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PREGHIERA
Quale sarà il mio posto nella casa di Dio? Lo so, non mi farai fare brutta figura, non mi farai sentire creatura che non serve a niente, perché tu sei fatto così: quando serve una pietra per la tua costruzione, prendi il primo ciottolo che incontri, lo guardi con infinita tenerezza e lo rendi quella pietra di cui hai bisogno: ora splendente come un diamante, ora opaca e ferma come una roccia, ma sempre adatta al tuo scopo.
Cosa farai di questo ciottolo che sono io, di questo piccolo sasso che tu hai creato e che lavori ogni giorno con la potenza della tua pazienza, con la forza invincibile del tuo amore trasfigurante?
Tu fai cose inaspettate, gloriose. Getti là le cianfrusaglie e ti metti a cesellare la mia vita. Se mi metti sotto un pavimento che nessuno vede ma che sostiene lo splendore dello zaffiro o in cima a una cupola che tutti guardano e ne restano abbagliati, ha poca importanza. Importante è trovarmi là dove tu mi metti, senza ritardi.
E io, per quanto pietra, sento di avere una voce: voglio gridarti, o Dio, la mia felicità di trovarmi nelle tue mani malleabile, per renderti servizio, per essere tempio della tua gloria.
progetto di Dioabbandono in Dioobbedienzaaccettazionevolontà di Dioumiltàvocazionechiamata
inviato da Eleonora Polo, inserito il 28/11/2002
PREGHIERA
Liberami, o Signore,
dalla pigrizia che ho
e dalla paura che mi prende,
dal comodo compromesso
e dal facile disimpegno.
Aiutami, o Signore,
ad essere come non sono
e come vorresti che io fossi.
Non importa ciò che muore in me,
m'interessa ciò che nasce
insieme a te.
Aiutami, o Signore,
a prendere sul serio il tempo,
a rispettare la vita,
a conservare l'amore;
ho bisogno di te
per vivere come tu vuoi.
Donami, o Signore,
la tua forza per agire,
la costanza dell'impegno,
la gioia di una fede che cresce,
la speranza e l'abbandono fiducioso
al tuo amore.
inviato da Eleonora Polo, inserito il 28/11/2002
TESTO
203. Tieni sempre presente... 4
Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe, i capelli diventano bianchi, i giorni si trasformano in anni.
Però ciò che è importante non cambia; la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c'è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c'è un'altra delusione.
Fino a quando sei vivo, sentiti vivo.
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite... insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c'è in te.
Fai in modo che invece di compassione, ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non fermarti mai.
impegnoconvinzioneperseveranzavecchiaiaanzianitàcrescita
inviato da Viola, inserito il 27/11/2002
TESTO
204. La nonviolenza, forza dello spirito
Non sono un visionario. Mi ritengo un idealista pratico.
La religione della nonviolenza non è intesa soltanto per i saggi indù e per i santi.
E' intesa anche per la gente comune.
La nonviolenza è la legge della nostra specie, come la violenza è la legge dei bruti.
Lo spirito giace in letargo, nel bruto, ed egli non conosce altra legge
che non quella della forza fisica.
La dignità umana chiede che si obbedisca a una legge più alta: alla forza dello spirito.
vendettanon violenzaodioforzaspirito
inviato da Emilio Centomo, inserito il 27/11/2002
PREGHIERA
205. Un giorno da non buttare 4
Tonino Lasconi, Amico Dio
Padre, oggi come sempre
fammi trovare il tempo
per quello che più conta:
aiutarci a essere felici.
Non lasciare che si spenga in me
il desiderio
di incontrare gli altri
e di stare con loro
per rendere più abitabile,
più accogliente, più umano,
il luogo che ci hai donato
per vivere.
Aiutami a non dimenticare
che dobbiamo vivere tutti
come amici.
Fammi ricordare sempre
che non mi verrà chiesto
il conto di tante cose
ma che sarò giudicato
sull'amore.
Padre,
donami la forza
di non restare
in disparte e isolato
ma di essere interessato,
sincero,
vivace e amico di tutti.
comunitàfratellanzabuongiornonuovo giorno
inviato da Maria Grazia Manzaroli, inserito il 26/11/2002
PREGHIERA
Signore Gesù,
che hai pregato il Padre
invocando per i tuoi discepoli
"che siano una cosa sola"
guarda a questo Gruppo Giovani.
Donaci la grazia di comprendere
il valore dell'unità tra noi;
infondici la forza per affrontare
e vincere gli ostacoli della comunione;
regalaci il gusto per condividere
i nostri cammini di fede,
le nostre esperienze di preghiera,
le nostre iniziative e attività,
i nostri pensieri, le nostre speranze,
i momenti tristi e quelli allegri.
Solo così ci renderemo credibili
e potremo coerentemente
annunciare al mondo
il valore inestimabile
dell'intimità con te.
Amen.
unitàcomunitàgiovanigruppo giovani
inviato da Dario P., inserito il 25/11/2002
PREGHIERA
207. Preghiera di un giovane incerto
Signore,
tu mi chiami ed io ho paura di dire "sì",
tu mi vuoi, ed io cerco di sfuggirti,
tu mi domandi di invadere la mia vita,
ed io mi rifiuto.
E' anche perché io non vedo chiaro
tutto quello che tu attendi da me.
Tu attendi un dono completo.
Io, a volte sono pronto a farlo,
ma poi mi "riprendo" ed esito,
considerando troppo quello che devo abbandonare.
Intanto tu aspetti...
Sono incerto,...
Signore dammi la forza di non rifiutarti.
vocazioneprogetto di Dioindecisionepauraabbandono in Dio
inviato da Dario P., inserito il 25/11/2002
TESTO
Paulo Coelho, I racconti del maktub
Se sei insoddisfatto di qualcosa - anche di una buona cosa che vorresti fare, ma non sei in grado di farla - smetti ora. Se le cose non stanno andando bene, ci sono solo due spiegazioni: o la tua perseveranza è messa alla prova, o hai bisogno di cambiare direzione. Per scoprire quale delle due opzioni è corretta - dal momento che sono opposte l'una all'altra - usa il silenzio e la preghiera. Poco a poco, le cose diverranno stranamente chiare, fino a che non avrai sufficiente forza per scegliere. Una volta che hai preso la tua decisione, dimentica completamente l'altra possibilità. E vai avanti, perché Dio è il Dio del Valoroso. Domingos Sabino dice: "Tutto va sempre per il meglio. Se le cose non stanno andando bene, è perché non hai ancora raggiunto la fine".
progetto di Dioprogettovitadiscernimento
inviato da Anna Lianza, inserito il 24/11/2002
RACCONTO
209. L'acqua che scava la roccia
Paulo Coelho, I racconti del maktub
Il monastero sulla sponda del fiume Piedra è circondato da una splendida vegetazione, è una vera oasi all'interno dei campi sterili di quella parte della Spagna. Là, il piccolo fiume diventa una magnifica corrente, e si divide in dozzine di cascate. L'errante sta camminando nei dintorni, ascoltando la musica dell'acqua. Improvvisamente, una grotta - dietro una cascata - cattura la sua attenzione. Studia le rocce, consumate dal tempo, e guarda attentamente le amabili forme create pazientemente dalla natura. E trova un verso di R. Tagore scritto su una placca: "Non è stato un martello a rendere le rocce così perfette, ma l'acqua, con la sua dolcezza, la sua danza e il suo suono". Dove la forza può solo distruggere, la gentilezza può scolpire.
violenzaforzagentilezzatenerezzadolcezza
inviato da Anna Lianza, inserito il 24/11/2002
PREGHIERA
210. Preghiera per il lavoro quotidiano 3
O Signore,
nelle cui mani è la salute,
io mi inginocchio davanti a te
poiché ogni dono buono e perfetto
da te deve provenire.
Ti prego:
concedi abilità alla mia mano
una chiara visione alla mia mente
gentilezza e comprensione al mio cuore.
Concedimi sincerità d'intenti
e la forza di sollevare
almeno una parte dei fardelli
di questi poveri sofferenti e fiduciosi uomini.
E concedimi di realizzare il compito che mi spetta.
Togli dal mio cuore
ogni colpa e impaccio,
così che, con la fede di un fanciullo,
possa confidare in te.
Amen.
lavoroimpegnoresponsabilitàcaritàamore
inviato da Eleonora Polo, inserito il 18/11/2002
TESTO
211. Ogni società si trova a dover scegliere
Ogni società si trova a dover scegliere fra una legge di vita e di pace, e una legge di morte e di odio. La legge di morte è quella che dice: i forti devono essere i primi. Ciò fa sì che tutti lottino per essere forti, in modo da essere serviti. Questa legge è disperata, perché anche il forte un giorno diverrà debole, e i deboli che lui non ha amato lo lasceranno morire abbandonato. C'è solo una via d'uscita a questa disperazione: obbedire alla legge della vita e dell'amore. Questa legge è il contrario della prima: dice che i poveri e deboli debbono essere serviti per primi. Questa legge porta pace, perché nessuno competerà mai con gli altri, lotterà contro gli altri, ucciderà gli altri per divenire debole e povero. Ed è una legge di vita, perché quando il forte diverrà debole, sarà sostenuto dai deboli che lui ha aiutato quand'era forte.
solidarietàamorecaritàgiustiziaingiustiziaforzavita
inviato da Eleonora Polo, inserito il 18/11/2002
PREGHIERA
Io prego di riuscire a permettere a mio figlio di vivere la sua vita e non quella che io vorrei avere vissuto.
Perciò fa' che non metta sulle sue spalle il fardello di ciò che io non sono riuscito a fare.
Aiutami a vedere oggi i suoi errori in prospettiva della lunga strada che deve percorrere e concedimi la grazia di avere la pazienza quando il suo passo è lento.
Donami la saggezza di sapere quando sorridere delle monellerie della sua età e quando mostrare fermezza contro gli impulsi che egli teme e non può dominare.
Aiutami a percepire l'angoscia del suo cuore in mezzo al frastuono delle parole piene di rabbia e nel gergo del suo cupo silenzio; e, dopo averla percepita, dammi la capacità di riempire l'abisso che c'è tra noi con la comprensione.
Prego di potere alzare la mia voce più per la gioia di ciò che egli è che per il dispiacere di ciò che non è, cosicché ogni giorno egli possa crescere nella fiducia in se stesso.
Aiutami a guardare a lui con affetto autentico in modo che lui possa fare lo stesso nei confronti degli altri.
E poi dammi la forza, o Signore, di lasciarlo libero affinché possa andare con decisione per la sua strada.
inviato da Eleonora Polo, inserito il 16/11/2002
TESTO
"Essere presenza", Signore, è parlare di te senza nominarti.
Tacere nel momento in cui è necessario che siano i gesti al posto della parola.
Essere luce che illumini il linguaggio del silenzio e voce che, anche se sorge della vita, non parla.
È dire agli altri che gli stiamo vicini, pur essendo grande la distanza che ci separa.
È intuire la speranza degli altri e semplicemente riempirla.
È soffrire insieme con quello che soffre al di dentro e mostrargli che Dio guarisce le nostre piaghe.
È ridere con quello che ride e gioire del fratello perché ama.
È gridare con tutta la forza dello Spirito, la verità che è Dio soltanto che ci salva.
È vivere esposto e senza armi, affidandosi ciecamente alla Sua Parola.
È condurre il "deserto" ai fratelli, dividendo il tuo mistero e annunciandogli che tu li ami.
È sapere ascoltare il tuo linguaggio nel silenzio.
È "vedere" al loro posto quando la loro fede sembra spegnersi.
"Essere presenza", o Signore, è sapere aspettare il tuo tempo senza fretta e nella quiete.
È dare tranquillità con una pace molto profonda.
È vivere la tensione dello sconcerto in una Chiesa che, siccome cresce, cambia.
È aprire se stesso ai "segni dei tempi", pur rimanendo fedele alla tua Parola.
È alla fine, essere pellegrino in un cammino pieno di fratelli, che gridano nel silenzio che tu sei vivo e ci tieni stretti nelle tue mani.
testimonianzasolidarietàsperanzapresenza
inviato da Anna, inserito il 30/09/2002
PREGHIERA
Stai con me, e io inizierò a risplendere
come tu risplendi,
a risplendere fino ad essere luce per gli altri.
La luce, o Gesù, verrà tutta da te: nulla sarà merito mio.
Sarai tu a risplendere,
attraverso di me, sugli altri.
Fa' che io ti lodi così
nel modo che tu più gradisci,
risplendendo sopra tutti coloro
che sono intorno a me.
Dà luce a loro e dà luce a me;
illumina loro insieme a me, attraverso di me.
Insegnami a diffondere la tua lode,
la tua verità, la tua volontà.
Fa' che io ti annunci non con le parole
ma con l'esempio,
con quella forza attraente,
quella influenza solidale
che proviene da ciò che faccio,
con la mia visibile somiglianza ai tuoi santi,
e con la chiara pienezza dell'amore
che il mio cuore nutre per te.
testimonianzaevangelizzazionemissionerapporto con Dio
inviato da Anna, inserito il 27/09/2002
PREGHIERA
Ti prego:
non togliermi i pericoli,
ma aiutami ad affrontarli.
Non calmar le mie pene,
ma aiutami a superarle.
Non darmi alleati nella lotta della vita...
eccetto la forza che mi proviene da te.
Non donarmi salvezza nella paura,
ma pazienza per conquistare la mia libertà.
Concedimi di non essere un vigliacco
usurpando la tua grazia nel successo;
ma non mi manchi la stretta della tua mano
nel mio fallimento.
Quando mi fermo stanco sulla lunga strada
e la sete mi opprime sotto il solleone;
quando mi punge la nostalgia di sera
e lo spettro della notte copre la mia vita,
bramo la tua voce, o Dio,
sospiro la tua mano sulle spalle.
Fatico a camminare per il peso del cuore
carico dei doni che non ti ho donati.
Mi rassicuri la tua mano nella notte,
la voglio riempire di carezze,
tenerla stretta: i palpiti del tuo cuore
segnino i ritmi del mio pellegrinaggio.
coraggiocroceavversitàsofferenzadoloredifficoltà
inviato da Luca Mazzocco, inserito il 25/09/2002
PREGHIERA
216. Preghiera della serenità (versione completa) 3
Signore, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare;
la forza ed il coraggio di cambiare le cose che posso cambiare;
e la saggezza di conoscerne la differenza.
Vivendo un giorno alla volta;
godendo di un momento alla volta;
accettando le avversità come la via alla pace.
Prendendo, come egli stesso ha fatto,
questo mondo di peccati com'è, e non come lo vorrei io.
Fidandomi che egli farà tutto giusto se mi arrendo alla sua volontà.
Che io sia ragionevolmente felice in questa vita
e supremamente felice con lui per sempre nella prossima.
serenitàcambiamentoforzacoraggiosaggezzaaccettazione
inviato da Anna Barbi, inserito il 18/09/2002
PREGHIERA
217. Preghiera della serenità 2
Dio dacci la forza di accettare con serenità le cose che non possono essere cambiate,
il coraggio di cambiare le cose che vanno cambiate
e la saggezza di distinguere le une dalle altre.
La preghiera, resa celebre dagli Alcolisti Anonimi, viene attribuita a vari autori tra i quali il Pastore Friedrich Christoph ma sembra sia stata scritta da Reinhold Niebuhr
serenitàcambiamentoforzacoraggiosaggezzaaccettazione
inviato da Giuliana Farina, inserito il 18/09/2002
TESTO
Mi ero alzato presto quel mattino, e camminavo lungo la riva del mare. Mi capita spesso di fare così quando la mia mente non riesce a comprendere, cose più grandi me: con la sola forza della mia intelligenza cercavo di spiegarmi tante cose di Dio. Ero così preso dai miei pensieri che quasi non mi ero accorto che di fronte a me, a quell'ora dell'alba stava giocando un bambino. Aveva fatto una buca nella sabbia e continuava a correre da lì fino a riva, avanti e indietro, trasportando ogni volta un po' d'acqua.
«A che gioco stai giocando a quest'ora?» gli chiesi.
Il bambino mi rispose che non era affatto un gioco, e che voleva solo riversare tutto il mare in quella buca. Sorridendo per la sua impresa cercai di farlo ragionare, dicendogli che non ci sarebbe mai riuscito, perché il mare è troppo grande per essere contenuto in una piccola buca nella sabbia. Anche lui mi sorrise, ma continuò nel suo gioco. Così proseguii il mio cammino. Non avevo fatto nemmeno dieci passi che il bambino alle mie spalle rispose.
«Forse hai ragione Agostino, ma sappi che è più facile per me travasare qui le acque dell'intero Oceano che alla tua mente scorgere i confini dell'amore di Dio.»
infinitoconoscenza di Dioamore di DioTrinità
inviato da Viola, inserito il 17/09/2002
RACCONTO
Le quattro candele, bruciano, si consumano lentamente.
Il luogo era talmente silenzioso, che si poteva ascoltare la loro conversazione...
La prima diceva:
"Io sono la pace,
ma gli uomini non riescono a mantenermi: penso proprio che non mi resti altro da fare che spegnermi!".
Così fu, e a poco a poco, la candela si lasciò spegnere completamente.
La seconda diceva:
"Io sono la fede,
purtroppo non servo a nulla. Gli uomini non ne vogliono sapere di me, e per questo motivo non ha senso che io resti accesa".
Appena ebbe terminato di parlare, una leggera brezza soffiò su di lei e la spense.
Triste triste, la terza candela, a sua volta disse:
"Io sono l'amore,
non ho la forza per continuare a rimanere accesa. Gli uomini non mi considerano e non comprendono la mia importanza.
Essi odiano perfino coloro che più li amano, i loro familiari."
E senza attendere oltre, la candela si lasciò spegnere.
Inaspettatamente...
un bimbo in quel momento entrò nella stanza e vide le tre candele spente. Impaurito per la semioscurità disse:
"Ma cosa fate! Voi dovete rimanere accese, io ho paura del buio!".
E così dicendo scoppiò in lacrime. Allora la quarta candela impietositasi disse:
"Non temere,
non piangere:
finché io sarò accesa,
potremo sempre riaccendere
le altre tre candele:
io sono la speranza".
Con gli occhi lucidi e gonfi di lacrime, il bimbo prese la candela della speranza e riaccese tutte le altre.
Che non si spenga mai la speranza dentro il nostro cuore...
...e che ciascuno di noi possa essere lo strumento, come quel bimbo, capace in ogni momento di riaccendere con la sua Speranza la Fede, la Pace e l'Amore!!!
speranzaamorefedepaceottimismopessimismoimportanza del singolo
inviato da Sara Accorti, inserito il 28/08/2002
PREGHIERA
Oh Dio,
veramente non possiamo pregarti
perché cessi la guerra:
infatti sappiamo che
Tu hai fatto il mondo
in modo tale che l'uomo
deve trovare la strada della pace
in se stesso e con il suo vicino.
Oh Dio,
veramente non possiamo pregarti
perché cessi la fame:
infatti Tu ci hai dato
risorse abbondanti,
sufficienti a nutrire il mondo intero,
a condizione di usarle con saggezza.
Oh Dio,
veramente non possiamo pregarti
di sradicare l'ingiustizia:
infatti Tu ci hai dato occhi
capaci di vedere il bene
presente in ogni creatura,
a condizione di usarli con saggezza.
Oh Dio,
veramente non possiamo pregarti
di far scomparire la disperazione:
poiché Tu ci hai dato il potere
di trasformare i tuguri
e di seminare la speranza,
a condizione di usarlo con saggezza.
Oh Dio,
veramente non possiamo pregarti
di far cessare le malattie:
poiché Tu ci hai dato un'intelligenza
capace di trovare cure e medicamenti,
a condizione di usarla con saggezza.
Per questo, oh Dio, ti preghiamo
piuttosto di darci forza,
determinazione e coraggio
di agire e non solo di pregare,
e soprattutto di vivere
e non soltanto di sperare.
amorecaritàsofferenzadolorecroceresponsabilitàmale nel mondo
inviato da Luca Mazzocco, inserito il 12/06/2002