Quando hai bisogno, Qumran ti dà una mano, sempre.
Ora Qumran ha bisogno di te.
- Clicca qui per sapere il perché.
Hai cercato come tra i ritagli medi
Hai trovato 1004 ritagli
PREGHIERA
Dal film "Il più comico spettacolo del mondo"
Noi ti ringraziamo nostro buon Protettore per averci dato anche oggi la forza di fare il più bello spettacolo del mondo.Tu che proteggi uomini, animali e baracconi, tu che rendi i leoni docili come gli uomini e gli uomini coraggiosi come i leoni, tu che ogni sera presti agli acrobati le ali degli angeli, fa' che sulla nostra mensa non venga mai a mancare pane ed applausi. Noi ti chiediamo protezione, ma se non ne fossimo degni, se qualche disgrazia dovesse accaderci, fa' che avvenga dopo lo spettacolo e, in ogni caso, ricordati di salvare prima le bestie e i bambini. Tu che permetti ai nani e ai giganti di essere ugualmente felici, tu che sei la vera, l'unica rete dei nostri pericolosi esercizi, fa' che in nessun momento della nostra vita venga a mancarci una tenda, una pista e un riflettore. Guardaci dalle unghie delle nostre donne, ché da quelle delle tigri ci guardiamo noi, dacci ancora la forza di far ridere gli uomini, di sopportare serenamante le loro assordanti risate e lascia pure che essi ci credano felici. Più ho voglia di piangere e più gli uomini si divertono, ma non importa, io li perdono, un po' perché essi non sanno, un po' per amor Tuo, e un po' perché hanno pagato il biglietto. Se le mie buffonate servono ad alleviare le loro pene, rendi pure questa mia faccia ancora più ridicola, ma aiutami a portarla in giro con disinvoltura. C'è tanta gente che si diverte a far piangere l'umanità, noi dobbiamo soffrire per divertirla; manda, se puoi, qualcuno su questo mondo capace di far ridere me come io faccio ridere gli altri.
felicitàamoreserviziointerioritàgioiaclownpagliaccio
inviato da Annamaria Bassini, inserito il 07/04/2007
TESTO
522. Molto resta sempre possibile
Filippo Franceschi, La Chiesa italiana comunità di speranza
Per amare che possano essere le constatazioni su questo nostro tempo, io non mi ritrovo tra i profeti di sventura sempre pronti ad evocare pagine dell'Apocalisse, né fra gli ottimisti ad ogni costo per i quali tutto procede sempre secondo progetti prefigurati. Considero anzi la loro posizione una forma di evasione: per gli uni non ci sarebbe niente da fare; l'unica consolazione che resta loro è la presunzione di aver detto prima che la strada intrapresa era senza sbocchi e avrebbe portato ala perdizione: per gli altri tutto procede, se non bene, almeno in modo soddisfacente e alla fine tutto si aggiusterà in provvidenziale equilibrio. La verità è diversa: la storia come la vita è fatica, impegno, responsabilità: nulla si ottiene o è concesso se non a prezzo di severo sacrificio. L'atteggiamento giusto è perciò quello di un realismo disincantato e critico, che non consente né alla resa né alla facile euforia. Nulla è mai raggiunto in modo definitivo, ma molto resta sempre possibile.
speranzaresponsabilitàimpegnofaticacamminoottimismopessimismo
inviato da Cristiano Ballan, inserito il 25/02/2007
TESTO
È la stessa espressione che uso nelle omelie in parrocchia quando mi rivolgo ai ragazzi che si preparano a ricevere la Confermazione. Dico quelle parole per dirle anche a me stesso. Auguro la fede. Ai ragazzi verrebbe anche voglia di augurare la felicità, ma noi che abbiamo vissuto sappiamo che rischia di essere una parola, un miraggio, un sogno che si dissolve all'alba. Allora auguro la fede. Non so dirvi molto di più. Io vi auguro che custodiate la fede nel Signore, la fede nel suo significato più profondo, più vero, che è la certezza che Dio c'è, ed è anche la certezza che Dio ci ama, anche nei momenti più drammatici in cui siamo più soli, in cui intorno a noi sembra esserci soltanto il deserto. Anche nei momenti della prova, anche nei momenti della sofferenza. Questa fede che è grazia e domanda.
Custodire la fede. Non vi sembri soltanto una cosa pia o una esortazione buona: è qualcosa di molto di più. Custodire la fede come un dono prezioso, come ciò che di più grande abbiamo. Poi toccherà a ciascuno di noi pagare il prezzo della propria fede, viverla. Ma custoditela!
inviato da Cristiano Ballan, inserito il 25/02/2007
RACCONTO
Un gruppo di appassionati alpinisti un giorno decise di fare una spedizione in un'altissima catena montuosa di un paese orientale. L'impresa si prospettava affascinante per la bellezza dei paesaggi e per la cultura degli abitanti. Il problema maggiore era affrontare una scalata così impegnativa, stracarichi di viveri ed attrezzature e con i giorni contati.
Così decisero di assumere alcuni sherpa, guide esperte che avrebbero indicato loro la strada e portato la maggior parte dei pesi.
Il giorno della partenza si trovarono davanti quegli indigeni robusti e saggi, e non esitarono a sovraccaricarli di tutte le loro vettovaglie e attrezzature.
Partirono quindi per la scalata, e non si curarono di nulla, preoccupati solo dei pochi giorni a loro disposizione. Le soste erano minime, per un sorso d'acqua, senza neanche il tempo di alleggerire - almeno per un attimo - le spalle dei portatori.
Dopo qualche giorno successe qualcosa di strano. Come sempre si erano fermati per un sorso d'acqua, e poi avevano stabilito di riprendere immediatamente il cammino, ma gli sherpa, scaricati i bagagli, non davano cenno di movimento. Dopo ripetuti inviti a muoversi, uno dei portatori disse: "Non possiamo: ora dobbiamo stare fermi!".
"Stare fermi? Perché?!?".
"Perché i nostri corpi hanno camminato molto, sono andati avanti, ma le nostre anime sono rimaste indietro: dobbiamo rimanere qui ad aspettare che le anime raggiungano i corpi!".
stresspreghierainterioritàesterioritàriposo
inviato da Ferdinando Pistore, inserito il 14/01/2007
PREGHIERA
Signore Gesù,
anche a te vogliamo dire oggi: Buon Natale!
Soprattutto a te.
Perché tu vieni ancora a nascere tra noi,
povero e indifeso, come allora,
eppure sempre atteso come la parola più alta
dell'infinito amore del nostro Dio.
Buon Natale, Gesù:
possa rinnovarsi il miracolo della luce
che ha illuminato l'oscurità di quella notte.
Buon Natale:
possa riecheggiare l'augurio di pace
che gli angeli hanno cantato nel cielo di Betlemme.
E ci sia dato di accoglierti
con la semplicità dei pastori,
e di godere, pieni di stupore,
della predilezione che Dio riserva
ai poveri e agli umili.
Fa' che anche noi, accogliendoti nelle nostre mani,
possiamo contemplare il volto umano di Dio
presente in ogni creatura:
volto da onorare nei poveri
con gesti di tenerezza e di pietà,
volto da custodire in noi come un tesoro nascosto;
con la passione di dire a tutti:
Buon Natale: il Signore è nato anche per te.
inviato da Rosy, inserito il 21/12/2006
TESTO
526. Il "Decalogo" della Domenica 2
lo sono il giomo del Signore, Dio tuo. lo sono il Signore dei tuoi giorni.
1. Non avrai altri giorni uguali a me.
Non fare i giorni tutti uguali. La domenica sia per te, fratello o sorella cristiana, il giorno libero da tutto per diventare il giorno libero per Dio e per tutti.
2. Non trascorrere la domenica invano,
drogandoti di televisione, alienandoti nell'evasione, caricandoti di altra tensione.
3. Ricordati di santificare la festa,
non disertando mai l'assemblea eucaristica: la domenica è la pasqua della tua settimana, il sole l'eucaristia e il cuore è Cristo risorto.
4. Onora tu, padre, e tu, madre, il grande giomo
con i tuoi figli! Ma non imporlo mai, neanche ai minori, e non ricattarli. Contagia loro la tua gioia di andare a messa: questo vale molto più di cento prediche.
5. Non ammazzare la domenica
con il doppio lavoro, soprattutto se remunerativo: non violarla né svenderla, ma vivila "gratis et amore Dei" e dei fratelli.
6. Considera il giorno del Signore "il momento di intimità
fra Cristo e la chiesa sua sposa", come ha detto il Papa; se sei sposato o sposata, coltiva la tua intimità con il tuo coniuge.
7. Non rubare la domenica a nessuno,
né alle colf, né alle badanti, né ai tuoi dipendenti. E non fartela rubare da niente e da nessuno, né dal denaro, né dal culturismo, né dai tuoi datori di lavoro.
8. Non dire falsa testimonianza
contro il giorno del Signore. Non vergognarti di dire ai tuoi amici non credenti che non puoi andare da loro in campagna o con loro allo stadio perché non puoi rinunciare alla messa.
9. Non desiderare la domenica degli "altri",
i ricchi, i gaudenti, i bontemponi. Desidera di condividere la domenica con gli ultimi, i poveri, i malati.
10. Non andare a messa solo perché è festa,
ma fa' festa perché vai a messa.
inviato da Qumran2, inserito il 16/12/2006
TESTO
L'assistenza alla messa è la più grande azione che noi possiamo fare.
Non è sufficiente essere presenti con il corpo alla Messa, ma bisogna assistervi con l'intenzione di capirla e seguirla attentamente.
Che bellezza! Dopo la consacrazione Dio è qui come in Paradiso... Se l'uomo capisse questo morirebbe d'amore.
Per dire la Messa bisognerebbe essere come dei Serafini.
inviato da Pisoni Don Luigi, inserito il 17/11/2006
RACCONTO
Uno sfrigolio in punti sparsi. Poi la casa fu buia, la televisione zitta.
La voce di Giacomo squillò:
- Mamma, cos'è successo?
- Giacomino, deve essere un blackout.
- Un... cosa?
- Si, insomma, la corrente elettrica è saltata. Non funziona più la luce e neppure gli elettrodomestici vanno. Non avere paura.
Quando la mamma lo metteva a letto e poi salutandolo spegneva la luce, gli usciva la paura del buio e faticava a dormire. Ma ora non sentiva paura.
Udì rumori ovattati di mani che lo cercavano e si sentì sollevare. Stando attenti a non urtare il tavolo e le sedie, si affacciarono alla finestra.
Giacomo vide le stelle brillare nella notte silenziosa, come mai aveva veduto.
- Vedi quanto sono belle? - chiese la mamma - Un tempo gli uomini le guardavano spesso. Con esse si orientavano, navigando i mari. Le interpellavano per conoscere il proprio destino. Levando gli occhi al cielo molti vi cercavano Dio.
- E adesso?
- Ora la gente preferisce fare affidamento sulla TV, oppure cercare risposte nei giornali. Non più scrutate le stelle hanno perso lucentezza.
In quel momento un brusio attraversò il condominio e quelli vicini. Tornò la luce, si riaccesero i televisori.
Giacomo vide decine di persone affacciate ai balconi dei palazzi di fronte, tutte con il naso all'insù.
Ma la corrente era tornata e le stelle avevano smesso di brillare.
inviato da Kociss Fava, inserito il 06/11/2006
PREGHIERA
Cappella Ospedale "C. Magati", Scandiano
Vergine Maria,
sii al capezzale di tutti i malati del mondo:
di coloro che, in questo momento,
hanno perduto conoscenza e stanno per morire;
di coloro che stanno per iniziare la loro agonia;
di coloro che hanno abbandonato
ogni speranza di guarigione;
di coloro che gridano e piangono di dolore;
di coloro che non riescono a curarsi
per mancanza di denaro;
di coloro che vorrebbero camminare
e che devono rimanere immobili;
di coloro che dovrebbero mettersi a letto
e che la miseria costringe a lavorare;
di coloro che cercano invano, nel letto,
una posizione meno dolorosa;
di coloro che passano delle lunghe notti
senza poter dormire;
di coloro che sono tormentati
dalla preoccupazione di una famiglia nell'indigenza;
di coloro che devono rinunciare
ai loro più cari progetti per l'avvenire;
di coloro, soprattutto, che non credono ad una vita migliore;
di coloro che si ribellano e maledicono Dio;
di coloro che non sanno che il Cristo ha sofferto come loro.
Sii per questi nostri fratelli ammalati,
Madre di conforto e consolazione.
Amen.
sofferenzamalattiamalatoospedalecroce
inviato da Gina Rivi, inserito il 02/11/2006
PREGHIERA
530. Tu che ci ami per primo 1
O Dio che ci hai amato per primo,
noi parliamo di te
come di un semplice fatto storico,
come se una volta soltanto
tu ci avessi amati per primo.
E tuttavia tu lo fai sempre.
Molte volte, ogni volta, durante tutta la vita,
tu ci ami per primo.
Quando ci svegliamo al mattino
e volgiamo a te il nostro pensiero,
tu sei il primo, tu ci hai amati per primo.
Se mi alzo all'alba e volgo a te,
in un medesimo istante, il mio animo,
tu mi hai già preceduto,
mi hai amato per primo.
Quando m'allontano dalle distrazioni,
e mi raccolgo per pensare a te,
tu sei stato il primo.
E così sempre.
E poi, noi ingrati,
parliamo come se una volta sola
tu ci avessi amato così per primo!
amore di Diobuongiornonuovo giorno
inviato da Qumran2, inserito il 02/11/2006
PREGHIERA
Signore,
che nessun nuovo mattino
venga ad illuminare la mia vita
senza che il mio pensiero
si volga alla tua resurrezione
e senza che in spirito io vada,
con i miei poveri aromi,
verso il sepolcro vuoto dell'orto!
Che ogni mattino sia, per me,
mattino di Pasqua!
E che ogni giorno,
ogni risveglio,
con la gioia della Pasqua,
mi giunga anche la conversione profonda,
quella che sappia, in ogni situazione
e in ogni persona, conoscerti
come vuoi essere conosciuto oggi,
non quale mi sembrasti ieri,
ma quale ti mostri a me adesso.
Che ognuno dei miei risvegli,
sia un risveglio alla tua presenza vera,
un incontro "pasquale col Cristo nell'orto",
questo Cristo talvolta inatteso.
Che ogni episodio della giornata
sia un momento in cui io ti senta
chiamarmi per nome,
come chiamasti Maria!
Concedimi, allora,
di voltarmi verso di te.
Concedimi di rispondere con una parola,
dirti una parola sola,
ma con tutto il cuore:
«Maestro mio!»
risurrezionePasquarapporto con Dio
inviato da Qumran2, inserito il 02/11/2006
PREGHIERA
Vorrei salire molto in alto, Signore,
sopra la mia città, sopra il mondo, sopra il tempo.
Vorrei purificare il mio sguardo e avere i tuoi occhi.
Vedrei allora l'universo, l'umanità, la storia,
come li vede il Padre.
Vorrei la bella, eterna idea d'amore del tuo Padre
che si realizza progressivamente:
tutto ricapitolare in te, le cose del cielo e della terra.
E vedrei che, oggi come ieri, i minimi particolari
vi partecipano,
ogni uomo al suo posto, ogni gruppo ed ogni oggetto.
Vedrei la minima particella di materia e il più piccolo
palpito di vita;
l'amore e l'odio, il peccato e la grazia.
Commosso, comprenderei che dinanzi a me
si svolge la grande avventura d'amore
iniziata all'alba del mondo.
Comprenderei che tutto è unito insieme,
che tutto non è che un minimo movimento
di tutta l'umanità e di tutto l'universo verso la Trinità,
in te e per te, Signore.
fedefiduciaprovvidenzaabbandonoprogetto di Dio
inviato da Qumran2, inserito il 02/11/2006
PREGHIERA
533. Preghiera alla Madre silenziosa
Maria silenziosa,
che tutto immaginasti
senza parlare,
oltre ogni visione umana,
aiutami ad entrare
nel mistero di Cristo
lentamente e profondamente,
come un pellegrino arso di sete
entra in una caverna buia
alla cui fine oda un lieve correr d'acqua.
Fa' che prima di tutto m'inginocchi
ad adorare,
fa' che poi tasti la roccia
fiducioso,
e m'inoltri sereno nel mistero.
Fa' infine ch'io mi disseti
all'acqua della Parola
in silenzio
come te.
Forse allora, Maria,
il segreto del Figlio Crocifisso
mi si rivelerà
nella sua immensità senza confini
e cadranno immagini e parole
per fare spazio solo all'infinito.
silenziomisteropreghieracontemplazione
inviato da Qumran2, inserito il 29/10/2006
PREGHIERA
534. Preghiera di un ribelle 1
Francois Gervais, Il piccolo saggio. Parole per maturare, ed. San paolo 2004
Tu non esisti, io lo so
non voglio nemmeno parlare di te.
Tu non sei che una pericolosa invenzione.
Hanno talmente ucciso e umiliato in nome tuo.
Tu non sei più reale della statua di un re.
Mi hanno insegnato a forza di punizioni tutto l'«amore» che ha ispirato le tue leggi.
E tu vorresti oggi che io creda al tuo perdono!
Se tu esistessi, mi daresti la fede, non la dittatura di una religione.
Pare che tu sia venuto per i poveri che non hanno un tetto.
Tuttavia di fronte alle porte chiuse della tua Chiesa, io tremo terribilmente e il mio cuore sanguina di freddo.
Anche sul marciapiede, la mia presenza scandalizza.
Io non sono forse degno di te né del tuo calore.
Allora, perché affermare che tu accogli anzitutto il peccatore?
Se tu esistessi, accetteresti le mie debolezze e verresti a saziare la mia fame di tenerezza.
Sono molti che mi parlano del tuo amore, ma quando tendo loro la mano, cambiano strada.
Hanno paura di amarmi per rinnegarti facilmente?
Io non chiedo loro l'abbondanza del loro granaio.
Ho semplicemente bisogno di un po' di speranza.
Per tutta la vita, ho detestato il tuo silenzio.
Ed ecco che, questa sera, mi sorprendo a pregarti come se non sapessi più...
Non sapessi più resisterti.
preghierarapporto con Dioricerca di Diopovertàsolidarietàtestimonianza
inviato da Simona Pirolli, inserito il 29/10/2006
PREGHIERA
535. Il cammino si fa di notte
Ferdinand Ebner, Parola e amore
Nell'avventura imprevedibile della grazia
tu, Signore, rifiuti categoricamente
di fornirci una carta topografica.
Il nostro cammino si fa di notte.
Ciascun atto da compiere si illumina a suo turno
come uno scatto di segnali.
Sovente la sola garanzia che abbiamo
è la fatica quotidiana
dello stesso lavoro ogni giorno da fare
della stessa vita da ricominciare
degli stessi difetti da correggere
delle stesse sciocchezze da non commettere.
Ma al di là di questa garanzia
tutto il resto è lasciato alla tua fantasia
che ci lega al suo libero e imperscrutabile gioco.
fiduciaprogetto di Dioabbandono
inviato da Qumran2, inserito il 29/10/2006
PREGHIERA
Vieni, Spirito Santo,
e irrompi come un vento impetuoso nelle nostre comunità,
vieni a sconvolgere le nostre liturgie troppo rigide, i nostri consigli parrocchiali, pastorali,
troppo convenzionati, le nostre catechesi troppo dotte,
vieni a portare vita in queste nostre comunità troppo polverose, ammuffite, troppo ordinate.
Vieni Spirito Santo come un fuoco ardente,
brucia tutto ciò che ci impedisce di seguire il Vangelo di Gesù,
brucia ogni nostro atteggiamento meschino, brucia ogni carico inutile,
brucia ogni paura e ogni gelosia.
Infiamma il nostro cuore, di un coraggio a tutta prova,
di una generosità senza limiti, di una misericordia inesauribile.
Vieni, Spirito Santo, e insegnaci a parlare l'unico linguaggio che tutti possono comprendere:
il linguaggio dell'amore, della salvezza, del perdono.
Liberaci da tutto ciò che complica, indebolisce e annienta le nostre parole.
Donaci di portare a tutti il lieto annuncio con parole cariche di bontà e rispetto.
Pentecosteparrocchiaevangelizzazioneconsiglio pastorale
inviato da Qumran2, inserito il 25/10/2006
PREGHIERA
Signore, che cosa sono io per te,
perché tu voglia essere amato da me
al punto che ti inquieti se non lo faccio,
e mi minacci severamente?
Come se non fosse già una grossa sventura
il non amarti!
Dimmi, ti prego,
Signore Dio mio misericordioso,
che cosa sei tu per me?
Dì alla mia anima:
"Io sono la tua salvezza".
Dillo, che io lo senta.
Le orecchie del mio cuore, Signore,
sono davanti a te;
aprile e dì alla mia anima:
"Io sono la tua salvezza".
Rincorrerò questa voce
e cosi ti raggiungerò;
tu non nascondermi il tuo volto.
inviato da Qumran2, inserito il 25/10/2006
PREGHIERA
538. Giunga a te la mia preghiera 2
Giunga a te la mia preghiera,
che guizza come saetta dal desiderio
che nutro per i tuoi beni eterni.
Io la innalzo al tuo orecchio:
aiutala,
affinché ti raggiunga e non venga meno a metà della mia corsa,
né ricada a terra o vada perduta.
Anche se per ora non mi vedo arrivare i beni che chiedo,
sono tranquillo,
perché so che verranno più tardi...
Io gridavo anche di notte e tu non mi esaudivi.
Ma anche questi tuoi dinieghi nell'esaudirmi
non erano per confondermi ma per rendermi più saggio:
perché io capissi ciò che ti avrei dovuto chiedere.
Ti pregavo infatti per delle cose che,
se le avessi ricevute,
sarebbero state a mio danno.
Dà ciò che comandi e comanda ciò che vuoi.
Ogni mia speranza è posta
nell'immensa grandezza della tua misericordia.
Da' ciò che comandi e comanda ciò che vuoi...
O amore,
che sempre ardi senza mai estinguerti,
carità, Dio mio, infiammami!
inviato da Qumran2, inserito il 25/10/2006
RACCONTO
Un imperatore disse al rabbino Yeoshua Ben Hanania: «Vorrei tanto vedere il vostro Dio.»
«È impossibile», rispose il rabbino.
«Impossibile? Allora, come posso affidare la mia vita a qualcuno che non posso vedere?»
«Mostratemi la tasca dove avete riposto l'amore per vostra moglie. E lasciate che io lo pesi, per vedere se è grande.»
«Non siate sciocco. Nessuno può serbare l'amore in una tasca», rispose l'imperatore.
«Il sole è soltanto una delle opere che il Signore ha messo nell'universo, eppure non potete vederlo bene. Tanto meno potete vedere l'amore, ma sapete di essere capace di innamorarvi di una donna e di affidarle la vostra vita. Non vi sembra evidente che esistono alcune cose nelle quali confidiamo anche senza vederle?»
fedecredereinterioritàesterioritàDio
inviato da Qumran2, inserito il 06/10/2006
TESTO
540. La voce che grida nel deserto
Un uomo abbandona la vita mondana e si trasforma in eremita. Lontano dal centro delle decisioni politiche della sua epoca, trascorre diversi anni della propria vita tentando di preparare il cammino per il Messia. Si definisce come "Voce di uno che grida nel deserto".
In un primo momento, possiamo pensare che quell'uomo - Giovanni Battista - non abbia avuto alcuna influenza nella sua epoca. Ma la storia ci dimostra esattamente il contrario: la sua presenza fu fondamentale nella vita di Gesù.
Quante volte ci sentiamo come delle voci che gridano nel deserto? Le nostre parole sembrano perdersi nel vento, i nostri gesti apparentemente non destano alcuna reazione. Giovanni persistette. A noi tocca fare la stessa cosa. Le voci che gridano nel deserto sono quelle che scrivono la storia del loro tempo.
inutilitàGiovanni battistaumiltàprofezia
inviato da Qumran2, inserito il 06/10/2006