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TESTO
221. L'anima dell'uomo fedele è più grande del cielo
S. Chiara d'Assisi, Lettera terza a Sant' Agnese di Boemia, FF2892
Per la grazia di Dio, l'anima dell'uomo fedele, che è la più degna di tutte le creature, è più grande del cielo, poiché i cieli con tutte le altre creature non possono contenere il Creatore, mentre la sola anima fedele è sua dimora e sede, e ciò soltanto grazie alla carità di cui gli empi sono privi, come afferma la Verità stessa: "Chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò, e verremo a lui e faremo dimora presso di lui" (Gv 14,21.23).
caritàfedeltàamorerapporto con Dioinabitazione di Dio
inviato da Antonio Antonucci, inserito il 12/06/2009
RACCONTO
222. Storia di una goccia d'acqua
Allora disse il gran Padre, il Padre di tutte le cose: "Vai, vai e non ritornare da me prima di aver mostrato agli esseri la mia presenza!" E ne fu spaventata. Non era che una piccola goccia d'acqua. Come avrebbe potuto dimostrare la potenza di Dio? Voleva tornare indietro ma non poteva. Era stata mandata.
Quando cadde dal cielo altissimo l'avvolse l'aria e quasi la consumò. Poi fu impastata dalla terra. Si vergognava perché prima era stata un piccolo specchio del cielo, ora invece, era piena di polvere attaccaticcia. E sentì una radice vicina. E la radice l'afferrò. Divenne parte di una pianta. Fu una fibra, un velo verde, un goccio di frutto. Si sentì bere più volte. Spesso soffiata via nel vapore, si rapprese col freddo e ricadde giù. Una lunga storia. Imparò a sentirsi terra e vegetale. Visse molte volte pulsazioni nel sangue dei viventi. E fu fiume, lago, filo di perle quando cadeva nella rugiada del mattino. Le sembrò di perdersi, di sparire. Soffrì molto. Ora cercata con rabbia, ora pestata e dimenticata.
Poi un giorno, il sole la prese con più forza del solito, e la portò con sé in alto. Le disse: "Sono finite le tue stagioni, gocciolina, sali di nuovo. Ti aspetta il Gran Padre!". La goccia salì e le sembrò di essere felice. Ma quando vide protendersi in alto, verso di lei, rami, lingue vive, ebbe nostalgia.
Il Padre delle cose le sorrise: "Hai fatto bene, piccola mia - le disse - ora cosa vuoi?". "Ritornare giù, papà, ritornare giù! Qui vicino a te, sono un cristallo di gioia, ma laggiù, nel mondo pieno di sete, io sono molto di più: sono la tua presenza".
gioiapresenza di Diosegno di Dioamore
inviato da Assunta Maglione, inserito il 11/06/2009
PREGHIERA
223. Un tempo da non perdere 1
La tua presenza nel mio giorno, EditArs
Signore,
donami anche oggi la forza
per credere, per sperare, per amare.
Non lasciarmi a metà strada
invischiato nelle mille cose
che non mi bastano più.
Lascia che mi fermi anch'io
ogni giorno ad ascoltarti
per riprendere poi il cammino
lungo le strade che mi dai da percorrere.
Liberami perciò da tutto ciò
che mi appare indispensabile e non lo è,
da ciò che credo necessario
e invece è solo superfluo,
da ciò che mi riempie e mi gonfia
ma non mi sazia,
mi bagna le labbra
ma non mi disseta il cuore.
Sì, lo so che tu vuoi farlo
ma aiutami a lasciartelo fare
sempre, subito!
inviato da Milena Pozzi, inserito il 05/06/2009
PREGHIERA
Signore, mio Dio, Padre buono
ti offro per mezzo di Gesù,
la mia adorazione e la mia lode.
Ti ringrazio per la gioia
che mi hai fatto trovare nel roverismo,
soprattutto per i fratelli che mi hai fatto
conoscere e servire.
Ti offro me stesso
con tutti i doni che mi hai dato;
aiutami a fare sempre del mio meglio
per compiere il mio dovere.
Fa' che io sia fedele alla mia promessa,
fino a quando la mia strada
mi condurrà a te.
Così sia.
inserito il 05/06/2009
PREGHIERA
225. Preghiera del volontario Avulss 1
Don Giacomo Luzietti, Con l'OARI e l'AVULSS in un cammino di speranza tra gli infermi, Odo Fusi-Pecci, Antonio Todeschini, ed. San Paolo
O Signore,
mentre osservo la mia vita
mi scopro chiuso in me stesso,
assente dalla storia dei fratelli,
lontano dal tuo piano di amore.
Donami la forza di uscire dal mio io,
riempimi della capacità di godere del volto dei fratelli,
stimola in me l'ansia di creare comunione
con ogni creatura che tu mi fai incontrare.
Gli uomini ti potranno conoscere
se io ritrovo l'energia di dimenticarmi,
i fratelli rinnoveranno la speranza nella vita
se io do loro la tua mano,
gli amici scopriranno il tuo volto
se io sarò la tua trasparenza.
O Signore,
sia la mia vita il pane che rinfranca,
sia il mio gesto la bevanda che disseta,
sia la mia parola la luce che brilla.
Allora in una comunione di crescita
e di donazione con tutti i fratelli
in unione con Maria
sarò un magnificat al tuo nome
e un vangelo per il mondo intero.
donogenerositàsolidarietàvolontariato
inviato da Giovanna Gioia, inserito il 05/06/2009
PREGHIERA
226. Signore non ci capisco più niente 2
Signore mio Dio
non ho alcuna idea dove io stia andando.
Non vedo il cammino davanti a me.
Non posso sapere di sicuro dove andrà a finire.
E neppure conosco veramente me stesso,
e il fatto che io pensi stia seguendo la tua volontà
non significa che io lo stia veramente facendo.
Ma credo che il desiderio di farti piacere davvero ti piaccia.
E spero di avere questo desiderio in ogni mia azione.
Spero di non fare mai nulla al di fuori di questo desiderio.
E so che, se agirò così, tu mi guiderai per il giusto cammino,
anche se posso non saperne nulla.
Per questo avrò fiducia in te sempre
anche se potrà sembrarmi di essermi perso
e di trovarmi nell'ombra della morte.
Non avrò timore perché tu sei sempre con me,
e non mi lascerai mai solo di fronte ai miei pericoli.
ricercadubbiofiduciaaffidamento
inviato da Lea Manuzzi, inserito il 05/06/2009
TESTO
E tu cercherai
la tua immagine, il tuo io,
il tuo mondo, il tuo futuro.
Occhi vigili
trepidamente ti accompagneranno.
Griderai i tuoi anni,
la tua libertà, i tuoi tempi...
Ragazza mia, costruisci, costruisciti.
Non ispirarti alla moda,
all'effimera bellezza,
alle tue paure e fragilità.
Guarda in alto
e tuo maestro sia l'Artefice,
colui che ama.
inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 05/06/2009
RACCONTO
L. Fausto Colecchia, Momenti del cuori
Dice Francesco al suo compagno: "Vieni, fratello, andiamo a predicare". Risponde il fraticello disarmato: "Ma, Padre, come posso predicare io che sono tanto ignorante?".
"Non ci pensare - sussurra Francesco - andiamo, andiamo a predicare".
Van girando i frati per la città e pregano insieme camminando, salutan tutti in pace ed umiltà, dei poverelli si fanno fratelli, aiutano insieme i bisognosi.
Dice infine Francesco al compagno: "Vieni, fratello, torniamo al convento". "Ma, Padre mio, la nostra predica?".
Sorridendo gli replica Francesco:
"Ma è già finita, fratello mio. La più bella predica è l'esempio: noi oggi l'abbiamo fatta così".
Più che le parole contano i fatti.
inviato da Adriana Parodi, inserito il 05/06/2009
PREGHIERA
Fa', o Signore,
che io possa diventare
una persona grande,
non solo perché sto crescendo
o perché, forse, diventerò importante...
ma fa' che io possa essere grande
perché capace di amare come te.
Come faccio, Signore
ad imparare ad amare così?
Dove sei per insegnarmelo?
I catechisti mi hanno spiegato
che sei nell'Eucaristia
e la mia nonna dice anche
che ti incontra quando prega.
Io credo che sia vero, se no,
perché ritornare a messa ogni domenica
se non c'è un incontro speciale?
E come farebbe la nonna
ad avere un cuore così grande,
da contenerci tutti,
se non bisbigliasse con te ogni giorno?
Ma io?
Dove sei per me, ora che sono piccolo?
Per capire come mi vuoi bene
vorrei essere abbracciato da te
come fa spesso la mamma
e vorrei anche che,
come il papà ,
mi spiegassi le cose dei grandi.
E' chiaro che loro,
qualche volta, ti hanno incontrato.
Io me ne sono accorto...
Ecco Signore, ho trovato:
facciamo che, quando ti incontrano,
lo spieghi bene a papà e mamma
e così imparo da loro?
genitorifigliricercacomprensione
inviato da Marilena Bertossi, inserito il 05/06/2009
PREGHIERA
230. Fa' che io sia tuo tabernacolo 1
Siamo stati abituati
ad avere particolare riguardo
passando davanti al tabernacolo.
Chi si inginocchia, chi si segna frettolosamente,
chi reclina il capo rispettosamente...
...ma da oggi il tabernacolo sei tu!
Oggi sei tu: un tabernacolo che cammina.
Tabernacolo nella tua famiglia,
tabernacolo tra gli amici.
Gesù ha scelto te ancora una volta.
Ti ha chiamato alla vita,
ti ha unito alla sua vita nel battesimo
ed oggi si impasta con la tua vita,
si pigia assieme a te.
Gesù è oggi unito a te
come non lo è mai stato.
Amen. Ripetilo sempre: amen.
Sì, lo voglio Signore Gesù.
Non sono pronto, non mi sento all'altezza,
non mi sono preparato, ho peccato.
Amen: vieni Signore Gesù,
vieni a visitarmi,
vieni nella mia vita, vieni.
Sono un tabernacolo!
Quello che vale
non è l'oro del tabernacolo,
ma la sua presenza.
«Signore, oggi e per sempre,
fa' che io sia tuo tabernacolo».
Amen.
inviato da Marcello Barbieri, inserito il 02/06/2009
TESTO
231. Madre Teresa di Calcutta e il lebbroso
Una volta un giornalista americano vedendo Madre Teresa che accudiva un lebbroso disse: "Non farei quel lavoro neppure per un milione di dollari!". E lei rispose: "Neppure io".
La grandezza della nostra vocazione sta nel fatto che siamo chiamate a servire Cristo stesso nelle dolorose sembianze del povero e del sofferente. Siamo chiamate tutti i giorni, come il prete durante la Messa, a toccare con mano il corpo di Cristo sotto forma dell'umanità sofferente, e dare Gesù a tutti coloro con i quali veniamo in contatto, diffondendo la fraganza del suo amore ovunque noi andiamo.
Possa ognuno di noi vedere Gesù Cristo nella persona del povero. Più il lavoro o le persone sono ripugnanti, tanto più grandi devono essere la nostra fede, il nostro amore il nostro gioioso e devoto servizio al Signore nelle dolorose sembianze del povero.
inviato da Elena Calvini, inserito il 02/06/2009
TESTO
All'improvviso nella vita incontri una persona che ti corrisponde e dici: ma che cos'è questo? E scopri che è amicizia cristiana.
Allora quando stai con l'altro scopri che non siamo più due ma siamo in tre, io tu e Cristo.
Che bella questa amicizia, perché eterna diventa, e tu sai che quella persona è per te e tu sei per lei, di tutto gli puoi parlare, tutto puoi condividere, gioie e dolori, attese e speranze.
E quando questa ti offende, perché è piccola e debole, c'è sempre il perdono che l'amicizia riconferma, perché tu sai che chi ti unisce a lei fa proprio così con te; e quando cadi ogni volta ti rialza e ti fa persona nuova.
L'amicizia cristiana scoprire ti fa, con stupore ed emozione, che tu con l'altro per sempre sarai, e ti separerai solo per un breve tempo.
E al risveglio tu la rivedrai e prendendola per mano la gioia senza fine con lei condividerai.
E ogni giorno insieme ringrazieremo quel Terzo in mezzo a noi, che tutto questo ci dona.
inviato da Paola Pacchiano, inserito il 02/06/2009
PREGHIERA
233. Preghiera per vivere nell'amore 1
Gesù, ci ha chiamati per vivere nell'amore... riconosco che il mio è assai debole.
Guariscimi dalle piaghe provocate dalla mancanza di amore, guariscimi dai peccati che mi impediscono di amarti al di sopra di ogni cosa, o mio Dio, guarisci il mio cuore dal male che io ho ereditato venendo al mondo, a causa del "peccato del mondo" e di quello dei miei genitori.
Guarisci la mia anima da tutti i fardelli che si sono accumulati nel corso della mia infanzia e della mia giovinezza.
Fa' che la fiamma dell'amore, accesa dalla grazia di guarigione, allontani da me le tenebre e sciolga il ghiaccio del male.
Rendi il mio amore pienamente capace di amare con tutto il cuore ogni persona, anche quelli che mi hanno offeso. Troppo spesso, o Gesù, ho sentito la debolezza del mio amore nel perdonare le offese.
Perdonami l'invidia e la gelosia con cui ho reso pesante la mia vita e quella altrui.
Guarisci anche la mia fede in te.
Fa' che la grazia della fiducia in te tenga lontana da me ogni sfiducia ed ogni sorgente di paura.
Risanami dal mio ateismo che manifesto nel parlare, nel pensare, nell'agire.
Gesù, guarisci l'amore nella mia famiglia, perché assomigli all'amore che regnava nella tua.
Guarisci l'amore tra i coniugi, tra figli e genitori, tra sani e malati...
Gesù, guarisci l'amore di tutti gli uomini che vivono nel mondo.
inviato da Ines Giuliani, inserito il 02/06/2009
ESPERIENZA
Ero stesa su un letto, in terapia intensiva, lottavo per vivere, avevo gli occhi chiusi e pregavo intensamente il Signore, milioni di anime volevano portarmi con loro, ma io volevo tornare dalla mia adorata figlia di un anno.
Mentre mi dilaniavo, per il dolore fisico, il mio cuore si aprì...e fui felice di donare tutte le mie sofferenze al Signore, come Lui fece sulla croce, per il bene dell'umanità... e fu proprio in quel momento che provai "il sollievo della sofferenza"... Il Signore fu Misericordioso con me e mi donò di nuovo la Vita!
La mia esperienza mi ha avvicinato di più al Signore e mi ha fatto capire che anche nelle sofferenze più profonde ci potrà essere un piccolo sollievo se solo il nostro cuore si aprisse totalmente al Signore!
vitasollievosofferenzamalattia
inviato da Simona C., inserito il 02/06/2009
PREGHIERA
235. A sera colloquio con il Signore 1
La giornata è finita. Nel pensiero
scorrono le ore trascorse e come ho saputo impiegare,
o Signore, questo tuo dono d'amore.
Sento di aver fatto poco o niente e
ti chiedo perdono.
Signore, ti ho visitato in chiesa
per pochi secondi soltanto!
"Figlio mio, quei pochi secondi
hanno alleviato il peso della solitudine a cui
mi condannano tanti tuoi fratelli".
Signore, ho recitato in un giorno soltanto tre o quattro
giaculatorie!
"Figlio mio, quando pronunzi il mio nome,
il mio cuore sussulta di gioia. Averlo fatto
per tre o quattro volte, mi rende uguamente felice".
Signore, so che ho fatto qualcosa
che ti ha lacerato il cuore e ho paura che ti
voglia allontanare da me!
"Figlio mio, capita che mi fai anche piangere,
ma non dubitare mai della mia presenza
accanto a te. Io sono al tuo fianco,
soprattutto nei momenti del tuo maggior bisogno".
Signore, ti ringrazio con tutto il cuore!
"Figlio mio, i piccoli gesti d'amore che oggi
hai compiuto, anche per te i più insignificanti,
sono sorrisi che hai fatto fiorire sul mio volto.
Sorrisi che hanno asciugato tante mie lacrime.
Promettimi che per ogni giorno che ti darò da vivere,
mi procurerai sempre un sorriso in più".
Signore, te lo prometto!
"Adesso, figlio mio, deponi nelle mie mani
l'offerta del tuo sonno. Io veglierò accanto a te
mentre tu dormi".
Grazie Signore. Buona notte Gesù!
preghieraesame di coscienzaquotidiano
inviato da Anna Buscemi, inserito il 02/06/2009
RACCONTO
236. Un cieco con un lume acceso 1
Molti anni fa un uomo camminava per le strade buie di una città di oriente con in mano una lampada accesa. La città era molto scura in quella notte senza luna. All'improvviso incontra un amico che lo riconosce e gli dice: "cosa fai, Gino, sei cieco e vai in giro con una lampada accesa in mano? Se tu non vedi...?".
"È che io non porto la lampada per vedere la mia strada; conosco l'oscurità di queste strade a memoria; porto la lampada accesa affinché gli altri trovino la strada quando mi vedono!".
Ognuno può illuminare la strada per se stesso o perché sia vista dagli altri, anche se all'apparenza non ne hanno bisogno. Non è facile illuminare il cammino degli altri: molte volte invece di illuminare, oscuriamo la strada degli altri.
Come? Quando siamo scoraggiati, quando critichiamo, quando siamo egoisti, nell'odio, nel risentimento e nel non sapere ascoltare.
Tutti attraversiamo momenti difficili, o sentiamo il peso del dolore in determinati momenti della vita. Non facciamo vedere il nostro dolore quando qualcuno, disperato, cerca di trovare sostegno in noi! Aiutiamo gli altri seminando una luce di speranza nel loro cuore ferito.
Il nostro dolore diminuisce quando aiutiamo gli altri a sopportare il loro dolore.
inviato da Sr. Geltrude Delizia - Teatina., inserito il 02/06/2009
PREGHIERA
Gesù Eucarestia...
...speranza di Credo.
Fisso il mio sguardo in te
o mio Gesù Eucaristia
e con fiducia e con tutto il cuore
ti offro la mia miseria.
Aiutami, sorreggimi e difendimi
nel servizio eucaristico;
pietà per i tuoi figli ammalati
e dona il tuo amore
unica speranza
che aiuta a vivere.
Rendimi semplice e fiducioso,
cammina con me o Gesù
in questo mondo pieno d'insidie.
Proteggi il Santo Padre
e dona pace e amore
a tutti i sacerdoti e i consacrati;
dona a tutti la grazia
di servire i fratelli nella carità.
O Maria, Madre eucaristica,
donna innamorata
di Dio e di tutta l'umanità,
splendore di tutti i tuoi figli,
armonia dell'universo,
a te affido il mio
cammino ministeriale;
vieni ad abitare nel mio cuore
e sussurrami il canto del "Magnificat"
affinché m'innamori
ogni giorno di più
della Santa Eucarestia
......e tu o mio Gesù
fammi sentire la tua voce:
"credi in me"..
...affinché io possa irradiare
un po' del tuo amore
nel servire gli ammalati.
Spirito Santo
fa' che il tuo fuoco
riscaldi il mio cuore
fino a diventare
donazione totale all'eucarestia
per farmi prossimo all'ammalato
diventando samaritano del III° millennio.
Gesù Eucarestia
mi abbraccio a te
oggi e sempre
e ti lodo e ti amo
in tutti i Tabernacoli del mondo.
....Quando ti ricevo
io rispondo: Amen!
Quell' Amen vuol dire proprio:
si, io credo, che tu sei veramente
il corpo di Cristo Risorto.
inviato da Antonio Esposito, inserito il 02/06/2009
TESTO
Non c'è cuore di un uomo, credo, e tanto meno di donna, che almeno una volta, specie durante la giovinezza, non abbia sentito l'attrattiva del chiostro.
Non è l'attrattiva per una forma claustrale di vita, ma per cosa che pare sia concentrato proprio lì, fra quattro mura, e si fa sentire, sonoro, anche da lontano.
Eppure anche la mia casa può avere il profumo del chiostro; anche le pareti del mio abitato possono divenire regno di pace, fortezze di Dio in mezzo al mondo.
Non è tanto il chiasso esterno della radio aperta a tutto spiano, dell'inquilino accanto, e lo strepito delle macchine, o l'urlo degli strilloni, che tolgono l'incanto alla mia casa; è piuttosto ogni rumore dentro di me che fa del mio abitato una piazza senza protezione di mura, perché senza protezione di amore. Il Signore è dentro di me. Egli vorrebbe muovere i miei atti, permeare della sua luce il mio pensiero, accendere la mia volontà, darmi la legge insomma del mio stare e del mio andare.
Ma c'è il mio io, a volte, che non lo lascia vivere. Se quello cessa di disturbare, Iddio stesso prenderà possesso di tutto il mio essere e saprà dare anche a queste mura l'importanza di un'abbazia e a questa stanza la sacralità di una chiesa, al mio seder a mensa la dolcezza di un rito, alle mie vesti il profumo di un abito benedetto, al suono della porta o del telefono la nota gioiosa di un incontro con i fratelli, che rompe, eppur continua il colloquio con Dio.
Allora sul silenzio di me parlerà un Altro e sullo spegnersi mio si accenderà una luce. Ed essa brillerà molto lontano, oltrepassando e quasi consacrando queste mura che proteggono un membro di Cristo, un tempio dello Spirito Santo. E altra gente verrà alla casa mia per cercare con me il Signore e, nella nostra comune ricerca amorosa, s'accrescerà la fiamma, s'alzerà il tono della melodia divina. E il cuor mio pur stando in mezzo al mondo, non chiederà più altro. Cristo sarà il mio chiostro, il Cristo del mio cuore, Cristo in mezzo ai cuori
preghierarumoresilenzioamorevita interioreinterioritàrapporto con Dio
inviato da Luca, inserito il 29/05/2009
PREGHIERA
Dietrich Bonhoeffer, Resistenza e Resa
Io, in realtà sono ciò che gli altri dicono di me?
O sono solo ciò che io so di me stesso?
Inquieto,
nostalgico,
malato come un uccello in gabbia,
bramoso di un respiro vivo, come mi strozzassero la gola,
affamato di colori, di fiori, di voci d'uccelli,
assettato di parole buone, di presenza umana,
tremante di collera davanti all'arbitrio e alla più meschina umiliazione,
roso per l'attesa di grandi cose,
impotente e preoccupato per l'amico ad infinita distanza,
stanco e vuoto per pregare, per pensare, per creare,
esausto e pronto a prendere congedo da tutto.
Chi sono io?
Domandare solitario che m'irride;
chiunque io sia tu mi conosci, tuo sono io, o Dio!
inviato da Raffaele Gobbi, inserito il 29/05/2009
PREGHIERA
Henri J. M. Nouwen, A mani aperte
O Dio
sono ricolmo di aspirazioni,
ricolmo di desideri, ricolmo di attese.
Alcune potranno realizzarsi, molte no,
ma in mezzo ad ogni mia soddisfazione o delusione,
io spero in te.
So che non mi lascerai mai solo
e adempirai le tue divine promesse.
Anche quando sembra che le cose non vadano a modo mio,
io so che vanno a modo tuo
e che alla fine il tuo modo è il modo migliore per me.
O Signore, fortifica la mia speranza
specie quando i miei tanti desideri non si adempiono.
Fa' che io non dimentichi mai che il tuo nome è amore.
inviato da Stella Pietropaolo, inserito il 29/05/2009