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TESTO

181. La mia vocazione è l'amore

S. Teresa di Lisieux, Storia di un'anima

Siccome le mie immense aspirazioni erano per me un martirio, mi rivolsi alle lettere di san Paolo, per trovarvi finalmente una risposta. Gli occhi mi caddero per caso sui capitoli 12 e 13 della prima lettera ai Corinzi. Continuai nella lettura e non mi perdetti d'animo. Trovai così una frase che mi diede sollievo: "Aspirate ai carismi più grandi. E io vi mostrerò una via migliore di tutte" [1 Cor 12,31].

L'Apostolo infatti dichiara che anche i carismi migliori sono un nulla senza la carità, e che questa medesima carità è la via più perfetta che conduce con sicurezza a Dio. Avevo trovato finalmente la pace.

Considerando il corpo mistico della Chiesa, non mi ritrovavo in nessuna delle membra che san Paolo aveva descritto, o meglio, volevo vedermi in tutte.

La carità mi offrì il cardine della mia vocazione.

Compresi che la Chiesa ha un corpo composto di varie membra, ma che in questo corpo non può mancare il membro necessario e più nobile. Capii che solo l'amore spinge all'azione le membra della Chiesa e che, spento questo amore, gli apostoli non avrebbero più annunziato il vangelo, i martiri non avrebbero più versato il loro sangue. Allora con somma gioia ed estasi dell'animo gridai: O Gesù, mio amore, ho trovato finalmente la mia vocazione.

La mia vocazione è l'amore.

Sì, ho trovato il mio posto nella Chiesa, e questo posto me lo hai dato tu, o mio Dio. Nel cuore della Chiesa, mia madre, io sarò l'amore ed in tal modo sarò tutto e il mio desiderio si tradurrà in realtà.

vocazioneamoremartiriocarità

inviato da Massimo Di Lullo, inserito il 29/07/2004

PREGHIERA

182. Sto qui (preghiera davanti a Gesù nell'Eucaristia)   1

Benito Rugolino

Signore Gesù, amore dell'anima mia,
sto qui davanti a te
per la confidenza che mi dai,
per l'amore che ti voglio.

Sto qui davanti a te,
come lampada che arde e illumina;
incenso che brucia e si espande
in valanghe di profumo;
piccolo fiore che esulta
in splendore di bellezza
per la tua gloria.

Sto qui, sentinella sui baluardi
per vegliare sulla sicurezza dei tuoi fratelli;
profeta muto e impotente
per gridare alla città degli uomini
la tua amorosa misericordia;
garante senza valore
del prezzo che hai pagato
per il loro riscatto.

Sono qui, testimone davanti a te,
con le braccia protese e le mani aperte,
per i malati nel corpo,
per gli smarriti nella mente,
i feriti nei sentimenti,
gli uccisi nel cuore,
gli spenti nell'anima,
i morti nello spirito.

Sono qui, anfora di lacrime
per i bambini violati,
per i grandi occhi
e i larghi ventri dei denutriti;
cesto di dolore per le donne
private dei figli,
per i padri umiliati dalla disoccupazione,
per i giovani traditi nelle loro attese.

Sto qui davanti a te,
nel silenzio vivificante,
nella speranza rassicurante.

Senza condizioni
mi abbandono al tuo amore
e aspetto l'incontro con te,
quando ti potrò vedere faccia a faccia,
così come sei,
e sarà paradiso per sempre.

Eucaristiaadorazionepreghieraofferta

5.0/5 (1 voto)

inviato da Benedettine Ghiffa, inserito il 29/07/2004

TESTO

183. La speranza è incrollabile   1

Giovanni Paolo II

Anche se sono vissuto fra molte tenebre, sotto duri regimi totalitari, ho visto abbastanza per essere convinto in maniera incrollabile che nessuna difficoltà, nessuna paura è così grande da poter soffocare completamente la speranza che zampilla eterna nel cuore dei giovani. Non lasciate che quella speranza muoia! Scommettete la vostra vita su di essa! Noi non siamo la somma delle nostre debolezze e dei nostri fallimenti; al contrario, siamo la somma dell'amore del Padre per noi e della nostra reale capacità di divenire l'immagine del Figlio suo. Là, tra gli uomini, è la casa di Cristo, che chiede a voi di asciugare, in suo nome, ogni lacrima e di ricordare a chi si sente solo che nessuno è mai solo se ripone in Lui la propria speranza.

speranzagiovanivitafuturoottimismoimpegnoresponsabilità

5.0/5 (2 voti)

inviato da Luca Peyron, inserito il 28/07/2004

TESTO

184. Sulla confessione

M.A. Albanese, Gesù di cognome si chiamava Dio

La confessione è quando vai a dire i peccati al sacerdote. Quando hai detto i peccati, ti ripulisci. I peccati stanno nel cuore, non si vedono, però li senti (Anni nove, 1990).

Significa comunicare con Dio e poi lavare i peccati del nostro cuore. A me danno fastidio. Quando faccio un peccato, mi pento sempre. Prima, non ci penso (Anni nove, 1990).

Tutte le persone nascono con il cuore macchiato per il peccato originale. Poi si battezzano e la macchia si leva. Per gli altri peccati, serve il prete (Anni otto, 1989).

Quando fai qualche peccato, come se una voce ti dicesse: -Perché l'hai fatto? Il sacerdote ti libera dalla voce (Anni nove, 1990).

(testi raccolti dai bambini alla scuola elementare)

confessionericonciliazionesenso di colparapporto con Dio

inviato da Eleonora Polo, inserito il 28/07/2004

TESTO

185. Chi altro ti può capire?

Madre Provvidenza

Chi altro ti può capire se non quel Cuore adorabile che tutto si è dato e ogni giorno continua a donarsi per noi Suoi fratelli: è il Figlio dell'eterno Padre, Gesù Salvatore. Basta guardarlo per farti rapire il cuore.

Lui ha sete, sete profonda di te: ti attende per parlarti e per ascoltarti, ma sei sempre impegnato nel tuo lavoro. Sembra quasi che gli uffici materiali che svolgi siano la cosa più importante per tenerti in vita, ma non è vero. Colui che mantiene ogni vita è il padrone di tutte le vite, che vuol darti quelle gioie che ancora ti mancano, vuol farti capire che senza di lui non puoi far nulla, ma con lui puoi realizzare tutto, anche quello che ti è difficile.

Apri la porta di una chiesa, entra e nella solitudine aprigli il tuo cuore, e, se nel confessionale vi fosse un prete, fatti lavare la coscienza. Tornerà, allora, sul tuo volto il sorriso dei giorni passati, e il desiderio di essere del Cuor di Gesù amico per sempre. Porterai allora più volentieri la tua croce e ti accorgerai che sarà meno pesante perché lui ha accettato di essere il tuo Cireneo, e, senza accorgerti, camminerai più spedito sul sentiero della salvezza.

rapporto con Diomisericordiapreghieracrocefaticagioia

inviato da Anna Lollo, inserito il 27/07/2004

TESTO

186. Cristo nostro modello

S. Tommaso d'Aquino, Conferenze

Nessun esempio di virtù è assente dalla croce. La passione di Cristo infatti è sufficiente per orientare tutta la nostra vita.

Chiunque vuol vivere in perfezione non faccia altro che disprezzare quello che Cristo disprezzò sulla croce, e desiderare quello che egli desiderò. Nessun esempio di virtù infatti è assente dalla croce.

Se cerchi un esempio di carità, ricorda: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv 15, 13).

Se cerchi un esempio di pazienza, ne trovi uno quanto mai eccellente sulla croce. Infatti «quando soffriva non minacciava» (1 Pt 2, 23) e come un agnello fu condotto alla morte e non aprì la sua bocca (cfr. At 8, 32). Se cerchi un esempio di umiltà, guarda il crocifisso: Dio, infatti, volle essere giudicato sotto Ponzio Pilato e morire.

Se cerchi un esempio di obbedienza, segui colui che si fece obbediente al Padre fino alla morte.

Se cerchi un esempio di disprezzo delle cose terrene, segui colui che è il Re dei re e il Signore dei signori. Egli è nudo sulla croce, schernito, sputacchiato, percosso, coronato di spine, abbeverato con aceto e fiele.

Non legare dunque il tuo cuore alle vesti ed alle ricchezze, perché «si sono divise tra loro le mie vesti» (Gv 19, 24); non gli onori, perché ho provato gli oltraggi e le battiture (cfr. Is 53, 4); non alle dignità, perché intrecciata una corona di spine, la misero sul mio capo (cfr. Mc 15, 17); non ai piaceri, perché «quando avevo sete, mi han dato da bere aceto» (Sal 68, 22).

GesùcrocesofferenzaumiltàpazienzaCrocifissoobbedienzainterioritàesteriorità

inviato da Pier Luca Bancale, inserito il 27/07/2004

TESTO

187. Lettera di Gesù Bambino a noi   2

Buongiorno nel Signore

Carissimo,

anche quest'anno è passato il mio compleanno, il Natale.

In realtà, da molti anni fa (circa 2000) si festeggia il mio compleanno. I primi anni sembrava che avessero capito quanto io ho fatto per loro, però oggi la gente si raduna e si diverte, senza sapere la ragione della festa.

Un'altra cosa che mi dispiace è che nel giorno del mio compleanno, fanno regali a tutti meno che a me.

Qualcuno dice: "Come faccio a farti un regalo se nemmeno ti vedo?" Io rispondo: "Lasciami nascere nella tua anima. Non mi mandare via con il peccato. Se desideri vedermi guardami nell'Ostia Santa. Sono venuto per salvarti. A Betlemme mia madre mi teneva fra le sue mani, il sacerdote sull'Altare mi tiene tra le sue. Aiuta i poveri, visita gli ammalati e quelli che sono soli, perdona le offese, pensa ai tuoi fratelli e mi vedrai in ognuno di loro e sarà come se l'avessi fatto a me. Questi sono i regali che mi piacerebbe ricevere".

Sono passati 20 secoli ed ogni anno la storia si ripete.Nel migliore dei casi mi vedono come un bambino qualunque, non come Dio fatto uomo. Mi fa pena vederli vivere con tanta sete di amore avendo la Fonte così vicina.

Finisco questa lettera sperando di non averti annoiato. Però credimi, anche se hai poco o niente da offrirmi, lasciami entrare nel tuo cuore. Per me sarà il più bel dono che tu mi possa fare.

Con infinito amore, il tuo miglior amico e il tuo Dio,

Gesù Bambino

Natale

5.0/5 (2 voti)

inviato da Marco Ferrari, inserito il 27/07/2004

PREGHIERA

188. La povertà   2

Charles De Foucauld

Mio Signore Gesù,
come sarà presto povero colui che amandoti con tutto il cuore
non potrà sopportare di essere più ricco del suo benamato.
Mio Signore Gesù,
come sarà presto povero
colui che pensando che tutto ciò che si fa ad uno di questi piccoli, si fa a be,
allevierà tutte le miserie che sono alla sua portata...
Mio Dio, io non so se è possibile a certe anime
vederti povero e restare volentieri ricche,
vedersi totalmente più grandi del loro maestro e non rassomigliarti in tutto.
Ad ogni modo io non posso concepire l'amore
senza un bisogno imperioso di conformità,
di rassomiglianza e soprattutto di partecipazione a tutte le pene,
a tutte le difficoltà,
a tutte le asprezze della vita.

povertàamoresolidarietàrapporto con Dioumiltàcarità

inviato da Massimo Di Lullo, inserito il 22/12/2003

PREGHIERA

189. Vento del suo Spirito

Pedro Casaldaliga

Vento del Suo Spirito che soffi dove vuole, libero e liberatore,
vincitore della legge, del peccato e della morte... Vieni!

Vento del Suo Spirito che alloggiasti
nel ventre e nel cuore di una cittadina di Nazareth... Vieni!

Vento del Suo Spirito che ti impadronisti di Gesù
per inviarlo ad annunciare una buona notizia ai poveri
e la libertà ai prigionieri... Vieni!

Vento del Suo Spirito che ti portasti via nella Pentecoste
i pregiudizi, gli interessi e la paura degli Apostoli
e spalancasti le porte del cenacolo
perché la comunità dei seguaci di Gesù
fosse sempre aperta al mondo, libera nella sua parola
coerente nella sua testimonianza
e invincibile nella sua speranza... Vieni!

Vento del Suo Spirito che ti porti via sempre le nuove paure della Chiesa
e bruci in essa ogni potere che non sia servizio fraterno
e la purifichi con la povertà e con il martirio... Vieni!

Vento del Suo Spirito che riduci in cenere la prepotenza, l'ipocrisia e il lucro
e alimenti le fiamme della Giustizia e della Liberazione
e che sei l'anima del Regno... Vieni!

Vieni o Spirito perché siamo tutti vento nel tuo Vento,
vento del tuo Vento,
dunque eternamente fratelli.

Spirito SantoPentecoste

inviato da Massimo Di Lullo, inserito il 22/12/2003

PREGHIERA

190. Gratitudine   2

Chiara Lubich, La dottrina spirituale

Ti voglio bene
non perché ho imparato a dirti così,
non perché il cuore mi suggerisce questa parola,
non tanto perché la fede mi fa credere che sei amore,
nemmeno soltanto perché sei morto per me.

Ti voglio bene
perché sei entrato nella mia vita
più dell'aria nei miei polmoni
più del sangue nelle mie vene.
Sei entrato dove nessuno poteva entrare
quando nessuno poteva aiutarmi
ogniqualvolta nessuno poteva consolarmi.

Ogni giorno ti ho parlato.
Ogni ora ti ho guardato
e nel tuo volto ho letto la risposta,
nelle tue parole la spiegazione,
nel tuo amore la soluzione.

Ti voglio bene
perché per tanti anni hai vissuto con me
ed io ho vissuto di Te.
Ho bevuto alla tua legge
e non me n'ero accorta.

Me ne sono nutrita, irrobustita,
mi sono ripresa,
ma ero ignara
come il bimbo che beve dalla mamma
e ancor non sa chiamarla
con quel dolce nome.

Dammi d'esserti grata
- almeno un po' -
nel tempo che mi rimane,
di questo amore che hai versato su di me,
e m'ha costretta a dirti:
Ti voglio bene.

rapporto con DioGesùamore

5.0/5 (2 voti)

inviato da Cecilia Leone, inserito il 27/10/2003

PREGHIERA

191. Nella vecchiaia

Sant'Efrem

Signore Gesù Cristo,
tu che hai potere sulla vita e sulla morte,
tu che conosci i segreti più intimi,
purificami dal male
che io ho commesso nel segreto,
sotto il tuo sguardo.

Ecco, i miei anni declinano di giorno in giorno
e i miei peccati aumentano.
Signore, Dio delle anime e dei corpi,
tu conosci l'estrema fragilità
della mia anima e del mio corpo.
Donami forza, Signore,
nella mia debolezza
e sostienimi nella mia miseria.

Donami un cuore riconoscente
che si ricordi sempre dei tuoi benefici,
Signore di bontà infinita.
Non ricordare i miei numerosi peccati
e dimentica i miei tradimenti.

Signore, non disprezzare la preghiera
di questo povero peccatore che io sono,
ma conservami la tua grazia
che mi protegga sino alla fine
come mi ha protetto fino ad oggi!

Signore, io ti lodo e ti glorifico,
perché la tua misericordia
con me non ha avuto limiti:
tu sei stato per me aiuto e protezione.
Sia eternamente benedetto il tuo nome,
perché tu sei il nostro Dio, e il mio Dio,
nei secoli dei secoli.
Amen.

vecchiaiaanzianità

inviato da Don Giosuè Lombardo, inserito il 18/10/2003

TESTO

192. Sorridere

Gianna Beretta Molla, Lettera al fidanzato, settembre 1995

Sorridere a Dio da cui ci viene ogni dono.
Sorridere ai genitori, fratelli e sorelle, perché dobbiamo essere fiaccola di gioia, anche quando ci impongono doveri che vanno contro la nostra superbia.
Sorridere in associazione bandendo ogni critica e mormorazione.
Sorridere a tutti quelli che il Signore ci manda durante la giornata.
La felicità è avere Gesù nel cuore. È vivere momento per momento, e ringraziare il Signore di tutto ciò che egli, nella sua bontà, ci manda.

sorrisogioiafelicitàumiltàsacrificiorapporto con Diogratitudine

inviato da Giosuè Lombardo, inserito il 27/08/2003

PREGHIERA

193. Cristo salvezza   1

Primo Mazzolari

Le orecchie del mio cuore,
Signore, sono davanti a te.
Aprile e dì all'anima mia:
io sono la tua salvezza.

Rincorrerà questa voce
e così ti raggiungerà;
tu non nascondermi il tuo volto:
che io muoia,
per non morire e contemplarlo.
Dillo, che io lo senta.

Signore, sono io che ti faccio morire,
eppure oso guardarti.
Pietro ti guarda e si salva
il buon ladrone ti guarda e si salva
il centurione ti guarda e si salva.
I farisei non hanno guardato Gesù,
Giuda ha baciato Gesù senza guardarlo
Io ti faccio morire, ma ti guardo.

Voglio che tu mi apra la piaga del tuo cuore,
perché mi ci nasconda dentro,
che i tuoi angeli dischiodano le tue braccia,
perché esse mi sollevino sopra la mia polvere di peccato,
che essi distacchino i tuoi piedi benedetti,
perché mi conducano lontano
(da) in questo mondo che non vuol credere al tuo amore.

misericordiaamore di DiosalvezzaperdonoPietroGesùCristopentimentorapporto con Dio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Giosuè Lombardo, inserito il 27/08/2003

PREGHIERA

194. Preghiera del ministrante

La vita in Cristo, n. 5 - 2003

Signore Gesù,
l'amore che ti vogliamo
non sia fatto solo di belle parole
ma di fatti concreti,
di scelte coraggiose vissute giorno per giorno
in attenzione ai tuoi esempi e alla tua Parola.
Rendici ragazzi generosi
che sanno donarsi con gioia.
Rendici ragazzi semplici e poveri
che sanno di aver bisogno degli altri.
Rendici ragazzi aperti
che sanno ascoltare gli altri
e capire le loro esigenze.
Donaci la capacità
di non rifiutare mai il servizio
che ci viene richiesto.
Donaci la gioia
di vedere contenti quelli che ci stanno vicino.
Donaci un cuore grande come il tuo
che sa dimenticare le offese ricevute.
Aiutaci a vivere come tu ci hai insegnato.
Amen.

ministrantichierichetti

inviato da Anna Barbi, inserito il 28/06/2003

PREGHIERA

195. Conservami un cuore

p. de Grandmaison

Santa Maria, Madre di Dio,
conservami un cuore di fanciullo,
puro e limpido come sorgente.

Ottienimi un cuore semplice,
che non si ripieghi sulle proprie tristezze;
un cuore generoso nel donarsi,
pieno di tenera compassione;
un cuore fedele e aperto,
che non dimentichi alcun bene,
e non serbi rancore di alcun male.

Creami un cuore dolce e umile,
che ami senza esigere d'essere riamato,
felice di sparire in altri cuori
sacrificandosi davanti al tuo Figlio divino.

Un cuore grande e indomabile,
che nessuna ingratitudine possa chiuderlo
e nessuna indifferenza stancare.

Un cuore tormentato
dalla gloria di Gesù Cristo,
con piaga che non rimargini se non in cielo.

aperturadonaredisponibilità

5.0/5 (1 voto)

inviato da Anna Lianza, inserito il 27/06/2003

PREGHIERA

196. Natale   2

Giovanni Paolo II, Messaggio Urbi et Orbi, Natale 1994

Asciuga, Bambino Gesù,
le lacrime dei fanciulli!
Accarezza il malato e l’anziano!
Spingi gli uomini a deporre le armi
e a stringersi in un universale abbraccio di pace!
Invita i popoli, misericordioso Gesù,
ad abbattere i muri creati
dalla miseria e dalla disoccupazione
dall'ignoranza e dall'indifferenza,
dalla discriminazione e dall'intolleranza.
Sei Tu, Divino Bambino di Betlemme,
che ci salvi, liberandoci dal peccato.
Sei Tu il vero ed unico Salvatore,
che l'umanità spesso cerca a tentoni.
Dio della pace, dono di pace per l'intera umanità,
vieni a vivere nel cuore di ogni uomo e di ogni famiglia.
Sii Tu la nostra pace e la nostra gioia! Amen!

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Natalepace

4.0/5 (3 voti)

inviato da Don Lorenzo Corradini, inserito il 17/12/2002

PREGHIERA

197. Le mani della preghiera   1

Jean-Luc Lefrancois

O Dio, tu ci hai creati con un corpo,
con i piedi per venire incontro a te,
con la testa per pensare,
con il cuore per imparare ad amare.

O Dio, tu ci hai dato le mani per stringere altre mani,
e non per serrarle in pugni violenti.
Mani aperte come un'offerta
come una preghiera di domanda e di grazie.
Mani che benedicono, mani che accolgono,
mani che ricevono il pane di vita.

O Gesù, con le tue mani,
hai innalzato il povero e l'escluso,
non hai gettato la pietra ma condiviso il pane,
hai portato la croce...

O Gesù, con le tue mani,
hai fatto passare Tommaso dal dubbio alla fede.
Le mani del Risorto ci invitano a sperare
a prenderci per mano, a non far cadere le braccia
davanti alla morte e all'isolamento.

O Dio, insegnaci a condividere di più, perché
le nostre mani sono il prolungamento del cuore
e diventano le tue mani,
quelle che danno vita.

condivisionesolidarietàcorporeitàumanità

inviato da Anna Barbi, inserito il 17/12/2002

TESTO

198. Beato il cuore   2

Beato il cuore che fa spazio a tutti dentro di sé
e trova sempre al suo interno
un angolino libero per l'ultimo che arriva.

Beato il cuore che non riesce a chiamare estraneo
anche il più diverso, ma vive l'accoglienza come legge
fondamentale, perché questo è il Vangelo.

Beato il cuore che vive un continuo "Eccomi" agli altri,
a Dio e a stesso: crescerà fino alla pienezza.

Beato il cuore che si fa solidale nella verità con tutti e ciascuno,
in ogni situazione, nella buona e nella cattiva salute:
sarà artefice della civiltà dell'amore.

Beato il cuore che non è gonfio di sé,
non si vanta, non manca di rispetto:
sarà beato perché perdendo se stesso si ritrova.

Beato il cuore che si compiace della verità, della giustizia
e della purezza: sarà specchio di Dio e città sul monte.

Beato il cuore che si lascia compromettere dalla sofferenza degli altri
ed offre solidarietà, asilo, speranza:
realizzerà l'unità dei fratelli.

Beato il cuore che non conosce il colore della pelle o la diversità delle lingue,
ma solo il linguaggio degli occhi, del sorriso,
del volto e della luce di Dio: sarà rigeneratore di speranza.

Beato il cuore che vive l'attenzione agli altri, la generosità,
l'autenticità della vita e una presenza operosa:
sarà costruttore del Regno di Dio.

Beato il cuore mite e umile, perché sarà una nuova incarnazione
del Cuore di Cristo.

beatitudinisolidarietàamoreaccoglienza

1.0/5 (1 voto)

inviato da Barbara, inserito il 16/12/2002

TESTO

199. Mentre il silenzio fasciava la terra   1

David Maria Turoldo

Mentre il silenzio fasciava la terra
e la notte era a metà del suo corso,
tu sei disceso, o Verbo di Dio,
in solitudine e più alto silenzio.

La creazione ti grida in silenzio,
la profezia da sempre ti annuncia,
ma il mistero ha ora una voce,
al tuo vagito il silenzio è più fondo.

E pure noi facciamo silenzio,
più che parole il silenzio lo canti,
il cuore ascolti quest'unico Verbo
che ora parla con voce di uomo.

A te, Gesù, meraviglia del mondo,
Dio che vivi nel cuore dell'uomo,
Dio nascosto in carne mortale,
a te l'amore che canta in silenzio.

Nataleincarnazione

5.0/5 (1 voto)

inviato da Barbara, inserito il 16/12/2002

PREGHIERA

200. Insegnaci il silenzio   1

Alice Claire Mansfield

Santa Maria, Madre di Dio, che hai conservato tutte le cose meditandole nel tuo cuore, insegnaci il profondo silenzio interiore, che ha avvolto tutta la tua vita.

Il silenzio dell'Annunciazione, di fede, missione ed obbedienza,
il silenzio della Visitazione, di umiltà, di servizio e lode;
il silenzio di Betlemme, della nascita, incarnazione e meraviglia;
il silenzio della fuga in Egitto, di perseveranza, speranza e fede;
il silenzio di Nazareth, di semplicità, intimità e comunione;
il silenzio del Calvario, di coraggio, morte ed abbandono;
il silenzio della Pasqua, di resurrezione, giubilo e gloria;
il silenzio dell'Ascensione, di realizzazione, trasformazione e nuova creazione;
il silenzio della Pentecoste, di pace, potenza ed amore.

Maria, nella tua saggezza insegnaci quel silenzio che ci abilita ad ascoltare la voce lieve, ma ferma del nostro Dio; che ci spinge ad adorare lui solo in spirito e verità.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi ora e sempre, perché possiamo entrare nel tuo silenzio che ci unisce a Gesù, tuo Figlio, nel mistero del suo silenzio davanti al Padre di misericordia.

silenzioascoltoMariaMadonna

5.0/5 (1 voto)

inviato da Eleonora Polo, inserito il 14/12/2002

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