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TESTO

81. Freddo o caldo?

beato Giuseppe Allamano

A volte sentiamo il cuore intenerirsi e già crediamo di amare Dio: potremmo ingannarci. Santa Teresa d'Avila afferma che l'amore ci fa sopportare, operare, lavorare senza posa; ci fa languire utilmente... Si può essere freddi come il ghiaccio, eppure amare il Signore.

amorespiritosentimentisilenzioariditàsacrificiovolontà

inviato da Luca Peyron, inserito il 10/09/2008

TESTO

82. Dire messa

Thomas Merton

Se avete paura dell'Amore... non dite mai messa. La messa farà riversare sulle vostre anime un torrente di sofferenza interiore che ha un'unica funzione: di spaccarvi in due, affinché tutta la gente del mondo possa entrare nel vostro cuore.

Se avete paura della gente, non dite mai messa. Perché quando cominciate a dir messa, lo Spirito di Dio si sveglia come un gigante dentro di voi e infrange le serrature del vostro santuario privato e chiama tutta la gente del mondo affinché entri nel vostro cuore.

Se dite messa condannate la vostra anima al tormento di un Amore che è così vasto e così insaziabile che non riuscirete mai a sopportarlo da soli. Quell'amore è l'Amore del cuore di Gesù che arde dentro il vostro miserabile cuore e fa cadere su di voi l'immenso peso della sua pietà per tutti i peccati del mondo.

messacaritàamoresacerdoziopretesacerdotecomunitàservizioeucaristia

inviato da Luca Peyron, inserito il 07/09/2008

TESTO

83. Beati voi, sposi!   2

Beati voi, sposi, che nel Signore vi amate con un cuore nuovo e puro,
poiché Dio vi ama per primi e voi lo vedrete.
Beati voi, sposi, che con trepidazione accogliete la missione misteriosa e responsabile di trasmettere e custodire la vita umana, poiché Dio vi fa collaboratori della sua onnipotenza a servizio dell'amore.
Beati voi, sposi e genitori, che con gioia e gratuità date il meglio di voi stessi ai figli e ai giovani, poiché Dio educa i suoi figli per mezzo di voi.
Beati voi, sposi che scegliete l'essenzialità poiché Dio e le persone sono la vostra inesauribile e salda ricchezza.
Beati voi, sposi, che sapete confortare chi è nel dolore, perché sarete consolati.
Beati voi, sposi nel dolore, beati voi, coniugi soli, poiché il Signore Gesù, il risorto che porta nel suo corpo glorioso i segni dei chiodi, fascia le vostre ferite e prepara i giorni del ricongiungimento.
Beati voi, sposi e famiglie, che ospitate Dio nei cuori e nella vostra casa; beati voi, sposi e famiglie, che amate la Chiesa come una sposa e una madre, poiché il Signore "si fermerà a cena con voi" e sarà la vostra pace.
Beati voi, sposi e famiglie, che sperimentate la debolezza e il peccato, poiché il Signore Gesù, morto per togliere i peccati, non vi condanna, ma sostiene i vostri passi e apre la vostra coscienza e i vostri occhi alla
speranza di una vita nuova.
Beati voi, sposi e famiglie che non avete paura di donare la vostra vita e di servire generosamente, poiché il Signore "vi invita a tavola e passa a servirvi".

sposiservizioamorefamigliacoppiamatrimoniogenitori

5.0/5 (2 voti)

inviato da Fr. Fabrizio Migliasso, inserito il 07/09/2008

TESTO

84. La tua croce   1

San Francesco di Sales

La sapienza eterna di Dio ha previsto fin dal principio la croce che egli ti invia dal profondo del suo cuore come un dono prezioso.
Prima di inviartela egli l'ha contemplata con i suoi occhi onniscienti, l'ha meditata col suo divino intelletto, l'ha esaminata al lume della sua sapiente giustizia.
E le ha dato calore stringendola tra le sue braccia amorose, l'ha soppesata con ambo le mani se mai non fosse di un millimetro troppo grande o di un milligrammo troppo greve.
Poi l'ha benedetta nel suo nome santissimo, l'ha cosparsa col balsamo della sua grazia e col profumo del suo conforto.
Poi ha guardato ancora a te, al tuo coraggio...
Perciò la croce viene a te dal cielo, come un saluto del Signore, come un'elemosina del suo misericordioso amore.

crocesofferenzaamore

inviato da Daniela Porta, inserito il 19/03/2008

TESTO

85. Non mi piacciono

Charles Peguy

Non mi piacciono i beati
quelli che credono di essere della grazia
perché non hanno forza per essere della natura.
Quelli che credono di essere nell'eterno
perché non hanno il coraggio di essere nel tempo.
Quelli che credono di essere con Dio
perché non stanno con le persone.
Quelli che credono di amare Dio
perché non amano nessuno.

orgogliocaritàamorerapporto con Diochiusuraegoismopresuzione

5.0/5 (1 voto)

inviato da Cristina, inserito il 15/11/2007

TESTO

86. L'amore è... voler amare   2

Charles de Foucauld

L'amore consiste non nel sentire che si ama, ma nel voler amare; quando si vuol amare, si ama; quando si vuol amare sopra ogni cosa, si ama sopra ogni cosa. Se accade che si soccomba a una tentazione, è perché l'amore è troppo debole, non perché esso non c'è: bisogna piangere, come san Pietro, pentirsi, come san Pietro, umiliarsi, come lui, ma sempre come lui dire tre volte: «Io ti amo, io ti amo, tu sai che malgrado le mie debolezze e i miei peccati io ti amo».

volontàamareamoregenerositàcostanzafedeltàdebolezzaforza

1.0/5 (1 voto)

inviato da Chiara, inserito il 11/11/2007

TESTO

87. Amore e Matrimonio   2

Dietrich Bonhoeffer, Resistenza e resa

Il matrimonio è più del vostro amore reciproco. Ha maggiore dignità e maggiore potere. Finché siete solo voi ad amarvi, il vostro sguardo si limita nel riquadro isolato della vostra coppia. Entrando nel matrimonio, siete invece un anello della catena di generazioni che Dio fa andare e venire e chiama al suo regno.

Nel vostro sentimento godete solo il cielo privato della vostra felicità. Nel matrimonio, invece, venite collocati attivamente nel mondo, e ne diventate responsabili.

Il sentimento del vostro amore appartiene a voi soli. Il matrimonio, invece, è un'investitura, un ufficio. Per fare un re non basta che lui ne abbia voglia, occorre che gli riconoscano l'incarico di regnare. Così non è la voglia di amarvi che vi stabilisce come strumento della vita. E' il Matrimonio che ve ne rende atti. Non è il vostro amore che sostiene il matrimonio: è il matrimonio che, d'ora in poi, porta sulle spalle il vostro amore.

Dio vi unisce in matrimonio: non lo fate voi, è Dio che lo fa. Dio protegge la vostra unità indissolubile di fronte a ogni pericolo che lo minaccia dall'interno e dall'esterno. Dio è il garante dell'indissolubilità.

È una gioiosa certezza sapere che nessuna potenza terrena, nessuna tentazione, nessuna debolezza potranno sciogliere ciò che Dio ha unito.

matrimonioamorecoppiafamigliasposi

4.5/5 (4 voti)

inviato da Enrica Munafò, inserito il 29/10/2007

TESTO

88. Io vado avanti come un'asino

Card. Roger Etchegaray

Io vado avanti come un' asino...
sì, proprio come quell'animale che un dizionario biblico così descrive:
"L'asino della Palestina è molto vigoroso, sopporta il caldo, si nutre di cardi; ha una forma di zoccoli che rende molto sicuro il suo incedere, costa poco mantenerlo. I suoi soli difetti sono la caparbietà e la pigrizia".
Io vado avanti come quell'asino
di Gerusalemme,
che, in quel giorno della festa degli ulivi,
divenne la cavalcatura regale e pacifica del Messia.
Io non sono sapiente,
ma una cosa so: so di portare Cristo
sulle mie spalle
e la cosa mi rende più orgoglioso
di essere borgognone o basco.
Io lo porto, ma è lui che mi guida:
io credo in lui, lui mi guida verso il suo regno.
Chissà quante volte si sente sballottato il mio Signore,
quando inciampo contro una pietra!
Ma lui non mi rinfaccia mai niente.
E' così bello percepire
quanto sia buono e generoso con me:
mi lascia il tempo di salutare
l'incantevole asina di Balaan,
di sognare davanti a un campo di spighe,
di dimenticarmi persino di portarlo.
Io vado avanti in silenzio.
E' strano quanto ci si capisca
anche senza parlare!
La sua sola parola, che io ho ben capito,
sembra essere stata detta apposta per me:
"Il mio giogo è facile da sopportare
e il mio passo leggero" (Mt 11,30).
Fede d'animale,
come quando una notte di Natale,
allegramente portavo sua Madre verso Betlemme.
Io vado avanti nella gioia.
Quando voglio cantare le sue lodi,
io faccio un baccano del diavolo,
io canto stonato.
Lui allora ride,
ride di cuore
e il suo riso trasforma
le strettoie del mio vecchio cammino
in una pista da ballo e i miei pesanti zoccoli
in sandali alati.
Io vado avanti come un asino
che porta Cristo sulle sue spalle.

amorefedeservizioumiltà

inviato da Daniela, inserito il 22/09/2007

TESTO

89. Il Matrimonio cristiano   1

A. Manzoni, I Promessi Sposi, cap. 36

Ricordati, figliuolo, la Chiesa ti dà questa compagna, non per procurarti una consolazione temporale e mondana, la quale, se anche potesse essere intera, e senza mistura d'alcun dispiacere, dovrebbe finire in un gran dolore, al momento di lasciarvi; ma lo fa per avviarvi tutt'e due sulla strada della consolazione che non avrà fine. Amatevi come compagni di viaggio, con questo pensiero di dovervi un giorno lasciare, e con la speranza di ritrovarvi per sempre. Ringraziate il cielo che vi ha condotto al matrimonio non per mezzo di allegrie turbolente e passeggere, ma cò travagli e tra le miserie umane, per disporvi a una gioia raccolta e tranquilla. Se Dio vi concede figlioli, pensate ad allevarli per Lui, di instillare loro l'amore di Lui e di tutti gli uomini; e allora li guiderete bene in tutto il resto.

matrimonioamorefedeltàfiglieducazionecoppiafamigliavita eternaparadiso

5.0/5 (1 voto)

inviato da PLB, inserito il 20/08/2007

TESTO

90. Amate Gesù!

Madre Teresa di Calcutta

Amate Gesù!
Spesso nel corso della giornata dite a voi stessi:
"Gesù è nel mio cuore.
Credo al tuo tenero amore per me, e ti amo, Gesù".
Bisogna dirlo e ripeterlo costantemente.
E vedrete quale forza, quale gioia e quale pace avrete, grazie a quell'amore che nutrite per Gesù.
E potrete amare gli altri come Gesù vi ama.

rapporto con Dioamorecarità

inviato da Mario Varano, inserito il 20/08/2007

TESTO

91. Amore, ti amerò per sempre

Gianni Fanzolato

Poesia per due amici che hanno deciso di sposarsi in Dio

Anche il mio cuore pare librarsi festoso nell'aria
mentre ti accolgo, amore, illuminando la mia casa.
Ora anche il tempo si è fermato e in ogni dove brilla la luce
rinasce gioia e speranza che leggo nei tuoi occhi trasparenti.
Entra, come un raggio di sole che riscalda, quel tuo amore semplice
tessuto e ricamato come un diadema da quelle abili mani del Vasaio.
Incastonato come pietra preziosa nel nostro anello sponsale,
adorna prezioso le nostre mani il SI' che abbiamo offerto a Dio dall'altare.
Muoiono per sempre freddo e solitudine, trovando pace al tuo focolare;
e anche quando si fa sera, so che sei là ad aspettarmi, perché mi ami.
Raccontami, dove hai attinto quel riflesso e la dolcezza per volermi bene?
Oso pensare che fra le ali del vento hai varcato le porte dell'infinito
per cercarmi, sconvolgere la mia vita e stregare per sempre il mio cuore.
E così si è compiuto il miracolo di chi sa amare donandosi amore.
Restami accanto, camminiamo insieme, mano nella mano verso l'orizzonte;
sostieni il mio passo, dammi la vita, regalami un sorriso, perché l'amore è dono.
Esultiamo nei cuori che battono all'unisono e sfoceremo verso il mare aperto,
Madre e Padre, a immagine del Dio fecondo, daremo frutti come l'albero di vita.
Poveri o ricchi, che importa, se amandoci come siamo, tocchiamo il cielo con un dito,
restando immobili per contemplar felici gli occhi che sanno di mistero.
Eterno amore abbiamo giurato sull'altare, e così sia, per sempre
innamorati.

amorecoppiamatrimoniofamiglia

inviato da P. Gianni Fanzolato, inserito il 14/08/2007

TESTO

92. L'amore può guarire

Paulo Coelho

Ho letto sul giornale che un bambino, a Brasilia, è stato brutalmente picchiato dai genitori. Per questo motivo ha perso la capacità di muoversi e di parlare.

Ricoverato in ospedale, è stato curato da una infermiera che ogni giorno gli diceva: «Io ti amo». Anche se i medici garantivano che non poteva udirla e che i suoi sforzi erano inutili, l'infermiera continuava a ripetergli: «Io ti amo, non dimenticarlo». Tre settimane dopo, il bambino aveva riacquistato la capacità motoria. Quattro settimane dopo, tornava a parlare e a sorridere.

L'infermiera non ha mai rilasciato interviste e il giornale non pubblicava il suo nome, ma qui ne rimane l'annotazione, affinché non dimentichiamo mai che l'amore guarisce.

amoreguarigioneaffetto

inviato da Qumran2, inserito il 06/10/2006

TESTO

93. E' Natale   4

Madre Teresa di Calcutta

E' Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tieni la mano.
E' Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l'altro.
E' Natale ogni volta che non accetti quei principi che relegano gli oppressi ai margini della società.
E' Natale ogni volta che speri con quelli che disperano.
E' Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e le tue debolezze.
E' Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere in te e poi lo doni agli altri.

Natalecondivisioneamore

5.0/5 (2 voti)

inserito il 08/06/2006

TESTO

94. Risposarsi ogni momento   2

Risposarsi ogni momento significa
donarsi ogni giorno un amore grande.
Significa accettarsi a vicenda
e unirsi l'uno all'altro.
Significa dedicare tutta la vita
ad aiutare l'altro amandolo.

Risposarsi ogni momento non significa
solo camminare tenendosi per mano,
perché è facile unire i corpi,
ma significa camminare unendo i cuori,
perché è più difficile intendersi con l'animo.

Risposarsi ogni momento significa
mettere in comune tutte le idee,
tutte le reazioni, tutte le impressioni,
fare propri tutti i rimpianti,
tutti i progetti, tutti i sogni, ,
tutti gli scoraggiamenti dell'altro.

Risposarsi ogni momento significa
presentare le proprie anime
davanti a Dio con le mani giunte
insieme all'altro nella preghiera

matrimoniocoppiaamoresposifedeltà

5.0/5 (1 voto)

inserito il 25/02/2006

TESTO

95. L'umanità di Dio

Edward Schillebeeckx, Cerco il tuo volto, ed. Dehoniane

Alla mia età, dopo lunga e laboriosa ricerca, che non è ancora terminata, vorrei dire sommessamente che la bontà di Dio ha l'ultima parola nella nostra vita, la quale è di fatto un miscuglio di senso e di non senso, di salvezza e non salvezza, di disperazione e speranza. E' seguendo il modo di vivere di Gesù per gli uomini, sanzionato da Dio, che noi abbiamo il senso della nostra esistenza.
Il Dio che ci trascende è un Dio umano, un Dio che ama gli uomini, che si preoccupa della loro storia. L'umanità di Dio si incontra con l'umanità degli uomini e la eleva.

Dioumanitàamore di Diorapporto con Diomisericordia di Diosenso della vitaricerca di sensoincarnazionesperanza

inviato da Stefania Raspo, inserito il 25/02/2006

TESTO

96. Saper vivere   1

Omar Falworth

Se sei disposto a dimenticare ciò che hai fatto per gli altri
e a ricordare ciò che gli altri hanno fatto per te.

Se sei pronto a non tener conto di ciò che la vita ti deve,
ma a prendere nota di ciò che tu devi alla vita.

Ma soprattutto, se riesci a capire che tu sei negli altri
e gli altri sono in te e che la cosa più importante della vita
non è ciò che riuscirai a prendere da essa,
ma ciò che riuscirai a darle....

Allora avrai imparato a vivere.

Il valore della vita non sta in ciò che fai,
ma in ciò che riesci ad amare di ciò che fai;
puoi fare tante cose, ma se non riesci ad amarle,
il tuo fare non serve a nulla,
e la tua vita non vale nulla.

Il valore della tua vita non sta in ciò che hai,
ma in ciò che sei;
perché in realtà nessuno non ha niente.
L'unica cosa che si può avere è se stessi,
se hai te stesso, hai tutto il mondo
e la tua vita vale più del mondo.

Il valore della tua vita non sta in ciò che pensi:
puoi pensare tutto il bene del mondo,
ma se non ti adoperi per farne almeno un po'
è come se pensassi il male,
e la tua vita non vale nulla.

Il valore della tua vita si misurerà
quando starai per perderla;
se lascerai il mondo un pochino migliore di come l'hai trovato
...allora sarà grande.

...Sai vivere quando...
pur vivendo in questo mondo complicato resti semplice,
pur vivendo in questo mondo ingiusto resti giusto,
pur vivendo in questo mondo disonesto resti onesto,
pur vivendo in questo mondo falso resti autentico,
pur vivendo in questo mondo sporco resti pulito.

Ma soprattutto, sai vivere quando
pur vivendo in questo mondo con poco amore riesci ad amare
ma ancor di più sai vivere
se, nonostante tutto, amerai lo stesso questo mondo.

viverevitasenso della vitaamoreimpegnoresponsabilitàottimismointerioritàesteriorità

inviato da Pat, inserito il 21/02/2006

TESTO

97. Siamo amati

Ernesto Olivero

Gesù ci ama.
Anche se ci mette alla prova
non ci abbandona.
Egli fa della nostra vita
un banco di prova continuo:
speranze perse, difficoltà da superare,
dolori da accettare.
Ma più la nostra disperazione è forte
e più lui ci ama.
Basta che noi gli diciamo "sì",
anche nei momenti più neri,
nei momenti in cui, umanamente parlando,
ci sembra impossibile
che esistano speranze.
Ognuno di noi,
quando crede di essere in crisi,
quando si sente scartato, non desiderato,
deve dire "sì" a Gesù
sicuro che egli lo ricompenserà
già su questa terra,
con il centuplo di amore.

sofferenzadolorefedefiduciaabbandonoamore di Dio

inviato da Luana Minto, inserito il 06/01/2006

TESTO

98. Madre Teresa, sorriso di Dio

Gianni Fanzolato

Mistero affascinante di Dio è l'uomo che cammina sulla terra:
Amore, grazia, stupore, gioia sussultano, odio e peccato fremono
Dentro, in una eterna lotta tra il sorriso e una smorfia fatale.
Raggio di Dio, arcobaleno fra cielo e terra, riflesso dell'amore vero,
Esile e curva, bianco sari rugoso, come un fiore spremuto, Madre
Teresa è icona radiosa e sorriso splendido dell'Autore stesso della gioa.
Epifania del volto misericordioso di un Dio che si è chinato a lavare i piedi,
Ricama con quelle mani esili e i suoi piedi nudi, gesti che restano nel tempo:
Estingue la sete degli intoccabili, la fame degli ultimi, la solitudine dei poveri.
Sfiora con la sua carezza delicata e stringe al cuore quei bimbi abbandonati,
Apre la sua anima inondata di luce a chi si sente ingoiato dalle tenebre,
Semina con ampi gesti carità e adorazione, vita con gli esclusi e intimità con Dio.
Ogni uomo che incontra, ogni bimbo che abbraccia, diventano preziosi ai suoi occhi:
Riflettono per lei la bellezza del creatore, la dignità di chi da sempre è stato sognato
Regale dono prezioso del padre, che sprizza gioia e semina parole di Vita.
Imita e ricalca le orme che il Maestro ha lasciato nei deserti di questo mondo arido,
Solleva in alto le ostie del dolore, i calici ricolmi di disperati, i cristi da noi sacrificati;
Offre sull'altare del mondo l'umanità sofferta e redenta dal sangue dell'Agnello.
Dona un sorriso, asciuga una lacrima, apre la sua casa al disperato, dà speranza;
Intorno a lei si respira aria di cielo e anche nei posti più nauseanti, esala il profumo
Di chi immersa nella Bellezza, catturata dalla Grazia, semina germogli di luce soave.
In tutti hai lasciato una nostalgia di amare, un anelito di preghiera, una grande pace,
Ostia consacrata di Cristo, riflesso dell'Amore, sorriso radioso della gioia di Dio.

madre Teresasantitàtestimonianzacaritàamoresolidarietà

1.5/5 (2 voti)

inviato da P. Gianni Fanzolato, inserito il 05/01/2006

TESTO

99. La mensa

Alla mensa di Dio
c'è posto per tutti
c'è posto anche per me.
Alla mensa di Dio
non ci sono differenze
né discriminazioni
e l'invito è libero
senza costrizioni.
Alla mensa di Dio
troveremo il Pane
per sfamarci
non porteremo regali
niente doni
niente inviti da ricambiare
solo noi con il nostro niente.
Alla mensa di Dio
Dio ci guarderà
prenderà il Pane
e dirà:
"Alla mensa di Dio
c'è solo un segreto
chi ha patito sulla Terra
la fame o la sete
è invitato
ma chi non si è spezzato
e chi non mi ha sfamato
quando sulla Terra l'ho incontrato
busserà invano e non troverà niente!".

Eucaristiacomunionepovertàcondivisionegiudizio universalesolidarietàamorecarità

inviato da Francesco Moggia, inserito il 31/12/2005

TESTO

100. Mangi il pane e non ti tieni in piedi

Mons. Ravasi, Avvenire, 24.02.2005

Mangi il pane e non ti tieni in piedi, bevi l'acqua e non ti disseti, tocchi le cose e non le senti al tatto, annusi il fiore e il suo profumo non arriva alla tua anima. Se però l'amato è accanto a te, tutto, improvvisamente, risorge, e la vita ti inonda con tale forza che ritieni il vaso d'argilla della tua esistenza incapace a sostenerla.

Queste due frasi delle Variazioni sul Cantico dei cantici (Interlogos 1994) del teologo greco-ortodosso Christos Yannaras illustrano in modo nitido la forza dell'amore vero. Tutto ciò che il giorno prima non aveva sapore, colore, profumo, dopo che ci si è innamorati, si trasforma e trasfigura. È come la superficie di un lago che in un giorno nuvoloso è simile a una lastra metallica grigia e che, col sole, si muta in una tavolozza di colori, rispecchiando l'azzurro del cielo e il verde delle sponde.

Se non si conosce l'amore nel senso pieno e assoluto del termine, si può essere allegri ma non veramente felici, si può godere ma non si conosce la gioia, si può agire ma non creare. È la scoperta di una pienezza che l'amato ti dona in modo unico, come cantava anche Rita Pavone in una canzone degli anni Sessanta: «Come te non c'è nessuno. Tu sei l'unico al mondo».

L'amore non è solo unicità, è anche tensione verso l'infinito: per questo non si può avere l'amore ma essere nell'amore; non è un possesso, ma una tensione vitale. Yannaras scriveva ancora: «Se esci dal tuo Io, sia pure per gli occhi belli di una zingara, sai cosa domandi a Dio e perché corri dietro a Lui».

In ogni amore genuino c'è lo slancio verso l'Amore infinito, totale, assoluto. È per questo che l'amore è grazia ed è definizione di Dio.

amoreamare

inviato da Danisa, inserito il 23/09/2005

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