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PREGHIERA

1. Mandaci oggi il tuo Spirito!   1

Hermann Schaluck

Oggi, o Dio, noi ti preghiamo:
mandaci oggi il tuo Spirito!
E sia per noi un fuoco ardente e luminoso,
illumini le nostre tenebre
e ravvivi una volta ancora il nostro amore.

Sia per noi un alito soave,
consoli e tranquillizzi
la nostra pusillanime trepidazione per futuro.

Sia per noi una brezza forte,
ci faccia navigare arditamente
e indirizzi a nuovi orizzonti il nostro cammino.
Sia per noi tempesta che rende l'aria pura.

Sia per noi acqua,
che fa crescere fiori nuovi dopo la siccità.

O Signore della nostra vita
e della nostra storia,
il tuo Spirito ci faccia toccare con mano
che l'antica missione,
che in verità tu ci hai affidato,
può ancora trasformare il mondo
in questi tempi nuovi.

spirito santopentecostechiesamissione

inviato da Don Maurizio Mariani, inserito il 23/06/2020

PREGHIERA

2. Mi manchi, Signore

Emily Schenker

Mi manchi. Mi manchi terribilmente. Da togliere il fiato.
Leggo e rileggo le tue parole, con innamorata ostinazione.
Mi piego su questa pagina, e mi fa male non sentire il ritmo del tuo respiro,
il suono amico della tua voce.
Mi manchi, Signore,
e la preghiera oggi è un rincorrere il vento;
è ascoltare una musica che nessuno strumento può produrre.
Mi manchi, Signore,
perché, di tanto in tanto, ho bisogno di toccare, di vedere, di sentire profumi.
E tu, ora, non sei a portata di mano,
non stai davanti ai miei occhi, non hai l'odore buono di chi ama.
Mi manchi, Signore,
e la fede ne soffre, come di una malattia mortale. Senza cura.
Mi manchi, Signore,
eppure, so, quando mi allontano su versanti ripidi e pendii pietrosi;
quando fuggo le tue strade per capriccio e per dispetto;
quando ti volto le spalle, in un impeto di altezzoso disprezzo,
so, che io manco a te, ancora di più.
Per questo, ad ogni ritorno, mi aspetto di averti qui come uomo fedele,
come Dio paziente.
È questa distanza che ci unisce.
La tua assenza mi alimenta.
La tua presenza mi disseta. Amen.

assenzapresenzadistanzaattesarapporto con Diopreghiera

inviato da Cesarina Volontè, inserito il 02/12/2017

RACCONTO

3. Le sette meraviglie del mondo   4

Fu chiesto a un gruppo di studenti di redigere la lista di quelle che credono essere «le sette meraviglie del mondo» della nostra epoca.
Ci furono delle differenze, ma ecco quelle che ricevettero più voti:

1. Le piramidi d'Egitto
2. Il Taj Mahal
3. Il Grand Canyon
4. Il Canale di Panama
5. L'Empire State Building
6. La Basilica di S. Pietro
7. Le Grande Muraglia Cinese

Mentre dava le note, l'insegnante notò che una studentessa non aveva consegnato il suo foglio, ancora bianco.
L'insegnante chiese alla studentessa se avesse difficoltà a compilare la sua lista. Lei rispose: «Sì, un po'. È difficile decidere, ce ne sono talmente tante!»
L'insegnante le disse: «Dicci quali sono le possibilità, potremmo aiutarti».
La ragazza esitò un po', poi disse:

«Credo che le sette meraviglie del mondo siano:

1. Vedere
2. Sentire
3. Toccare
4. Gustare
5. Avere dei sentimenti
6. Ridere
7. Amare...».

La classe rimase silenziosa.

Queste cose sono talmente semplici e scontate che ci dimentichiamo a che punto possano essere meravigliose!
Ricorda: Le cose più preziose non posso essere comprate né costruite dall'uomo.

meraviglie del mondonaturaumanitàconsapevolezzagratitudinecreato

inviato da Qumran2, inserito il 14/04/2017

PREGHIERA

4. Nella malattia   2

Signore, la malattia ha bussato alla mia porta;
mi ha sradicato dalle mie consuetudini e dal mio lavoro,
mi ha trapiantato in un altro mondo: il mondo dei malati.
E' un'esperienza dura, una realtà difficile da accettare.
Eppure mi ha tolto da tante illusioni;
mi ha fatto toccare con mano, più delle parole
la fragilità e la precarietà della vita.
Ho scoperto cosa vuol dire dipendere,
aver bisogno di tutto e di tutti.
Ho provato la solitudine e l'angoscia
ma anche l'affetto e le premure di tanti.
Signore, anche se è difficile ti dico:
"Sia fatta la tua volontà in cielo e in terra".
Ti prego, benedici i miei cari e chi mi assiste.
Se vuoi, dona a chi soffre la guarigione.
Ho fiducia di te, Signore, Padre dei viventi.

malattiasofferenzafiducia in Dioaccettazionedolore

4.5/5 (4 voti)

inviato da Maurizio Gasperi, inserito il 12/08/2012

PREGHIERA

5. Dio di guarigione

Don Angelo Saporiti, Commento sulla salvezza di Dio

Quante volte, mio Dio,
la vita mi dissangua...
Quante volte,
le mie energie se ne vanno per mille rivoli...
Quante volte,
le delusioni e i fallimenti
hanno prosciugato la mia voglia di cambiare...
Quante volte, le mie scelte sbagliate,
il mio modo di comunicare,
di amare,
mi hanno gettato nell'isolamento.
In quei momenti, per non morire,
ho cercato di raggiungere una sicurezza,
ho voluto aggrapparmi a qualcuno che mi potesse aiutare,
ho tentato di evitare gli sguardi taglienti di chi mi giudicava.
In quei momenti, in cui mi ritenevo perduto
ho afferrato l'ultima spiaggia che potesse guarire il mio cuore:
Te, Signore!
Ho provato ad avere fede in te,
a fidarmi della tua forza.
Ho giocato il tutto e per tutto con te.
E ho provato a venirti dietro,
a seguirti.
Ho provato ad imitare il tuo stile di vita,
il tuo sguardo sul mondo e sulle cose,
il tuo saper donare e ricevere,
il tuo modo di toccare e di essere toccato.
E tu mi hai guarito!
Hai risvegliato in me quel fanciullo
che era morto, o solo addormentato.
Mi hai dato una nuova vita interiore.
Mi hai mostrato nuovi modi di vivere il contatto con gli altri.
Mi hai sollevato dalle amarezze, dalle stanchezze
e dalle immobilità che bloccavano la mia vita.
E mi hai detto: "Non avere paura. Continua solo ad avere fede".
E questo è l'unico,
solo,
assoluto segreto della mia rinascita interiore:
la fede in te,
Dio di guarigione!

guarigionesalvezzasperanzafiduciarapporto con Dio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Don Angelo Saporiti, inserito il 21/01/2012

TESTO

6. Madre Teresa di Calcutta e il lebbroso

Una volta un giornalista americano vedendo Madre Teresa che accudiva un lebbroso disse: "Non farei quel lavoro neppure per un milione di dollari!". E lei rispose: "Neppure io".

La grandezza della nostra vocazione sta nel fatto che siamo chiamate a servire Cristo stesso nelle dolorose sembianze del povero e del sofferente. Siamo chiamate tutti i giorni, come il prete durante la Messa, a toccare con mano il corpo di Cristo sotto forma dell'umanità sofferente, e dare Gesù a tutti coloro con i quali veniamo in contatto, diffondendo la fraganza del suo amore ovunque noi andiamo.

Possa ognuno di noi vedere Gesù Cristo nella persona del povero. Più il lavoro o le persone sono ripugnanti, tanto più grandi devono essere la nostra fede, il nostro amore il nostro gioioso e devoto servizio al Signore nelle dolorose sembianze del povero.

caritàserviziopoveropovertà

inviato da Elena Calvini, inserito il 02/06/2009

TESTO

7. Aiutaci ad esser profeti

Enzo Bianchi

Quant'è difficile essere profeta della pace!

Se alzo il dito verso un futuro gonfio di speranze, i realisti mi trattano da idealista; e se lo abbasso sul presente affranto da sconfitte, gli utopisti mi tacciano di disfattismo.

Signore, donami il coraggio di accettare solo da te la rude vocazione di profeta e di essere ogni volta un perdente tra gli uomini! Quant'è difficile essere pedagogo della pace!

In mezzo alle tortuosità di un cammino scosceso, come far capire che un male minore anche se tollerato, rimane un male e che bisogna far di tutto per allontanarsi dall'orlo dell'abisso in cui a ogni istante l'umanità rischia di precipitare?

Signore, donami l'abilità di spiegare chiaramente che la pace non è così semplice come se l'immagina il cuore, ma è più semplice di come stabilisce la ragione!
Quant'è difficile accogliere l'evangelo della pace!
Da qualunque parte ci si trovi, all'ovest come all'est.

In una giungla di belve con missili per dentatura, come far capire che perdere l'anima è ancora più pericoloso che lasciarci la pelle?

Signore, donami la forza di aiutare tutti quelli che attingono alla linfa delle beatitudini per spezzare l'assurda logica e l'infernale spirale della violenza!

Signore, tutti questi tiri incrociati sulla pace non mi fanno paura, non mi scoraggiano. Al contrario, mi rivelano che il minimo strappo alla tunica della pace fa gridare l'uomo.

Toccare la pace è più che toccare un problema, e ancor più che toccare l'uomo: è toccare Dio, colui che san Paolo ci presenta come la pace stessa. "E' Lui la nostra pace" (Ef 2,14). Signore, insegnaci a vincere la pace!

profeziapacebeatitudinisperanza

inviato da Cristina, inserito il 14/07/2006

RACCONTO

8. Il monaco e la donna   1

Anthony de Mello

Due monaci buddisti, in cammino verso il monastero, incontrarono sulla riva del fiume una donna molto bella. Come loro, ella desiderava attraversare il fiume, ma l'acqua era troppo alta. Così uno dei due monaci se la pose sulle spalle e la portò all'altra sponda.

Il monaco che era con lui era scandalizzato. Per due ore intere lo rimproverò per la sua negligenza nel rispettare la santa regola: aveva dimenticato che era un monaco? Come aveva osato toccare una donna? E peggio, trasportarla attraverso il fiume? E cosa avrebbe detto la gente? Non aveva screditato la loro santa religione? E così via.

Il monaco rimproverato ascoltò pazientemente l'interminabile predica. Alla fine lo interruppe dicendo: «Fratello, io ho lasciato quella donna al fiume. Non sarà che tu te la stai ancora portando dietro?».

leggeregolecaritàmalizia

5.0/5 (1 voto)

inviato da Martina Bresolin, inserito il 01/07/2005

PREGHIERA

9. Preghiera a Dio misericordioso   1

Dr. Raffaele Mezza, Calendario Padre Indovino 2000

Signore ti ringrazio,
quando mi fai capire che anche l'uomo adulto ha bisogno del Padre.
Signore ti ringrazio,
quando mi fai constatare che senza di te il mondo,
anche perfezionato dalle tecnologie, non farà mai progressi.
Signore ti ringrazio,
quando mi fai toccare con la mano che l'uomo,
senza la tua grazia rimarrà sempre lupo contro l'altro uomo.
Signore ti benedico,
ogni volta che tappi i buchi della mia anima foracciata dai peccati.
Signore ti benedico,
per tutte le volte che colmi le falle delle mie delusioni.
Signore ti benedico,
per ogni volta che, additandomi i veri valori della vita,
tappi i buchi dei miei insuccessi.
Signore ti benedico,
quando riempi col tuo amore i buchi profondi della mia solitudine.
Signore ti benedico,
quando mi mandi il tuo Spirito consolatore
per farmi uscire dalla angoscia.
Signore ti lodo, quando mi sostieni nei miei fallimenti,
ricordandomi che chi possiede te, possiede tutto.
Signore ti lodo,
quando nella mia presunzione di poter fare da solo,
mi affaccio al baratro della disperazione
e tu mi afferri con la tua mano paterna e forte.
Signore ti lodo,
quando la paura del dolore
mi fa rifugiare nelle tue braccia paterne.
Signore ti lodo,
quando infine tapperai il buco della mia morte
riempiendolo della tua vita eterna.

misericordia di Dioperdonosofferenzamortepauraumanitàdebolezza

inviato da Andrea Athanassiadis, inserito il 30/04/2003

PREGHIERA

10. Preghiera di ogni giorno

Maria Chiara Carulli

Donaci, Signore,
grandi ali per volare e piedi forti per camminare.
Donaci un cuore grande che assomigli al tuo
e sia capace di contenere l'universo.
Donaci anche mani belle, tenere, delicate,
pronte a toccare e a curare le ferite del mondo
e ad accarezzare i volti e i cuori.
La nostra vita non sia mai fine se stessa,
ma abbia in sé il segno dell'eterno,
di ciò che non finisce perché è prezioso ai tuoi occhi.
E mentre ci chiami a camminare e a volare,
insegnaci ad amare davvero,
ad impegnarci a fondo per rendere più bella la terra
e più felice chi ci sta accanto.
Donaci il gusto di vivere per dar più colore al mondo,
alle sue speranze e ai suoi sogni,
se sono anche i tuoi, Signore.
E grazie perché, avendoci fatti simili a te,
ci dai la certezza che anche noi, con te,
possiamo fare grandi cose!

buongiornonuovo giornoimpegnoresponsabilitàamoresenso della vita

inviato da Maria Chiara Carulli, inserito il 01/04/2003

RACCONTO

11. L'albero carico di frutti   1

Paulo Coelho, I racconti del maktub

Un maestro stava viaggiando con i suoi discepoli, quando notò che stavano discutendo tra loro su chi fosse il migliore. "Ho praticato la meditazione per quindici anni", disse uno. "Sono stato caritatevole fin da quando ho lasciato la casa dei miei genitori", disse un altro. A mezzogiorno, si fermarono sotto un melo per riposarsi. I rami dell'albero raggiungevano il terreno. "Quando un albero è carico di frutti, i suoi rami si piegano fino a toccare il terreno. Il vero saggio è colui che è umile. Gli stupidi credono sempre di essere migliori degli altri".

umiltà

5.0/5 (1 voto)

inviato da Anna Lianza, inserito il 24/11/2002

TESTO

12. Un Dio bambino che si fa coprire di baci   1

Jean Paul Sartre

La Vergine è pallida e guarda il bambino. Bisognerebbe dipingere sul suo viso, quella meraviglia ansiosa che non è apparsa che una sola volta su un volto umano. Perché il Cristo è il suo figlio, la carne della sua carne e frutto del suo ventre. Lo ha portato nove mesi in se stessa e gli darà il seno e il suo latte diverrà il sangue di Dio. In alcuni momenti la tentazione è così forte che dimentica che è il figlio di Dio.

Lo stringe nelle sue braccia e gli sussurra "Piccolo mio". Ma in altri momenti rimane interdetta e pensa: Dio è là, e viene presa da uno sgomento religioso per questo Dio muto, per questo bambino che in un certo senso mette paura.

Tutte le madri sono un po' frastornate, per un attimo, davanti a questo frammento ribelle della loro carne che è il loro bambino, e si sentono esiliate davanti a questa nuova vita fatta della loro vita, abitata da pensieri estranei. Ma nessun bambino è stato strappato più crudelmente e rapidamente da sua madre, perché è Dio e supera in tutto, ciò che lei potrebbe immaginare. Ma penso che ci siano anche altri momenti, rapidi e sfuggenti, in cui lei sente che il Cristo è suo figlio, il suo piccolo, e che è Dio.

Lo guarda e pensa "Questo Dio è il mio bambino. Questa carne è la mia carne, è fatto di me, ha i miei occhi e la forma della sua bocca, è simile alla mia, mi assomiglia, è Dio e mi assomiglia".

Nessuna donna ha avuto dalla sorte il suo Dio per sé sola, un Dio piccolissimo da stringere tra le braccia e coprire di baci, un Dio tutto caldo che sorride e che respira, un Dio che si può toccare e che ride.

Ed è in quei momenti che dipingerei Maria se fossi un pittore.

MarianativitàNatalematernità

inviato da Luca Peyron, inserito il 19/05/2002

TESTO

13. La scintilla della preghiera   2

Per accendere un fuoco basta una scintilla. Prima di avviare una preghiera prova a concentrarti sull'amore di Dio. Prova a dire con molta schiettezza a Dio un grazie di cuore per l'amore personale che ha per te. Ma fallo con responsabilità, con onestà. Non bastano le parole, ci vuole tutto il cuore. Prova a pregare così:

Padre io ti ringrazio per l'amore
personale che hai per me.
Ti ringrazio che mi hai amato
prima che nascessi.
Ti ringrazio che mi amerai
per tutta l'eternità.
Ti ringrazio che mi hai amato
quando non pensavo a te,
quando t'ignoravo,
quando ero indifferente a te,
quando ti offendevo.
Ti ringrazio che mi ameresti
anche se diventassi un Giuda.
Ti ringrazio che mi ami in questo
momento e mi accetti come sono.

Provate anche a riandare ad un momento speciale della vita in cui Dio vi ha fatto toccare con mano il suo amore. Facendo proprio col cuore quest'atto d'onestà verso Dio, che forse non avete mai fatto, o avete fatto raramente, avrete una preparazione eccezionale per affrontare una vera preghiera.

E' la scintilla buttata sulla stoppia: la fiammata non mancherà perché la preparazione migliore ad aprirci all'amore è proprio aprire il cuore e la mente a capire quanto Dio ci ha amati, e ci ama.

preghieraamore di Diodoni di Dio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Luana Minto, inserito il 08/05/2002