all'anno. O mio Dio!, che disgrazia e quale accecamento che un cristiano sia obbligato a mezzo di leggi a cercare la sua felicità!

comunione eucaristicaeucaristiaanno sacerdotalecomunione

inviato da Parrocchia S. Giovanni M. Vianney - Roma, inserito il 26/06/2009

TESTO

49. Auguri di Natale   2

Klaus Nemmerle

Ogni essere umano è una finestra:
la splendida, grandiosa finestra
di una cattedrale.
Ma cos'è una finestra così senza luce?
A Natale la luce si è levata.
A Natale è nato Colui che illumina la mia vita,
anche quando non vi trovo che tenebre.
Voglio porla, questa vita, nella Sua luce,
e la finestra s'infiammerà di colori
e molti vedranno la luce!

nativitànascitalucenatale

inviato da Lina Caliendo, inserito il 05/06/2009

TESTO

50. Dio si fa uomo: perché?

S. Lucia Filippini, Pensieri

Soggiorna egli sulla terra,
perché a noi ha ceduto il cielo;
giace sul fieno,
per dare a noi di calpestar le stelle;
vagisce tra due animali,
per farci conversare con gli angeli;
trema nudo di panni,
per ammantare noi
di luce e di gloria immortale.

elevazionegratitudinenascitanatale

inviato da Suor Antonina Bonomo, Maestra Pia Filippini, inserito il 29/05/2009

TESTO

51. Natale

Rabindranath Tagore

La Madre era seduta sulla paglia
con nel grembo il bambino,
come stella del mattino in grembo all'aurora.
Tutti piegarono le ginocchia:
il re e il mendicante, il santo e il peccatore,
il sapiente e l'ignorante.
Tutti ad alta voce gridarono:
vittoria per l'uomo, vittoria per il Neonato,
per colui che vive in eterno!
Come stella del mattino in grembo all'aurora.

nataleincarnazioneuguaglianza

inviato da Luca Simoni, inserito il 19/12/2007

TESTO

52. Io vado avanti come un'asino

Card. Roger Etchegaray

Io vado avanti come un' asino...
sì, proprio come quell'animale che un dizionario biblico così descrive:
"L'asino della Palestina è molto vigoroso, sopporta il caldo, si nutre di cardi; ha una forma di zoccoli che rende molto sicuro il suo incedere, costa poco mantenerlo. I suoi soli difetti sono la caparbietà e la pigrizia".
Io vado avanti come quell'asino
di Gerusalemme,
che, in quel giorno della festa degli ulivi,
divenne la cavalcatura regale e pacifica del Messia.
Io non sono sapiente,
ma una cosa so: so di portare Cristo
sulle mie spalle
e la cosa mi rende più orgoglioso
di essere borgognone o basco.
Io lo porto, ma è lui che mi guida:
io credo in lui, lui mi guida verso il suo regno.
Chissà quante volte si sente sballottato il mio Signore,
quando inciampo contro una pietra!
Ma lui non mi rinfaccia mai niente.
E' così bello percepire
quanto sia buono e generoso con me:
mi lascia il tempo di salutare
l'incantevole asina di Balaan,
di sognare davanti a un campo di spighe,
di dimenticarmi persino di portarlo.
Io vado avanti in silenzio.
E' strano quanto ci si capisca
anche senza parlare!
La sua sola parola, che io ho ben capito,
sembra essere stata detta apposta per me:
"Il mio giogo è facile da sopportare
e il mio passo leggero" (Mt 11,30).
Fede d'animale,
come quando una notte di Natale,
allegramente portavo sua Madre verso Betlemme.
Io vado avanti nella gioia.
Quando voglio cantare le sue lodi,
io faccio un baccano del diavolo,
io canto stonato.
Lui allora ride,
ride di cuore
e il suo riso trasforma
le strettoie del mio vecchio cammino
in una pista da ballo e i miei pesanti zoccoli
in sandali alati.
Io vado avanti come un asino
che porta Cristo sulle sue spalle.

amorefedeservizioumiltà

inviato da Daniela, inserito il 22/09/2007

TESTO

53. Il presepe siamo noi

Marco Pappalardo

Il nostro corpo presepe vivente,
nei luoghi dove siamo chiamati a vivere e lavorare.
Le nostre gambe come quelle degli animali
che hanno visitato la grotta "quella notte".
Il nostro ventre come quello di Maria
che ha accolto e fatto crescere Gesù.
Le nostre braccia come quelle di Giuseppe
che l'hanno cullato, sollevato, abbracciato e lavorato per lui.
La nostra voce come quella degli angeli
per lodare il Verbo che si è fatto carne.
I nostri occhi come quelli stupiti di tutti coloro
che la Notte Santa l'hanno visto nella mangiatoia.
Le nostre orecchie come quelle dei pastori
che hanno ascoltato attoniti il canto divino proveniente dal cielo.
La nostra intelligenza come quella dei Magi
che hanno seguito la stella fino alla Sua casa
Il nostro cuore come la mangiatoia
che ha accolto l'Eterno
che si è fatto piccolo e povero come uno di noi.

Natalepresepepresepiofede

inviato da Luca Mazzocco, inserito il 27/06/2006

TESTO

54. E' Natale   4

Madre Teresa di Calcutta

E' Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tieni la mano.
E' Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l'altro.
E' Natale ogni volta che non accetti quei principi che relegano gli oppressi ai margini della società.
E' Natale ogni volta che speri con quelli che disperano.
E' Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e le tue debolezze.
E' Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere in te e poi lo doni agli altri.

Natalecondivisioneamore

5.0/5 (2 voti)

inserito il 08/06/2006

TESTO

55. Natale di Gesù   3

Natale di Gesù
e Natale sei anche tu:
quando lavori per la pace,
quando sorridi,
quando aiuti un altro ad essere libero,
quando ami nel silenzio,
quando soffri con gli altri,
quando sei semplice con loro,
perché è allora che Gesù nasce
dentro di te ed intorno a te!

Natalecondivisione

5.0/5 (1 voto)

inserito il 08/06/2006

TESTO

56. Ninna nanna al bambinello

Anna Marinelli, Paradise, Scorpione editrice, Taranto

Ninna-nanna, ninna-nanna
bimbo bello, non tremare,
se non hai una culla calda,
forse un bue e un asinello
scaldan più che un fuocherello.

Ninna-nanna, ninna-nanna
dormi figlio, non pensare,
che un giorno le tue braccia
sulla croce stenderai,
pensa solo che tua mamma
più ti stringe e più s'infiamma.

Ninna-nanna, ninna-nanna
dormi dormi, bambinello,
tu, il re dell'universo,
non hai latte, non hai ori,
solo l'oro dei re magi,
solo il latte dei pastori.

Ninna-nanna, ninna-nanna
su sorridi e non pensare
che la fronte tua bella
un giorno sangue dovrà grondare,
pensa solo ai caldi baci
che la mamma ti sa dare.

Ninna-nanna, ninna-nanna
dormi bimbo, non temere
nella notte così buia
s'ode un canto d'Alleluja
E' un canto che si espande
sopra tutto l'Universo,
dormi figlio, non pensare
il tuo sangue non è perso.

Ninna-nanna, ninna nanna
dormi bimbo, non temere,
in quest'ora tutto tace,
tu hai portato tanta Pace.

Nataleincarnazionecrocepassione

5.0/5 (1 voto)

inviato da Anna Marinelli, inserito il 01/05/2006

TESTO

57. Camminare

Nel silenzio della notte,
addormentato sul suo nido di paglia,
il bambino sogna.

I primi sono già in cammino!
Al di là dei loro dubbi e delle difficoltà
hanno creduto alla luce che,
anche se piccola, fora la notte.
Pionieri di speranza, infaticabili, camminano.
La stella li guida.

E poi, altri si alzano,
come se, infine,
le tenebre facessero posto alla fiducia!
Eccoli fuori, presi dall'amore,
pronti a danzare la vita attorno alla terra tutta,
in gioiosa farandola acclamano alle stelle.

All'arrivo dei magi, il bambino sorride:
l'umanità si è risvegliata!
venite, vorrebbe dire,
il mio sogno è proprio cominciato...

Natalere magiepifania

inviato da Maddalena Rotolo, inserito il 21/02/2006

TESTO

58. Natale

Adolfo Rebecchini

Natale
Sogno che si avvera.
Da secoli atteso.
Da alcuni profetizzato.
Da molti desiderato.

Natale.
A volte ostacolato.
Spesso incompreso.

Natale.
Quel il sogno si fa realtà.
Maria accetta di sognare:
Partecipa al sogno di Dio;
Fa suo il sogno dell'uomo.

Natale.
Il sogno si realizza.
Il Dio lontano si fa vicino.
E' l'Emmanuele,
Il Dio-con-noi.

Natale.
Tra mille difficoltà
Maria l'ha accettato.
Il suo sì le cambia la vita.
Trasforma la storia.

Natale.
Maria si fa madre.
Accetta il presente.
Esulta.
Non scappa.

Natale.
Ci inviata a sognare.
Ci sprona a lottare.
Ci chiede ogni giorno
Di sognare la vita.

natalesperanza

5.0/5 (1 voto)

inviato da Adolfo Rebecchini, inserito il 05/02/2006

TESTO

59. Maria come fiocco di neve

Angelo, Rover di 19 anni

Maria,
buona madre,
come fiocco di neve,
hai viaggiato tutta la notte,
cercando un'improbabile alloggio,
proprio tu che sentivi
il Cristo muoversi in te.
Nell'aria della sera ho sentito
il tuo profumo,
nello zaino la tua fatica,
nello sguardo dei miei anni,
la tua dolcezza.
Le tue mani affaticate,
hanno sorretto le mie pene,
il tuo cuore,
è stato pieno della mia ansia.
Ti ringrazio, Maria,
perché mi hai fatto gustare
il piacere delle piccole cose,
della neve fresca
che si sgretolava sotto i miei piedi,
della gelida carezza del vento,
del fuoco che si è fuso con la mia anima.
Ti ringrazio, perché mi hai dato
qualcuno con cui parlare,
qualcuno a cui pensare.
Ti ringrazio, per le gioie,
ma ancor più per i dolori,
per le speranze,
ancor più per le delusioni,
la sete, la fame,
il freddo, la stanchezza.
Ti dono tutti i momenti
di dolce struggimento
passati davanti ad un fuoco
e le lacrime penose
della mia anima.
Ti ringrazio perché
negli altri
ho ritrovato Dio.

MariaMadonnastradanatale

inviato da Maria Palma Mignini, inserito il 01/01/2006

TESTO

60. E' Natale o è già Pasqua?

Gesù nasce a Betlemme.
Colui che si donerà a noi ogni giorno sotto
forma di pane, nasce proprio nella "Casa del Pane".

Gesù viene rifiutato dalla città e nasce fuori dalle mura.
Come sarà rifiutato dalla città e morirà fuori dalle mura di Gerusalemme.

Gesù nasce in una grotta.
Come sarà posto, dopo la croce, in una grotta.

Gesù viene posto in una mangiatoia,
luogo in cui si pone il cibo.
Come si farà per noi cibo per la nostra vita eterna.

Gesù viene avvolto in fasce.
Come verrà avvolto in fasce una volta deposto dalla Croce.
Ma è Natale o è già Pasqua?

natalepasquaincarnazionepresepe

inserito il 02/10/2005

Pagina 3 di 5