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TESTO
Epifanio di Salamina, Omelie per il Sabato Santo, PG 43, 349, 451, 462-463
Oggi un grande silenzio avvolge la terra. Un grande silenzio e una grande calma. Un grande silenzio, perché il Re dorme. La terra ha rabbrividito e si è ammutolita, perché Dio si è addormentato nella carne, e l'inferno ha tremato. Dio si è addormentato per un istante, e ha svegliato coloro che erano negl'inferi... Va alla ricerca dell'uomo come della pecorella smarrita... Prende per mano l'uomo e gli dice: «Svegliati, o tu che dormi, sorgi fra i morti e Cristo t'illuminerà» (Ef. 5, 14).
inviato da Qumran2, inserito il 07/04/2012
TESTO
22. Passione di Cristo, passione dell'uomo
Da quando l'Innocente fu tradito
e il Benefattore rinnegato;
da quando il Maestro fu schiaffeggiato
e il Pastore abbandonato;
da quando il Liberatore fu rifiutato
e il Signore sputato e flagellato,
da quando il Santo fu preferito ad un criminale
nella Passione si rinnova la storia dell'uomo.
Non sprecare le tue lacrime per il Re,
perché altre lacrime rigano i volti
e cuori bambini sono nell'angoscia.
Tergi il sudore di sangue degli umiliati,
metti sulle tue spalle le croci dei condannati,
accogli madri senza figli e figli senza padri.
Fatti compagno di strada agli scoraggiati,
corri là dove la paura chiude i timorosi
e annunzia che la tomba è vuota
e Cristo Gesù non è schiacciato e vinto
dal dolore del mondo,
ma è il Vincitore di ogni morte.
sofferenzapassionepasquaumanitàdolorecondivisionesolidarietà
inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 07/04/2012
PREGHIERA
Luce che brilli nelle tenebre,
nato dal grembo di una Vergine,
spogliaci della nostra notte
e rivestici del tuo chiarore diurno.
Maria, talamo di Dio,
imploralo perché i tuoi fedeli
non ottenebrati più dalla colpa
risplendano di virtù.
Fulgidissimo sole di giustizia
nato dalla santa Vergine
col tuo splendore illumina
le tenebre della nostra colpa.
Sommo Re nato per noi
sole nato da una Madre
illuminaci sempre
non tramontare la sera.
inviato da Suor Maria Roberta Tiberio, inserito il 09/12/2011
TESTO
Don Angelo Saporiti, Commento al Natale
Dio è qui.
Tra noi.
Piange, vagisce, sorride con una voce flebile.
Come un cucciolo appena nato.
Gli occhi socchiusi, le mani piccolissime, serrate in un pugno.
Il faccino grinzoso che si appoggia al seno di Maria.
Dio è qui.
Tra noi.
Ecco com'è veramente.
È un bambino inerme, fragile, debole.
Ti viene voglia di prenderlo in braccio, di accarezzarlo, di baciarlo...
Lui è qui.
Per i perdenti, gli uomini senza dignità, senza futuro, senza speranza,
per i senza scampo, i senza tregua, i senza luce.
Dio è qui per i bestemmiatori, i falliti,
per tutti quelli che non contano niente, per tutti gli "zeri" del mondo...
Dio è qui per i sazi di denaro, per quelli che si credono pieni di cultura,
per quelli che pensano di avere tutto, per i curiosi che si interrogano e cercano.
Dio è qui.
Per i sacerdoti ministri del culto, per quelli che praticano per abitudine,
per quelli che credono di credere, per quelli che pianificano tutto, anche la loro fede in Dio.
Dio è qui.
È qui per Erode e per i pastori, per gli angeli e per i re magi.
Dio è qui.
Per te.
Adesso.
E non vuole essere un ricordo.
Lui è l'imprevedibile.
Ti chiede solo di nascere.
È un Dio che ti somiglia.
Che puoi prendere tra le braccia.
Che sorride e che respira.
È un Dio che non si è mai stancato di cercarti.
Dio è qui.
Lasciati trovare da lui.
E anche per te sarà Natale!
inviato da Don Angelo Saporiti, inserito il 09/12/2011
PREGHIERA
Maria Maistrini, Preghiera a Gesù
E' la celebrazione della Pasqua.
Gesù ha detto:
"Ecco, io sono con voi tutti i giorni
fine alla fine del mondo".
Non posso più vivere senza Gesù Eucaristia:
mi devo nutrire tutti i giorni
di questo bianco pane del Cielo;
Tu ti immoli.
Ti sento vivo dentro di me.
Il mio cuore esulta di gioia.
Ascolto la tua voce che mi dice:
prendi e mangia;
chi mangia di me vivrà per me.
O amato Gesù, rimani nel mio amore!
Tu mi sussurri:
sarò tutto tuo, tu sarai mia per sempre.
Pane degli angeli ti adoro;
adoro la grandezza del tuo mistero.
Pane degli angeli, mi attiri a te,
innestandomi nel tuo mistero.
Pane degli angeli,
hai trasformato la mia anima, riempendola del tuo amore.
Pane degli angeli,
fatto da molti chicchi di grano, sei diventato "uno solo" .
O Gesù, come è bello
incontrarti in quel pezzo di pane!
O amatissimo Gesù
voglio essere sempre una sola cosa
con te, mio solo ed unico re.
inviato da Maria Maistrini, inserito il 09/07/2011
RACCONTO
Kahlil Gibran, Le parole non dette, Paoline, 1991
Regnava un tempo nella lontana città di Wirani un re potente e, al tempo stesso, saggio. C'era in quella città un pozzo la cui acqua fresca e cristallina attingevano tutti gli abitanti, compreso il re e i suoi cortigiani, poiché non vi erano altri pozzi. Una notte, mentre tutti dormivano, nella città penetrò una strega e versò nel pozzo sette gocce di un liquido strano, dicendo: «Da questo istante, chi beve di quest'acqua diverrà folle».
Il mattino seguente tutti gli abitanti della città, escluso il re e il gran ciambellano, attinsero dal pozzo e divennero folli, come la strega aveva predetto.
E per tutto il giorno la folla, nei vicoli angusti e nelle piazze della città, non fece altro che bisbigliarsi: «Il re è pazzo. Il nostro re e il gran ciambellano hanno smarrito la ragione. Non possiamo certo servire un re folle».
Quella sera il re ordinò che si colmasse un calice d'oro con acqua del pozzo. E quando glielo portarono, ne bevve sorsi profondi, e ne offrì al gran ciambellano. E ci fu gran gioia in quella lontana città di Wirani, perché il re e il gran ciambellano avevano riacquistato la ragione.
inviato da Busato Don Paolo, inserito il 06/07/2011
PREGHIERA
27. Ti salutiamo Croce di Cristo
Ti salutiamo, Croce di Cristo,
legno che ha portato il suo corpo donato per noi
nuova arca della nuova ed eterna alleanza
trono e altare dove Cristo, re e sacerdote regna per sempre.
Ti salutiamo, Croce di Cristo
e ti preghiamo per tutti i giovani
che vivranno in queste settimane un momento di grazia
nel loro cammino di fede
e nel cammino verso la Giornata mondiale della Gioventù.
Ti salutiamo, Croce di Cristo,
documento che sigilla e conferma
il riscatto che Cristo ha pagato per noi
per liberarci per sempre dal peccato.
Ti salutiamo, Croce di Cristo,
dove viene immolato l'Agnello di Dio
colui che prende su di sé il nostro peccato
e lo estirpa dal mondo e dal cuore dell'uomo.
Ti salutiamo, Croce di Cristo,
speranza di un'umanità nuova, liberata dal peccato,
uomini e donne disposti a riconoscere come fratello e sorella
per la potenza di chi, su di te inchiodato, ha donato la vita.
Ti salutiamo, Croce di Cristo,
che appari a noi spoglia, nuda, senza il Crocifisso
sei la conferma che lui è risorto, è vivo
sei la certezza che lui è il re vittorioso
donato dal Padre per redimere i fratelli.
crocecrocifissoquaresimavenerdì santo
inviato da Don Remigio Menegatti, inserito il 19/04/2011
TESTO
28. Decalogo per trattare con un arrogante 2
Mons. Domenico Sigalini, Messagero di Sant'Antonio, marzo 2009
1. Non ti sentire mai offeso, nessuno può entrare nel sacrario della tua coscienza.
2. Non perdere tempo a rendere pan per focaccia: peggiori tu e spingi l'altro a perseverare.
3. Non compatirlo, ma creagli attorno un contesto disarmante di amicizia.
4. Spesso è maleducazione incosciente la sua: aiutalo a scoprire i sentimenti tenui della vita.
5. Sappi che ogni uomo ha bisogno degli altri per essere felice, ma deve allargare il cuore per far loro spazio.
6. Si è fatto lui centro del mondo: aiutalo a scoprire il vero centro che è Dio.
7. Per valutarsi nella verità di se stesso, ha bisogno di lasciare il suo loculo, nel quale si sente papa, re e profeta.
8. Se comincia a chiedere scusa, anche tra i denti, non lo scoraggiare: è su una buona strada.
9. La buona educazione non è il politicamente corretto, ma il lasciarsi conquistare da un ideale.
10. Conquisti più arroganti con una goccia di miele che con un barile di aceto.
arroganzaviolenzaprepotenzagentilezzaumiltàserenitàperdono
inviato da Luca, inserito il 08/01/2011
RACCONTO
Tra i pastori
che accorsero alla grotta di Betlemme,
c'erano anche Adamo ed Eva:
avevano desiderato tanto il Salvatore!
Umili s'inginocchiarono fuori della grotta.
Di tanto in tanto guardavano i doni sinceri
che i pastori deponevano
davanti al neonato Signore.
Che dono gradito avrebbero essi
potuto offrire a Gesù Bambino?
Si guardarono in faccia
e, quando ci fu un po' di quiete,
si alzarono e si avvicinarono
all'Atteso dalle genti.
Si prostrarono profanamente,
come per invocare la più grande pietà.
Quando Maria li invitò ad alzarsi,
avevano il pianto negli occhi.
Fu allora che Adamo si fece coraggio:
estrasse dalla sua bisaccia
un frutto bellissimo già morsicato:
il frutto del bene e del male
colto nel paradiso perduto.
Così pregò Adamo:
"Signore, perdona:
non abbiamo altro da offrirti
che il nostro peccato!"
Fu Maria che prese
dalle mani di Adamo quel dono
e lo depose ai piedi del Figlio.
Quando Maria accompagnò
Adamo ed Eva sulla soglia,
erano uomini nuovi.
pentimentopeccatoperdono di Dioconversioneepifaniare magi
inviato da Don Giuseppe Ghirelli, inserito il 05/01/2011
PREGHIERA
30. Canto al Salvatore del Mondo 1
Quando lo chiami,
il Signore Gesù ti ascolta:
buono e generoso,
per te è sempre disponibile.
Cercalo sempre,
non ti vergognare:
nel tuo cuore
ha trovato un posto sicuro.
Non vede l'ora
che tu gli vada incontro:
coraggio, corri
verso il Re dei re.
Lui che non si è sottratto
alla sofferenza della croce:
il più alto sacrificio
egli ha compiuto.
Quindi non aver paura
del Cristo risorto:
va ad abbracciare
il salvatore del mondo.
inviato da Alessandro Cochi, inserito il 03/09/2010
RACCONTO
31. Gli animali dell'eremita 2
Si racconta di un vecchio anacoreta eremita: una di quelle persone che per amore a Dio si rifugiano nella solitudine del deserto, del bosco o delle montagne per dedicarsi solamente alla orazione e alla penitenza. Molte volte si lamentava di essere sempre occupatissimo.
La gente non capiva come fosse possibile che avesse tanto da fare nel suo ritiro. Ed egli spiegò:
«Devo domare due falconi, allenare due aquile, tenere quieti due conigli, vigilare su un serpente, caricare un asino e sottomettere un leone.»
«Non vediamo nessun animale vicino alla grotta dove vivi. Dove sono tutti questi animali?»
Allora l'eremita diede una spiegazione che tutti compresero.
«Questi animali li abbiamo dentro di noi.
I due falconi, si lanciano sopra tutto ciò che gli si presenta, buono e cattivo.
Devo allenarli perché si lancino solo sopra le buone prede...
Sono i miei occhi.
Le due aquile con i loro artigli feriscono e distruggono.
Devo allenarle perché si mettano solamente al servizio e aiutino senza ferire...
Sono le mie mani.
E i conigli vanno dovunque gli piaccia, tendono a fuggire gli altri e schivare le situazioni difficili.
Gli devo insegnare a stare quieti anche quando c'è una sofferenza, un problema o qualsiasi cosa che non mi piaccia...
Sono i miei piedi.
La cosa più difficile è sorvegliare il serpente anche se si trova rinchiuso in una gabbia con 32 sbarre.
E' sempre pronto a mordere e avvelenare quelli che gli stanno intorno appena si apre la gabbia, se non lo vigilo da vicino, fa danno...
E' la mia lingua.
L'asino è molto ostinato, non vuole fare il suo dovere.
Pretende di stare a riposare e non vuole portare il suo carico di ogni giorno...
E' il mio corpo.
Finalmente ho necessità di domare il leone, vuole essere il re, vuole essere sempre il primo,
È vanitoso e orgoglioso...
Questo è... il mio cuore.»
conversionedominio di sépenitenzalinguaorgogliolotta spiritualeimpegno
inviato da Qumran, inserito il 03/05/2010
PREGHIERA
O Vergine, da te,
come da montagna non tagliata,
fu staccato Cristo, la pietra angolare
che ha unito le nature divise.
Per questo ci rallegriamo
e ti magnifichiamo, o Teotòkos!
Venite, ricordiamo con cuore puro e animo sobrio
la Figlia del Re, lo splendore della Chiesa,
più brillante dell'oro,
e magnifichiamola!
Salve! e gioisci, o Sposa del gran Re,
tu che rifletti splendidamente
la bellezza del tuo sposo,
ed esclami con il tuo popolo:
O Datare della vita,
ti magnifichiamo!
O Salvatore, dona il tuo celeste aiuto alla tua Chiesa;
essa non riconosce altro Dio
e liberatore all'infuori di te,
che hai dato la tua vita per essa
e ti glorifica in conoscenza.
Accetta le suppliche del tuo popolo,
o Vergine Madre di Dio,
ed intercedi senza posa presso tuo Figlio, affinché liberi noi che ti lodiamo
dai pericoli e tentazioni.
Tu sei infatti la nostra ambasciatrice
e la nostra speranza.
inviato da Suor Maria Roberta Tiberio O.S.B., inserito il 25/11/2009
PREGHIERA
33. Benedetta sei tu fra le donne!
Benedetta sei tu fra le donne! Perché sei stata trovata degna di ospitare il Signore, perché hai accolto in te Colui che è tanto grande, che nessuna cosa al mondo potrebbe contenere, hai ricevuto Colui che tutto riempie di sé, perché sei divenuta luogo in cui si realizza la salvezza, perché sei stata il carro che ha introdotto il Re nella vita, perché sei apparsa come tesoro, come perla spirituale.
Benedetta tu fra le donne!
inviato da Suor Maria Roberta Tiberio O.S.B., inserito il 25/11/2009
TESTO
Sedulio, Carmen Paschale (II, 48-67)
Quale luce nuova sul mondo, quale grazia per tutto il cielo! Quale fu quel fulgore, quando Cristo uscì dal ventre di Maria, in uno splendore nuovo!
Egli era come uno sposo esultante del suo glorioso talamo, bello di una bellezza attraente al di sopra di quella degli uomini, nelle belle labbra del quale, tra il raggiare della persona, è diffusa una grazia soave.
O pietà premurosa! Perché il giogo servile non ci tenesse sotto il dominio del peccato, il sommo Signore prese membra servili, ed egli che dalla prima origine del mondo veste dei suoi doni tutte le cose che nascono, non ebbe vestimento che i poveri stracci di cui fu coperto; e quello che non riescono a contenere né l'onda agitata del mare tempestoso né tutto il suolo della terra né la spaziosa reggia dell'immenso cielo, stette tutto intero nel corpo di una vergine e - lui Dio! - giacque in una piccola greppia.
Salve, santa madre, che hai partorito un re, il quale governa per i secoli il cielo e la terra, e il cui nume e il cui potere, abbracciata ogni cosa in un eterno cerchio, dura senza fine; tu che, avendo nel ventre beato i gaudi della madre insieme con l'onore della verginità, sei apparsa non aver l'eguale né tra le donne precedenti né tra quelle future: tu sei la sola donna, unica e senza esempio, che sia piaciuta a Cristo!
inviato da Qumran2, inserito il 24/11/2009
PREGHIERA
La notte è scesa
e brilla la cometa
che ha segnato il cammino.
Sono davanti a te, Santo Bambino!
Tu, Re dell'universo,
ci hai insegnato
che tutte le creature sono uguali,
che le distingue solo la bontà,
tesoro immenso,
dato al povero e al ricco.
Gesù, fa' ch'io sia buono,
che in cuore non abbia che dolcezza.
Fa' che il tuo dono
s'accresca in me ogni giorno
e intorno lo diffonda,
nel tuo nome.
inviato da Sandro Renato Garau, inserito il 24/11/2009
TESTO
Ama la vita così com'è.
Amala pienamente, senza pretese;
amala quando ti amano
o quando ti odiano,
amala quando nessuno ti capisce,
o quando tutti ti comprendono.
Amala quando tutti ti abbandonano,
o quando ti esaltano come un re:
Amala quando ti rubano tutto
o quando te lo regalano.
Amala quando ha senso
o quando sembra non averlo
nemmeno un po'.
Amala nella felicità
o nella solitudine assoluta.
Amala quando sei forte,
o quando hai una montagna di coraggio.
Amala non soltanto per i grandi piaceri
e le enormi soddisfazioni;
amala anche per le piccolissime gioie.
Amala seppure non ti dà ciò che potrebbe,
amala anche se non è come la vorresti.
Amala ogni volta che nasci
ed ogni volta che stai per morire.
Ma non amare mai senza amore.
Non vivere mai senza vita!
amorevitafiduciaforza interioretenaciacostanzaimpegnosperanza
inviato da Don Stefano Rocca, inserito il 11/10/2009
TESTO
37. La felicità è alla nostra portata
Coloro che vivono secondo il mondo ritengono sia troppo difficile salvarsi. Eppure non vi è nulla di più facile: basta osservare i comandamenti di Dio e della Chiesa ed evitare i sette peccati capitali; oppure, se preferite, fare il bene ed evitare il male; tutto qua!
I buoni cristiani che si danno da fare per salvare la propria anima sono sempre felici e contenti: godono anticipatamente della felicità del cielo e saranno felici per l'eternità. I cattivi cristiani, invece, quelli che si dannano, sono da compatire: mormorano, sono tristi e lo saranno per l'eternità.
Un buon cristiano, un avaro del cielo, tiene in poco conto i beni terreni: egli pensa soltanto a render bella la propria anima, ad accumulare ciò che lo renderà felice in eterno, ciò che dura in eterno. Guardate i re, gli imperatori, i grandi della terra: sono molto ricchi, ma sono contenti? Se amano il buon Dio, sì; ma se non lo amano, no, non sono contenti. Personalmente trovo che non vi sia nulla di più triste dei ricchi, quando non amano il buon Dio.
Andate pure di continente in continente, di regno in regno, di ricchezza in ricchezza, di piacere in piacere: non troverete la felicità che cercate. La terra e quanto contiene non possono appagare un'anima immortale più di quanto un pizzico di farina, in bocca ad un affamato, possa saziarlo.
inviato da Parrocchia S. Giovanni M. Vianney - Roma, inserito il 26/06/2009
TESTO
Pseudo Macario, Omelie Spirituali
Come il contadino, allorché intraprenda a lavorare la terra, deve recare con sé gli strumenti e indossare gli abiti adatti allo scopo, così Cristo, re celeste e autentico agricoltore, nell'accostarsi all'umanità isterilita dal peccato, si rivestì di un corpo e si munì, a mo' di strumento, d'una croce.
Si diede a dissodare, così, l'anima incolta, strappando da essa le spine e i triboli delle maligne ispirazioni, estirpando la zizzania del peccato e bruciando, con il proprio fuoco, tutto il fieno dei peccati.
Dopo averla così lavorata con il legno della croce, vi piantò lo splendido giardino dello Spirito, perché producesse a Dio, come al suo Signore, ogni sorta di dolcissimi e graditissimi frutti.
portare fruttofico sterilepazienza di Dio
inviato da Qumran2, inserito il 05/06/2009
RACCONTO
39. Della vera e perfetta letizia
San Francesco d'Assisi, Fioretti
Un giorno il beato Francesco, presso Santa Maria [degli Angeli], chiamò frate Leone e gli disse: "Frate Leone, scrivi". Questi rispose: "Eccomi, sono pronto". "Scrivi disse - quale è la vera letizia".
"Viene un messo e dice che tutti i maestri di Parigi sono entrati nell'Ordine, scrivi: non è vera letizia. Cosi pure che sono entrati nell'Ordine tutti i prelati d'Oltr'Alpe, arcivescovi e vescovi, non solo, ma perfino il Re di Francia e il Re d'lnghilterra; scrivi: non è vera letizia. E se ti giunge ancora notizia che i miei frati sono andati tra gli infedeli e li hanno convertiti tutti alla fede, oppure che io ho ricevuto da Dio tanta grazia da sanar gli infermi e da fare molti miracoli; ebbene io ti dico: in tutte queste cose non è la vera letizia".
"Ma quale è la vera letizia?".
"Ecco, io torno da Perugia e, a notte profonda, giungo qui, ed è un inverno fangoso e così rigido che, alI'estremità della tonaca, si formano dei ghiacciuoli d'acqua congelata, che mi percuotono continuamente le gambe fino a far uscire il sangue da siffatte ferite. E io tutto nel fango, nel freddo e nel ghiaccio, giungo alla porta e, dopo aver a lungo picchiato e chiamato, viene un frate e chiede: "Chi è?". Io rispondo: "Frate Francesco". E quegli dice: "Vattene, non è ora decente questa, di andare in giro, non entrerai". E poiché io insisto ancora, I'altro risponde: "Vattene, tu sei un semplice ed un idiota, qui non ci puoi venire ormai; noi siamo tanti e tali che non abbiamo bisogno di te". E io sempre resto davanti alla porta e dico: "Per amor di Dio, accoglietemi per questa notte". E quegli risponde: "Non lo farò. Vattene al luogo dei Crociferi e chiedi là". Ebbene, se io avrò avuto pazienza e non mi sarò conturbato, io ti dico che qui è la vera letizia e qui è la vera virtù e la salvezza dell'anima".
letiziagioiainterioritàserenitàforza interiore
inviato da Pier Luca Bancale, inserito il 07/09/2008
TESTO
La Madre era seduta sulla paglia
con nel grembo il bambino,
come stella del mattino in grembo all'aurora.
Tutti piegarono le ginocchia:
il re e il mendicante, il santo e il peccatore,
il sapiente e l'ignorante.
Tutti ad alta voce gridarono:
vittoria per l'uomo, vittoria per il Neonato,
per colui che vive in eterno!
Come stella del mattino in grembo all'aurora.
inviato da Luca Simoni, inserito il 19/12/2007