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PREGHIERA

441. In questo mondo   2

Rabindranath Tagore

In questo mondo coloro che m'amano
cercano con tutti i mezzi
di tenermi avvinto a loro.
Il tuo amore è più grande del loro,
eppure mi lasci libero.
Per timore che io li dimentichi
non osano mai lasciarmi solo.
Ma i giorni passano
l'uno dopo l'altro
e tu non ti fai mai vedere.
Non ti chiamo nelle mie preghiere,
non ti tengo nel mio cuore
eppure il tuo amore per me
ancora attende il mio amore.

amorelibertàpreghierarapporto con Dioamore di Dio

inviato da Barbara, inserito il 25/09/2002

PREGHIERA

442. Ch'io riesca a inginocchiarmi

Veniero Scarselli, Eretiche grida

Fa' Dio
ch'io riesca finalmente a inginocchiarmi
sull'umile pietra del mondo
davanti al tuo Mistero.
Con tutta la mia mente ignuda
come una povera pagina bianca;
fa' ch'io possa dire stupito
col cuore gonfio di te: "Sono proprio io
colui che tanto a lungo hai cercato?"

fedefiduciaprovvidenzaumiltàpiccolezzarapporto con Dio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Barbara, inserito il 24/09/2002

PREGHIERA

443. Vengo con te, Gesù   1

Vieni e Seguimi

Signore Gesù, tu sei sempre con me:
la tua parola è luce ai miei passi.
I tuoi gesti di bontà infondono in me
il coraggio e la gioia di vivere.

Per donarci la salvezza, o Gesù,
sei venuto a vivere in mezzo a noi.
Tu sei passato sulle nostre strade,
facendo del bene a tutti con amore.

Gesù, tu oggi passi accanto a me,
mi chiami per nome e mi chiedi:
"Vuoi essere mio amico anche tu?
Vuoi diventare mio discepolo?".

Come Pietro e Andrea, Giacomo
e Giovanni, come Levi, ti rispondo:
"Anch'io, Gesù, vengo con Te.
Sarò tuo discepolo per sempre".

Gesù, faccio questa scelta ora,
che sono agli inizi della vita.
Io voglio che tu, Signore Gesù,
sia mio amico per tutta la vita.

ragazzipreghieraGesù Cristodiscepoliapostolivocazionesequelarapporto con Dio

inviato da Serena Carbone, inserito il 24/09/2002

TESTO

444. Il mare in una buca   1

S. Agostino

Mi ero alzato presto quel mattino, e camminavo lungo la riva del mare. Mi capita spesso di fare così quando la mia mente non riesce a comprendere, cose più grandi me: con la sola forza della mia intelligenza cercavo di spiegarmi tante cose di Dio. Ero così preso dai miei pensieri che quasi non mi ero accorto che di fronte a me, a quell'ora dell'alba stava giocando un bambino. Aveva fatto una buca nella sabbia e continuava a correre da lì fino a riva, avanti e indietro, trasportando ogni volta un po' d'acqua.

«A che gioco stai giocando a quest'ora?» gli chiesi.

Il bambino mi rispose che non era affatto un gioco, e che voleva solo riversare tutto il mare in quella buca. Sorridendo per la sua impresa cercai di farlo ragionare, dicendogli che non ci sarebbe mai riuscito, perché il mare è troppo grande per essere contenuto in una piccola buca nella sabbia. Anche lui mi sorrise, ma continuò nel suo gioco. Così proseguii il mio cammino. Non avevo fatto nemmeno dieci passi che il bambino alle mie spalle rispose.

«Forse hai ragione Agostino, ma sappi che è più facile per me travasare qui le acque dell'intero Oceano che alla tua mente scorgere i confini dell'amore di Dio.»

infinitoconoscenza di Dioamore di DioTrinità

inviato da Viola, inserito il 17/09/2002

PREGHIERA

445. Mio Signore   1

Rabindranath Tagore

Lascia che io mi sieda
per un momento al tuo fianco;
finirò più tardi
il lavoro che mi attende.

Lontano dal tuo sguardo,
io subito mi stanco;
il mio lavoro è pena
e mi sento perduto.

Con te trovo la vita,
i suoi sussurri e sospiri,
ho mille menestrelli
alla corte del tuo amore.

Lascia che io mi sieda
a faccia a faccia;
voglio cantare la gioia
d'appartenere a te.

preghierarapporto con Dio

inviato da Luca Mazzocco, inserito il 09/09/2002

PREGHIERA

446. Per ottenere la gioia

S. Chiara, dalla Lettera terza ad Agnese di Praga

Gioisco in te,
o Signore, sempre.
Non permettere, o Cristo,
che nessun'ombra di mestizia
avvolga il mio cuore.
Colloco i miei occhi
davanti allo specchio dell'eternità.
Colloco la mia anima
nello splendore della gloria.
Colloco il mio cuore
in te, o Signore,
che sei figura della divina sostanza,
e mi trasformo interamente,
per mezzo della contemplazione,
nella immagine della tua divinità.
Desidero provare
ciò che è riservato ai soli tuoi amici,
e gustare la segreta dolcezza
che tu stesso, o Signore,
hai riservato fin dall'inizio
per coloro che ti amano.
Senza concedere neppure uno sguardo
alle seduzioni,
che in questo mondo fallace ed irrequieto
tendono lacci ai ciechi
che vi attaccano il loro cuore,
con tutta me stessa amo te, o Signore,
che per amor mio tutto ti sei donato.
Amen.

gioiapreghieraunione con Dio

inviato da Sara D'Erasmo, inserito il 09/09/2002

TESTO

447. La risposta cristiana all'odio

Thomas Merton, Nuovi semi di contemplazione

L'inizio della lotta contro l'odio, la fondamentale risposta cristiana all'odio, non è il comandamento di amare, ma quello che necessariamente lo precede per renderlo sopportabile e comprensibile, cioè quello di credere. La radice dell'amore cristiano non è la volontà di amare, ma il credere che si è amati. Credere che Dio ci ama. Credere che Dio ci ama anche se siamo indegni - o meglio, che Egli ci ama indipendentemente dai nostri meriti!

In una visione meramente cristiana dell'amore di Dio, il concetto di degnità perde ogni significato. La rivelazione della misericordia di Dio riduce tutto il problema della degnità a qualcosa di quasi irrisorio: la scoperta che la degnità è di poca importanza (perché nessuno potrebbe mai, di per se stesso, essere degno di essere amato di un simile amore) è una vera liberazione di spirito. E, fintanto che non si giunge a questa scoperta, fintanto che questa liberazione non è stata operata dalla misericordia divina, l'uomo rimane prigioniero dell'odio.

amoreodiofederapporto con Dioaccettazione di sé

inviato da Stefania Raspo, inserito il 29/08/2002

TESTO

448. Hai mai pensato   2

Sérgio Jeremias de Souza

Hai mai pensato a guardare tutte le cose con gli occhi di Dio?
Provaci! Tutto riacquista un senso nuovo:
il tuo lavoro, il tuo tempo libero, la tua famiglia, i tuoi amici, perfino i tuoi problemi.
Vedere le cose con gli occhi di Dio è un primo passo per diventare a sua immagine e somiglianza.

fedequotidianitàrapporto con Dio

inviato da Polda, inserito il 29/08/2002

RACCONTO

449. I tre monaci di Tolstoy   1

Henri J. M. Nouwen

Tre monaci russi vivevano in un'isola remota.

Nessuno andava mai là, ma un giorno il loro vescovo decise di compiervi una visita pastorale.

Quando arrivò, scoprì che i tre monaci non conoscevano neppure il Padre nostro; allora spese tutto il suo tempo e le sue energie per insegnare loro il Padre nostro, e poi se ne andò soddisfatto della sua opera pastorale.

Ma quando la sua barca lasciò l'isola e prese il mare aperto, all'improvviso egli vide i tre eremiti che camminavano sulle acque: essi correvano infatti dietro la barca!

Quando la raggiunsero, gridarono: "Caro padre, abbiamo dimenticato la preghiera che ci ha insegnato!".

Il vescovo, trasecolato per quel che vedeva e udiva, disse: "Ma cari fratelli allora come fate a pregare?".

Essi risposero: "Beh, diciamo semplicemente: O Dio, ci sono tre di noi e tre di te, abbi pietà di noi!".

Il vescovo, colpito dalla loro santità e semplicità, disse: "Tornate alla vostra isola e andate in pace".

preghierarapporto con DioPadre nostro

5.0/5 (1 voto)

inviato da Jacopo Sgrignani, inserito il 29/08/2002

PREGHIERA

450. Padre nostro

Giovanni Vannucci, Appunti di Viaggio, 27

Padre nostro che sei nei cieli
Santo è il tuo nome
il tuo regno viene
la tua volontà si compie
nella terra come nel cielo.
Tu doni a noi il pane di oggi
e di domani.
Tu perdoni i nostri debiti
nell'istante in cui
li perdoniamo ai nostri debitori.
Tu non c'induci in tentazione
ma nella tentazione
tu ci liberi dal male.

preghierarapporto con DioPadre nostro

inviato da Don Carmine Nappo, inserito il 29/08/2002

RACCONTO

451. Il ricamo di Dio   2

Quando io ero piccolo mia madre era solita cucire tanto. Io mi sedevo vicino a lei e le chiedevo cosa stesse facendo. Lei mi rispondeva che stava ricamando. Osservavo il lavoro di mia madre da un punto di vista più basso rispetto a dove stava seduta lei, cosicché ogni volta mi lamentavo dicendole che dal mio punto di vista ciò che stava facendo mi sembrava molto confuso.

Lei mi sorrideva, guardava verso il basso e gentilmente mi diceva: "Figlio mio, vai fuori a giocare un po' e quando avrò terminato il mio ricamo ti metterò sul mio grembo e ti lascerò guardare dalla mia posizione".

Mi domandavo perché utilizzava dei fili di colore scuro e perché mi sembravano così disordinati visti da dove stavo io. Alcuni minuti dopo sentivo la voce di mia madre che mi diceva: "Figlio mio, vieni qua e siediti sul mio grembo".

Io lo facevo immediatamente e mi sorprendevo e mi emozionavo al vedere i bei fiori o il bel tramonto nel ricamo. Non riuscivo a crederci; da sotto si vedeva così confuso.

Allora mia madre mi diceva: "Figlio mio, di sotto si vedeva confuso e disordinato ma non ti rendevi conto che di sopra c'era un progetto. C'era un disegno, io lo stavo solo seguendo. Adesso guardalo dalla mia posizione e saprai ciò che stavo facendo".

Molte volte lungo gli anni ho guardato il cielo e ho detto: "Padre, che stai facendo?".
E Lui risponde: "Sto ricamando la tua vita".

Allora io replico: "Ma si vede così confuso, è tutto un disordine. I fili sembrano così scuri, perché non sono più brillanti?".

E Dio sembra dirmi: "Figliolo mio, occupati del tuo lavoro... e io faccio il mio. Un giorno ti porterò in cielo e ti metterò sul mio grembo e vedrai il disegno dalla mia posizione... E allora capirai...!!!".

Nei giorni in cui sembra che nemmeno Dio si ricordi di te, invece di angustiarti ripeti con certezza: "Signore, io confido in te".

fedefiduciaprogettovocazionevitaprogetto di Dio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Stefania Raspo, inserito il 29/08/2002

PREGHIERA

452. Mostrati, Signore   2

David Maria Turoldo

A tutti i cercatori del tuo volto,
mostrati, Signore;
a tutti i pellegrini dell'assoluto,
vieni incontro, Signore;
con quanti si mettono in cammino
e non sanno dove andare
cammina, Signore;
affiancati e cammina con tutti i disperati
sulle strade di Emmaus;
e non offenderti se essi non sanno
che sei tu ad andare con loro,
tu che li rendi inquieti
e incendi i loro cuori;
non sanno che ti portano dentro:
con loro fermati poiché si fa sera
e la notte è buia e lunga, Signore.

speranzarapporto con Dioricerca di senso

3.7/5 (3 voti)

inviato da Mariangela Molari, inserito il 29/08/2002

PREGHIERA

453. Originali sì, ma insieme   2

Campi di Se vuoi

Sei tu che mi hai creato originale,
Dio non conosce eguali.
Sei tu che mi hai creato in un arcipelago di cuori,
Dio non conosce isole.
Sei, tu, Dio, che ti sei fatto uomo
per amore degli uomini,
sei tu che ci rendi unici perché tuoi figli, cristiani perché fratelli fra noi.
La nostra originalità sarebbe vana
se non fosse vissuta con gli altri.
Non sarebbe straordinarietà la nostra,
se non fosse condivisa
nella meraviglia dello stare insieme.
Per questo, mio Dio, fa' che la mia unicità
sia sempre vissuta nella verità:
originali sì, ma insieme!

unicitàoriginalitàamiciziacondivisionecomunioneprogetto di Dio

4.0/5 (1 voto)

inviato da Laura Alessi, inserito il 28/08/2002

TESTO

454. Non dire Padre...   1

Non dire: PADRE
se ogni giorno non ti comporti da figlio.
Non dire: NOSTRO
se vivi soltanto del tuo egoismo.
Non dire: CHE SEI NEI CIELI
se pensi solo alle cose terrene.
Non dire: VENGA IL TUO REGNO
se lo confondi con il successo materiale
Non dire: SIA FATTA LA TUA VOLONTA'
se non l'accetti anche quando è dolorosa.
Non dire: DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO
se non ti preoccupi della gente che ha fame.
Non dire: PERDONA I NOSTRI DEBITI
se non sei disposto a perdonare gli altri.
Non dire: NON CI INDURRE IN TENTAZIONE
se continui a vivere nell'ambiguità.
Non dire: LIBERACI DAL MALE
se non ti opponi alle opere malvagie.
Non dire: AMEN
se non prendi sul serio le parole del
PADRE NOSTRO.

preghieracoerenzaPadre Nostrorapporto con Dio

inviato da Sara Accorti, inserito il 28/08/2002

TESTO

455. Vocazione

A. Cencini, Qualcuno ti chiama

La vocazione "è una particolare ferita del cuore". Una ferita sacra, destinata a non rimarginarsi, per ricordare come una cicatrice, quel giorno benedetto che Dio ti ha fatto sentire in modo particolare la sua voce e ti ha svelato quel sogno da vertigini che aveva ed ha su di te; una ferita singolare, che mentre esprime la fatica e la sofferenza della lotta con Dio, dice anche la pienezza della gioia e della piena realizzazione in Lui.

chiamatavocazioneprogetto di Dio

inviato da Ylenia, inserito il 22/08/2002

PREGHIERA

456. Ricevi, o Signore   1

A. Ganube

Ricevi, o Signore, le nostre paure
e trasformale in fiducia.
Ricevi la nostra sofferenza,
e trasformala in crescita.
Ricevi le nostre crisi,
e trasformale in maturità.
Ricevi le nostre lacrime,
e trasformale in preghiera.
Ricevi il nostro scoraggiamento,
e trasformalo in fede.
Ricevi la nostra solitudine,
e trasformala in contemplazione.
Ricevi le nostre attese,
e trasformale in speranza.
Ricevi la nostra morte,
e trasformala in risurrezione.

vitamorterisurrezionesperanzafedefiduciarapporto con Dio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Ylenia, inserito il 21/08/2002

PREGHIERA

457. Ti ascolto

Tonino Lasconi

Mio Dio,
mi hanno detto che tu,
molte volte,
hai parlato ai tuoi amici:
ad Abramo, a Mosè, a David,
al tuo figlio Gesù
quando viveva tra noi,
a San Francesco....

Mio Dio,
mi hanno detto che tu
parli sempre a chi vuole ascoltarti.

L'universo intero,
le creature della terra,
le opere dell'uomo,
i fatti e le persone,
le pagine della Bibbia
sono pieni di te.

Io mi siedo.

Tante voci mi piovono addosso,
ogni giorno, ogni istante.
I genitori, i professori e
gli amici, i cantanti e i campioni,
la televisione e i giornali...
tutti vogliono dirmi la loro.

Io mi siedo,
con la testa in silenzio,
con il cuore tranquillo,
con il corpo disteso.

Ecco,
tra mille emittenti,
voglio sintonizzarmi
con te.
Sono pronto.
Mio Dio, parla.
Io ti ascolto.

ascoltopreghierarapporto con Dio

inviato da Mariangela Molari, inserito il 14/06/2002

PREGHIERA

458. Le cuffiette   1

Tonino Lasconi

Ho rincorso un mio amico
chiamandolo a squarciagola.
Niente da fare!
Portava le cuffiette agli orecchi
e non mi sentiva.
Ho dovuto prenderlo
per un braccio
e strattonarlo.
Mi ha guardato stralunato
come se io fossi un UFO,
continuando a seguire,
con la mimica del volto,
la sua musica scatenata.
Ce n'è voluto
per riportarlo alla realtà!

Signore,
continuamente tu mi chiami
con la voce delle persone,
dei fatti, delle cose,
ma io non ti sento,
perché i miei orecchi sono pieni
di sogni e di illusioni
scambiati per realtà.
Signore,
ti prego,
non stancarti di chiamarmi,
di rincorrermi.
Prendimi per un braccio,
fermami.
Aprimi gli orecchi
e riportami,
con pazienza e amore,
dentro la realtà.

ascoltopreghierarapporto con Dio

inviato da Mariangela Molari, inserito il 14/06/2002

TESTO

459. La preghiera è uno slancio del cuore

S. Teresa di Lisieux

La preghiera
è uno slancio del cuore,
è un semplice sguardo
gettato verso il Cielo,
è un grido di gratitudine
e di amore nella prova
come nella grazia;
insomma è qualche cosa
di grande, di soprannaturale,
che mi dilata l'anima
e mi unisce a Gesù.

preghierarapporto con Dio

inviato da Moreno Cattelan, inserito il 14/06/2002

PREGHIERA

460. Mi hai fatto proprio bene!   2

Card. Anastasio Ballestrero

Signore, nel realizzare il tuo disegno eterno, mi hai chiamato all'esistenza in quel contesto di dati che sono la mia storia.
Perché così e non in altro modo?
Ti sei forse sbagliato? No.
Tu non mi hai creato per sbaglio, né per distrazione, né per contrattempo. Al momento giusto, all'ora tua, secondo il tuo disegno e la tua volontà, secondo la tua scelta, tu mi hai formato.
Sono fatto bene per essere santo.
Se dicessi di no mi parrebbe di mancarti di riguardo, di dire che neppure a te riescono le cose come le vuoi, che anche a te capitano gli infortuni.
Signore, sono fatto bene per te.
Alle volte perdonami se te lo dico, mi trovo fatto un po' meno bene per me.
Ma confesso, sia pure con un po' di fatica, che è più importante essere fatto bene per te che per me.
I miei limiti non devono essere motivo di cruccio per la mia superbia, né motivo di malumore quando gli altri li vedono.
Signore, ti benedico e ti ringrazio che mi hai fatto come mi hai fatto.
Gli altri possono dire quello che vogliono. Io ho solo da dirti: grazie.
Ho solo da benedirti, ho solo da sentire una riconoscenza eterna perché mi hai fatto come mi hai fatto.
E quando gli altri trovano che sono uno sgorbio, più che una cosa buona, io, Signore, credo a te.
Alle volte mi prende la voglia di vedere come te la caverai con questa povera creatura che io sono.
E penso che la vita eterna sarà beata anche per questo: perché là capirò quello che adesso non capisco e mi spiegherò ciò che adesso è un mistero.

vocazioneprogetto di Diorapporto con Diostima di séaccettazione di sé

5.0/5 (1 voto)

inviato da Stefania Raspo, inserito il 14/06/2002

Pagina 23 di 28