I tuoi ritagli preferiti

Tutti i ritagli

Indice alfabetico dei temi

Invia il tuo ritaglio

Hai cercato i ritagli inviati da Maria tra i ritagli di tipo testo

Hai trovato 186 ritagli

Ricerca avanzata
tipo
parole
tema
fonte/autore

Pagina 6 di 10  

TESTO

101. La vita è dura ma ha un senso

Luigi Giussani, Esercizi della Fraternità di CL

Una positività totale nella vita deve guidare l'animo del cristiano, in qualsiasi condizione si trovi, qualsiasi rimorso abbia, qualsiasi ingiustizia senta pesare su di sé, qualunque oscurità lo circondi, qualunque inimicizia, qualunque morte lo assalga, perché Dio, che ha fatto tutti gli esseri, è per il bene.
Dio è l'ipotesi positiva su tutto ciò che l'uomo vive.

senso della vitapositivitàottimismorapporto con Dio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Maria Rita Polita, inserito il 05/02/2006

TESTO

102. Maria come fiocco di neve

Angelo, Rover di 19 anni

Maria,
buona madre,
come fiocco di neve,
hai viaggiato tutta la notte,
cercando un'improbabile alloggio,
proprio tu che sentivi
il Cristo muoversi in te.
Nell'aria della sera ho sentito
il tuo profumo,
nello zaino la tua fatica,
nello sguardo dei miei anni,
la tua dolcezza.
Le tue mani affaticate,
hanno sorretto le mie pene,
il tuo cuore,
è stato pieno della mia ansia.
Ti ringrazio, Maria,
perché mi hai fatto gustare
il piacere delle piccole cose,
della neve fresca
che si sgretolava sotto i miei piedi,
della gelida carezza del vento,
del fuoco che si è fuso con la mia anima.
Ti ringrazio, perché mi hai dato
qualcuno con cui parlare,
qualcuno a cui pensare.
Ti ringrazio, per le gioie,
ma ancor più per i dolori,
per le speranze,
ancor più per le delusioni,
la sete, la fame,
il freddo, la stanchezza.
Ti dono tutti i momenti
di dolce struggimento
passati davanti ad un fuoco
e le lacrime penose
della mia anima.
Ti ringrazio perché
negli altri
ho ritrovato Dio.

MariaMadonnastradanatale

inviato da Maria Palma Mignini, inserito il 01/01/2006

TESTO

103. Conclave

Karol Wojtyla, Trittico romano, marzo 2003

E proprio qui, ai piedi di questa stupenda policromia sistina,
si riuniscono i cardinali,
una comunità responsabile per il lascito delle chiavi del Regno.
Giunge proprio qui.
E Michelangelo li avvolge, tuttora, della sua visione.
"In lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo..."
Chi è lui?
Ecco, la mano creatrice dell'Onnipotente Vecchio, diretta verso Adamo...
Al principio Dio ha creato...
Costui che vede tutto...
La policromia sistina allora propagherà la Parola del Signore:
"Tu es Petrus" - udì Simone, il figlio di Giona.
"A te consegnerò le chiavi del Regno".
La stirpe, a cui è stata affidata la tutela del lascito delle chiavi,
si riunisce qui, lasciandosi circondare dalla policromia sistina,
da questa visione che Michelangelo ci ha lasciato.
Era così nell'agosto e poi nell'ottobre, del memorabile anno dei due conclavi,
e così sarà ancora, quando se ne presenterà l'esigenza dopo la mia morte.
All'uopo, bisogna che a loro parli la visione di Michelangelo.
"Con-clave": una compartecipata premura del lascito delle chiavi, delle chiavi del Regno.
Ecco, si vedono tra il Principio e la Fine,
tra il Giorno della Creazione e il Giorno del Giudizio.
E' dato all'uomo di morire una volta sola e poi il Giudizio!
Una finale trasparenza e luce.
La trasparenza degli eventi.
La trasparenza delle coscienze.
Bisogna che, in occasione del conclave, Michelangelo insegni al popolo.
Non dimenticate: Omnia nuda et aperta sunt ante oculos Eius.
Tu che penetri tutto - indica!
Lui additerà...

conclavecardinali

inviato da Sr. Anna Maria O.s.b., inserito il 02/10/2005

TESTO

104. Maria, donna del sabato santo

Carlo Maria Martini, La Madonna del Sabato Santo

Il senso del tuo soffrire, o Maria, è dunque la generazione di un popolo di credenti. Tu nel Sabato Santo ci stai davanti come madre amorosa che genera i suoi figli a partire dalla croce, intuendo che né il tuo sacrificio né quello del Figlio sono vani.

Se lui ci ha amato e ha dato se stesso per noi, se il Padre non lo ha risparmiato, ma lo ha consegnato per tutti noi, tu hai unito il tuo cuore materno all'infinita carità di Dio con la certezza della sua fecondità.

Ne è nato un popolo, "una moltitudine immensa... di ogni nazione, razza, popolo e lingua"; il discepolo prediletto che ti è stato affidato ai piedi della croce ("Donna, ecco il tuo figlio": Gv 19,26) è il simbolo di questa moltitudine.

La consolazione con la quale Dio ti ha sostenuto nel Sabato santo, nell'assenza di Gesù e nella dispersione dei suoi discepoli, è una forza interiore di cui non è necessario essere coscienti, ma la cui presenza ed efficacia si misura dai frutti, dalla fecondità spirituale. E noi, qui e ora, o Maria, siamo i figli della tua sofferenza.

Mariasabato santomaternitàPasqua

5.0/5 (1 voto)

inviato da Wanda Simoncelli, inserito il 29/09/2005

TESTO

105. Il mio nome è "Io sono"   1

Stavo rimpiangendo il passato
e temendo il futuro.
Improvvisamente il mio Signore parlò:
"Il mio nome è «Io sono»".

Fece una pausa.
Attesi.
Dio continuò:
"Quando vivi nel passato
con i tuoi errori e rimpianti,
è duro.
Io non sono lì.
Il mio nome non è «Io ero».

Quando vivi nel futuro
con i suoi problemi e timori,
è duro.
Io non sono lì.
Il mio nome non è «Io sarò».

Quando vivi in questo momento
non è duro.
Io sono qui.
Il mio nome è «Io sono»".

presentepassatofuturopaurarapporto con Dio

5.0/5 (2 voti)

inviato da Maria Vittoria Pinna, inserito il 08/12/2004

TESTO

106. Per un amico speciale   1

David Maria Turoldo

Penso che nessun'altra cosa ci conforti tanto come il ricordo di un amico: la memoria di lui, la gioia della sua confidenza e l'immenso sollievo di esserti tu confidato a lui con assoluta fiducia e tranquillità, appunto perché amico e il desiderio di rivederlo quasi per sentirlo vicino e udire la sua voce e continuare... colloqui mai finiti!

amicizia

inviato da Sandra Volpe, inserito il 05/10/2004

TESTO

107. Ama i tuoi amici   1

Tonino Lasconi

Tutti vi dicono: «Tenetevi cari i vostri amici, perché altrimenti potrete rimanere soli!». Ma io vi dico: «Fatevi sempre nuovi amici, così tanti non saranno più soli!»

Tutti vi dicono: «State attenti ai compagni cattivi, perché vi possono creare fastidi!». Ma io vi dico: «Createvi dei fastidi per i compagni cattivi. Il bene deve essere diffuso».

Tutti vi dicono: «Mettetevi insieme a quelli bravi, a quelli intelligenti, a quelli educati». Ma io vi dico: «State vicino a quelli più in difficoltà, ai più timidi, ai più poveri, a quelli presi in giro da tutti».

Tutti vi dicono: «Non andate con chi non conoscete». Ma io vi dico: «Fate che nessuno sia per voi uno sconosciuto». Solo così ci sarà più gioia.

amiciziaamare i nemicifare il primo passo

5.0/5 (1 voto)

inviato da Maria Teresa Zanfini, inserito il 12/08/2003

TESTO

108. Poesia

Se la notte sorprende il nostro andare,
non scoraggiamoci,
la luce del giorno verrà: Dio è la luce.
La colonna di fuoco condurrà
i nostri passi
fino alla terra promessa.

Se le acque ci sbarrano la strada,
non scoraggiamoci,
avanziamo ancora: Dio è colui che sostiene il nostro passaggio.
Sulla riva opposta egli tende la sua mano
per strapparci ad ogni paura.

Se la sete screpola le nostre labbra,
non scoraggiamoci:
Dio è fedele.
Allora la roccia si aprirà
e noi potremo attingere
l'acqua viva alla sorgente profonda.

Se le nostre mani temono di essere vuote,
non scoraggiamoci:
cerchiamo di vincere la paura:
Dio è tenerezza.
Egli ascolta il grido
del suo popolo nel deserto
e gli dona la manna.

speranzarapporto con Diopaura

inviato da Crespi Maria Angela, inserito il 01/04/2003

TESTO

109. Per essere di Dio

Beato Tommaso Maria Fusco

Per essere di Dio
non occorrono grandi cose:
basta avere un cuore ed amare.

rapporto con Dioamore

inviato da Figlie Della Carità Del Preziosissimo Sangue, inserito il 01/04/2003

TESTO

110. Silenzio   1

Beato Tommaso Maria Fusco

Non dite una sillaba
finché non siete in calma.

silenziopace interioredialogo

inviato da Figlie Della Carità Del Preziosissimo Sangue, inserito il 01/04/2003

TESTO

111. Mentre il silenzio fasciava la terra   1

David Maria Turoldo

Mentre il silenzio fasciava la terra
e la notte era a metà del suo corso,
tu sei disceso, o Verbo di Dio,
in solitudine e più alto silenzio.

La creazione ti grida in silenzio,
la profezia da sempre ti annuncia,
ma il mistero ha ora una voce,
al tuo vagito il silenzio è più fondo.

E pure noi facciamo silenzio,
più che parole il silenzio lo canti,
il cuore ascolti quest'unico Verbo
che ora parla con voce di uomo.

A te, Gesù, meraviglia del mondo,
Dio che vivi nel cuore dell'uomo,
Dio nascosto in carne mortale,
a te l'amore che canta in silenzio.

Nataleincarnazione

5.0/5 (1 voto)

inviato da Barbara, inserito il 16/12/2002

TESTO

112. Elemosina

David Maria Turoldo

L'elemosina non è quella che facciamo noi, quella che intendiamo noi, no! "Elemosyné", cioè l'elemosina, è amore che trabocca. In realtà vuol dire questo. E' come un vaso pieno il cui contenuto si riversa. L'elemosina è la partecipazione misericordiosa alla condizione dell'altro. Solo allora tu, in questa maniera, entri nella sfera di Dio, perché Dio è l'esser per l'altro.

elemosinacaritàcondivisionesolidarietà

inviato da Elena Mencarelli, inserito il 15/12/2002

TESTO

113. Il colore degli occhi   1

Carlo Maria Martini

Ci sono case ricche, che non consentono più di vedere il cielo, ci sono vite troppo frenetiche che non consentono più di stare a tavola insieme e di accorgersi del colore degli occhi e delle gioie e delle ferite dei cuori.

affettivitàamiciziasolidarietàapertura agli altri

1.0/5 (1 voto)

inviato da Mariella Romanazzi, inserito il 14/12/2002

TESTO

114. Prendi il largo

Dom Helder Camara, Mille ragioni per vivere

Quando il tuo battello ancorato da molto tempo nel porto ti lascerà l'impressione ingannatrice di essere una casa, quando il tuo battello comincerà a mettere radici nell'immobilità del molo, prendi il largo.
E' necessario salvare a qualunque prezzo l'anima viaggiatrice del tuo battello e la tua anima di pellegrino.

viaggiopartireroutestrada

5.0/5 (1 voto)

inviato da Giuliana Maria Farina, inserito il 11/12/2002

TESTO

115. La morte non la si improvvisa   1

San Massimiliano Maria Kolbe

La morte non la si improvvisa, la si merita con tutta la vita.

mortevita eterna

inviato da Ilaria Zocatella, inserito il 28/11/2002

TESTO

116. Evangelizzare la vita ordinaria

Josemaría Escrivà, Omelia "Amare il mondo appassionatamente", 8-X-1967

Dovete (invece) comprendere adesso - con una luce tutta nuova - che Dio vi chiama per servirlo nei compiti e attraverso i compiti civili, materiali, temporali della vita umana: in un laboratorio, nella sala operatoria di un ospedale, in caserma, dalla cattedra di un'università, in fabbrica, in officina, sui campi, nel focolare domestico e in tutto lo sconfinato panorama del lavoro, Dio ci aspetta ogni giorno. Sappiatelo bene: c'è un qualcosa di santo, di divino, nascosto nelle situazioni più comuni, qualcosa che tocca a ognuno di voi scoprire.

Non vi è altra strada, figli miei: o sappiamo trovare il Signore nella nostra vita ordinaria, o non lo troveremo mai. Per questo vi posso dire che la nostra epoca ha bisogno di restituire alla materia e alle situazioni che sembrano più comuni, il loro nobile senso originario, metterle al servizio del Regno di Dio, spiritualizzarle, facendone mezzo e occasione del nostro incontro continuo con Gesù Cristo.

quotidianitàsantitàsecolarità

inviato da Eleonora Polo, inserito il 28/11/2002

TESTO

117. Due gridi

San Giovanni Maria Vianney

Ci sono due gridi nell'uomo: il grido dell'angelo e quello della bestia. Il grido dell'angelo è la preghiera, il grido della bestia è il peccato.

peccatopreghiera

5.0/5 (1 voto)

inviato da Ilaria Zocatella, inserito il 28/11/2002

TESTO

118. L'amore   2

S. Agostino, Pensieri

Agita sotto il muso di una capretta un ramoscello tenero: ti verrà appresso.
Mostra ad un fanciullo una ghiottoneria: te lo farai amico.
E il fatto che quell'attrazione lo spingerà a venire dietro a te, è segno che un certo amore lo attrae. Il desiderio lo attrae. L'amore spinge e non fa violenza, solo con il vincolo del cuore.

amoreamiciziadesideriotenerezza

inviato da Marianna, inserito il 27/11/2002

TESTO

119. Una buona medicina

Aelredo di Rievaulx

Non c'è medicina più forte o più efficace o più eccellente per le nostre ferite in tutte le cose terrene che avere chi soffra con noi in ogni sventura e goda nei successi.

L'amicizia rende dunque la prosperità più splendida e l'avversità più leggera dividendola un po' ciascuno.

In ogni azione, in ogni ricerca nella certezza, nel dubbio, in ogni evenienza, in ogni disavventura, in segreto e in pubblico, in ogni decisione, in casa e fuori, dovunque l'amicizia è gradita, l'amico è necessario e il suo favore utile.

amicizia

inviato da Maria Grazia Manzaroli, inserito il 26/11/2002

TESTO

120. So di essere amato

Primo Mazzolari

Cristo, so di essere amato per quello che è propriamente mio: la mia povertà; e sento il bisogno di amare per quanto in proporzione mi venne e mi viene ogni giorno perdonato.

Credo nell'inestimabile dono della libertà, che illumina ma non costringe. So di portare dentro la presenza, il fermento di una speranza che va al di là della brevità della nostra giornata.

Sento che la vita ha un ordine di sacrificio a cui non ci si può rifiutare, senza sentirsi colpevoli; la vita è un dovere, la vita è un costo, la vita è un impegno, la vita bisogna guadagnarsela.

vitaimpegnosacrificioperdono

inviato da Marianna, inserito il 26/11/2002

Pagina 6 di 10