I tuoi ritagli preferiti

Tutti i ritagli

Indice alfabetico dei temi

Invia il tuo ritaglio

Hai cercato francia tra i ritagli lunghi

Hai trovato 2 ritagli

Ricerca avanzata
tipo
parole
tema
fonte/autore

RACCONTO

1. L'uomo che piantava gli alberi   1

Molti anni fa, un giovane studente intraprese una lunga passeggiata in una regione desolata e triste del Sud della Francia. Si presentava come un deserto fustigato dal vento, screpolato dall'arsura, tra i 1200 e i 1300 m. d'altitudine. Vi cresceva soltanto qualche cespuglio di lavanda selvatica. Lo studente si accampò nei pressi di un villaggio abbandonato, che sembrava un vecchio nido di vespe. Il vento sibilava tra i muri in rovina con una brutalità insopportabile. Non c'era la minima traccia d'acqua. Il giovane dovette riprendere la marcia.

Dopo cinque ore di quel desolante deserto, scorse una piccola sagoma nera, sul profilo di una collina. Poteva anche essere un tronco solitario, ma il giovane si diresse da quella parte. Era un pastore. Una trentina di pecore si riposavano sulla terra bruciata intorno a lui. Il pastore porse al giovane la sua borraccia e, un po' più tardi, lo condusse nella sua baita. Estraeva la sua acqua, eccellente, da un pozzo naturale, molto profondo.

Quell'uomo parlava poco. La sua era una vera casa di pietra, non una baracca. I tetti erano ben fermi e il vento lottava con essi invano. L'interno era in ordine e pulito; il fucile ingrassato a dovere; sul fuoco bolliva la zuppa. Anche il cane, silenzioso come il padrone, era cordiale ma non servile. Lo studente passò la notte in quella casa sulle colline. Fu un invito tacito. Il villaggio più vicino era a due giorni di marcia. Inoltre, tutti e due conoscevano perfettamente il carattere dei rari villaggi della regione. Ce n'erano quattro o cinque dispersi lontani gli uni dagli altri sui fianchi delle alture. Erano abitati da boscaioli che fabbricavano carbone di legna. Erano posti in cui si viveva male. Le famiglie, in quel clima esasperante, d'estate come d'inverno, erano chiuse in un egoismo allucinante. Non avevano che un desiderio: andarsene da quel posto. Il vento che non cessava mai irritava i nervi. La gente era piena di rancori. Esplodevano spesso epidemie di suicidio ed erano numerosi i casi di follia, quasi sempre cruenti.

Lo studente era affascinato dalla figura dell'uomo che l'aveva ospitato. Dopo cena, il pastore andò a prendere un sacchetto e rovesciò sul tavolo un mucchio di ghiande. Si mise ad esaminarle una dopo l'altra con molta attenzione, separando le buone dalle cattive.

Compiuto 85 anni, la regione era cambiata. Quasi tutti i villaggi erano stati ricostruiti. Le case, dipinte di fresco, erano circondate da orti e giardini. Gli abitanti non pensavano più a scappare e altri venivano a cercare casa. Uomini, donne, e bambini avevano ripreso a ridere e a sperare.

Contandoli tutti, più di diecimila persone dovevano la felicità a Elzéard Bouffier. Anche se nessuno di loro lo seppe mai.

speranzaseminaregratuitàperseveranza

4.0/5 (1 voto)

inviato da Angela Balacchi, inserito il 05/09/2010

ESPERIENZA

2. Soccorso... stradale

I ragazzi dell'Oratorio (molto pochi) con il Don sono partiti con un pulmino per un viaggio-vacanza. Sono previsti circa 3000 Km. da percorrere passando per la Svizzera, la Normandia e la Bretagna.

Come è "normale" la mamma ed il papà aspettano con ansia le notizie del viaggio, soprattutto il primo giorno, soprattutto per il tempo pessimo.

Finalmente alle 21 circa arriva la telefonata... con la non bella novità: il pulmino si è rotto. Si trovano a 230 Km. da casa e non riescono a trovare una soluzione, che non sia troppo costosa, per proseguire, anzi, la prospettiva è di fare ritorno a casa in treno, perdendo così tutti i soldi già spesi per le prenotazioni dei pernottamenti.

Dopo un primo momento di sbigottimento, con mia moglie e soprattutto con l'altro figlio maggiore, abbiamo elaborato un piano di... soccorso: portare due auto (più una terza per il nostro ritorno) da loro subito il giorno dopo, di buon mattino così che possano proseguire.

Il tempo continua ad essere pessimo, però le previsioni danno miglioramento soprattutto verso la Francia. Vale le pena di provarci.

Trovate le tre auto, abbiamo telefonato per comunicare che ci saremmo visti la mattina dopo con i soccorsi.

Il viaggio è stato difficoltoso sia per il traffico (era un sabato di grande esodo) che per il maltempo. Siamo comunque arrivati all'appuntamento (accompagnati da tanti "Gloria al Padre...") accolti da una festosa gazzarra (cosa rara in un paesino svizzero, tanto che ci guardavano con un certo stupore), ma soprattutto ho potuto vedere l'atteggiamento di gratitudine e, in alcuni, di commozione: potevano proseguire il viaggio che, per loro, rappresentava la vacanza più attesa.

Confesso che anche per me è stato un momento di commozione e di gioia.

Dopo pochi giorni riceviamo una cartolina da Mont Saint Michel con scritto: "Senza di voi non avremmo potuto visitarlo (la mamma è sempre la mamma e il papà non è da meno). E' magnifico. Grazie".

Sarà anche poca cosa, ma la felicità di quei ragazzi mi sarà presente per tanto.

generositàsolidarietà

5.0/5 (1 voto)

inviato da Don Ambrogio Villa, inserito il 05/02/2006