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TESTO
21. Riflessioni sulla guerra e la pace
La guerra è una inutile strage.
Benedetto XV
Tutto è perduto con la guerra, niente è perduto con la pace.
Pio XII
Mai più la guerra!
Paolo VI
La guerra è il male peggiore che affligge la società umana ed è fonte di ogni male e di ogni corruzione morale. Ad essa non è possibile fornire una cura assoluta e immediata.
Immanuel Kant
La vera scelta non è tra non violenza e violenza ma tra non violenza e non esistenza... Se non riusciremo a vivere come fratelli moriremo tutti come stolti.
Martin Luther King
O l'umanità distruggerà gli armamenti o gli armamenti distruggeranno l'umanità.
Mahatma Gandhi
Un'elementare coerenza esige che chi cerca la pace difenda la vita. Nessuna azione per la pace può essere efficace se non ci si oppone con la stessa forza agli attacchi contro la vita in ogni sua fase, dal suo sorgere sino al naturale tramonto.
Giovanni Paolo II
La religione non deve mai essere utilizzata come motivo di conflitto. Cristiani e musulmani, insieme con i credenti di ogni religione, sono chiamati a ripudiare la violenza per costruire un'umanità amante della vita, che si sviluppi nella giustizia e nella solidarietà.
Giovanni Paolo II
Nessuna civiltà potrà essere considerata tale se cercherà di prevalere sulle altre.
Mahatma Gandhi
inserito il 19/02/2011
TESTO
22. Riappacificati con la morte
Io, mi sono più volte lamentato col Signore perché morendo non ha tolto a noi la necessità di morire. Sarebbe stato così bello poter dire: Gesù ha affrontato la morte anche al nostro posto e morti potremmo andare in Paradiso per un sentiero fiorito. E invece Dio ha voluto che passassimo per questo duro colle che è la morte ed entrassimo nell'oscurità che fa sempre un po' paura. Ma qui sta l'essenziale: mi sono riappacificato col pensiero di dover morire quando ho compreso che senza la morte non arriveremmo mai a fare un atto di piena fiducia in Dio. Di fatto in ogni scelta impegnativa noi abbiamo sempre delle "uscite di sicurezza". Invece la morte ci obbliga a fidarci totalmente di Dio. Ciò che ci attende dopo la morte è un mistero che richiede un affidamento totale: desideriamo essere con Gesù e questo nostro desiderio lo esprimiamo ad occhi chiusi, alla cieca, mettendoci in tutto nelle sue mani.
mortefedefiduciaaffidamentoaccettazionesperanzavita eterna
inviato da Matteo Salvatti, inserito il 26/06/2010
TESTO
23. Io mi impegno - Preghiera per l'adesione all'azione cattolica 1
Azione Cattolica Diocesana di Napoli
Confermando la scelta di aderire all'Azione Cattolica Italiana mi impegno:
- a camminare sulla strada della santità, tenendo fisso lo sguardo su Gesù;
- ad avere un contatto continuo con la Parola di Dio e a vivere una vita sacramentale intensa;
- a curare la mia formazione cristiana, attraverso la meditazione, lo studio personale, la partecipazione alle iniziative di formazione e alla vita dell'associazione parrocchiale, Diocesana e nazionale.
- ad avere a cuore la formazione cristiana dei più piccoli dell'Associazione (ACR);
- a far crescere la qualità della vita dell'AC attraverso la preghiera e la cura delle relazioni con le persone, la condivisione delle proposte che l'associazione offre, la promozione degli obiettivi che si da, la corresponsabilità e il sostegno economico;
- a vivere in comunione con il Vescovo e i sacerdoti, in particolare con il mio parroco, "con tutti i fratelli nella fede e con le altre aggregazioni ecclesiali";
- ad essere "fermento di dialogo con tutti gli uomini di buona volontà" ;
- a spendermi, insieme a tutti gli aderenti all'Associazione, affinché la mia parrocchia sia sempre più accogliente, estroversa, missionaria;
ad andare incontro alle persone che incrocio nelle diverse situazioni della vita;
- a portare da laico, giorno dopo giorno, "il fermento del Vangelo" in famiglia, a scuola, all'università, nei luoghi di lavoro e del tempo libero, nell'economia e nella politica;
- a prendere la vita sul serio e ad essere lievito buono, parola che comunica fiducia, sale che esalta il sapore delle cose.
Affido questi miei santi propositi al cuore e alle mani di Maria, la Madre del Signore Gesù.
azione cattolicaimpegnoevangelizzazionecomunione
inviato da Qumran2, inserito il 07/12/2009
PREGHIERA
24. Aiutami a dire il mio "sì"
Benedetta sii tu Maria!
Dio si è innamorato della tua bellezza
e ti ha scelta come Madre del suo Figlio.
Benedetta sii tu Maria!
Il tuo "sì" ha reso possibile
questo dolce abbassarsi di Dio verso l'uomo.
Il Creatore e la Creatura si sono abbracciati
e da quel momento niente li potrà separare.
Benedetta sii tu Maria!
In te vediamo l'immagine dell'umanità redenta,
che riceve il dono di Dio:
l'uomo riceve l'abbraccio di Dio
e, attraverso il suo "sì"
rimane per sempre avvolto
da questo abbraccio meraviglioso
che è la vita divina.
Benedetta sii tu Maria!
Aiutami a dire sempre
con te il mio "sì",
non solo nelle grandi occasioni,
ma nella realtà della vita quotidiana
dove Cristo è presente.
Mariamadonnadisponibilitàannunciazione
inviato da Lucia, inserito il 25/11/2009
PREGHIERA
25. Preghiera per quando non preghiamo
Matteo Salvatti, Insegnaci a Pregare, raccolta di preghiere
Signore,
Tu ci insegni a pregare con perseveranza,
a scegliere la parte migliore,
ci insegni a ricordarci di pregare più volte di quanto non respiriamo.
Purtroppo spesso, troppo spesso, la preghiera è invece ai margini della nostra vita.
Le riserviamo un posto di convenienza, di circostanza.
Nelle nostre giornate il tempo che vi dedichiamo è irrisorio. Perdonaci ancora.
Tu, o Gesù, eri in continuo dialogo con il Padre.
Signore, aiutaci a pregare.
Signore, fa' che la nostra vita diventi preghiera.
Fa' che la nostra preghiera non sia solo preghiera parolaia, ma fatta di fatti.
Fa' al tempo stesso che la nostra vita non sia vuoto attivismo, ma anche orazione.
Signore, perdonaci quando ci dimentichiamo dell'essenziale.
Insegnaci ad amare la preghiera, ad amare te che nei la fonte e l'essenza.
Amen.
inviato da Matteo Salvatti, inserito il 11/10/2009
TESTO
26. Signore, amante della vita
Signore, amante della vita
aiutaci a scegliere con coraggio e verità
sempre e comunque la vita.
Donaci di desiderare e accogliere
ogni vita che nasce come segno preferenziale del tuo amore.
Insegnaci ad amare la vita fino a donarla senza riserve e con gratuità.
Donaci di essere profeti di umanità,
quando sofferenza e malattia spezzano le nostre esistenze.
Insegnaci ad essere creativi e pronti a far spazio al bambino, all'anziano, al malato.
Donaci di credere che la nostra esistenza trova in te il suo inizio e in te il suo compimento.
Insegnaci, Signore amante della vita,
a riconoscerci umili custodi del tuo dono più grande.
inviato da Roby, inserito il 02/06/2009
TESTO
Il Pane di S. Antonio, Maggio 2005
Prendi il tempo per riflettere:
è una fonte di pace.
Trova un tempo per svagarti:
è il segreto della giovinezza.
Scegli un tempo per leggere:
è la fonte della saggezza.
Prendi il tempo per amare ed essere amato:
è un dono di Dio.
Trova il tempo per la tenerezza:
è la strada della felicità.
Scegli il tempo per sorridere:
è una musica per l'anima.
Prendi il tempo per dare:
è la porta della fraternità.
Trova un tempo per lavorare:
è il prezzo del successo.
Scegli il tempo per essere solidale:
è la chiave del cielo.
Prendi il tempo per pregare:
è la forza della tua debolezza.
inviato da Mario Varano, inserito il 21/08/2007
PREGHIERA
dall'antifonario della Chiesa Copta egiziana
Ave, Maria, o arca santa!
Ave al castello, abitato dal Signore.
Ave al giardino spirituale, rimasto sigillato.
Tu sei il trono dell'Onnipotente.
Ave all'abitazione del vero Circonciso.
Tu sei stata scelta come
la più virtuosa tra le potenze sante.
Ave al giardino che non è stato coltivato
e dal quale, nonostante questo,
è spuntato l'albero della vita,
che irrora le anime assetate di giustizia.
Ave al calice, che a tutto il mondo
offre da bere il vino del Dio vivente.
Ave a te, o Maria, che sei migliore degli angeli
e che sei stata scelta da Dio creatore.
Ave all'ampio castello, nel quale venne
ed abitò Cristo, nostro Dio.
Per sua intercessione, o Signore,
dona a noi la remissione dei nostri peccati.
(dossologia da dirsi dinanzi all'immagine della Vergine nella commemorazione della Dormizione della Vergine, che si celebra il 31 ottobre)
inviato da Anna Piccirillo, inserito il 20/08/2007
TESTO
29. Mettere impegno nella decisione 4
Carlos Castañeda dice: "Il grande potere dell'essere umano sta nella sua capacità di prendere decisioni". Ogni decisione che prendiamo ci permette di modificare il futuro e il passato.
Scegliere, però, significa impegnarsi. Quando si compie una scelta, ci si deve ricordare che il cammino da percorrere sarà molto diverso da quello immaginato. Scegliere significa dire: "Bene, io so dove voglio arrivare." Da quel momento in poi, bisogna prestare attenzione al mondo, perché una decisione scatena una serie di eventi inaspettati.
Impegnati con la tua decisione, sia essa nel campo affettivo, professionale o spirituale. Tutto ciò di cui la tua decisione ha bisogno è la tua volontà di andare avanti. Del resto, essa stessa ti prenderà per mano e ti mostrerà il cammino migliore.
decisioneperseveranzaimpegnoresponsabilitàmissionevocazione
inviato da Qumran2, inserito il 06/10/2006
TESTO
Va' dove ti porta il cuore
La via che hai percorso non era diritta ma piena di bivi, ad ogni passo c'era una freccia che indicava una direzione diversa, da lì si dipartiva un viottolo, da là una stradina erbosa che si perdeva nei boschi.
Qualcuna di queste deviazioni l'hai imboccata senza accorgertene, qualcun'altra non l'avevi neanche vista, quelle che hai trascurato non sai dove ti avrebbero condotto, se in un posto migliore o peggiore, non lo sai, ma ugualmente provi rimpianto.
Potevi fare una cosa e non l'hai fatta, sei tornata indietro invece di andare avanti. Lungo i bivi della tua strada incontri le altre vite, conoscerle o non conoscerle, viverle a fondo o lasciarle perdere dipende soltanto dalla scelta che hai fatto in un attimo, anche se non lo sai, tra proseguire diritto o deviare spesso si gioca la tua esistenza, quella di chi ti sta vicino.
sceglieresenso della vitalibertàpassato
inviato da Giovanna Manca, inserito il 14/07/2006
ESPERIENZA
S. Teresa di Lisieux, Storia di un'anima
Un giorno Leonia, pensando di essere troppo grande per giocare con la bambola, venne da noi due con un paniere pieno di vestiti e di pezzetti belli di stoffa per farne altri; su queste ricchezze stava distesa la bambola. «Prendete, sorelline, scegliete, vi do tutto». Celina allungò la mano e prese un pacchetto di gale che le piacevano. Io riflettei un attimo, poi anch'io allungai la mano e dissi: «Io scelgo tutto!», e presi il paniere senza tanti complimenti; quelli che assistevano alla scenetta trovarono la cosa molto giusta, e la stessa Celina non si sognò di protestare (bisogna dire che i giocattoli non le mancavano, il suo padrino la colmava di regali, e Luisa trovava il modo di procurarle tutto quello che desiderava). Questo minimo tratto della mia infanzia è il riassunto di tutta la vita mia; più tardi, quando la perfezione mi apparve, capii che, per diventare una santa, bisognava soffrir molto, cercar sempre il più perfetto e dimenticar se stessi; capii che ci sono molti gradi nella perfezione, e che ciascun'anima è libera di rispondere agli inviti di Nostro Signore, di far poco o molto per lui, insomma di scegliere tra i sacrifici che egli chiede. Allora, come ai giorni della mia prima infanzia, esclamai: «Dio mio, scelgo tutto. Non voglio essere una santa a metà, non ho paura di soffrire per Voi, temo una cosa sola, cioè di conservare la mia volontà: prendetela, perché scelgo tutto quello che Voi volete...».
inviato da Debora Cavallone, inserito il 14/07/2006
PREGHIERA
Da bambino ho fatto un sogno.
Ho sognato che i soldati Ti stavano inchiodando alla croce
E io, passando di la, ti guardavo incuriosito.
Ricordo ancora i volti delle persone che accorrevano.
Ricordo la curiosità e la paura e che provavo in quel momento:
Volevo guardare ma non volevo essere visto.
Più il tempo passava...
Più i soldati avanzavano con il loro lavoro...
...e il vicolo del mio paese si riempiva sempre più di gente.
Da allora ne è passato di tempo!
Una cosa, però, è sempre rimasta impressa nella mia mente:
Disteso sulla croce, c'eri tu che mi chiedevi aiuto.
Perché chiamassi me, io non lo so!
Del resto, lì vicino, c'erano tante altre persone:
grandi e piccoli che, come me, ti stavano a guardare...
Ricordo che per un attimo i nostri sguardi si sono incrociati.
I tuoi occhi, anche se sofferenti, mi incoraggiavano...
...sollecitavano un mio intervento in tua difesa...
Però, anch'io come Pietro, mi sono tirato indietro.
Anch'io ho preferito farmi gli affari miei; a non immischiarmi con Te...
...e andare a giocare un po' più in là, lontano dal tuo sguardo.
Insegnami, Signore, a non nascondermi mai da te,
ad accettare, sempre, anche le situazioni più difficili
e a non scappare mai davanti ai problemi.
Nella vita non farmi mai accontentare delle scorciatoie
e non farmi cercare quelle strade troppo facili
che portano alla gioia di un solo momento.
Insegnami a scegliere sempre
non tanto ciò che voglio io
ma solo ciò che è giusto ai tuoi occhi.
In famiglia fammi essere un bravo sposo,
un padre giusto e generoso con i miei figli,
un buon cristiano con chiunque mi incontra.
Fammi rimanere sempre vicino a te,
unica fonte di vera pace
e di vera gioia.
crocesofferenzadolorecrocifissorapporto con Gesùsacrificioredenzione
inviato da Adolfo Rebecchini, inserito il 31/12/2005
ESPERIENZA
33. Dio, nella sofferenza ci ama in modo particolare.
Spesso sento rivolgermi questa domanda: "Dove trovi la forza di reagire nonostante la tua malattia?".
Nella mia malattia, ho da 10 anni una forma di sclerosi multipla progressiva, ho visto un disegno di Dio, un qualcosa di prezioso, perché Gesù ha scelto, per la redenzione del mondo, il dolore.
Nella sofferenza ho sempre abbracciato, con Amore, la croce che Gesù mi ha donato con la malattia è per questo che Lo ringrazio nel più profondo del cuore. Al mattino il mio primo pensiero è per Lui: "Gesù tu sei tutto il mio bene, la cosa più preziosa che io ho, ti offro la mia giornata, ma soprattutto la mia sofferenza, il mio corpo debilitato dalla malattia, mi rimetto alla Tua volontà".
Io non amo certo il dolore in sé, ma amo Gesù crocifisso e abbandonato che è in me e in ogni persona provata dalla sofferenza, per questo mi sento amata da Dio in modo particolare perché mi fa sentire simile a Suo Figlio.
Non è facile seguire Gesù, mi capita di attraversare momenti di buio dove non riesco più a trovare un rapporto così profondo con Lui.
E' con la preghiera che riesco, con fatica ma poi con gioia, a ritrovare la comunione spirituale con Lui e dirGli: "Donami la forza non solo di un rapporto con Te, ma il coraggio di amarti".
Gesù poteva scegliere mille modi per salvarci, ma ha scelto il dolore per redimerci.
Nei momenti difficili della vita, causati da una sofferenza, da una malattia ricordiamoci che tutto questo è un tesoro, una perla che la comunità e i famigliari stessi, non devono disprezzare ed emarginare.
Io credo, che Dio ci ama tutti di un amore infinito e ad uno ad uno. Gesù sulla croce ha gridato: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato". Un malato non va mai abbandonato, ma ognuno di noi diventi prossimo per l'altro.
amorerapporto con Diocrocesofferenzadoloreredenzionesacrificiosolitudinesolidarietà
inviato da Ercoli Lorena, inserito il 08/12/2005
PREGHIERA
34. Il dono dello Spirito di Dio
Bollettino parrocchiale parrocchia S. Bertilla, Spinea, VE
No, non ci hai lasciati orfani, soli e sperduti, abbandonati alla complessità delle vicende umane.
No, non siamo in balia del potente o del maestro di turno, privi della capacità di discernere e di valutare, di decidere e di scegliere.
Tu ci hai fatto dono del tuo Spirito: è lui l'anima segreta della nostra esistenza, il fuoco acceso nel nostro petto, il coraggio che vince tante paure, la forza che emerge dalle nostre debolezze e fragilità.
Ma perché il tuo dono divenga operante in noi, perché la nostra povera vita sia trasfigurata dalla tua presenza, tu ci chiedi di abbandonarci con fiducia alla tua volontà, al tuo disegno.
Ci domandi di amarti, non a parole, ma con i fatti, non nei momenti magici in cui tutto sembra sorriderci, ma nell'oscurità della vita quotidiana, nella trama usuale dei giorni, nella fatica e nel sacrificio, nell'attesa e nel dolore, nelle pene e nelle gioie. E ci prometti che il nostro amore, nelle sue modeste dimensioni, sperimenterà il tuo amore smisurato e quello del Padre.
inviato da Ester Da Ponte, inserito il 08/12/2005
RACCONTO
C'era una volta una pecorella ribelle.
Essa vagava senza ben sapere che strada prendere.
Più volte Dio gliel'aveva mostrata ma lei voleva fare di testa sua, voleva cavarsela da sola.
Poiché la strada che si era scelta era comoda e priva di sacrifici.
Un bel giorno stanca di vivere nell'oppio decise di seguire la voce di Dio.
La strada che Dio le mostrò era tutta in salita.
La pecorella voleva tornare indietro, Dio però la incoraggiò ed ella riprese il suo cammino... a volte cadeva a terra, Dio però non la lasciava sola, se la metteva in braccio e l'aiutava nel proseguire.
La pecorella arrivò alla meta proposta da Dio sanguinante e straziata.
Ma quel che è strano è che arrivò felice.
Il Signore se la portò in paradiso.
Ora le disse nessuno ti farà del male sarai tutta mia io che tanto ho sperato in te e che tanto ti ho amata.
La pecorella capì che più grande ricompensa non poteva avere.
amore di Diosequeladoloresofferenzacrocefiduciafede
inviato da Alessia, inserito il 19/06/2005
PREGHIERA
Antonio Merico, Vangelo e vita. Preghiere dell'anno liturgico "C", Elledici, Leumann 2004, p. 49
Gesù è veramente risorto!
Anche noi siamo accorsi al sepolcro.
Anche noi siamo andati oltre la pietra.
Anche noi abbiamo visto!
Siamo chiamati a fare il passo decisivo della fede.
La risurrezione di Gesù
ci invita ad uscire dalla nostra incredulità,
a scegliere con convinzione e fiducia la via del cielo.
È Pasqua!
È il giorno della vita che più non muore,
della gioia che non ha mai fine.
È Pasqua!
È il tempo del credente che esce allo scoperto,
che testimonia la sua speranza,
che si fortifica nelle difficoltà,
che annuncia la vita nuova in Cristo risorto.
È Pasqua!
Nella Chiesa, per la Chiesa, con la Chiesa
che annuncia speranza là dove regna la disperazione,
che annuncia una forza là dove si subisce la violenza,
che annuncia il riscatto là dove vige la schiavitù.
È Pasqua!
Cristo è veramente risorto, per sempre, per tutti!
La sua risurrezione è speranza, certezza.
Diventiamo noi stessi testimoni per gli altri.
Curiamo le ferite dei nostri fratelli.
È Pasqua!
pasquarisurrezioneresurrezione
inviato da Alessandro Bianco, inserito il 05/03/2005
PREGHIERA
37. Fermati Signore, ti prego...
Fermati Signore, ti prego
e stai un po' di tempo con me!
Fermati Signore, ti prego
e spiegami cosa vuoi da me!
Fermati Signore, ti prego
e rendi visibile ai miei occhi
il tuo progetto per me!
Donami occhi per vedere la tua strada,
donami orecchie libere per sentire la tua voce,
donami piedi saldi per non stancarmi mai di seguirti,
donami sapienza per comprendere la tua Parola,
donami Signore un cuore nuovo,
un cuore libero dagli affetti,
libero dalle paure, libero dai dubbi
affinché io possa seguire te, e non il mondo!
Affinché io desideri amare te, non le mie passioni!
Affinché io possa prendere il largo con coraggio,
certa che tu sarai con me durante la tempesta,
al mio fianco nel salto degli ostacoli!
Permettimi, o Signore di scegliere la salita
perché è quella che conduce a te!
Ti offro Signore la mia umile vita,
fatta di se, ma, un giorno, però,...
Tu, Signore rendila fatta
di sì, eccomi, oggi, sia fatta la tua volontà!
vocazioneprogetto di Diosequela
inviato da Cinzia Bellotta, inserito il 23/01/2005
TESTO
Mario Pomilio, Il quinto evangelio
Un prete è sempre un sospetto: ciascuno pretende di trovarlo conforme ad un ruolo e di domandargli se è quel che deve e se crede in ciò che dice; ciascuno lo vuole coerente con l'idea che se ne è fatta e in continuo contatto con l'assoluto e il sublime; ciascuno si stupisce per il coraggio di una scelta che per la sua irreversibilità si è cambiata in un destino.
Ma egli è semplicemente una persona che accetta di confondersi in una comunità e di spendersi per essa.
pretesacerdotecomunitàchiesavocazione
inviato da Wanda, inserito il 09/08/2004
RACCONTO
Una pecora scoprì un buco nel recinto e scivolò fuori.
Era così felice di andarsene.
Si allontanò molto e si perse.
Si accorse allora di essere seguita da un lupo.
Corse e corse, ma il lupo continuava ad inseguirla, finché il pastore arrivò e la salvò riportandola amorevolmente all'ovile.
E nonostante che tutti l'incitassero a farlo, il pastore non volle riparare il buco nel recinto.
libertàamore di Diobenemalescegliererapporto con Diopecorella smarritapecora
inviato da Anna Barbi, inserito il 27/10/2003
PREGHIERA
40. Accoglimi, o Dio, in te mi rifugio 1
Accoglimi, o Dio, in te mi rifugio.
Ho scelto la tua via voglio seguirti.
Ma faccio presto a stancarmi allora mi scoraggio.
In questi momenti, mi vien voglia di scegliere le strade più facili:
fare le cose tanto per farle,
disinteressarmi degli altri,
accontentarmi di un bel vestito
o di un bel paio dì scarpe,
gironzolare per ore
masticando gomme e leccando gelati.
Accoglimi, Dio, in te mi rifugio.
Non voglio vivere al lumicino
quando tu mi hai dato energie per essere un faro.
Accoglimi, Dio!
Come un bambino nel seno di sua madre,
mi rifugio in te.
In te, che sei mio padre e mia madre;
buono e forte; misericordioso e potente.
Accoglimi, o Dio, in te mi rifugio.
sequelascoraggiamentoabbandono in Dio
inviato da Maria Teresa Zanfini, inserito il 12/08/2003