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PREGHIERA

1. La forza centrifuga della missione

Don Paolo Nagari

È la vetta che attira l'alpinista.
È il traguardo che fa correre l'atleta.
È la Forza dello Spirito, che ci sospinge come “Forza Centrifuga”
e manda tutti noi fino ai confini della terra.

Noi, chiamati a dilatare il cuore, teso a contenere le dimensioni del mondo.
Noi, invitati ad allargare i paletti della tenda, per dar posto a che arriva ed è nel bisogno.
Noi, mandati a riempire di preghiera gli angoli nascosti della vita.

Lo Spirito spalanchi il nostro cuore, lo renda capace di entusiasmo e di trepidazione
per giungere a lambire tutte le prospettive della Madre Chiesa.

Giovani, adulti, anziani con la sua forza faremo cose grandi,
proprio perché siamo tutti piccoli di fronte a Lui.
Sposteremo le montagne perché la fede è granello che produce meraviglie.
Scioglieremo i nodi dell'indifferenza perché la tiepidezza non abita in noi.

La tua Parola di salvezza continuerà a gridare nel silenzio,
a rendere inquieti gli animi stagnanti
a superare confini e barriere di egoismo e grettezza.

Signore, tu ci vuoi testimoni forti, credenti e credibili.

Rendici capaci di tutti servire,
per tutti soffrire,
a tutti donare sorrisi di pace fino alla fine,
fino all'ultimo respiro quando,
nella staffetta della vita,
passeremo ad altri il testimone di fuoco che mai si estingue.
Amen.

missionemissionarietàtestimonianza

inviato da Silvia Arieti, inserito il 20/02/2023

PREGHIERA

2. Imparare dall'acqua   1

Matteo Zorzanello, Catechisti parrocchiali - sett/ott 2020

Signore,
aiutaci a imparare dall'acqua:
imparare a essere dono per tutti,
a dare il nostro contributo
perché chiunque trovi in ognuno di noi un aiuto

per dare il meglio di sé;

imparare la semplicità e la limpidezza
di chi non ha secondi fini,

ma lascia filtrare luce e gioia attorno a sé;

imparare a rendere bello e puro il mondo,

cancellando il male con il perdono e l'amore.

Aiutaci ad essere acqua che, insieme con Gesù,
dona vita, gioia, pace e solidarietà
a chiunque incontreremo

nel cammino di questo nuovo anno.

Aiutaci a rispettare l'acqua che è dono tuo, Signore,
e a vivere in questo mondo non da padroni, ma da custodi!
Amen.

acquadonodonaretestimonianza

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 23/12/2020

TESTO

3. Cosa significa amare?   1

Charles De Foucauld

Amare, non significa convertire, ma per prima cosa ascoltare, scoprire questo uomo, questa donna, che appartengano a una civiltà e ad una religione diversa.

L'amore consiste non nel sentire che si ama, ma nel voler amare; quando si vuol amare, si ama; quando si vuol amare sopra ogni cosa, si ama sopra ogni cosa.

Quando si ama, si imita; quando si ama, si guarda il Beneamato e si fa come fa lui; quando si ama, si trova tanta bellezza in tutti gli atti del Beneamato, in tutti i suoi gesti, in tutti i suoi passi, in tutti i suoi modi di essere...

missionemissionarietàamareevangelizzaredialogo interreligiosotestimonianzatolleranza

inviato da Don Maurizio Mariani, inserito il 23/12/2020

TESTO

4. Giovanotto

Eraldo, Gruppo di preghiera 1978 a San Pietro Savigliano

Giovanotto,
abbiamo bisogno di braccia per un lavoro eccezionale:
portare Cristo nel mondo.

Non avrai vita comoda in poltrona
o con le pantofole ai piedi,
un letto molleggiato,
non cibi conditi
né scarpe di camoscio.

Non ti preoccuperanno le ore di riposo, né il tempo che farà
ma soltanto il lavoro di avvicinare chiunque non conosce Cristo e dirgli:
Egli è morto per te.

Se tutto questo non ti va
continua per la tua strada...
Hai invece il coraggio?
Vieni con noi.

evangelizzazionetestimonianzaannuncio

inserito il 06/07/2018

TESTO

5. Vi auguro di essere eretici   3

don Luigi Ciotti, Congresso nazionale di Slow Food 2014

Vi auguro di essere eretici.
Eresia viene dal greco e vuol dire scelta.
Eretico è la persona che sceglie e, in questo senso è colui che più della verità ama la ricerca della verità.
E allora io ve lo auguro di cuore questo coraggio dell'eresia.
Vi auguro l'eresia dei fatti prima che delle parole, l'eresia che sta nell'etica prima che nei discorsi.
Vi auguro l'eresia della coerenza, del coraggio, della gratuità, della responsabilità e dell'impegno.
Oggi è eretico chi mette la propria libertà al servizio degli altri.
Chi impegna la propria libertà per chi ancora libero non è.
Eretico è chi non si accontenta dei saperi di seconda mano, chi studia, chi approfondisce, chi si mette in gioco in quello che fa.
Eretico è chi si ribella al sonno delle coscienze, chi non si rassegna alle ingiustizie.
Chi non pensa che la povertà sia una fatalità.
Eretico è chi non cede alla tentazione del cinismo e dell'indifferenza.
Chi crede che solo nel noi, l'io possa trovare una realizzazione.
Eretico è chi ha il coraggio di avere più coraggio.

testimonianzacoraggioimpegnoresponsabilitàingiustiziacoerenzagiustizia

inviato da Qumran2, inserito il 21/08/2017

PREGHIERA

6. Invocazione dello Spirito   2

Remigio Menegatti

Vieni Spirito della fede
E insegnaci a credere fermamente nell'amore di Dio e nella possibilità di vivere come suoi figli.

Vieni Spirito della speranza
E insegnaci a guardare oltre gli ostacoli, e a vivere ogni sfida della vita guidati dalla certezza che sei in noi e ci doni la tua forza.

Vieni Spirito di carità
E insegnaci ad amare Dio con tutto il cuore, la mente e le forze e diventare prossimo di ogni persona che incontriamo, sullo stile di Gesù, servo per amore.

Vieni Spirito della gioia
E insegnaci a riconoscere i segni della presenza di Dio nella nostra vita, e a esultare come Maria che si sente coinvolta pienamente in questa storia di amore.

Vieni Spirito dell'umiltà
E insegnaci che ogni piccolo passo è necessario per arrivare alle grandi mete che ci realizzano come persone e come credenti.

Vieni Spirito della forza
E insegnaci a non prendere paura se i risultati che speriamo non arrivano subito e chiedono anche un po' di sacrificio e sofferenza.

Vieni Spirito della fedeltà
E insegnaci a non abbandonare il cammino che abbiamo iniziato, e a cercare in te, e nella comunità il sostegno nei momenti difficili.

Vieni Spirito della testimonianza
E insegnaci a dare testimonianza del tuo amore, della bellezza di Dio, della gioia che nasce dal Vangelo vissuto giorno per giorno.

Vieni Spirito dell'ascolto
E insegnaci a cercare nelle parole della Bibbia e nelle parole della cronaca il dialogo con Dio e con i fratelli per condividere con tutti la gioia del Vangelo.

Vieni Spirito della festa

E insegnaci a celebrare con gioia e costanza l'incontro con te nella comunità domenicale.

cresimaSpirito Santopentecoste

inviato da Don Remigio Menegatti, inserito il 30/06/2017

PREGHIERA

7. Pasqua: burrasche e pace

Giuseppe Impastato S.I.

Lo abbiamo lasciato solo, ad un tiro di sasso,
incapaci, pronti a difendere con pagane spade.
E lui a rifuggire il calice amaro, risultato
di interessi, rifiuti, incomprensioni, cecità,
e poi invidie, gelosie, tradimenti, adultèri...

Visti i ceppi, siamo fuggiti al cenacolo, agitati,
cercando sicurezze e conforto nel riassaporare
la sua presenza: confidenze, attenzioni, canti,
testamenti, preghiere, richiami, e piedi lavati...
Ci siamo scoperti fragili, senza di lui.
Alla gola un nodo, perché smarriti, inadatti,
chiusi in noi, senza ideali e senza futuro.

La tomba vuota ci ha lasciati frastornati
e dubbiosi, senza più riferimenti.
Ci hanno scossi le donne. Ignorata la mirra,
messi da parte i profumi. Non erano tristi:
credere o considerarle illuse e visionarie?

Poi sei venuto tu, Gesù, vivo, gioioso, luminoso,
fiducioso in noi e nella bellezza del vangelo.

Non del tutto convinti, siamo tornati a pescare.
Ma ora che occhi e mani hanno visto e palpato,
ora che nei cuori si è riversata consolazione,
ora che ci ha invasi la gioia, scacciando tristezze,
porteremo a chi attende il lietissimo annunzio.

Il futuro del mondo e il nostro è risurrezione.

risortorisurrezioneapparizionipasquapacefiduciasperanzaevangelizzazionetestimonianza

5.0/5 (1 voto)

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 08/05/2017

PREGHIERA

8. Rendici sale, Signore!   3

suor Mariangela Tasselli, Cantalavita.com

Rendici sale, Signore,
per rendere gustoso il mondo.
Rendici luce, Signore,
per illuminare ogni angolo buio.
Basta poco sale per dare un buon sapore;
poca luce può bastare
per sciogliere le tenebre più oscure.

Insegnaci a credere, Signore,
che non serve essere i migliori o i più grandi.
Per far risplendere nel mondo il tuo amore
basta essere, in semplicità e povertà,
sale buono e luce intensa. Amen.

testimonianzaluce

3.0/5 (2 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 20/02/2017

RACCONTO

9. Le due candele   3

Don Luca Murdaca, ilbuongiorno.wordpress.com

In una piccola chiesetta di montagna, vi era ai piedi di una splendida croce un cesto pieno di candele, pronte per essere accese e così illuminare il volto di Gesù.
Quella mattina, una delle candele iniziò a dire alla sua vicina: «Non vedo l'ora che qualcuno mi prenda e mi accenda per illuminare il volto del mio Signore». L'altra invece preoccupata rispose: «No, io non voglio morire così presto... voglio vivere ancora...». Entra in chiesa una bambina con la sua nonna e prende proprio la candela che non vedeva l'ora di essere accesa, l'altra invece non appena vedeva avvicinarsi qualcuno, scivolava in fondo al cesto per non farsi prendere. A fine giornata la prima candela si era ormai consumata, ma per molte ore aveva fatto luce al volto di Gesù.
Il sacrestano ritirò il cesto con le candele avanzate in sacrestia, ma distrattamente le lasciò sul termosifone. Il mattino le ritrovò tutte sciolte e ormai inutilizzabili.

Vi sono persone che hanno speso la loro vita per illuminare le tenebre del mondo, altre invece che non hanno mai fatto luce e si sono sciolte nelle proprie paure e insicurezze.
Tu che candela vuoi essere?

vocazionesceltaresponsabilitàimpegnosacrificiotestimonianzaluce

4.5/5 (2 voti)

inviato da Luca Murdaca, inserito il 28/12/2016

RACCONTO

10. Al buio un cerino si vede   3

Fulton Sheen era vescovo ausiliare a New York, quando un giorno si trovò a predicare in uno stadio pieno di gente. A metà del suo discorso chiese che si spegnessero tutte le luci e dal microfono disse:
«Io accenderò un cerino; chi lo vede dica sì.»

Si sentì un solo grido in tutto lo stadio: al buio un cerino si vede! Poi spense il cerino e continuò:
«Tutti quelli che hanno un cerino o un accendino lo accendano.»
Dopo poco, lo stadio si illuminò di luce fioca, ma luce diffusa.

Poi fece tornare la luce normale e disse:
«Vedete, un solo sì, una sola fiammella; se viene imitata si estende a tutti coloro che sono presenti. Ebbene, così risplenda la vostra luce - dice il Signore - di fronte agli uomini. Non è necessario che cerchiate di fare cose grandiose, rimanete al vostro posto, ma al vostro posto fate tutto quello che il Signore vi chiede di fare perché il mondo sia salvo.»

lucebuoitestimonianzaimpegnoresponsabilitàimportanza del singolo

5.0/5 (1 voto)

inserito il 24/12/2016

TESTO

11. L'Avvento in terra, l'Avvento in cielo   1

Tonino Bello, Omelia per l'Avvento, 27 Novembre 1988

Mi viene da pensare che anche in cielo oggi comincia l'Avvento, il periodo dell'attesa. Qui sulla terra è l'uomo che attende il ritorno del Signore; lassù nel cielo è il Signore che attende il ritorno dell'uomo, ritorno che si potrà realizzare con la preghiera, con una vita di povertà, di giustizia, di limpidezza, di purezza, di amore, con la testimonianza evangelica e con una forte passione di solidarietà.

Clicca qui per vedere il video dell'omelia, completa, di don Tonino Bello del 27 Novembre 1988.

Avvento

inserito il 04/12/2016

PREGHIERA

12. Hai varcato la porta stretta   1

Remigio Menegatti

"Credo", a partire dall'idea della porta stretta... varcata da Gesù.

Hai varcato la porta stretta, quando tu, Figlio eterno del Padre, creatore del mondo, ti sei fatto uomo e sei nato a Betlemme dalla Vergine Maria, accolto da poveri e pastori.

Hai varcato la porta stretta quando tu, "luce che illumina le genti e gloria di Israele" sei stato portato al tempio da Maria e Giuseppe come tutti i figli primogeniti per essere donato al Padre.

Hai varcato la porta stretta sei cresciuto nel silenzio di Nazareth, conosciuto solo come il figlio del falegname Giuseppe, obbedendo a Maria e Giuseppe e crescendo in sapienza, età e grazia.

Hai varcato la porta stretta quando, lasciata Nazareth, sei andato al Giordano per il battesimo di Giovanni, e poi a Cafarnao per scegliere pescatori e pubblicani e farne i tuoi discepoli.

Hai varcato la porta stretta quando il tuo vangelo era annunciato ai peccatori, ai poveri, quando hai toccato e sanato il lebbroso, lo storpio, il cieco; quando hai accolto i cinque pani e due pesci del ragazzo per sfamare le folle che cercavano la tua parola.

Hai varcato la porta stretta quando, rinnegato dai tuoi e condannato a morte, dopo aver subito una passione umiliante sei morto crocifisso tra due malfattori, subendo il supplizio destinato agli schiavi e a chi non ha nessun diritto.

E anche da risorto hai varcato la porta stretta affidando la notizia della tua vittoria a delle donne, ad apostoli impauriti, a due viandanti che fuggivano ad Emmaus.

Hai varcato la porta stretta donando lo Spirito a chi ti aveva rinnegato, abbandonato, lasciato solo, e così li hai resi testimoni della tua vittoria della misericordia di Dio sul peccato e sulla morte.

porta strettaincarnazione

inviato da Don Remigio Menegatti, inserito il 05/09/2016

PREGHIERA

13. Inondami del tuo Spirito

John Henry Newman

O Gesù,
inondami del tuo Spirito e della tua vita.
Penetra in me e impossessati del mio essere,
così pienamente, che la mia vita
sia soltanto un'irradiazione della tua.
Aiutami a spargere
il profumo di te, ovunque vada.
Che io cerchi e veda non più me,
ma soltanto te.
Fa' che io ti lodi, nel modo
che a te più piace,
effondendo la tua luce
su quanti mi circondano.
Che io predichi te senza parlare,
non con la parola, ma col mio esempio,
con la forza che trascina,
con l'amore che il mio cuore
nutre per te. Amen.

pentecosteSpiritotestimonianzalode

5.0/5 (2 voti)

inserito il 13/05/2016

TESTO

14. Essere testimoni

Enzo Bianchi, La Stampa, 27 ottobre 2004

I cristiani non cerchino visibilità a ogni costo, non rincorrano la sovraesposizione per evangelizzare, non si servano di strumenti forti di potere ma, custodendo con massima cura, quasi con gelosia, la Parola cristiana, sappiano innanzitutto essere testimoni di quel Gesù che ha raccontato Dio agli uomini con la sua vita umana.

testimonianzacristianitestimonievangelizzare

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 16/06/2015

PREGHIERA

15. Tu mi hai sedotto, Dio (per godere del dono della profezia)

Valentino Salvoldi

Spirito creatore, plasmandomi nel seno materno ha posto in me il seme della fede, lo spirito profetico e la chiamata ad essere tutto tuo e a portare te a tanti fratelli.

"Tu mi hai sedotto e io mi sono lasciato sedurre", nulla ho tenuto per me. Per te e per tutti ho voluto, e voglio, essere un dono. Tutto ho posto sull'altare. Ma l'invecchiare non porta automaticamente alla santità: "Ti amavo di più quand'ero giovane".

Grazie perché non demordi. E di fronte alla quotidiana tua chiamata, rispondo con tante suppliche. Non permettere che le mie labbra siano "incirconcise" come quelle di Mosè, né abbia come lui a dirti: "Manda mio fratello Aronne".

Non permettere che fugga in direzione opposta a quella da te indicata: se vuoi che vada a Ninive, non fare di me un altro Giona. Non permettere che accampi scuse come Geremia, per scuotere dalle spalle il mantello profetico. Ma anche a me, come al veggente di Anatot, infiamma le vene con un divorante amore.

Anche a me, come al giovane Isaia, purifica le labbra con un carbone ardente, rendendomi capace di rispondere alla tua chiamata: "Ecco, io sono qui, manda me!". Con fede e umiltà potrò testimoniare e annunciare la Parola.

Non ti chiedo particolari visioni profetiche, ma solo la forza di non stancarmi mai di ripetere a chi incontro: prova e gusta come è buono il Signore, sta attaccato a Lui, lasciati sedurre da quell'Amore che dà un senso alla vita e rende interessante anche la morte.

Scarica la raccolta completa di preghiere e testi di don Valentino Salvoldi

volontà di Diomissionevocazionedisponibilitàprofezia

1.0/5 (1 voto)

inviato da Don Valentino Salvoldi, inserito il 16/06/2015

PREGHIERA

16. Basta un pezzo di pane   1

Servire, rivista Scout per educatori, 3/2014, p. 50

Signore, ci hai detto di chiederlo ogni giorno ma è per noi più che un bene materiale: è il pane, Signore, che hai misteriosamente scelto per testimoniare tra noi la tua presenza e non possiamo, se non profanandolo, considerarlo solo come il prodotto del fornaio. Non ne ho mai cotto io stesso, non ho mai seminato né frumento né segale nei prati arati; non ne ho mai falciato un covone, non ho mai battuto le spighe sull'aia, non ho né macinato il grano né impastata la farina, né mescolato il lievito alla pasta, non ho sorvegliato la cottura. Tutto questo è stato fatto da altri, e quasi tutti anonimi. Io mi son contentato di tagliare il mio pane e di mangiarlo, senza pesar pensar tanto alla sua storia prodigiosa.

Trovo naturale mangiare il pane, eppure non penso che ogni pezzo di pane può ricondurmi a te.

Non ci hai narrato del lievito che la massaia nasconde in mezzo alle tre misure di farina? E tu, non hai moltiplicato nel deserto i cinque pani d'orzo che stavano con qualche pesce in fondo ad un cestino? Il pane? Ma tu l'hai preso nelle tue mani, l'hai spezzato, l'hai distribuito e l'hai mangiato con i tuoi discepoli, ti sei identificato con il pane della vita e hai scelto una cosa tanto comune, un cibo quotidiano che è nell'ambito del nostro stesso appetito: "Io sono il Pane vero".

Eppure, oggi, io mi nascondo dietro lunghe elucubrazioni e mi pare persino strano che per scorgerti vicino a noi, a tavola, sia sufficiente rompere un pezzo di pane, senza discorsi né laboriose dimostrazioni. E ho bisogno di questo piccolo gesto per sapere che mi sei vicino.

paneeucaristia

5.0/5 (1 voto)

inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 26/05/2015

PREGHIERA

17. Siate lieti nel Signore

Anna Maria Canopi, Lectio divina sulla Lettera di Filippesi

Riversa nei nostri cuori, Signore,
il dono della tua grazia e della tua pace
affinché, in questo mondo malato
di tristezza e di angoscia,
la nostra vita sia luminosa testimonianza
di fede, di speranza e di amore.
Fa' che, rigenerati dal Battesimo,
cooperiamo fedelmente
all'opera di evangelizzazione,
affrontando con serena fortezza
la lotta contro le forze del male
che ancora insidiano l'uomo
seminando odio e divisione.
Sull'esempio dell'Apostolo Paolo,
rendici fieri di soffrire per il Vangelo,
vivendo sulla terra
con il cuore sempre proteso al Cielo.
Amen.

gioiatestimonianza

5.0/5 (2 voti)

inviato da Cesarina Volontè, inserito il 31/03/2015

TESTO

18. Il Natale sei tu   7

P. Dennis Doren Lahr L.C., Sembrando Esperanza II, 2012

Natale sei tu, quando decidi di nascere di nuovo ogni giorno e lasciare entrare Dio nella tua anima.
L'albero di Natale sei tu quando resisti vigoroso ai venti e alle difficoltà della vita.
Gli addobbi di Natale sei tu quando le tue virtù sono i colori che adornano la tua vita.
La campana di Natale sei tu quando chiami, congreghi e cerchi di unire.
Sei anche luce di Natale quando illumini con la tua vita il cammino degli altri con la bontà la pazienza l'allegria e la generosità.
Gli angeli di Natale sei tu quando canti al mondo un messaggio di pace di giustizia e di amore.
La stella di Natale sei tu quando conduci qualcuno all'incontro con il Signore.
Sei anche i re magi quando dai il meglio che hai senza tenere conto a chi lo dai.
La musica di Natale sei tu quando conquisti l'armonia dentro di te.
Il regalo di natale sei tu quando sei un vero amico e fratello di tutti gli esseri umani.
Gli auguri di Natale sei tu quando perdoni e ristabilisci la pace anche quando soffri.
Il cenone di Natale sei tu quando sazi di pane e di speranza il povero che ti sta di fianco.
Tu sei la notte di Natale quando umile e cosciente ricevi nel silenzio della notte il Salvatore del mondo senza rumori ne grandi celebrazioni; tu sei sorriso di confidenza e tenerezza nella pace interiore di un Natale perenne che stabilisce il regno dentro di te.
Un buon Natale a tutti coloro che assomigliano al Natale.

Tale testo è presente sul web e su molti social network ed è attribuito a Papa Francesco, mentre in realtà è stato scritto da P. Dennis Doren L.C., vedi qui la versione video in spagnolo.

nataletestimonianza

5.0/5 (6 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 24/12/2014

PREGHIERA

19. Spirito Santo, scendi su di noi con i tuoi doni   11

Catechisti Parrocchiali n. 5 maggio 2011

Spirito di sapienza, scendi su di noi e fa' che ci lasciamo penetrare dalla luce del tuo amore, per assaporare la bontà di Dio Padre e gustare la Parola, sì da sperimentare la presenza del Signore Gesù nelle relazioni, nelle decisioni e in ogni dimensione della nostra esistenza. Amen.

Spirito di intelletto, vieni in noi, donaci di conoscere il mistero dell'amore di Dio, rivelato in Gesù, e di scorgere i segni della sua presenza amorevole nel creato, nella storia e nella nostra vita, per collaborare alla sua opera di salvezza. Amen.

Spirito del consiglio, donaci una coscienza illuminata per camminare nella via di Dio con prontezza e diligenza, e per scegliere e realizzare sempre il bene, rafforzati dalla virtù della prudenza. Amen.

Spirito di fortezza, sostienici con la tua forza, perché, come san Paolo, nelle difficoltà, nella malattia, nelle offese e nelle incomprensioni, siamo fedeli alla parola di Gesù, decisi nella via del bene e pronti a testimoniarlo. Amen.

Spirito della scienza, donaci di dare il giusto valore alle creature, che sono dipendenti da Dio Padre, creatore e signore di tutte le cose. Fa' che le usiamo per il bene e che, in esse, sappiamo ammirare i segni della bellezza divina. Amen.

Spirito di pietà, liberaci dalle durezze interiori e prega tu in noi, gridando: «Abbà, Padre», perché, fiduciosi, ci apriamo alla tenerezza di Dio Padre e, con mitezza e amore, la riversiamo sui fratelli e le sorelle. Amen.

Spirito del timore di Dio, infondi in noi la coscienza della nostra piccolezza e fragilità di fronte al Signore e donaci di non offenderlo mai, ma di amarlo con amore filiale, profondo e totale, per compiere sempre ciò che a lui è gradito. Amen.

Spirito Santodoni dello Spiritocresimatestimoniannunciatori

4.0/5 (3 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 17/09/2014

PREGHIERA

20. Un'abbondanza di doni   6

Le gemme di Hasan, Elledici

Santo Spirito, scendi su di noi
e rendici partecipi dei tuoi doni:
donaci l'intelligenza,
perché possiamo riconoscere
le cose belle che Dio ha creato;
donaci la sapienza,
per sapere accogliere
con gioia gli insegnamenti di Dio;
donaci la scienza,
per vedere i fratelli
come la via più breve per giungere a Dio;
donaci la forza,
per essere sempre
testimoni della bontà di Dio;
donaci la pietà,
per ricordarci che Dio è nostro Padre;
donaci il consiglio,
per saper scegliere sempre il bene;
donaci il timor di Dio,
per comportarci, sempre,
come piace a lui. Amen.

Spirito Santodonidoni dello Spirito

4.2/5 (5 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 17/09/2014

PREGHIERA

21. Per i cristiani perseguitati

sr. Mariangela Tassielli fsp, Cantalavita.com

Nuove terre sono bagnate dal sangue dei martiri
e, oggi, il cielo ascolta nuovo dolore.
Piccoli e grandi, uomini e donne,
sani e malati, l'odio non fa distinzioni
e ogni giorno uccide la fraternità.

Proteggi, Signore, chi per fede muore.
Custodisci i passi di coloro che fuggono
per non far morire il futuro e la fede in te.
Sii la forza di chi non cede alla paura e, con audacia,
testimonia il tuo nome e la tua salvezza.

Noi crediamo che tu sei il Signore, Dio dell'universo;
crediamo che il tuo nome, invocato oggi
tra lacrime e pianto, tra terrore e speranza,
può portare salvezza al mondo.
Ognuno di noi lo invochi, chiedendo salvezza,
in comunione con i nostri fratelli e sorelle
perseguitati in tante parti del mondo.
Amen.

persecuzionimartiriotestimonianzafede

4.7/5 (3 voti)

inviato da Suor Mariangela Tassielli, inserito il 30/08/2014

ESPERIENZA

22. Vorrei morire al suo posto   2

Le ore passano lente come secoli sotto un sole di piena estate che di ora, in ora si fa più spietato per quegli uomini distrutti dalla fame, dalla sete e dalla fatica. Qualcuno comincia a stramazzare al suolo svenuto. Se non si rianima sotto il grandinare delle percosse, è trascinato via, per i piedi e gettato in un angolo del "piazzale".
Testa di mastino, alle 18, si pianta, a gambe divaricate, davanti alle sue vittime, sul campo un silenzio di tomba.
"L'evaso non è stato ritrovato dieci di voi moriranno nel bunker della fame. La prossima volta toccherà a venti."
Lentamente il capo inizia la sua scelta fissando nello sguardo, uno ad uno i prigionieri e di ciascuno assaporando il terrore.
"Questo qui", Testa di mastino puntava a caso il suo indice sul numero cucito sulla giacca del prigioniero. Il drappello dei martiri è completo.

"Arrivederci amici, ci rivedremo lassù, dove c'è vera giustizia", "viva la Polonia! E' per essa che io do la mia vita".
Francesco G. n° 5659, piange disperato ricordando la moglie e i figli. Tra le file dei risparmiati lo sbigottimento lascia il posto ad un senso di sollievo, alla gioia: vivere ancora, sfuggendo alla morte atroce del bunker della fame. Un uomo esce dalle fila - numero 16.670 - e con passo deciso si presenta a Testa di Mastino.
"Cosa vuole da me questo sporco polacco?"
"Vorrei morire al posto di uno di quelli"
"Perché?"
"Sono vecchio, ormai (aveva 47 anni!) e buono a nulla - La mia vita non può più servire gran che."
"E per chi vuoi morire?"
"Per lui, ha moglie e bambini"
"Ma tu chi sei?"
"Un prete cattolico" P. Massimiliano Kolbe - n° 16.670

Era Massimiliano Maria Kolbe, morto ad Auschwitz il 14 agosto 1941 e proclamato santo nel 1982 da papa Giovanni Paolo II.

sacrificiomartiriotestimonianzaofferta della vitaamoredonogiornata della memoriashoahcampi di concentramentoolocausto

4.7/5 (3 voti)

inviato da Qumran, inserito il 11/08/2014

TESTO

23. La bisaccia del cercatore   2

Tonino bello, La bisaccia del cercatore, ediz. La meridiana

Se io fossi un contemporaneo di Gesù, se fossi uno degli Undici ai quali Gesù, nel giorno dell'Ascensione, ha detto: "Lo Spirito santo verrà su di voi e riceverete da lui la forza per essermi miei testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea, la Samaria e fino all'estremità della terra" (At 1,8), nell'atto di congedarmi dai fratelli, sapete cosa avrai preso con me? Innanzitutto il bastone del pellegrino e poi la bisaccia del cercatore e nella bisaccia metterei queste cinque cose: un ciottolo del lago; un ciuffo d'erba del monte; un frustolo di pane, magari di quello avanzato nelle dodici sporte nel giorno del miracolo; una scheggia della croce; un calcinaccio del sepolcro vuoto. E me ne andrei così per le strade del mondo, col carico di questi simboli intensi, non tanto come souvenir della mia esperienza con Cristo, quanto come segnalatori di un rapporto nuovo da instaurare con tutti gli abitanti, non solo della Giudea e della Samaria, non solo dell'Europa, ma di tutto il mondo: fino agli estremi confini della terra. Ecco, io prenderei queste cose. Ma anche il credente che voglia obbedire al comando missionario di Gesù dovrebbe prendere con sé queste stesse cose.

segnifedecredereobbedienzamissioneevangelizzazionelibertàinterioritàesterioritàtestimonianzaascensione

5.0/5 (4 voti)

inviato da Don Fabio Sgaria, inserito il 23/09/2012

TESTO

24. Cambiare si può   1

Ernesto Olivero, Per una chiesa scalza, pag. 93

Sono convinto che dobbiamo smetterla di parlare al mondo. E' il mondo che deve parlare di noi se ci amiamo, se ci stimiamo, se ci vogliamo bene, se non ci feriamo a vicenda, se cominciamo a farci gli affari degli altri, se il carcerato, l'ammalato, l'affamato trova in noi un volto amico. Se abbiamo il coraggio di dare un nome e un cognome al peccato che nasce da dentro.

testimonianzacaritàsolidarietà

4.5/5 (2 voti)

inviato da Flavio Baldi, inserito il 20/09/2012

TESTO

25. Il celibato del prete   1

Bruno Forte

La vita consacrata alla causa del Vangelo è testimonianza del primato assoluto dell'eterno, è messaggio - più eloquente di ogni parola - di come Dio solo basti e lui solo sia in grado di dare alla vita e alla storia significato e speranza. In un tempo di crollo di certezze e di palese fallimento delle presunzioni totalizzanti della ragione "moderna", un'esistenza totalmente abbandonata a Dio, perdutamente innamorata di lui, appare come un riferimento luminoso, annuncio di un'alternativa possibile. L'incarnazione non è solo il movimento dall'eternità al tempo, ma anche l'altrimenti impensabile possibilità del movimento opposto, quello capace di portare nel cuore di Dio il dolore e la morte degli uomini, le stagioni del tempo e le contraddizioni della storia.

pretesacerdotecelibatoamoreparadisocastità

5.0/5 (1 voto)

inviato da Luca Peyron, inserito il 20/09/2012

TESTO

26. Fede per contagio   2

Raniero Catalamessa, Maria, madre e modello del sacerdote

Ciò che i fedeli colgono immediatamente in un sacerdote e in un pastore, è se "ci crede", se crede in ciò che dice e in ciò che celebra. Chi dal sacerdote cerca anzitutto Dio, se ne accorge subito; chi non cerca da lui Dio, può essere facilmente tratto in inganno e indurre in inganno lo stesso sacerdote, facendolo sentire importante, brillante, al passo coi tempi, mentre, in realtà, è un "bronzo che tintinna e un cembalo squillante".

Perfino il non credente che si accosta al sacerdote in uno spirito di ricerca, capisce subito la differenza. Quello che lo provocherà e che potrà metterlo salutarmente in crisi, non sono in genere le più dotte discussioni della fede, ma trovarsi davanti a uno che crede veramente con tutto se stesso. La fede è contagiosa. Come non si contrae contagio, sentendo solo parlare di un virus o studiandolo, ma venendone a contatto, così è con la fede.

sacerdotepretefeconditàministerofedeapostolatomissioneapostolatotestimonianza

2.5/5 (2 voti)

inviato da Luca Peyron, inserito il 20/09/2012

TESTO

27. Vogliamo essere animatori così - Decalogo animatore   3

1. La direzione dell'animatore è la direzione di Cristo: una e una sola!

2. Se c'è un metodo è lo stesso metodo di Dio: a) non sta dietro la cattedra ad insegnare; si siede in mezzo ai ragazzi per testimoniare, b) Condivide la loro vita e li conosce personalmente uno per uno, li chiama per nome.

3. L'obiettivo è "presentare i ragazzi a Dio oltre che solo Dio ai ragazzi" (la preghiera).

4. Portare nel cuore le realtà di vita di ognuno e farlo diventare un offertorio costante nella propria vita di preghiera (prega per il gruppo e per ciascun componente del gruppo).

5. Non pensare che il gruppo è completo e ti appartiene perché manca sempre qualcuno (la pecorella smarrita da andare a cercare).

6. La cosa bella è che l'animatore cresce nella misura in cui crescono i ragazzi.

7. Ricordati però che non sei solo, condividi questo servizio con altri con i quali devi essere in comunione di preghiera e di azione.

8. Parrocchia ma non troppa: la tua spiritualità è laicale: nel mondo attento alle cose del mondo (non chiudersi in sacrestia). Dì ai tuoi ragazzi di andare in piazza a fare le vasche... da cristiani però.

9. Se riconosci di avere il carisma dell'educatore, coltivalo! (parabola di talenti); prega e usa i mezzi specifici che la Chiesa e/o il tuo gruppo ti da.

10. "Animatore fai da te? no Diotour? AHI - AHI - AHI".

educatoreeducareanimatoregruppo

4.0/5 (1 voto)

inviato da Don Giuseppe Ghirelli, inserito il 23/08/2012

PREGHIERA

28. Preghiera di inizio campo estivo   1

Signore, eccoci qui davanti a te.
Oggi comincia per noi un'esperienza nuova.
Non sappiamo cosa ci riserverà.
Insieme ai nostri zaini e borse, portiamo con noi la nostra storia personale,
i nostri sogni, la voglia di stare insieme e di fare nuove amicizie.
Vogliamo soprattutto conoscerti, Signore,
perché mai come in questo tempo della nostra vita sei così misterioso...
Solo se ti conosciamo possiamo sceglierti come riferimento forte
capace di aiutarci a trovare la strada giusta per noi.
Facci sperimentare che tu, in tanti modi, sei accanto a noi e parli alla nostra vita.
La tua parola entri dentro di noi e ci insegni a dire un "grande sì",
così come hanno fatto tutte quelle persone che hanno scelto di seguirti donando la loro vita a te.
Signore, benedici queste giornate,
i nostri animatori, la vita di ciascuno di noi.
Rendici testimoni di fraternità e di amicizia,
col coraggio di dire a quanti incontreremo che tu sei il bene,
la gioia, il perdono, l'amore che non abbandona mai.
Amen.

campo scuolagrestanimatorieducatori

inviato da Pierluigi Ruggiero, inserito il 23/08/2012

TESTO

29. Priorità

Teresino Serra, Camminare senza confini

Il comportamento dei discepoli deve ispirarsi a sobrietà, essenzialità, povertà nel cibo, nel vestito, nelle esigenze quotidiane e nelle relazioni interpersonali. Il regno è un fatto così importante e prioritario, che tutte le altre cose passano in secondo piano.

regno di Diotestimonianzaessenzialità

inviato da Paola Berrettini, inserito il 11/08/2012

TESTO

30. La parrocchia che sogniamo

Azionecattolica.it

Dire parrocchia per noi non significa dire le sue attività pastorali: sogniamo una comunità radicata su un territorio e significativa per esso, in dialogo con tutti e non chiusa sulle proprie iniziative, dove il parroco si sentirà il parroco di tutte le persone e le famiglie che abitano nel quartiere o nel paese. Una parrocchia che ha la sua più alta visibilità nella sua liturgia; che sa andare verso tutti nei luoghi di tutti; che ha nei suoi laici una delle sue risorse più preziose in ordine alla comunicazione del Vangelo negli ambienti e nei luoghi della vita: dove tutti i laici che frequentano l'Eucaristia della domenica si sentono responsabili di testimoniare e annunciare il Vangelo e di far vivere la loro parrocchia con lo stesso affetto con cui si impegnano per la loro famiglia.

chiesacomunitàannunciotestimonianzaparrocchialaici

inviato da Anna Barbi, inserito il 05/08/2012

TESTO

31. Fa' il mio cuore ricco di amore

Karl Rahner, Tu sei il silenzio, ed. Queriniana

Fa' il mio cuore come il cuore del Figlio tuo; così largo e così ricco di amore; che i miei fratelli... che uno almeno, nella mia vita, venga per questa via, a comprendere che tu lo ami. Dio del mio Signore Gesù Cristo, che io ti possa trovare nel suo cuore.

amore fraternofratellicuore di Gesùcuoreamore di Diotestimonianza

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 05/08/2012

TESTO

32. Il Decalogo della gioia   4

mons. Girolamo Grillo

Cristo ti chiede di essere un uomo o una donna capace di portare gioia:

1 - ti chiede gli occhi per guardare la realtà del mondo senza chiuderti in te stesso;
2 - ti chiede la mente per escogitare facezie e battute umoristiche onde riuscire a far sorridere chi piange;
3 - ti chiede orecchie per ascoltare e far tuoi i problemi degli altri, dimenticando le proprie amarezze;
4 - ti chiede le spalle per aiutare i tuoi fratelli a portare la croce, senza infastidirti più di tanto di quella che già tu porti;
5 - ti chiede le braccia per sollevare i pesi che gli altri non riescono a rimuovere, temendo di restare schiacciati sotto di essi;
6 - ti chiede i piedi per andare da chi soffre e portare un sorriso;
7 - ti chiede il cuore per amare chi non ha mai ricevuto una carezza e chi si dibatte tra gli affanni;
8 - ti chiede la bocca per pronunciare parole di incoraggiamento e di consolazione al fine di ridare fiducia nella vita;
9 - ti chiede l'intelligenza e la volontà per diventare sale della terra laddove tutto sembra insipido;
10 - ti chiede di non restare indifferente di fronte al fratello che non riesce a venir fuori dalle tenebre in cui si dibatte e di essere per lui come la luce del sole e come l'aria che respiri.

Porterai gioia e calore, ma ricorda di nasconderti sempre come una viola in un grande prato, della quale tutti sentono il profumo, ma che nessuno riesce a trovare.

gioiaumiltàserviziosolidarietàtestimonianza

4.0/5 (4 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 28/05/2012

PREGHIERA

33. Preghiera allo Spirito Santo   1

Benedetto XVI, Discorso del Santo Padre Benedetto XVI all'assemblea della CEI, 24 maggio 2012

Spirito di Vita, che in principio aleggiavi sull'abisso,
aiuta l'umanità del nostro tempo a comprendere
che l'esclusione di Dio la porta a smarrirsi nel deserto del mondo,
e che solo dove entra la fede fioriscono la dignità e la libertà
e la società tutta si edifica nella giustizia.

Spirito di Pentecoste, che fai della Chiesa un solo Corpo,
restituisci noi battezzati a un'autentica esperienza di comunione;
rendici segno vivo della presenza del Risorto nel mondo,
comunità di santi che vive nel servizio della carità.

Spirito Santo, che abiliti alla missione,
donaci di riconoscere che, anche nel nostro tempo,
tante persone sono in ricerca della verità sulla loro esistenza e sul mondo.
Rendici collaboratori della loro gioia con l'annuncio del Vangelo di Gesù Cristo,
chicco del frumento di Dio, che rende buono il terreno della vita e assicura l'abbondanza del raccolto.
Amen.

Spirito SantochiesamissioneannunciotestimonianzaPentecoste

5.0/5 (3 voti)

inviato da Cesarina Volontè, inserito il 25/05/2012

RACCONTO

34. Il tempio buio   4

Un principe molto ricco decise di costruire una chiesa per tutte le persone che abitavano nel villaggio. Era un bell'edificio elegante, posto sulla collina e dunque ben visibile a tutti. Ma aveva una stranezza: era senza finestre! Il giorno dell'inaugurazione, prima che il sacerdote cominciasse la celebrazione, il principe fece il suo discorso per consegnare il tempio alla comunità. Disse: "Questa chiesa sarà un luogo d'incontro con il Signore, che ci chiama a pregarlo ed a volerci bene. Vi chiederete come mai non sono state costruite finestre. Lo spiego subito. Quando ci sarà una celebrazione ad ogni persona che entra in chiesa, verrà consegnata una candela. Ognuno di noi ha un suo posto. Quando saremo tutti presenti, la chiesa risplenderà ed ogni suo angolo sarà illuminato. Quando invece mancherà qualcuno, una parte del tempio rimarrà in ombra". Gli abitanti di quel villaggio furono molto grati al principe, che oltre ad essere ricco era anche molto saggio.

Ogni cristiano è luce per gli altri, ed ha un suo posto particolare nella comunità.

lucetestimonianzachiesacomunitàimportanza del singolo

5.0/5 (4 voti)

inviato da Pozzato Maura, inserito il 06/05/2012

RACCONTO

35. La parte più importante della Messa   6

P. Félix Jiménez

Un catechista chiese un giorno a un gruppo di giovani in preparazione per la Cresima: "Qual è la parte più importante della Messa?"

La maggioranza rispose: "La Consacrazione". Ma uno disse: "La parte più importante è il rito di congedo".

Il catechista stupito chiese: "Perché dici questo?" Ed egli rispose: "La Messa serve a nutrirci con la Parola, il Corpo e il Sangue del Signore. Però la messa inizia quando termina, quando usciamo nelle strade per andare a fare e dire quello che hanno detto i discepoli di Emmaus: Abbiamo riconosciuto il Signore nella frazione del pane, ed è vivo e vive per sempre e per noi".

messamissioneeucaristiaemmausmandatotestimonianza

4.8/5 (6 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 26/04/2012

RACCONTO

36. La sete   1

Agenda Missionaria

Un giovane si presentò a un sacerdote e gli disse: "Cerco Dio".
Il reverendo gli propinò un sermone. Concluso il sermone, il giovane se ne andò triste in cerca del vescovo. "Cerco Dio".
Monsignore gli lesse una sua lettera pastorale. Terminata la lettura, il giovane, sempre più triste, si recò dal papa. "Cerco Dio".
Sua santità cominciò a riassumergli la sua ultima enciclica, ma il giovane scoppiò in singhiozzi.
"Perché piangi?", gli chiese il papa del tutto sconcertato. "Cerco Dio e mi offrono parole."
Quella notte il sacerdote, il vescovo e il papa fecero un medesimo sogno. Sognarono che morivano di sete e che qualcuno cercava di dar loro sollievo con un lungo discorso sull'acqua.

ricerca di Diopredicazioneconcretezzatestimonianza

4.6/5 (5 voti)

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 08/04/2012

TESTO

37. Che le persone incontrino Cristo

Kadamphul Nayak

Mio marito celebrerà le feste in comunione con Gesù, che ha sempre amato e al quale ha dedicato la sua vita. Per la festa chiedo solo che le persone incontrino il messaggio di salvezza che Cristo annuncia al mondo e imparino tutte a perdonare.

Kadamphul Nayak, moglie di Samuel Nayak, cristiano ucciso in Orissia, India dai fondamentalisti indù il 26 agosto 2008 scorso perché si è rifiutato di rinnegare la fede in Cristo e convertirsi all'induismo.

testimonianzamartiriofedeperdono

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 11/01/2012

TESTO

38. Dare la vita per il Signore

Santa Maria Chiara Nanetti

Sono venuta qua per esercitare la carità e, se occorre, versare il sangue per Cristo.
Sono venuta qua a dare la mia vita per Gesù, se è necessario.
Sapevo da tempo il pericolo, mi sono preparata: chiedo di restare e di dare la vita per il Signore, lui mi darà la forza.

S. Maria Chiara Nanetti, missionaria francescana martire in Cina

martiriocoraggiotestimonianzadonazione

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 11/01/2012

PREGHIERA

39. Perché il mondo creda

don Andrea Santoro, Urfa, 29 aprile 2001

Signore, benedici i tuoi figli che desiderano solo servirti servendo quelli che tu hai loro affidato. Effondi su di noi il tuo Spirito perché possiamo farlo traboccare con abbondanza.

Tienici uniti nella nostra diversità: non così uniti da spegnere la diversità, non così diversi da soffocare l'unità. Compi in noi il miracolo della tua unità: tu Uno nella sostanza eppure trino nella relazione personale.

Donaci la tua fecondità di Padre, la tua donazione di Figlio, la tua effusione di Spirito, perché il mondo creda che tu ci hai mandato e perché ci sia dato di amarlo questo mondo, di rigenerarlo con te, di portarlo stretto a noi come una madre porta stretto a sé il proprio figlio.

Donaci di amarti e di svuotarci per te per riempirci di te. Benedici questa terra già benedetta e donaci di essere per essa una benedizione.

Donaci quella benedizione che in essa lasciarono, calpestandola, i patriarchi, gli apostoli, Maria, e tutti i nostri padri nella fede.

don Andrea Santoro, missionario ucciso il 5 febbraio 2006

testimonianzamartiriofedemissione

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 11/01/2012

TESTO

40. La missione è testimonianza

Mons. Luigi Padovese, II Assemblea ecclesiale del Patriarcato di Venezia, 11 ottobre 2009

Essere uniti per essere testimoni (...) non riguarda soltanto le nostre Chiese di Oriente che vivono in una situazione minoritaria e di confronto con il mondo islamico, ma si può applicare anche alle Chiese di Europa messe a confronto con una società pluralistica e dove è anche dalla comunione dei cristiani tra loro che deve nascere la loro testimonianza. Come è stato osservato la Chiesa non ha una missione, non fa missione, ma è missione. E dunque va capita da essa. Se vuol rimanere Chiesa di Cristo deve uscire da sé. In quanto - come dice il Concilio. Vaticano II - è "sacramento universale di salvezza", essa è ordinata al Regno, è al suo servizio, esiste per proclamare il vangelo, e non soltanto oggi come misura d'emergenza in tempo di crisi, ma come costitutiva del suo essere. E il senso di tale impegno è di far sì che un'esperienza divenuta messaggio torni ad essere esperienza. Noi parliamo di ciò che "abbiamo visto ed udito", dichiara Giovanni (1 Gv 1,3).

La missione dunque è testimonianza resa all'amore di Gesù Cristo e al volto di Dio da lui rivelato. Si tratta di portare gli uomini a scoprire liberamente che il cammino di fede alla sequela di Gesù arricchisce la vita: va restituito al vangelo il carattere di vangelo, cioè di notizia che dà gioia, trasmettendo la visione che Gesù aveva del Regno, ma pronti a raccogliere anche delusioni. Ma non può essere altrimenti poiché la fede, in quanto espressione congiunta della grazia di Dio e della libera adesione umana, non si può imporre ma soltanto proporre.

Ed è qui che il ruolo della testimonianza diventa fondamentale anche perché, come diceva un Padre della Chiesa - "gli uomini si fidano più dei loro occhi che delle loro orecchie".

Annunciare Gesù Cristo per l'Apostolo Paolo è stata una necessità che nasceva dall'amore per lui. Ciò significa che chi incontra Cristo non può fare a meno di annunciarlo, sia con la vita che con le parole.

Monsignor Luigi Padovese, vescovo, ucciso il 3 giugno 2010.

testimonianzamartiriofedeevangelizzazionechiesamissione

inviato da Qumran2, inserito il 11/01/2012

PREGHIERA

41. Guardare i segni

Don Angelo Saporiti, Commento sui segni della storia

Anche tu, Gesù, domandi a noi,
di restare svegli e di tenerci pronti
per cogliere i segni.
I tuoi segni
non sono solo quelli del cielo e della terra.
Sono quelli che si trovano
nella storia di tutti giorni.
Quando vediamo che marito e moglie non si rispettano più,
vuol dire che il matrimonio è in pericolo.
Quando vediamo che le nostre giornate sono sempre tristi,
vuol dire che ci stiamo lasciando andare.
Quando vediamo che non ricerchiamo momenti di silenzio,
di preghiera, di ricarica dell'anima,
vuol dire che il nostro cuore sta inaridendo.
Quando non riusciamo mai a fermare il nostro cervello
che sembra un fiume di pensieri in piena,
vuol dire che abbiamo bisogno di una sosta mentale.
Quando il nostro corpo si ribella e inizia
a mandarci messaggi di malattia,
vuol dire che la nostra vita interiore sta soffrendo.
Quando nostro figlio urla sempre e non è capace di relazionarsi con noi o con altri compagni,
vuol dire che ci sta dicendo che ha un problema.
Tu, Gesù, ci domandi
di restare svegli e di tenerci pronti
per cogliere i segni
di una speranza mai estinta
di una luce che brilla anche nelle situazioni più disperate.
A noi essere gli scopritori dei tuoi segni.
A noi essere i testimoni del tuo grande amore.
Amen.

segnisperanzavegliareinterioritàeducarestanchezzaspiritualità

5.0/5 (2 voti)

inviato da Don Angelo Saporiti, inserito il 13/12/2011

PREGHIERA

42. Maria, donna del pane

don Paolo Nagari

Maria Immacolata,
mi piace contemplarti e
chiamarti "donna del pane".
Ti lodo
perché sei la fornaia del Pane Divino.
Il tuo grembo è stato il forno
dove, nel calore dell'Amore,
è lievitato colui che ha detto
"Io sono il Pane Vivo".
Tu, quale forno ardente,
fai lievitare in me la gioia
di gustare l'intimità col tuo figlio.
Ti benedico
perché tutto poni nella mangiatoia,
come canestro per un'eterna mensa.
Sii Benedetta fra le donne,
perché il profumo e la fragranza
del tuo pane macinato ed impastato
giunga a tutti noi.
Rendimi umile, capace di contenere il tutto,
di far baciare la santità ed il peccato
che sono in me.
Maria, donna del pane spezzato,
esperta nel far cambiare l'acqua in vino,
testimone del dividersi che si moltiplica,
dello sbriciolarsi che nutre,
del piccolo boccone che sazia la grande fame,
anche tu, a Nazaret,
hai spezzato il pane della fatica quotidiana
anche tu hai pregato,
sapendo che "non di solo pane vive l'uomo".
Vivo l'estasi della contemplazione
e mi beo nel sentirmi sazio.
Sì, l'uomo vive di solo pane
quando si nutre del frutto del tuo seno,
e divento sazio di te,
donna del pane.

panefamigliamariamadre

5.0/5 (1 voto)

inviato da Silvia Arieti, inserito il 30/11/2011

ESPERIENZA

43. Alzati e fatti riconoscere   1

Anthony De Mello, Il canto degli uccelli. Frammenti di saggezza nelle grandi religioni, p. 119

Per dire la verità così com'è ci vuole molto coraggio se si appartiene a un'istituzione.
Per sfidare l'istituzione stessa ci vuole ancora più coraggio. Fu questo che fece Gesù.

Quando Kruscev pronunciò la famosa denuncia dell'epoca staliniana, si dice che qualcuno, in parlamento, abbia esclamato: "Dov'eri tu, compagno Kruscev, quando tutte queste persone innocenti venivano massacrate?".
Kruscev smise di parlare, girò lo sguardo nella sala e disse: "Per favore, si alzi chi ha detto questo".
Ci fu grande tensione nella sala. Nessuno si alzò.
Allora Kruscev disse: "Bene, ora hai la risposta, chiunque tu sia. Io ero allora nella stessa identica posizione in cui tu ora ti trovi".

Gesù si sarebbe alzato.

coraggiotestimonianzacoerenza

5.0/5 (3 voti)

inserito il 08/11/2011

TESTO

44. Testimonianza

Agnese Cao-Guiying

Da quando sono vedova ho deciso di dedicare più tempo all'istruzione delle giovani ragazze che sono sulla via della conversione. Per questo mio lavoro mi è stato chiesto di rinunciare alla religione cristiana, ed io ho detto no, non ci rinuncio! Ora sarò condannata alla pena della decapitazione. Ringrazio il Signore per la meravigliosa vita che mi ha donato sino ad oggi e che continuerà a donarmi nella sua eternità.

Beata Agnese Cao-Guiying, catechista uccisa in Cina 1 marzo 1856.

testimonianzamartiriofedepersecuzione dei critiani

inviato da Qumran2, inserito il 24/03/2011

PREGHIERA

45. Camminando verso Pasqua   3

Don Angelo Saporiti

Il mio viaggio verso Pasqua è incominciato.
Ho fatto tanti propositi:
rinuncerò a qualcosa,
frenerò la lingua,
sarò più paziente,
cercherò di vedere il positivo...
Ed ecco che già iniziano i problemi,
le difficoltà, le stanchezze,
la tentazione di lasciar perdere,
di rimandare al giorno dopo,
di dimenticare la mia promessa...
Mi sono appena messo in cammino, Signore,
e sono già stufo e sbuffo.
Mi sono appena messo in cammino, Signore,
ma non ci credo che ce la farò...
E provo vergogna... e anche un po' di rabbia...
Ma forse... ho sbagliato tutto.
Sì...
Ho sbagliato a pensare
che il cammino verso Pasqua,
significhi solo una serie di impegni e di rinunce,
una moltiplicazione di sacrifici e di preghiere...
Forse, in questa Quaresima,
dovrei solo abbandonarmi a te,
lasciarmi andare a te così come sono:
fragile, incapace, limitato, peccatore.
Abbandonarmi a te, perché
tu, Signore, sei il cammino che percorro.
Tu, Signore, sei la mano che mi guida.
Tu, Signore, sei lo sguardo che mi fa percepire gli altri.
Tu, Signore, sei la bocca quando ti do testimonianza.
Tu, Signore, sei l'orecchio, che ascolta le parole non dette.
Tu, Signore, sei la strada di questa Quaresima
che mi porta incontro a te,
che mi porta incontro agli altri.
Amen.

quaresimatentazionifiducia in Dio

4.3/5 (3 voti)

inviato da Don Angelo Saporiti, inserito il 08/03/2011

TESTO

46. Evangelizzazione

Clive Staples Lewis

Vi sono uomini che erano così interessati a provare l'esistenza di Dio che non si curavano affatto di Dio stesso... come se il buon Signore non avesse niente da fare fuorché esistere. Vi sono stati alcuni che erano così occupati a diffondere il cristianesimo che non han mai rivolto un pensiero al Cristo.

cristoevangelizzazioneannunciotestimonianzacoerenza

inviato da Luca Peyron, inserito il 19/02/2011

TESTO

47. Pane bianco, pane nero   1

Cardinale Kim

Attorno a te il pane non manca. Non si tratta solo del pane di farina.
Tu stesso hai bisogno di altro pane per vivere una vita veramente umana: il pane bianco dell'amicizia, dell'accoglienza, del rispetto, dell'aiuto reciproco, dell'amore fraterno, della giustizia e della libertà, quello dei diritti e delle responsabilità, quello della salute e della cultura.
Tutto questo condividilo: sarai fratello con tutti gli uomini.
Ma c'è anche il pane nero: quello della povertà, della sofferenza, della solitudine, della disperazione, della malattia, dell'ignoranza. Se non saprai condividere anche questo, non sei discepolo del Signore.
Supera ogni barriera: di nazionalità, di razza, di colore e di classe, e allarga la tua comunione a livello universale: solo così sarai testimone del Risorto.
Se non condividerai il pane, quello bianco e quello nero, resterai nella situazione dei due discepoli di Emmaus: erano vicinissimi al Cristo camminavano accanto a Lui, ma non potevano riconoscerlo.
Lo riconobbero solo allo spezzare del pane.

condivisionefraternitàfratellanzaemmaus

inviato da Nadia Todaro, inserito il 15/01/2011

TESTO

48. Dinnanzi all'altare arde una lampada

Beato Don Luigi Monza

Dinnanzi all'altare arde una lampada che annuncia la presenza reale del Cristo sotto le specie eucaristiche. Interroghiamola e diciamole: "Che cosa dobbiamo fare per piacere a Dio?".

La lampada ci risponde e ci dice: "Io ardo e ardendo do luce: fa' anche tu di essere un uomo di grande fede. Sia la tua fede come la mia luce: viva, intensa, efficace. Io nutro la mia fiamma con l'olio puro: anche tu devi nutrire la tua fede con l'olio purissimo delle buone opere. Guai a te se quest'olio venisse a mancare: tu saresti simile alle vergini stolte di cui parla il Vangelo".

La lampada continua e dice: "Io ardo e ardendo do calore; dà tu pure al Signore il calore dell'amor tuo, l'affetto più sincero, costante".

Dice ancora: "Io sto costantemente presso il Tabernacolo, ardo giorno e notte e questa mia costanza forma la mia caratteristica. Sii anche tu costante nella fede e nelle virtù. In questa risposta sta l'essenza della vita spirituale".

preghierafedetestimonianzafedeltàadorazione

inviato da Rita Guazzi, inserito il 08/01/2011

TESTO

49. I cristiani, anima del mondo

Lettera a Diogneto, capitolo VI

A dirla in breve, come è l'anima nel corpo, così nel mondo sono i cristiani. L'anima è diffusa in tutte le parti del corpo e i cristiani nelle città della terra. L'anima abita nel corpo, ma non è del corpo; i cristiani abitano nel mondo, ma non sono del mondo. L'anima invisibile è racchiusa in un corpo visibile; i cristiani si vedono nel mondo, ma la loro religione è invisibile. La carne odia l'anima e la combatte pur non avendo ricevuto ingiuria, perché impedisce di prendersi dei piaceri; il mondo che pur non ha avuto ingiustizia dai cristiani li odia perché si oppongono ai piaceri. L'anima ama la carne che la odia e le membra; anche i cristiani amano coloro che li odiano. L'anima è racchiusa nel corpo, ma essa sostiene il corpo; anche i cristiani sono nel mondo come in una prigione, ma essi sostengono il mondo. L'anima immortale abita in una dimora mortale; anche i cristiani vivono come stranieri tra le cose che si corrompono, aspettando l'incorruttibilità nei cieli. Maltrattata nei cibi e nelle bevande l'anima si raffina; anche i cristiani maltrattati, ogni giorno più si moltiplicano. Dio li ha messi in un posto tale che ad essi non è lecito abbandonare.

cristianicristianesimotestimonianzavita cristianapersecuzione

inviato da Anna Barbi, inserito il 24/11/2010

TESTO

50. Il mistero cristiano

Lettera a Diogneto, capitolo V

I cristiani né per regione, né per voce, né per costumi sono da distinguere dagli altri uomini. Infatti, non abitano città proprie, né usano un gergo che si differenzia, né conducono un genere di vita speciale. La loro dottrina non è nella scoperta del pensiero di uomini multiformi, né essi aderiscono ad una corrente filosofica umana, come fanno gli altri. Vivendo in città greche e barbare, come a ciascuno è capitato, e adeguandosi ai costumi del luogo nel vestito, nel cibo e nel resto, testimoniano un metodo di vita sociale mirabile e indubbiamente paradossale. Vivono nella loro patria, ma come forestieri; partecipano a tutto come cittadini e da tutto sono distaccati come stranieri. Ogni patria straniera è patria loro, e ogni patria è straniera. Si sposano come tutti e generano figli, ma non gettano i neonati. Mettono in comune la mensa, ma non il letto. Sono nella carne, ma non vivono secondo la carne. Dimorano nella terra, ma hanno la loro cittadinanza nel cielo. Obbediscono alle leggi stabilite, e con la loro vita superano le leggi. Amano tutti, e da tutti vengono perseguitati. Non sono conosciuti, e vengono condannati. Sono uccisi, e riprendono a vivere. Sono poveri, e fanno ricchi molti; mancano di tutto, e di tutto abbondano. Sono disprezzati, e nei disprezzi hanno gloria. Sono oltraggiati e proclamati giusti. Sono ingiuriati e benedicono; sono maltrattati ed onorano. Facendo del bene vengono puniti come malfattori; condannati gioiscono come se ricevessero la vita. Dai giudei sono combattuti come stranieri, e dai greci perseguitati, e coloro che li odiano non saprebbero dire il motivo dell'odio.

cristianicristianesimotestimonianzavita cristianapersecuzione

inviato da Anna Barbi, inserito il 24/11/2010

TESTO

51. Custodire la Bibbia

Sinodo dei Vescovi 2008

Custodite nelle vostre case la Bibbia,
leggete, approfondite e comprendete pienamente le sue pagine,
trasformatele in preghiera e testimonianza di vita,
ascoltatela con amore e fede nella liturgia.

Create il silenzio
per ascoltare con efficacia la Parola del Signore
e conservate il silenzio dopo l'ascolto,
perché essa continuerà a dimorare,
a vivere e a parlare a voi.

Fatela risuonare all'inizio del vostro giorno
perché Dio abbia la prima parola
e lasciatela echeggiare in voi alla sera
perché l'ultima parola sia di Dio.

parola di Diosacra scritturabibbiaascoltosilenzio

3.7/5 (3 voti)

inviato da Don Giuseppe Ghirelli, inserito il 05/09/2010

TESTO

52. Linguaggio del creato

Il Pellegrino russo

Quando io pregavo interiormente, tutto il mondo intorno mi appariva sotto un aspetto meraviglioso: alberi, erbe, uccelli, terra, aria, luce, ogni cosa sembrava dirmi che esisteva per l'uomo e testimoniava l'amore di Dio per lui, implorando e cantando la gloria del Signore. E io capivo da questo mirabile concerto ciò che nella Filocalia si chiama "linguaggio del creato". Ravvisavo il mezzo attraverso cui si può parlare con le creature di Dio.

creatocreazionetestimonianza

4.0/5 (2 voti)

inviato da Raffaele Gobbi, inserito il 03/09/2010

PREGHIERA

53. Preghiera dei genitori   2

Ti ringraziamo, Signore, per il dono dei nostri figli.
Sappiamo che tu li ami di un amore più grande,
più potente, più puro del nostro;
a te dunque li affidiamo.
Sii tu per loro la Via, la Verità e la Vita,
l'amico vero che non tradisce mai.
Fa' che essi credano, perché la vita
senza fede è una notte disperata.
Fa' che siano puri, perché senza purezza
non c'è amore, ma egoismo.
Fa' che crescano onesti e laboriosi,
sani e buoni come noi li sogniamo e tu li vuoi.
Degnati di eleggere e di chiamare qualcuno di loro
per l'avvento del tuo Regno.
Fa' che noi siamo per loro esempio luminoso
di virtù e guida sicura.
Dona efficacia alla nostra parola, forza costante
alla nostra azione formatrice e di testimonianza.
E tu, Maria, che conoscesti le ineffabili gioie
di una maternità santa,
dacci un cuore capace di trasmettere
una fede viva e ardente.
Santifica le nostre ansie e le nostre gioie,
fa' che i nostri figli crescano in virtù e santità
per opera tua e del tuo Figlio Divino.
Amen!

genitorifiglifamiglia

4.5/5 (2 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 09/12/2009

PREGHIERA

54. Preghiera dei genitori che accompagnano i propri figli nel cammino di iniziazione cristiana   5

O Dio, che ci inviti a condurre a te i nostri figli,
perché vuoi incontrarti con loro,
aiutaci in questa grande e sublime missione.

Rendici capaci di percorrere accanto a loro,
con entusiasmo, il cammino verso di te,
per farti amare dai nostri figli e amarti in loro.

Vigila sul nostro cammino di genitori,
perché la nostra strada sia luce alla loro strada,
la nostra mano sia guida alla loro inesperienza,
la nostra vita sia testimonianza per la loro vita.

Supera i nostri limiti e le nostre debolezze,
ama i nostri figli come noi non siamo capaci
e chiamali ogni giorno facendo conoscere a loro la tua volontà.

Benedici le nostre preoccupazioni, le ansie del nostro cuore,
vivi sempre accanto a noi, genitori e figli insieme, nella nostra casa.
Ti preghiamo per Gesù Cristo, che è tuo Figlio e nostro Signore.
Amen.

genitorifiglicatechismoiniziazione cristianafamiglia

5.0/5 (1 voto)

inviato da Marcello Barbieri, inserito il 08/12/2009

TESTO

55. Io sono la vite, voi i tralci - Commento a Gv 15, 1-11   3

Madre Teresa di Calcutta, Missione d'amore

Il capitolo 15 di Giovanni ci avvicinerà al Cristo. Il Padre, essendo il vignaiolo, deve potare il tralcio perché dia più frutto, e il frutto che dobbiamo produrre nel mondo è bellissimo: l'amore del Padre e la gioia. Ognuno di noi è un tralcio.

Quando andai l'ultima volta a Roma, volevo dare qualche piccolo insegnamento alle mie novizie e pensai che questo capitolo fosse il più bel modo di capire che cosa siamo noi per Gesù e che cosa è Gesù per noi. Ma non mi ero resa conto di ciò di cui invece si resero conto quelle giovani suore quando considerarono quanto è robusto il punto di innesto dei tralci nella vite: come se la vite temesse che qualcosa o qualcuno le strappi il tralcio.

Un'altra cosa su cui quelle sorelle richiamarono la mia attenzione fu che, se si guarda la vite, non si vedono frutti.

Tutti i frutti sono sui tralci. Allora esse mi dissero che l'umiltà di Gesù è così grande che egli ha bisogno dei tralci per produrre frutti. Questo è il motivo per cui ha fatto tanta attenzione al punto di innesto: per poter produrre quei frutti egli ha fatto l'attacco in modo tale che si debba usare la forza per romperlo. Il Padre, il vignaiolo, pota i tralci per produrre più frutto, e il tralcio silenzioso, pieno d'amore, incondizionatamente si lascia potare. Noi sappiamo che cos'è la potatura, poiché nella nostra vita ci deve essere la croce e quanto siamo più vicini a lui e tanto più la croce ci tocca e la potatura è intima e delicata.

Ognuno di noi è un collaboratore di Cristo, il tralcio di quella vite; e che cosa significa per voi e per me essere collaboratori di Cristo?

Significa dimorare nel suo amore, avere la sua gioia, diffondere la sua compassione, testimoniare la sua presenza nel mondo.

rapporto con Diomissionetestimonianzaportare fruttofrutti

inviato da Stefano Targa, inserito il 07/12/2009

ESPERIENZA

56. Testimonianza cristiana

Mimì Fazioli

"La santità non è un lusso per qualcuno, ma una necessità per tutti". Così suggeriva Madre Teresa di Calcutta.

Dieci giorni sono già trascorsi di questo mese di ottobre, cioè un terzo del mese è volato via velocemente e... forse io sono ancora meno cristiano di prima!

Dieci giorni sono passati: come foglie secche portate dal vento dei rimpianti o, piuttosto, come frutti dolci e saporiti depositati nella memoria delle cose buone e preziose realizzate?

I giornali ci relazionano spesso del RIS di Parma sempre in cerca di impronte importanti per incastrare colpevoli o per scagionare innocenti. E noi cristiani quali impronte sensibili lasciamo intorno a noi?

Un saggio, ironicamente, avverte: se mi dovessero condannare perché cristiano autentico, quali prove concrete troverebbero per poterlo fare?

San Benedetto ci ha insegnato che ogni nostra giornata deve essere caratterizzata da una doppia impronta quella dell'ora et labora" e san Francesco, appena pochi giorni fa, ci ha invitato a segnare i nostri passi lasciandoci dietro, sempre, una lunga e indelebile scia di pace e di bene.

Sia questo per me, per tutti un impegno concreto, un programma quotidiano, la testimonianza più bella e sincera!

testimonianzasantitàessere cristiani

5.0/5 (1 voto)

inviato da Mimì Fazioli, inserito il 05/12/2009

PREGHIERA

57. Lo Spirito di Dio   2

David Maria Turoldo

Tu vieni a turbarci,
vento dello Spirito.
Tu sei l'altro che è in noi.
Tu sei il soffio che anima
e sempre scompare.

Tu sei il fuoco
che brucia per illuminare.
Attraverso i secoli e le moltitudini
Tu corri come un sorriso
per far impallidire le pretese
degli uomini.

Poiché tu sei l'invisibile
testimone del domani,
di tutti i domani.
Tu sei povero come l'amore
per questo ami radunare
per creare.
Oh, ebbrezza e tempesta di Dio!

Spirito Santopentecoste

5.0/5 (1 voto)

inviato da Adriana Parodi, inserito il 04/12/2009

TESTO

58. Decalogo della coppia, immagine dell'unione di Cristo con l'umanità   3

Elaborato dai gruppi famiglie Parr. SS. Salvatore, Biancavilla, CT

1°. Dono all'altro senza condizione.
Come Gesù si è donato all'Umanità.

2°. Fedeltà, avere fiducia nell'altro.
Come Gesù resta sempre accanto all'Umanità.

3°. Dialogo, apertura verso l'altro.
Come Gesù parla alla sua Sposa.

4°. Preghiera, raccogliersi insieme per dialogare con Dio.
Come Gesù implora il Padre per la sua Sposa

5°. Perdono, riconoscere le fragilità di entrambi.
Come Gesù si accosta e rialza la sua Sposa caduta.

6°. Testimonianza, mostrare l'amore di Dio.
Come lo ha testimoniato Gesù.

7°. Coerenza, essere sempre presenti.
Come Gesù resta sempre accanto all'Umanità.

8°. Amicizia, raccontare se stessi.
Come Gesù ha parlato del Padre.

9°. Perseveranza, essere forti nella prova.
Come Gesù ha abbracciato la croce per la sua Sposa.

10°. Sacrificio, rinunciare a se stessi.
Come Gesù si è offerto per l'umanità.

coppiaamorematrimoniofamigliasposi

5.0/5 (1 voto)

inviato da Mariella Tirendi, inserito il 20/09/2009

PREGHIERA

59. Beatitudini paoline ispirate agli scritti di san Paolo   1

Paoline.it

Beati coloro che, come Paolo,
si sentono scelti e amati da Dio
prima della creazione del mondo.

Beati coloro che, come Paolo,
vivono la novità dello Spirito
che nel battesimo ci fa figli di Dio.

Beati coloro che, come Paolo,
lodano il Padre che in Gesù
ci colma di tutte le benedizioni.

Beati coloro che, come Paolo,
vivono con gioia il mistero
del Signore crocifisso e risorto nella loro vita.

Beati coloro che, come Paolo,
si accostano al banchetto dell'Eucaristia,
riconciliati con i fratelli e le sorelle.

Beati coloro che, come Paolo,
ringraziano il Padre che ci chiama a vivere
in comunione con i fratelli e le sorelle
e ci arricchisce della grazia di Cristo.

Beati coloro che, come Paolo,
sono testimoni dell'Amore
e lo annunciano con la vita
come l'unico sommo Bene.

Beati coloro che, come Paolo,
sono guidati dallo Spirito;
sono arricchiti dei suoi doni
e li vivono nel servizio
e nella comunione fraterna.

Beati noi se ci impegniamo
a essere Paolo oggi;
se siamo come lui testimoni fedeli
del Signore Gesù,
e lo annunciamo con gioia e coerenza.
Amen.

beatitudinitestimonianzasan paolo

inviato da Qumran2, inserito il 02/07/2009

PREGHIERA

60. Preghiera a san Giovanni M. Vianney

Guy Bagnard, Vescovo di Belley-Ars

Santo Curato d'Ars, tu hai fatto della tua vita un'offerta totale a Dio per il servizio degli uomini. Che lo Spirito Santo, per la tua intercessione, ci conduca a rispondere oggi, senza debolezza, alla nostra vocazione personale.

Tu sei stato un assiduo adoratore di Cristo nel Tabernacolo. Insegnaci ad avvicinarci con fede e rispetto all'Eucaristia, a gustare la presenza silenziosa di Gesù nel Santissimo Sacramento.

Tu sei stato l'amico dei peccatori. Tu dicevi loro: "Le vostre colpe sono come un granello di sabbia rispetto alla grande montagna della misericordia di Dio". Sciogli i legami della paura che talvolta ci tengono lontani dal perdono di Dio. Aumenta in noi il pentimento per le nostre colpe. Mostraci il vero volto del Padre che attende instancabilmente il ritorno del figliol prodigo.

Tu sei stato il sostegno dei poveri: "Il mio segreto è molto semplice: dare tutto senza conservare niente". Insegnaci a condividere con quelli che sono nel bisogno, rendici liberi riguardo al denaro e a tutte le false ricchezze.

Tu sei stato un figlio affettuoso della Vergine Maria, "il tuo più vecchio amore". Insegnaci a pregarla con la semplicità e la fiducia di un bambino.

Tu sei diventato il testimone esemplare dei Parroci dell'universo. Che la tua carità pastorale conduca i pastori a ricercare la vicinanza con tutti, senza preferenze. Ottieni loro l'amore per la Chiesa, lo slancio apostolico, la solidità nelle prove.

Ispira ai giovani la grandezza del ministero sacerdotale e la gioia di rispondere alla chiamata del buon Pastore.

Santo Curato d'Ars, sii tu il nostro intercessore presso Dio. Amen.

sacerdotipretipresbiterianno sacerdotale

inviato da Parrocchia S. Giovanni M. Vianney - Roma, inserito il 26/06/2009

PREGHIERA

61. San Giovanni Battista, l'amico dello sposo

mons. Franco Agnesi, All'ombra della basilica, La Prealpina, 21.06.2009

San Giovanni Battista,
che hai sussultato di gioia,
ancor prima della nascita,
al sentire la voce di Maria, madre del Redentore,
fa' che ricerchiamo sempre motivi di gioia e di serenità
per i nostri cuori e per le nostre famiglie.

Tu che hai preparato la strada al Redentore, aiuta noi cristiani
a preparare il cuore dei nostri piccoli e dei nostri giovani,
a conoscere ed amare nostro Signore.

Tu che lo hai indicato al tuo popolo nel fiume Giordano,
aiutaci a riconoscerlo nella sua Parola,
nei Sacramenti, nei fratelli, soprattutto i più poveri e bisognosi.

Tu che hai lottato fino alla morte per i principi e i valori più nobili,
aiutaci ad impegnarci anche noi perché
nelle fabbriche e negli uffici
regni l'onestà, il rispetto e la solidarietà.

Tu che ti sei lasciato uccidere pur di non tacere la verità,
aiutaci ad essere coraggiosi testimoni
della libertà e della giustizia in ogni momento
e comportamento della nostra vita.

Tu che sei stato definito da Cristo il più grande profeta,
aiutaci ad essere anche noi, nel nostro ambiente di vita,
con semplicità, ma con coerenza,
profeti e testimoni della verità e della nostra fede.
Amen.

profetaprofeziatestimonetestimonianza

inviato da Cesarina, inserito il 22/06/2009

TESTO

62. Semina   2

Semina sorriso fin dal mattino,
e nel tempo fiorirà un giardino.
Semina grani di certa speranza
ci sarà molta esultanza.
Semina nella fede e con l'ardore
e l'angolo più grigio avrà colore.
Semina parole e fatti d'amore
e nel mondo avrà senso il cuore.
Semina entusiasmo e semplicità
e sarà facile la felicità.
Semina sempre con forza e coraggio
e la paura avrà nuovo linguaggio.
Semina in pazienza e perseveranza
e la terra avrà frutti in abbondanza.
Semina gesti di vera dolcezza
perché la violenza genera tristezza.
Semina dovunque germi di pace
e di certo l'urlo di guerra tace.
Semina, semina il bene: crescerà
ed ogni seme nuova vita darà.

seminareamorepacetestimonianzagratuitàsperanzaperseveranza

4.0/5 (1 voto)

inviato da Albamaria Bianchi, inserito il 22/06/2009

TESTO

63. Sogno una grande speranza   1

Cardinale Francesco Saverio Van Thuan, Testimoni della speranza. Esercizi spirituali tenuti alla presenza di Ss. Giovanni Paolo II, Citta Nuova, Roma 2006, pag 58-59

Sogno una Chiesa che è Porta Santa , aperta, che accoglie tutti, piena di compassione e di comprensione per le pene e le sofferenze dell'umanità, tutta protesa a consolarla.

Sogno una Chiesa che è Parola, che mostra il libro del Vangelo ai quattro punti cardinali della terra, in un gesto di annuncio, di sottomissione alla Parola di Dio, come promessa dell'Alleanza eterna.

Sogno una Chiesa che è Pane, Eucaristia, che si lascia mangiare da tutti, affinché il mondo abbia la vita in abbondanza.

Sogno una Chiesa che è appassionata di quella unità che ha voluto Gesù.

Sogno una Chiesa che è in cammino, Popolo di Dio, che dietro al Papa che porta la croce, entra nel tempio di Dio e pregando e cantando va incontro a Cristo Risorto, speranza unica, incontro a Maria e a tutti i Santi.

Sogno una Chiesa che porta nel suo cuore il fuoco dello Spirito Santo, e dove c'è lo Spirito, c'è la libertà, c'è il dialogo sincero con il mondo; e specialmente con i giovani, con i poveri e con gli emarginati, c'è il discernimento dei segni dei nostri tempi.

Sogno una Chiesa che è testimone di speranza e di amore, con fatti concreti, come quando si vede il Papa abbracciare tutti... nella grazia di Gesù Cristo, nell'amore del Padre e nella comunione dello Spirito, vissuti nella preghiera e nell'umiltà.

chiesa

5.0/5 (1 voto)

inviato da Stefano Targa, inserito il 12/06/2009

TESTO

64. L'imitazione del Signore   1

San Francesco d'Assisi, Ammonizione VI, FF 155

Guardiamo con attenzione, fratelli tutti, il buon pastore, che per salvare le sue pecore sostenne la passione della croce.

Le pecore del Signore l'hanno seguito "nella tribolazione e nella persecuzione" (cf. Gv 10,4), nella vergogna e nella "fame" (cf. Rm 8,35), nell'infermità e nella tentazione e in altre simili cose, e per questo hanno ricevuto dal Signore la vita eterna.

Perciò è grande vergogna per noi, servi di Dio, che i santi hanno compiuto le opere e noi vogliamo ricevere gloria e onore con il solo raccontarle.

camminovitaesempiotestimonianzasantitàimpegnoperseveranzasequeladiscepolato

5.0/5 (1 voto)

inviato da Antonio Antonucci, inserito il 12/06/2009

PREGHIERA

65. Speranza   2

Madre Teresa di Calcutta

O Signore risorto,
fa' che ti apra
quando bussi alla mia porta.
Donami gioia vera
per testimoniare al mondo
che sei morto e risorto
per sconfiggere il male.
Fa' che ti veda e ti serva
nel fratello sofferente,
malato, abbandonato, perseguitato...
Aiutami a riconoscerti
in ogni avvenimento della vita
e donami un cuore sensibile
alle necessità del mondo.
O Signore risorto,
riempi il mio cuore
di piccole opere di carità,
quelle che si concretizzano in un sorriso,
in un atto di pazienza e di accettazione,
in un dono di benevolenza e di compassione,
in un atteggiamento di perdono cordiale,
in un aiuto materiale secondo le mie possibilità

caritàaltruismogenerosità

5.0/5 (1 voto)

inviato da Milena Pozzi, inserito il 05/06/2009

RACCONTO

66. Forza dei fatti   1

L. Fausto Colecchia, Momenti del cuori

Dice Francesco al suo compagno: "Vieni, fratello, andiamo a predicare". Risponde il fraticello disarmato: "Ma, Padre, come posso predicare io che sono tanto ignorante?".
"Non ci pensare - sussurra Francesco - andiamo, andiamo a predicare".
Van girando i frati per la città e pregano insieme camminando, salutan tutti in pace ed umiltà, dei poverelli si fanno fratelli, aiutano insieme i bisognosi.
Dice infine Francesco al compagno: "Vieni, fratello, torniamo al convento". "Ma, Padre mio, la nostra predica?".
Sorridendo gli replica Francesco:
"Ma è già finita, fratello mio. La più bella predica è l'esempio: noi oggi l'abbiamo fatta così".
Più che le parole contano i fatti.

donoesempiotestimonianza

inviato da Adriana Parodi, inserito il 05/06/2009

PREGHIERA

67. Per chiedere il buon profumo di Cristo   1

Don Mario Tarantola

Concedi, o Padre,
che rinnovati dai santi misteri,
diffondiamo nel mondo il buon profumo di Cristo.

È dono, o Padre,
che noi imploriamo senza stancarci,
prodotto dal "pane spezzato"
e dal "sangue Eucaristico",
spremitura di chicchi di sofferenza e di acini di gioia,
unguento che contagia,
profumo nuovo di comunione fraterna.

Per ottenerlo siamo pronti a deporre le divisioni,
accantonare le contese,
eliminare le rivalità,
pagando con la moneta del perdono dato al nemico.

Per profumare di Cristo
lavoreremo insieme su progetti comuni,
gareggeremo nello stimarci a vicenda,
porteremo gli uni il peso degli altri.

Allora, anche i lontani, attratti da questo soave odore,
si accompagneranno al nostro cammino,
volgeranno lo sguardo a colui che è stato trafitto
e, innamorati,
non lo distoglieranno mai più.

testimonianzamissioneannuncio

1.0/5 (1 voto)

inviato da Luigi De Bernardi, inserito il 05/06/2009

PREGHIERA

68. Oggi ci interpelli e ci chiami...

Carlo Maria Martini

Signore, oggi con la tua risurrezione
ci interpelli e ci chiami ad essere persone
contente e riconciliate,
capaci di vivere in pienezza
e di morire con sensatezza,
capaci di dare la nostra testimonianza
davanti a tutti gli uomini,
capaci di dire all'umanità:
"Non temere donna, perché piangi?
Ora sai dove conduce il cammino,
ora sai che il Signore è con te".
Donaci di seminare intorno a noi
questa speranza della risurrezione
e di dilatare ovunque la vita
secondo la tua parola.
Fa' che l'annuncio della tua risurrezione
nella nostra vita tocchi la vita di tanti altri.
E attraverso quello squarcio di serenità
che tu apri oggi
nelle nostre preoccupazioni quotidiane,
penetri intorno a noi la certezza
della tua vita e della tua speranza. Amen.

risurrezionetestimonianzasperanza

inviato da Cesarina, inserito il 12/04/2009

PREGHIERA

69. Missionari ogni giorno

Giuditta De Feo

Signore Gesù,
missionario del Padre,
hai inviato gli apostoli
inondati dal tuo Spirito
ad annunciare il tuo Vangelo
fino agli estremi confini della terra.

Oggi ti fidi di noi
ci invii ad annunciare
la tua parola.

Ti preghiamo
per quelle anime generose
che lasciano la propria famiglia,
la propria casa
e si spingono
in terre sconosciute
per essere come te,
donare il pane...
donare te pane vivo
disceso dal cielo,
donare la propria vita
come hai fatto tu.

Signore, ti preghiamo
anche per il nostro "ricco occidente"
spesso cristiano solo di nome,
ma sempre più povero di te,
incapace di riconoscere il tuo amore,
perché amori passeggeri
attraggono sempre più...!

Aiuta, Signore
ciascuno di noi
a saper lasciare la terra
della "convenienza"
della comodità
per esserti testimone
in un ambiente
indifferente ai valori
da te proclamati.

Sostienici con il tuo spirito
per essere missionari
ogni giorno
lì dove ci chiami a vivere!

missionemissionarietàevangelizzazione

5.0/5 (1 voto)

inviato da Giuditta De Feo, inserito il 07/09/2008

RACCONTO

70. Il pozzo e la pozzanghera   1

Stefano Lovecchio

Un giorno una pozzanghera disse al pozzo vicino a sé: "Che vita insignificante la mia! Nessuno si accorge di me se non che qualche uccellino ogni tanto, per bere un po' d'acqua. Tu invece sei ben conosciuto e vengono a te da lontano, ti hanno dato persino un nome".

Il pozzo le rispose: "Cara amica mia, è vero che vengono da lontano e che mi hanno dato un nome, ma non vengono per me, vengono tutti a prendere l'acqua che la terra mi dona e se ne vanno felici per l'acqua che possono prendere. Ma a me va bene così, perché in ogni caso li vedo andar via contenti. Ma anche tu non devi lamentarti, perché è vero che non hai un nome ma quando la tua acqua è calma, riflette lo stupendo azzurro del cielo sulla terra, mentre la mia acqua non ha che buio attorno a sé. Pensaci amica mia, ciò che conta sia per me che per te è permettere all'acqua che ci viene donata di dissetare chi ne ha bisogno. Tu cara amica, disseti chi non sa più guardare il cielo".

gratuitàcondivisioneinterioritàtestimonianza

4.5/5 (2 voti)

inviato da Stefano Lovecchio, inserito il 15/04/2008

RACCONTO

71. Come spiegare la Risurrezione?

Un missionario viveva da tantissimi anni in Cina, Paese dalla cultura millenaria e profondamente religioso. Non aveva battezzato nessuno (non era lì a convertire...), ma era riuscito in qualche modo a stabilire una bellissima relazione con un vecchiettino cinese, con cui passava le ore e le giornate a chiacchierare del più e del meno, e a discutere delle cose di Dio. Era stupendo per entrambi potersi scambiare le proprie esperienze di fede, così diverse eppure così simili. Era bello poter scoprire, grazie all'altro, un altro volto di Dio, un altro colore del suo arcobaleno, un altro raggio della sua luce.

Un giorno il missionario arrivò a parlare della risurrezione... Come spiegare al suo amico il mistero della risurrezione di Gesù? Era facile raccontargli della vita di Gesù, del bene che aveva fatto, di come la gente semplice lo ricordasse proprio come un uomo buono che aveva fatto tanto bene. Ma come spiegargli la risurrezione? Provò, e riprovò, cercò esempi, metafore... ma il suo grande amico non riusciva a comprendere tale stupefacente mistero.

Finché un giorno il vecchio cinese disse al suo amico missionario: "Ascolta, da tanti giorni ti sforzi di spiegarmi quello che io non posso capire. Credo ci sia un unico modo perché io possa capire cos'è la risurrezione di Gesù: mostrami la tua risurrezione!".

risurrezioneresurrezionetestimonianzaannunciomissione

2.0/5 (1 voto)

inviato da Padre Stefano Giudici, inserito il 19/03/2008

PREGHIERA

72. Preghiera dell'Insegnante all'inizio dell'anno scolastico

Padre della Vita,
Ti prego per tutti i ragazzi e le ragazze che mi saranno affidati durante questo anno scolastico.
Sento forte l'importanza della mia responsabilità educativa, ma conosco anche i miei limiti e le mie incertezze.

Padre,
donami una passione educativa che possa plasmare il mio pensare, il mio progettare, il mio agire;
concedimi l'entusiasmo necessario per testimoniare l'amore del sapere, la gioia della collaborazione, la fiducia negli altri;
rendimi capace di accogliere, guidare e incoraggiare chi si affida a me ogni giorno;
donami la pazienza di attendere tempi educativi che non sono i miei e che tu solo conosci;
fa' che la fatica, lo scoraggiamento e l'insuccesso non permettano di chiudermi in me stessa, ma mi aprano alla ricerca di prospettive sempre più ampie.

Padre,
rendimi capace di comprendere che il mio essere un'insegnante è un grande dono.

insegnanteinsegnareeducareeducatoriscuola

inviato da Rita Cattaneo, inserito il 21/09/2007

TESTO

73. Passato, presente, futuro

Spesso ci sentiamo insoddisfatti della nostra vita, vorremmo essere qualcun altro, fare cose diverse. Pensiamo al nostro passato, ai doni che abbiamo ricevuto ma che allora abbiamo sottovalutato, ma che ora sono cambiati. Pensiamo al futuro, che nutriamo di illusioni e che vorremmo comandare noi, abbiamo paura degli eventuali cambiamenti che non ci aspetteremmo. Ma al presente, ci pensiamo?

Quando ti senti così, pensa che l'attimo che stai vivendo è un dono di Dio. Adesso, ora, oggi, lui sta pensando a te, ha bisogno di te, vuole dirti tante cose e affidarti una missione.

Se pensi al passato: ringrazia Dio per i doni che ti ha dato, prega per chi ti ha amato e per chi ti ha ferito. Non spaventarti dei tuoi sbagli, piuttosto impara da essi. Fanne uno scalino che ti porta in alto anziché che ti fa inciampare. A volte dopo uno sbaglio capisci ciò che conta veramente nella vita, e da quella Mano che ti aiuta a rialzarti nasce un rapporto diverso, che magari prima non sarebbe stato così, perché avresti avuto un cuore troppo orgogliosi di te, per fare entrare pienamente Gesù nella tua vita.

Se pensi al futuro: affidalo a Dio. Lui è lassù in cielo, e da lassù vede più lontano di quanto vedi tu quaggiù. Lui fin dall'eternità ha pensato il meglio per te. Non ti abbandona nel momento della prova.

Se pensi al presente: vivilo! è un dono. Ovunque tu sia adesso, se sei con Gesù sei sempre la persona giusta, nel posto giusto, nel momento giusto. Perché è adesso che Gesù ha bisogno di te per portare agli altri il Suo Amore. Ne ha avuto bisogno ieri e ne avrà bisogno domani, ma in particolar modo oggi.

Ieri è passato, domani non c'è ancora, oggi è qui. E' oggi che costruisci il tuo passato e prepari il tuo futuro.

"Non temete, Io sono con voi!" (Gesù).

tempopresentepassatofuturoimpegnoresponsabilitàannunciotestimonianza

4.0/5 (3 voti)

inviato da Cristina Stralla, inserito il 18/08/2007

PREGHIERA

74. Preghiera in preparazione al IV Convegno Ecclesiale di Verona

O Dio nostro Padre,
origine e fonte della vita.
Nel tuo Figlio fatto uomo
hai toccato la nostra carne
e hai sentito la nostra fragilità.
Nel tuo Figlio crocifisso e risorto
hai vinto la nostra paura
e ci hai rigenerati a una speranza viva.
Guarda con bontà i tuoi figli
che cercano e lottano,
soffrono e amano,
e accendi la speranza nel cuore del mondo.
Nel tuo grande amore,
rendici testimoni di speranza.

Cristo Gesù,
Figlio del Padre, nostro fratello.
Tu, obbediente,
hai vissuto la pienezza dell'amore.
Tu, rifiutato,
sei divenuto pietra angolare.
Tu, agnello condotto alla morte,
sei il buon pastore
che porta l'uomo stanco e ferito.
Rivolgi il tuo sguardo su di noi,
stranieri e pellegrini nel tempo.
Fa' di noi pietre scelte e preziose,
e la tua Chiesa sarà lievito di speranza nel mondo.
Nel tuo grande amore,
rendici testimoni di speranza.

Spirito Santo,
gioia del Padre, dono del Figlio.
Soffio di vita, vento di pace,
sei tu la nostra forza,
tu la sorgente di ogni speranza.
Luce che non muore,
susciti nel tempo
testimoni del Risorto.
La nostra vita sia memoria del Figlio,
i nostri linguaggi eco della sua voce,
perché mai si spenga l'inno di gioia
degli apostoli, dei martiri e dei santi,
fino al giorno in cui l'intero creato
diventerà un unico canto all'Eterno.
Nel tuo grande amore,
rendici testimoni di speranza.

speranza

inviato da Qumran2, inserito il 14/01/2007

TESTO

75. Il "Decalogo" della Domenica   2

Francesco Lambiasi

lo sono il giomo del Signore, Dio tuo. lo sono il Signore dei tuoi giorni.

1. Non avrai altri giorni uguali a me.
Non fare i giorni tutti uguali. La domenica sia per te, fratello o sorella cristiana, il giorno libero da tutto per diventare il giorno libero per Dio e per tutti.

2. Non trascorrere la domenica invano,
drogandoti di televisione, alienandoti nell'evasione, caricandoti di altra tensione.

3. Ricordati di santificare la festa,
non disertando mai l'assemblea eucaristica: la domenica è la pasqua della tua settimana, il sole l'eucaristia e il cuore è Cristo risorto.

4. Onora tu, padre, e tu, madre, il grande giomo
con i tuoi figli! Ma non imporlo mai, neanche ai minori, e non ricattarli. Contagia loro la tua gioia di andare a messa: questo vale molto più di cento prediche.

5. Non ammazzare la domenica
con il doppio lavoro, soprattutto se remunerativo: non violarla né svenderla, ma vivila "gratis et amore Dei" e dei fratelli.

6. Considera il giorno del Signore "il momento di intimità
fra Cristo e la chiesa sua sposa", come ha detto il Papa; se sei sposato o sposata, coltiva la tua intimità con il tuo coniuge.

7. Non rubare la domenica a nessuno,
né alle colf, né alle badanti, né ai tuoi dipendenti. E non fartela rubare da niente e da nessuno, né dal denaro, né dal culturismo, né dai tuoi datori di lavoro.

8. Non dire falsa testimonianza
contro il giorno del Signore. Non vergognarti di dire ai tuoi amici non credenti che non puoi andare da loro in campagna o con loro allo stadio perché non puoi rinunciare alla messa.

9. Non desiderare la domenica degli "altri",
i ricchi, i gaudenti, i bontemponi. Desidera di condividere la domenica con gli ultimi, i poveri, i malati.

10. Non andare a messa solo perché è festa,
ma fa' festa perché vai a messa.

domenica

5.0/5 (2 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 16/12/2006

PREGHIERA

76. Preghiera di un ribelle   1

Francois Gervais, Il piccolo saggio. Parole per maturare, ed. San paolo 2004

Tu non esisti, io lo so
non voglio nemmeno parlare di te.
Tu non sei che una pericolosa invenzione.
Hanno talmente ucciso e umiliato in nome tuo.
Tu non sei più reale della statua di un re.
Mi hanno insegnato a forza di punizioni tutto l'«amore» che ha ispirato le tue leggi.
E tu vorresti oggi che io creda al tuo perdono!
Se tu esistessi, mi daresti la fede, non la dittatura di una religione.
Pare che tu sia venuto per i poveri che non hanno un tetto.
Tuttavia di fronte alle porte chiuse della tua Chiesa, io tremo terribilmente e il mio cuore sanguina di freddo.
Anche sul marciapiede, la mia presenza scandalizza.
Io non sono forse degno di te né del tuo calore.
Allora, perché affermare che tu accogli anzitutto il peccatore?
Se tu esistessi, accetteresti le mie debolezze e verresti a saziare la mia fame di tenerezza.
Sono molti che mi parlano del tuo amore, ma quando tendo loro la mano, cambiano strada.
Hanno paura di amarmi per rinnegarti facilmente?
Io non chiedo loro l'abbondanza del loro granaio.
Ho semplicemente bisogno di un po' di speranza.
Per tutta la vita, ho detestato il tuo silenzio.
Ed ecco che, questa sera, mi sorprendo a pregarti come se non sapessi più...
Non sapessi più resisterti.

preghierarapporto con Dioricerca di Diopovertàsolidarietàtestimonianza

inviato da Simona Pirolli, inserito il 29/10/2006

PREGHIERA

77. Non ho lasciato la speranza   1

Rabindranath Tagore

O Grande Re, non ho lasciato
la speranza della tua grazia:
ho con me tanta viltà,
tante vergogne, eppure
non ho lasciato la speranza.

Nessuno sa come la tua provvidenza
segretamente tesse una rete magica
nascosta agli occhi di tutti.

Al tempo da te fissato,
improvvisamente, chi sa dove,
arriva l'impossibile, manifestandosi
nella sua stessa luce,
sempre aspettato,
sempre in vesti di possibile!
Tu sei il testimone interiore.

In questo timido paese;
all'insaputa di tutti,
di cuore in cuore,
di casa in casa,
la tua virtù misteriosa
vigila e lavora
notte e giorno.

O Gran Re, non ho lasciato la speranza!

speranzafiduciaprovvidenzafede

4.5/5 (2 voti)

inviato da Stefania Raspo, inserito il 26/02/2006

PREGHIERA

78. Signore, fammi incontrare qualcuno da amare   1

M. Antonietta La Barbera

Signore quando vado ad incontrare
una persona importante mi preparo,
mi vesto elegante.

Fa' che tutte le volte che incontro qualcuno
io abbia la consapevolezza di incontrare te.

Signore, quando mi sento solo e depresso
donami la forza di andare incontro a qualcuno
che è più scoraggiato di me.

Quando ho voglia di rinchiudermi nel mio io,
di tagliare i ponti con tutti,
perché "tanto non c'è niente da fare",
donami la forza di voler ricominciare,
di donare a tutti un sorriso.

Quando nessuno mi cerca,
donami l'entusiasmo di cercare qualcuno
che si sente solo e abbandonato.

Quando sono stato tradito da un amico
e ho paura di soffrire ancora,
ricorda al mio cuore quante volte ti ho tradito,
quante volte mi sono allontanato
e quale tenerezza tu mi hai donato
ogni volta che ho riconosciuto di aver sbagliato strada.

Quando ritengo di saper bastare a me stesso
e di non aver bisogno di nulla e di nessuno,
Signore fammi comprendere che senza di te
io non posso far nulla e che invece in te,
e solo in Te, io posso tutto.

Quando gli altri mi sembrano lontani,
fa' che io sappia farmi per loro prossimo;
quando gli altri sono tristi fa' che io sappia donare la tua gioia;
quando gli altri mi raccontano solo male e ingiustizie
e mi mettono nel cuore e nella mente pensieri di violenza e di morte,
Tu Signore fammi essere strumento della tua pace.

Fa' o Signore che io abbia l'entusiasmo di creare occasioni di festa,
spazi di incontri veri e creativi,
luoghi in cui ciascuno sappia riconoscere l'altro,
ritrovare se stesso e sperimentare il bisogno di te,
il desiderio di risentire la tua parola che salva, che fa rinascere,
la tua parola che soffia nel cuore,
il tuo Santo Spirito e che fa nuove tutte le cose

testimonianzaaperturaottimismopositivitàmissioneimpegno

5.0/5 (2 voti)

inviato da Rita Pistoia, inserito il 07/02/2006

PREGHIERA

79. Bagno di luce

Anna Marinelli

Signore, sono una piccola candela
accesa dal tuo soffio d'amore:
Fa' che io sia sempre luce
per chi è nelle tenebre,
fa' che il vento delle cose del mondo
non si abbatta mai sulla mia piccola fiammella.

Signore, ch'io viva
per poterti dare gloria,
per essere la tua messaggera di luce.

Fa', che io non mi risparmi mai,
quando mi si chiede di donare
nel tuo nome,
per essere una voce che canti la tua lode,
un segnale di luce per chi è lontano
dal tuo regno santo.

Donami la capacità di evangelizzare
i fratelli che ti ignorano,
che ignorano la dolcezza del tuo amore,
la stessa tua capacità di attendere
che anche l'ultimo agnello smarrito
torni all'ovile, che anche l'ultimo uomo
dell'ultima terra abitata
possa conoscere la dolcezza
del tuo nome santo.

Che tutti gli invitati alle nozze
non disertino il banchetto,
dove tu, Signore, ti fai pane, vino,
carne e sangue
in virtù del tuo amore senza tramonto.

Giorno della Candelora 1991

lucetestimonianzacandeloramissione

4.7/5 (3 voti)

inviato da Anna Marinelli, inserito il 07/02/2006

ESPERIENZA

80. Anche da un letto di morte si può essere testimoni

Fiorenzo

Sono nato in una famiglia molto praticante, ma a volte avendo un tesoro in casa non ce ne rendiamo conto!

Ho passato tutti i miei anni (34) in una routine classica con qualche impegno in parrocchia, ma via via sempre meno impegnato fino all'indifferenza più completa; mi sono perso nel burrone dell'errore; credevo di farcela da solo... sbagliavo... avevo messo da parte Dio! Cominciavo a far della bestemmia la mia quotidianità... poi un giorno un signore di una certa età, malato da anni e uomo di profonda preghiera si aggrava e arriva a mettersi a letto da dove non si rialzerà più! Sono venuto a sapere del suo aggravarsi alle 23 di un giovedì come un altro... da quel suo letto di morte ha saputo trasmettermi ciò che nessuno mai prima era riuscito con le parole, la sua fede, la sua preghiera, il suo ringraziare mi hanno convertito! Da quel giorno la vita in Cristo è rinata, ora non passa giorno che non desideri pregare e ringraziare Dio di essere un suo figlio!

Quell'uomo, il 2 aprile scorso, mentre io ero a mangiare una pizza con amici è morto, il suo fisico è morto, ma la sua anima è sempre qui accanto a me e a noi; quell'uomo si chiama Giovanni Paolo II.

Giovanni Paolo IIconversione

inviato da Fiorenzo Rosa, inserito il 05/02/2006

ESPERIENZA

81. E Rachele piange i suoi figli che non ci sono più (Ger 31,15)

Testimonianza di Rachele, una donna delle montagne boliviane

«Avevo quattro figli e coltivavo, con mio marito Pepe, i nostri campi a mais e fagioli. A causa del cattivo raccolto, determinato da semi transgenici, che una multinazionale aveva dato a lui e ad altri contadini per sperimentare le rese, e a causa della impossibilità di restituire i prestiti che gli avevano fatto gli anni precedenti, Pepe si suicidò. Io, che non avevo diritto a ereditare il campo, andai bracciante da mio cognato cui spettò il campo.

Il primo anno di vedovanza il mio figlio più piccolo, che aveva solo pochi mesi, morì di diarrea. Qualche mese dopo morì la mia figlia maggiore, e non si è mai capito di quale malattia, oppure se di sfinimento, dato che lavorava come me nei campi ed aveva solo otto anni. Fu poi la volta del mio secondogenito che prese il morbillo e non aveva nessuna difesa immunitaria, almeno così dissero al dispensario.

Quell'anno si presentò Compadre Paco che tutti conoscevamo molto bene per la sua ricchezza fatta commerciando coca. Mi offrì di andare in montagna a coltivare coca, mi avrebbe regalato lui un campo, e così il mio figlio superstite ed io avremmo potuto sopravvivere. Lo guardai dritto negli occhi e gli dissi un secco no».

Nella sala della conferenza, che si svolgeva in una città del Nord del mondo, e dove le parole di Rachele erano state ascoltate in un silenzio assoluto, una signora, visibilmente sconvolta, si alzò e quasi urlò: «Ma che madre sei? Perché non ci sei andata?».

Rachele, senza avere neanche la forza di sollevare lo sguardo, continuando a contorcere il manico della sua borsa di pezza, rispose semplicemente: «Perché sarebbe morto tuo figlio!».

globalizzazionedrogapovertàingiustizia

5.0/5 (1 voto)

inviato da Maddalena Rotolo, inserito il 05/02/2006

TESTO

82. Madre Teresa, sorriso di Dio

Gianni Fanzolato

Mistero affascinante di Dio è l'uomo che cammina sulla terra:
Amore, grazia, stupore, gioia sussultano, odio e peccato fremono
Dentro, in una eterna lotta tra il sorriso e una smorfia fatale.
Raggio di Dio, arcobaleno fra cielo e terra, riflesso dell'amore vero,
Esile e curva, bianco sari rugoso, come un fiore spremuto, Madre
Teresa è icona radiosa e sorriso splendido dell'Autore stesso della gioa.
Epifania del volto misericordioso di un Dio che si è chinato a lavare i piedi,
Ricama con quelle mani esili e i suoi piedi nudi, gesti che restano nel tempo:
Estingue la sete degli intoccabili, la fame degli ultimi, la solitudine dei poveri.
Sfiora con la sua carezza delicata e stringe al cuore quei bimbi abbandonati,
Apre la sua anima inondata di luce a chi si sente ingoiato dalle tenebre,
Semina con ampi gesti carità e adorazione, vita con gli esclusi e intimità con Dio.
Ogni uomo che incontra, ogni bimbo che abbraccia, diventano preziosi ai suoi occhi:
Riflettono per lei la bellezza del creatore, la dignità di chi da sempre è stato sognato
Regale dono prezioso del padre, che sprizza gioia e semina parole di Vita.
Imita e ricalca le orme che il Maestro ha lasciato nei deserti di questo mondo arido,
Solleva in alto le ostie del dolore, i calici ricolmi di disperati, i cristi da noi sacrificati;
Offre sull'altare del mondo l'umanità sofferta e redenta dal sangue dell'Agnello.
Dona un sorriso, asciuga una lacrima, apre la sua casa al disperato, dà speranza;
Intorno a lei si respira aria di cielo e anche nei posti più nauseanti, esala il profumo
Di chi immersa nella Bellezza, catturata dalla Grazia, semina germogli di luce soave.
In tutti hai lasciato una nostalgia di amare, un anelito di preghiera, una grande pace,
Ostia consacrata di Cristo, riflesso dell'Amore, sorriso radioso della gioia di Dio.

madre Teresasantitàtestimonianzacaritàamoresolidarietà

1.5/5 (2 voti)

inviato da P. Gianni Fanzolato, inserito il 05/01/2006

PREGHIERA

83. Avanzo sulla mia strada

San Patrizio

Avanzo sulla mia strada
con la forza di Dio come unico appoggio
con la potenza di Dio per proteggermi
con la saggezza di Dio per orientarmi,
l'occhio di Dio per guidarmi,
l'orecchio di Dio, testimone del mio parlare.
Cristo davanti a me, dietro a me,
Cristo in me e ai miei fianchi, Cristo attorno e dappertutto,
Cristo alla mia sinistra e Cristo alla mia destra,
Cristo con me al mattino e con me alla sera,
Cristo in ogni cuore che penserà a me,
Cristo in ogni sguardo che si poserà su di me,
Cristo in ogni orecchio che mi ascolterà.

rapporto con Diointeriorità

inviato da Stefania Raspo, inserito il 23/09/2005

TESTO

84. Le beatitudini

Primo Mazzolari

...oggi leggo le beatitudini... leggo, non predico. Le beatitudini non si predicano: non sono per gli altri. Nessuno può darle a parole. Se le predico, tutti notano che io ne sono fuori. Cristo no, lui solo parla dal di dentro di ogni beatitudine: lui povero, mite, pacifico, misericordioso, lui il percosso, il morente... Che non si possano predicare l'ho capito bene in un lontano Ognissanti, quando mi fu imposto dietro minaccia: Tu prete oggi non predicherai... E quel giorno il prete ha letto soltanto: ma nel leggere egli piangeva e gli altri piangevano. Le parole che hanno la virtù di far piangere, o di gioia o di vergogna, non si predicano...

beatitudinipredicaretestimonianza

inviato da Luca Peyron, inserito il 21/06/2005

PREGHIERA

85. Preghiera per l'Ascensione

La tua ascensione al cielo, Signore,
mi colma di gioia perché è finito per me
il tempo di stare a guardare ciò che fai
e comincia il tempo del mio impegno.
Ciò che mi hai affidato,
rompe il guscio del mio individualismo
e del mio stare a guardare
facendomi sentire responsabile
in prima persona della salvezza del mondo.
A me, Signore, hai affidato il tuo Vangelo,
perché lo annunciassi su tutte le strade del mondo.
Dammi la forza della fede,
come ebbero i tuoi primi apostoli,
così che non mi vinca il timore,
non mi fermino le difficoltà,
non mi avvilisca l'incomprensione,
ma sempre e dovunque, io sia tua lieta notizia,
rivelatore del tuo amore,
come lo sono i martiri e i santi
nella storia di tutti i popoli del mondo.

ascensioneresponsabilitàimpegnotestimonianza

inviato da Giovanni Vacca, inserito il 19/06/2005

PREGHIERA

86. Preghiera per le vocazioni   1

Giovanni Paolo II, Messaggio Giornata di preghiera per le vocazioni 2005

Gesù, Figlio di Dio,
in cui dimora la pienezza della divinità,
Tu chiami tutti battezzati "a prendere il largo",
percorrendo la via della santità.

Suscita nel cuore dei giovani il desiderio
di essere nel mondo di oggi
testimoni della potenza del tuo amore.

Riempili con il tuo Spirito di fortezza e di prudenza
perché siano capaci di scoprire la piena verità
di sé e della propria vocazione.

Salvatore nostro,
mandato dal Padre per rivelarne l'amore misericordioso,
fa' alla tua Chiesa il dono
di giovani pronti a prendere il largo,
per essere tra i fratelli manifestazione
della tua presenza che rinnova e salva.

Vergine Santa, Madre del Redentore,
guida sicura nel cammino verso Dio e il prossimo,
Tu che hai conservato le sue parole nell'intimo del cuore,
sostieni con la tua materna intercessione
le famiglie e le comunità ecclesiali,
affinché aiutino gli adolescenti e i giovani
a rispondere generosamente alla chiamata del Signore.
Amen.

vocazionivocazione

5.0/5 (1 voto)

inviato da Anna Barbi, inserito il 19/06/2005

ESPERIENZA

87. Il miracolo della testimonianza

Fra Angelo De Padova

Sono un giovane cappellano dell'ospedale di Galatina (Le), voglio raccontarvi un fatto accaduto nel reparto di chirurgia poco tempo fa. Era ricoverato un giovane, battezzato ma non praticante, aveva dimenticato tutte le preghiere. Ogni giorno passavo a salutarlo, ma lui rimaneva indifferente al mio saluto; dopo una decina di giorni circa, mi chiede di confessarsi. Io dentro di me dicevo: "Son riuscito con la mia costanza, la mia semplicità e dolcezza, a fargli accostare a Gesù" e mi sentivo già orgoglioso di questo fatto miracoloso. Ma durante la confessione mi dice: "Stanotte ho capito che il Signore esiste davvero. Ho visto che quel vecchietto che tutti i giorni si faceva la comunione, con tutti i dolori che aveva e l'impossibilità quasi a muoversi, si è alzato dal letto ed è andato a rimboccare le coperte di un'ammalato che era accanto al mio letto".
Tutti siamo testimoni della carità di Cristo.

testimonianzasolidarietàcaritàamore

inserito il 19/06/2005

PREGHIERA

88. È Pasqua   1

Antonio Merico, Vangelo e vita. Preghiere dell'anno liturgico "C", Elledici, Leumann 2004, p. 49

Gesù è veramente risorto!
Anche noi siamo accorsi al sepolcro.
Anche noi siamo andati oltre la pietra.
Anche noi abbiamo visto!
Siamo chiamati a fare il passo decisivo della fede.
La risurrezione di Gesù
ci invita ad uscire dalla nostra incredulità,
a scegliere con convinzione e fiducia la via del cielo.

È Pasqua!
È il giorno della vita che più non muore,
della gioia che non ha mai fine.
È Pasqua!
È il tempo del credente che esce allo scoperto,
che testimonia la sua speranza,
che si fortifica nelle difficoltà,
che annuncia la vita nuova in Cristo risorto.

È Pasqua!
Nella Chiesa, per la Chiesa, con la Chiesa
che annuncia speranza là dove regna la disperazione,
che annuncia una forza là dove si subisce la violenza,
che annuncia il riscatto là dove vige la schiavitù.

È Pasqua!
Cristo è veramente risorto, per sempre, per tutti!
La sua risurrezione è speranza, certezza.
Diventiamo noi stessi testimoni per gli altri.
Curiamo le ferite dei nostri fratelli.

È Pasqua!

pasquarisurrezioneresurrezione

5.0/5 (1 voto)

inviato da Alessandro Bianco, inserito il 05/03/2005

PREGHIERA

89. Effonda ovunque il tuo profumo   1

John Henry Newman

Gesù, aiutami a diffondere ovunque
il tuo profumo, ovunque io passi.
Inonda la mia anima del tuo Spirito
e della tua vita.
Invadimi completamente e
fatti maestro di tutto il mio essere
perché la mia vita
sia un'emanazione della tua.

Illumina servendoti di me
e prendi possesso di me a tal punto
che ogni persona che accosto
possa sentire la tua presenza in me.
Guardandomi, non sia io a essere visto,
ma tu in me.

Rimani in me.
Allora risplenderò del tuo splendore
e potrò fare da luce per gli altri.
Ma questa luce avrà la sua sorgente
unicamente in te, Gesù,
e non ne verrà da me
neppure il più piccolo raggio:
sarai tu a illuminare gli altri
servendoti di me.

Suggeriscimi la lode che più ti è gradita,
che illumini gli altri attorno a me:
io non predichi a parole
ma con l'esempio,
attraverso lo slancio delle mie azioni,
con lo sfolgorare visibile dell'amore
che il mio cuore riceve da te.
Amen.

evangelizzazionemissioneesempiotestimonianza

5.0/5 (2 voti)

inviato da Wanda, inserito il 05/12/2004

TESTO

90. Anche tu   1

Anche tu sei una voce, un riflesso;
anche tu sei il "precursore"
di Colui che viene.
Egli vuole raggiungere ogni uomo
anche attraverso la tua vita,
vuole seguire le tracce
e vuole cogliere le occasioni
che tu sei disposto ad offrirgli.
Lasciati sedurre da Lui,
restagli accanto,
esci allo scoperto e permetti
alla luce di avvolgerti
e di entrare fin nelle fibre
più nascoste del tuo cuore.
Allora tutto parlerà in te
e Gesù ne sarà felice.
Te ne accorgerai
perché sarai felice anche tu!

rapporto con Dioavventotestimonianza

inviato da Daniela Rizzello, inserito il 05/12/2004

PREGHIERA

91. Signore, insegnami a scommettere la mia vita   1

Signore
io vorrei essere di quelli
che rischiano la loro vita
che donano la loro vita.
A che serve la vita, se non per donarla?
Signore
tu che sei nato fra i disagi di un viaggio
tu che sei morto come un malfattore
liberami dal mio egoismo
e dal mio quieto vivere.
Affinché segnato dal segno della Crose
io non abbia paura della vita di sacrificio.
Rendimi disponibile per la bella avventura
alla quale tu mi chiami.
Devo impegnare la mia vita, Gesù,
sulla tua parola.
Devo mettere in gioco la mia vita, Gesù
sul tuo Amore.
Gli altri possono essere ben saggi,
tu mi hai detto di essere folle.
Gli altri credono all'ordine,
tu mi hai detto di credere all'Amore.
Gli altri pensano a risparmiarsi,
tu mi hai detto di dare.
Gli altri si sistemano,
tu mi hai detto di camminare
e di essere pronto.
Alla gioia e alla sofferenza,
alle vittorie e alle sconfitte,
di non mettere la fiducia in me, ma in te,
di giocare il gioco cristiano
senza preoccuparmi delle conseguenze.
Ed infine di rischiare la mia vita,
contando sul tuo Amore.

vocazioneimpegnoresponsabilitàsequelatestimonianzaessere cristiani

inviato da Lavinia Olliveri, inserito il 03/12/2004

TESTO

92. Amatevi gli uni gli altri

San Girolamo, Comm. In Gal. II, 3, 6.

San Girolamo narra che ad Efeso i cristiani portavano spesso il vecchio San Giovanni Evangelista, che non poteva andare da solo, alle riunioni dei discepoli, e che diceva loro costantemente "Figlioli, amatevi gli uni gli altri". Di fronte a tanta insistenza, gli domandarono perché diceva sempre lo stesso, e San Giovanni rispose: "Perché il Maestro lo faceva. È il comandamento del Signore, e se si compie, esso solo basta".

caritàamorecomunitàtestimonianza

inviato da PLB, inserito il 06/11/2004

PREGHIERA

93. Preghiera per la parrocchia

Mons. Giuseppe Verucchi

Signore, ti ringraziamo per i doni che ci hai fatto per mezzo della vita e della missione della parrocchia.
Nella comunità abbiamo ricevuto, tante volte l'Eucaristia, la Parola, il dono dello Spirito e il perdono dei peccati!
Qui siamo stati educati nella vita di fede, abbiamo maturato la capacità di amare, siamo stati aiutati a vivere la nostra vocazione.
Dona, o Signore, alla nostra parrocchia la grazia di rinnovarsi per svolgere, anche oggi, la sua missione nella fedeltà a te e all'uomo.
O Maria, guidaci ad essere assidui all'ascolto della Parola, perseveranti nella preghiera, uniti nell'assemblea eucaristica, ferventi nella comunione e nella carità verso il prossimo, gioiosi testimoni di Cristo nel mondo e coraggiosi annunciatori dei valori del Vangelo.
Benedici, o Madre, tutte le parrocchie del mondo, perché continuino ad essere fuochi d'amore, fari di luce, comunità di vita, sorgenti di comunione e di speranza.
Amen.

parrocchiacomunitàchiesa

inviato da Davide Benazzi, inserito il 10/08/2004

TESTO

94. Tu appartieni al Signore   1

Rendine grazie al Signore! Offri a Gesù la tua mente e la tua intelligenza; chiedigli che le riempia con i suoi pensieri. Chiedigli perdono per non averla saputa usare come Lui desiderava.

Offri i tuoi occhi al Signore, chiedi perdono per i peccati commessi con gli occhi e supplicalo perché ti aiuti a guardare con i suoi occhi.

Le hai ricevute per ascoltare. Pensa alle volte che non le hai usate bene, perché quello che hai ascoltato ti può avere allontanato da Dio; chiedigli perdono e offrigliele, perché ti conceda la grazia di poterlo ascoltare in ogni momento della tua vita.

Renditi conto del fatto che puoi parlare e che questo è un dono di Dio. Chiedi perdono a Gesù per tutte le volte che hai usato la bocca per dire parole cattive, per condannare, per giudicare e chiedigli di riempire la tua bocca di parole di lode, di ringraziamento e di bontà.

Non dorme mai. Straordinario regalo di Dio. E' il motore che dà impulso alla tua vita. E' possibile che ci siano racchiusi desideri negativi. Chiedi a Gesù di avere misericordia di te e che ti aiuti. Affidagli il tuo cuore perché lui ne faccia uno strumento di lode per la sua gloria.

Dio te le ha date perché, anche attraverso di esse, tu possa manifestare la sua gloria in tutto ciò che fai. Non sempre hai saputo usarle... però, ora... hai capito e allora stendi le tue mani davanti a te, benedicile e chiedi al Signore che possano essere strumento di benedizione. Ed usale per fare il bene.

Tu sei la sua casa! E' la più bella dimora di Dio. Gli uomini si costruiscono case e le abitano, ma lui desidera vivere in te. Anche per questo ti ha fatto a sua immagine e somiglianza, tu sei il suo capolavoro!

Invitalo, allora, a prendere pieno possesso della sua dimora in te, perché ne faccia il suo Tempio Santo secondo il suo piano d'amore. Affidati veramente al Signore; ripeti più volte il nome di Gesù, sarà Lui a trionfare sulla tua mente e sul tuo cuore. Gesù vincerà le tue inclinazioni negative perché è il tuo Salvatore.

affidamentorapporto con Diotestimonianzaimpegnoresponsabilità

inviato da Daniela Rizzello, inserito il 29/07/2004

TESTO

95. Risorgerò nel mio popolo

Oscar Arnulfo Romero

Spesso hanno minacciato di uccidermi. Come cristiano devo dire che non credo nella morte senza resurrezione: se mi uccidono, risorgerò nel popolo salvadoregno. Lo dico senza superbia, con la più grande umiltà. In quanto pastore ho l'obbligo, per divina disposizione, di dare la mia vita per coloro che amo ossia per tutti i salvadoregni, anche per coloro che potrebbero assassinarmi. Se le minacce giungessero a compimento, fin d'ora offro a Dio il mio sangue per la redenzione del Salvador.

Il martirio è una grazia di Dio che non credo di meritare. Ma se Dio accetta il sacrificio della mia vita, il mio sangue sia seme di libertà e segno che la speranza sarà presto realtà. La mia morte, se Dio l'accetta, sia per la libertà del mio popolo e sia una testimonianza di speranza per il futuro.

Può dire anche, se mi uccideranno che perdono e benedico quelli che lo faranno. Dio voglia che si convincano di perdere il loro tempo.

Morirà un vescovo, ma la Chiesa di Dio, ossia il popolo, non perirà mai.

sacrificiooffertamortemartiriofederisurrezioneresurrezione

inviato da Massimo Di Lullo, inserito il 29/07/2004

PREGHIERA

96. Sto qui (preghiera davanti a Gesù nell'Eucaristia)   1

Benito Rugolino

Signore Gesù, amore dell'anima mia,
sto qui davanti a te
per la confidenza che mi dai,
per l'amore che ti voglio.

Sto qui davanti a te,
come lampada che arde e illumina;
incenso che brucia e si espande
in valanghe di profumo;
piccolo fiore che esulta
in splendore di bellezza
per la tua gloria.

Sto qui, sentinella sui baluardi
per vegliare sulla sicurezza dei tuoi fratelli;
profeta muto e impotente
per gridare alla città degli uomini
la tua amorosa misericordia;
garante senza valore
del prezzo che hai pagato
per il loro riscatto.

Sono qui, testimone davanti a te,
con le braccia protese e le mani aperte,
per i malati nel corpo,
per gli smarriti nella mente,
i feriti nei sentimenti,
gli uccisi nel cuore,
gli spenti nell'anima,
i morti nello spirito.

Sono qui, anfora di lacrime
per i bambini violati,
per i grandi occhi
e i larghi ventri dei denutriti;
cesto di dolore per le donne
private dei figli,
per i padri umiliati dalla disoccupazione,
per i giovani traditi nelle loro attese.

Sto qui davanti a te,
nel silenzio vivificante,
nella speranza rassicurante.

Senza condizioni
mi abbandono al tuo amore
e aspetto l'incontro con te,
quando ti potrò vedere faccia a faccia,
così come sei,
e sarà paradiso per sempre.

Eucaristiaadorazionepreghieraofferta

5.0/5 (1 voto)

inviato da Benedettine Ghiffa, inserito il 29/07/2004

TESTO

97. La carità cuore di Dio

Paolo VI

Se il cuore non è pervaso di questo amore superiore, ch'è la carità, come la nostra vita ne potrà dare testimonianza esteriore, concreta e sociale? E nel semplice tentativo di sperimentare se il nostro cuore sia abile e pronto ad «amare il prossimo», scopriremo quanto sia logico, quanto sia necessario che l'amore verso il prossimo trovi il suo fondamento, la sua sorgente, la sua suprema ragion d'essere nell'amore di Dio: di Dio a noi, e di noi a Dio. Chi priva l'amore sociale della sua motivazione religiosa, evangelica, espone l'amore sociale a facile stanchezza, a rinascente opportunismo ed egoismo, quando non sia a degenerazione violenta e passionale. È questo il nostro primo fondamento: la religione, che ci unisce a Dio, rende possibile, urgente, perseverante e fecondo l'amore verso gli uomini, che in molti, moltissimi casi sembrano immeritevoli di tale amore, se questo non è alimentato dall'amore di Dio.

caritàamoreprossimorapporto con Dio

inviato da Luca Peyron, inserito il 28/07/2004

PREGHIERA

98. Vento del suo Spirito

Pedro Casaldaliga

Vento del Suo Spirito che soffi dove vuole, libero e liberatore,
vincitore della legge, del peccato e della morte... Vieni!

Vento del Suo Spirito che alloggiasti
nel ventre e nel cuore di una cittadina di Nazareth... Vieni!

Vento del Suo Spirito che ti impadronisti di Gesù
per inviarlo ad annunciare una buona notizia ai poveri
e la libertà ai prigionieri... Vieni!

Vento del Suo Spirito che ti portasti via nella Pentecoste
i pregiudizi, gli interessi e la paura degli Apostoli
e spalancasti le porte del cenacolo
perché la comunità dei seguaci di Gesù
fosse sempre aperta al mondo, libera nella sua parola
coerente nella sua testimonianza
e invincibile nella sua speranza... Vieni!

Vento del Suo Spirito che ti porti via sempre le nuove paure della Chiesa
e bruci in essa ogni potere che non sia servizio fraterno
e la purifichi con la povertà e con il martirio... Vieni!

Vento del Suo Spirito che riduci in cenere la prepotenza, l'ipocrisia e il lucro
e alimenti le fiamme della Giustizia e della Liberazione
e che sei l'anima del Regno... Vieni!

Vieni o Spirito perché siamo tutti vento nel tuo Vento,
vento del tuo Vento,
dunque eternamente fratelli.

Spirito SantoPentecoste

inviato da Massimo Di Lullo, inserito il 22/12/2003

RACCONTO

99. L'esempio

Una volta una mamma, preoccupata per la figlia che aveva preso la brutta abitudine di abbuffarsi di dolci, si recò da Gandhi.

Lo scongiurò: "Per favore, Mahatma, parla tu con mia figlia in modo da persuaderla a smettere con questo vizio. Accetti?". Gandhi rimase un attimo in silenzio, un po' imbarazzato, poi concluse: "Riporta qui tua figlia fra tre settimane, e allora parlerò con lei, non prima". La donna se ne andò perplessa, ma senza replicare.

Tornò, come le era stato proposto, tre settimane dopo, rimorchiandosi dietro la figlia, golosa, insaziabile. Stavolta Gandhi prese in disparte la ragazza e le parlò dolcemente, con parole semplici e assai persuasive. Le prospettò gli effetti dannosi che possono causare i troppi dolci. Quindi le raccomandò una maggiore sobrietà.

La madre, allora, dopo averlo ringraziato, nell'accomiatarsi, gli domandò: "Toglimi una curiosità, Mahatma... Mi piacerebbe sapere perché non hai detto queste cose a mia figlia tre settimane fa".

"Tre settimane fa" rispose tranquillamente Gandhi, "il vizio di mangiare i dolci l'avevo anch'io!".

Solo l'esempio permette di parlare, solo chi è può colpire a tal punto da poter essere ascoltato.

esempioeducareeducazionetestimonianza

inviato da Cecilia Leone, inserito il 18/10/2003

PREGHIERA

100. Preghiera di affidamento a Maria della chiesa in Europa   1

Giovanni Paolo II, dall'esortazione Apostolica Ecclesia in Europa

Maria, Madre della speranza,
cammina con noi!
Insegnaci a proclamare il Dio vivente;
aiutaci a testimoniare Gesù, l'unico Salvatore;
rendici servizievoli verso il prossimo,
accoglienti verso i bisognosi,
operatori di giustizia,
costruttori appassionati
di un mondo più giusto;
intercedi per noi che operiamo nella storia
certi che il disegno del Padre si compirà.
Aurora di un mondo nuovo,
mostrati Madre della speranza e veglia su di noi!
Veglia sulla Chiesa in Europa:
sia essa trasparente al Vangelo;
sia autentico luogo di comunione;
viva la sua missione
di annunciare, celebrare e servire
il Vangelo della speranza
per la pace e la gioia di tutti.
Regina della pace
Proteggi l'umanità del terzo millennio!
Veglia su tutti i cristiani:
proseguano fiduciosi sulla via dell'unità,
quale fermento
per la concordia del Continente.
Veglia sui giovani,
speranza del futuro,
rispondano generosamente
alla chiamata di Gesù.
Veglia sui responsabili delle nazioni:
si impegnino a costruire una casa comune,
nella quale siano rispettati
la dignità e i diritti di ciascuno.
Maria, donaci Gesù!
Fa' che lo seguiamo e lo amiamo!
Lui è la speranza della Chiesa,
dell'Europa e dell'umanità.
Lui vive con noi, in mezzo a noi,
nella sua Chiesa.
Con Te diciamo
«Vieni, Signore Gesù» (Ap 22, 20):
Che la speranza della gloria
infusa da Lui nei nostri cuori
porti frutti di giustizia e di pace!

chiesaEuropaMariasperanza

3.0/5 (2 voti)

inviato da Anna Barbi, inserito il 12/08/2003

RACCONTO

101. Il significato della vita   5

Bruno Ferrero, Solo il vento lo sa

Un professore concluse la sua lezione con le parole di rito: "Ci sono domande?".
Uno studente gli chiese: "Professore, qual è il significato della vita?".
Qualcuno, tra i presenti che si apprestavano a uscire, rise. Il professore guardò a lungo lo studente, chiedendo con lo sguardo se era una domanda seria. Comprese che lo era. "Le risponderò" gli disse. Estrasse il portafoglio dalla tasca dei pantaloni, ne tirò fuori uno specchietto rotondo, non più grande di una moneta. Poi disse: "Ero bambino durante la guerra. Un giorno, sulla strada, vidi uno specchio andato in frantumi. Ne conservai il frammento più grande. Eccolo. Cominciai a giocarci e mi lasciai incantare dalla possibilità di dirigere la luce riflessa negli angoli bui dove il sole non brillava mai: buche profonde, crepacci, ripostigli. Conservai il piccolo specchio. Diventando uomo finii per capire che non era soltanto il gioco di un bambino, ma la metafora di quello che avrei potuto fare nella vita. Anch'io sono il frammento di uno specchio che non conosco nella sua interezza. Con quello che ho, però, posso mandare la luce, la verità, la comprensione, la conoscenza, la bontà, la tenerezza nei bui recessi del cuore degli uomini e cambiare qualcosa in qualcuno. Forse altre persone vedranno e faranno altrettanto. In questo per me sta il significato della vita".

senso della vitatestimonianzamissioneimpegnoresponsabilitàesempio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Claudio Galeazzi, inserito il 01/04/2003

PREGHIERA

102. Tu attraverso me

Averardo Dini

All'angolo della strada c'è qualcuno, o Signore
che aspetta te che sei la vita.
Intorno alla tavola della famiglia c'è qualcuno
che aspetta te che sei l'amore.
Sul banco della scuola c'è qualcuno
che aspetta te che sei la verità.
Nella fabbrica c'è qualcuno
che aspetta te che sei la giustizia.
Nell'ufficio c'è qualcuno
che aspetta te che sei la porta.
Nelle miniere c'è qualcuno
che aspetta te che sei la luce.
Ma tu o Signore
puoi essere ovunque presente attraverso me.
Conducimi su tutte le strade dell'uomo
a seminare il tuo messaggio.
Fammi capire che devo essere presente,
non soltanto per vivere accanto ai poveri
quanto per essere povero,
non soltanto per evangelizzare
quanto per essere evangelizato
perché sei tu che attraverso me,
devi andare avanti
e io devo restare nell'ombra.
Amen.

essere cristianitestimonianzaimpegnomissioneresponsabilità

inviato da Andrea Athanassiadis, inserito il 01/04/2003

TESTO

103. Tu puoi...   1

Canto brasiliano

Dio solo può dare la fede,
tu, però, puoi dare la tua testimonianza;
Dio solo può dare la speranza,
tu, però, puoi infondere fiducia nei tuoi fratelli;
Dio solo può dare l'amore,
tu, però, puoi insegnare all'altro ad amare;
Dio solo può dare la pace,
tu, però, puoi seminare l'unione;
Dio solo può dare la forza,
tu, però, puoi dar sostegno ad uno scoraggiato;
Dio solo è la via,
tu, però, puoi indicarla agli altri;
Dio solo è la luce,
tu, però, puoi farla brillare agli occhi di tutti;
Dio solo è la vita,
tu, però, puoi far rinascere negli altri il desiderio di vivere;
Dio solo può fare ciò che appare impossibile,
tu, però, potrai fare il possibile;
Dio solo basta a se stesso,
egli, però, preferisce contare su di te.

testimonianzasperanzafede

3.0/5 (1 voto)

inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 18/01/2003

PREGHIERA

104. Allegria

Rivista Il Cenacolo n. 6-2002

Sii benedetto, Signore, per la gioia che mi doni
gioia più grande di tutte le gioie:
la gioia della salvezza che hai offerto,
la gioia della risurrezione che promette futuro,
la gioia del Vangelo che è messaggio di vita,
la gioia della tua parola, Signore,
più ricca di tutti i tesori,
più splendente di tutti gli onori.

Grande è la mia allegria, o Signore,
perché tu mi ami.
Fa' crescere in me, Signore,
la gioia di offrire e la gioia di perdonare,
la gioia di servire e la gioia di condividere,
la gioia di credere e la gioia di sperare.

Grande è la mia allegria, o Signore,
perché tu mi ami.
Il tuo sole entri nella mia casa
e la tua gioia illumini il mio volto.
Perdona le mie arie accigliate,
i miei sorrisi stereotipati,
le mie debolezze e i miei scoraggiamenti.
Perdona se dimentico l'immensa felicità di vivere.

Grande è la mia allegria, o Signore,
perché tu mi ami.
Aiutami a scoprire la faccia luminosa
di ogni persona che incontro,
e che un raggio di sole brilli
su tutti coloro che sono nella miseria.
Donami un cuore inondato di sole perché
sappia offrire ad ogni istante un viso gioioso.
Grande è la mia allegria, o Signore,
perché tu mi ami.

gioiaallegriafelicitàrapporto con Dioamore di Diotestimonianzaessere cristiani

inviato da Anna Barbi, inserito il 17/12/2002

TESTO

105. Il meglio di sé (versione lunga)   1

Douglas Malloch

Se non puoi esser pino in cima alla collina,
sii pruno nella valle - ma sii sempre
il più bel cespuglietto accanto al ruscello;
se non puoi esser albero, sii cespuglio.

Se non puoi esser cespuglio, sii dell'erba
E abbellisci come puoi la strada maestra;
se non puoi esser muschio, sii alga,
ma l'alga più preziosa del laghetto.

Se siam tutti comandanti, la ciurma chi la fa?
C'è qualcosa da fare per tutti.
Ci sono lavori grossi e altri meno
E ciascuno deve scegliersi il più adatto.

Se non puoi esser strada, sii sentiero,
se non puoi esser sole, sii una stella;
vincere o perdere non dipende dalla grandezza.
Ma bisogna essere al meglio quello che si è.

Clicca qui per la versione breve.

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5.0/5 (1 voto)

inviato da Claudio Guazzarotto, inserito il 15/12/2002

PREGHIERA

106. Preghiera del catechista   1

Tonino Lasconi

Signore Gesù,
nonostante i miei limiti
le mie paure
e i miei numerosi impegni,
accetto di fare il catechista,
perché tu, lasciando la terra,
hai detto ai tuoi discepoli:
"Andate in tutto il mondo
e predicate il vangelo
a ogni creatura".
Non ti chiedo di essere capace
di scacciare i demoni,
di guarire i malati,
di prendere in mano serpenti
o di bere veleni
senza subire danni.
Ti chiedo di concedermi
intuito vivace,
fantasia fervida,
parola efficace.
Per farti conoscere al meglio,
e per farti scegliere
come via verità e vita
da coloro
che mi sono affidati.
Questo puoi concedermelo.
Anzi,
se posso permettermelo,
devi concedermelo.

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inviato da Anna Barbi, inserito il 11/12/2002

PREGHIERA

107. Preghiera del mattino

Signore!
Nel silenzio di questo giorno che inizia,
vengo a chiederti
la pace, la saggezza, la forza;
voglio guardare oggi il mondo
con occhi pieni di amore,
essere paziente;
comprensivo, mite e prudente;
vedere al di là delle apparenze i tuoi figli come tu stesso li vedi;
e così non vedere che il bene in ciascuno.
Chiudi le mie orecchie
ad ogni calunnia e mormorazione.
Frena la mia lingua da ogni malevolenza,
che solo di benedizioni si riempia il mio spirito.
Che io sia così buono e allegro,
che quanti si avvicinano a me
sentano la tua presenza.
Rivestimi della tua bellezza, o Signore;
e fa' che nel trascorrere di questa giornata, io ti riveli a tutti. Amen!

buongiornonuovo giornotestimonianza

inviato da Graziella Sartori, inserito il 11/12/2002

PREGHIERA

108. Tu sei la mia luce

Carlo Maria Martini

Signore, tu sei la mia luce;
senza di te cammino nelle tenebre,
senza di te non posso
neppure fare un passo,
senza di te non so dove vado,
sono un cieco
che pretende di guidare un altro cieco.
Se tu mi apri gli occhi, Signore,
io vedrò la tua luce,
i miei piedi cammineranno
nella via della vita.
Signore, se tu mi illuminerai
io potrò illuminare:
tu fai noi luce nel mondo.

testimonianzaluce del mondo

1.0/5 (1 voto)

inviato da Luca Mazzocco, inserito il 11/12/2002

TESTO

109. Qualunque cosa siate (versione breve)

Douglas Malloch

Se non potete essere un pino sulla vetta del monte,
siate un arbusto nella valle,
ma siate il miglior piccolo arbusto
sulla sponda del ruscello.

Siate un cespuglio,
se non potete essere un albero.

Se non potete essere una via maestra,
siate un sentiero.

Se non potete essere il sole, siate una stella;
non con la mole "vincete o fallite".

Siate il meglio di qualunque cosa siate.

Clicca qui per la versione lunga.

cresceredare il massimoimpegnoidentitàtestimonianzaimportanza del singolo

5.0/5 (1 voto)

inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 11/12/2002

TESTO

110. La chiesa che sogniamo

Sogniamo una Chiesa che cammina.
Da Gerusalemme verso la periferia.
Sogniamo una Chiesa che si ferma,
davanti all'uomo ferito.
Non chiede da dove vieni, a che religione appartieni, cosa pensi.
Si ferma semplicemente.
Sogniamo una Chiesa che non si lascia sedurre dalla paura.
Sta con i piccoli senza pretendere che siano perfetti.
Sogniamo una Chiesa che non si vergogna dell'uomo.
Lo abbraccia anche se è contaminato.
Sogniamo una Chiesa che non usa violenza.
Nelle parole, dure come le pietre.
Negli sguardi che sfuggono i volti.
Nei piedi che marciano con i più forti.
Sogniamo una Chiesa meno prudente.
Come lo fu il suo Maestro.
Sogniamo una Chiesa che non giudica.
Non condanna.
Non opprime.
Sogniamo una Chiesa che impari dai piccoli.
Senza paura di piangere.
E di ridere.
Di morire.
E di risorgere.
Sogniamo una Chiesa meno sicura.
Più fragile.
Come lo fu il suo Maestro.
Più umana come lui.
Sogniamo una Chiesa di Chiese.
Dove nessuno sia primo.
Dove nessuno sia ultimo.
Semplicemente discepola del suo Maestro.
Sogniamo una Chiesa che grida,
quando l'uomo grida.
Che danza quando l'uomo danza.
Che partorisce quando la donna partorisce.
Che muore quando la donna muore.
Sogniamo una Chiesa che non si difende.
Ma che difende i piccoli.
Sogniamo una Chiesa che perdona.
Che canti i salmi nella notte.
Che tenga le porte aperte delle proprie cattedrali.
Sogniamo una Chiesa che sogna. Il sogno del suo Maestro.
Che chiama nella notte come un bambino.
Perché vuole che quel sogno continui. Amen.

chiesacomunitàannunciotestimonianza

4.0/5 (1 voto)

inviato da Don Lorenzo Corradini, inserito il 10/12/2002

TESTO

111. Un uomo inchiodato su una croce   1

Fulton Sheen, da D. Zanella, Giorno dopo giorno/4, Elledici

Uscii dalla mia casa,
e cercando intorno,
trovai un uomo
crocifisso.

"Lascia che ti stacchi
dalla croce", gli dissi.
E cercai di togliere
i chiodi
dai suoi piedi.

Ma egli rispose:
"Lasciami dove sono,
poiché non scenderò
dalla croce
fino a quando
tutti gli uomini
non si uniranno insieme
a distaccarmi".

Dissi allora:
"Come posso io
sopportare il tuo lamento?
Che cosa posso fare per te?".
Ed egli mi rispose:
"Va' per tutto il mondo
e di' a quelli che incontrerai
che c'è un Uomo inchiodato
su una croce".

croceannunciotestimonianzamissionedoloresolidarietà

inviato da Anna Barbi, inserito il 04/12/2002

TESTO

112. Cristo non ha mani   2

Cristo non ha mani
ha soltanto le nostre mani
per fare oggi il suo lavoro.

Cristo non ha piedi
ha soltanto i nostri piedi
per guidare gli uomini
sui suoi sentieri.

Cristo non ha labbra
ha soltanto le nostre labbra
per raccontare di sé agli uomini di oggi.

Cristo non ha mezzi
ha soltanto il nostro aiuto
per condurre gli uomini a sé oggi.

Noi siamo l'unica Bibbia
che i popoli leggono ancora
siamo l'ultimo messaggio di Dio
scritto in opere e parole.

NB: in alcuni pagine web il testo viene attribuito a Raoul Follereau mentre in altre ad un Anonimo fiammingo del XIV secolo.

testimonianzaamorecarità

5.0/5 (1 voto)

inviato da Suor Irina Mandro, inserito il 03/12/2002

ESPERIENZA

113. La nostra preghiera

Romeo, C'ero anch'io Lourdes 2001

Così, in quei momenti di preghiera, cosa che difficilmente riusciamo a fare a casa frastornati da mille impegni, da mille luci e da mille suoni, riusciamo a dialogare con noi stessi e a sentire Dio vicino a noi come mai in altre occasioni. Riusciamo a capire quanto importante sia la vita e quanto sia bella quella che Dio ci ha donato indipendentemente dai problemi che possiamo avere e ci rendiamo conto, dopo aver visto handicappati sorridere. E qui capisci che, forse, i veri handicappati siamo noi che non sappiamo valutare le nostre piccole-grandi fortune: poter camminare e mangiare da soli. Se il riavvicinamento di un'anima a Dio può essere considerato un miracolo, allora posso affermare di essere stato testimone di tanti miracoli.

Poi arriva il momento di partire, pochi giorni volati. Si salutano tutti e ci si accorge di quanti giorni di tutta Europa hanno fatto la nostra stessa scelta e ci si accorge che non siamo gli unici giovani cristiani come alcuni vogliono farci credere.

Il treno parte, ma Lourdes non è finito, questa esperienza non finisce così, ce la porteremo sempre dentro, ormai vediamo con altri occhi, vivremo con gli altri in altro modo, abbiamo quasi la consapevolezza di conoscere cose che altri non conoscono.

Lourdesmalattiadoloresofferenzacrocevita

inviato da Federico Bernardi, inserito il 02/12/2002

PREGHIERA

114. Invocazione allo Spirito Santo   2

Centro Pastorale Ragazzi di Verona

Spirito Santo, noi vogliamo parlare con te e invocarti, anche se facciamo fatica a capire chi sei e a riconoscerti.
Noi crediamo che ci sei vicino e ci vuoi bene, perché Gesù stesso ti ha mandato a noi per farci conoscere e capire le sue parole. Tu ci aiuti a vivere i suoi insegnamenti.
Tu sei con noi dal giorno del Battesimo e ogni momento guidi la nostra vita. Ci vieni donato in modo speciale nella Cresima per renderci testimoni di Gesù.
Ti chiediamo di offrirci i tuoi santi doni per arricchire la nostra vita quotidiana.
Donaci l'intelletto, per capire chi è Dio e quanto è grande il suo amore per noi.
Donaci la scienza, per guardare la vita e tutto ciò che ci circonda con gli occhi stessi di Dio, e riconoscere la sua presenza d'amore in ogni cosa.
Donaci il consiglio, perché tra le tante proposte di ogni giorno possiamo scegliere ciò che piace a te.
Donaci il timor di Dio, per sentire la sua presenza piena di tenerezza e vivere come suoi amici.
Donaci la fortezza, per vivere le grandi scelte della vita, come figli di Dio e fratelli di Gesù.
Donaci la pietà, così che sappiamo orientare il nostro cuore e tutta la nostra vita verso l'amore di Dio, che, come stella polare, ci indica la vera gioia.
Donaci la sapienza, per imparare a misurare ogni gesto con il metro dell'amore di Dio, con la sua bontà e tenerezza di Padre.

Spirito Santodoni dello Spirito Santocresima

5.0/5 (2 voti)

inviato da Marianna, inserito il 25/11/2002

TESTO

115. Gesù risorge anche oggi

L. Cammaroto

Credevo che avessero ucciso Gesù,
e oggi l'ho visto dare un bacio a un lebbroso.
Credevo che avessero cancellato il suo nome,
e oggi l'ho sentito sulle labbra di un bambino.
Credevo che avessero crocefisso le sue mani pietose,
e oggi l'ho visto medicare una ferita.
Credevo che avessero trafitto i suoi piedi,
e oggi l'ho visto camminare nelle strade dei poveri.
Credevo che l'avessero ammazzato una seconda volta con le bombe,
e oggi l'ho sentito parlare di pace.
Credevo che avessero soffocato la sua voce fraterna,
e oggi l'ho sentito dire:
"Perché, fratello?" a uno che picchiava.
Credevo che Gesù fosse morto nel cuore degli uomini
e seppellito nella dimenticanza,
ma ho capito che Gesù risorge anche oggi
ogni volta che ogni uomo ha pietà di un altro uomo.

essere cristianitestimonianzasolidarietàcaritàamoreGesù CristoPasqua

5.0/5 (1 voto)

inviato da Mariangela Molari, inserito il 26/10/2002

TESTO

116. Essere presenza

Cardinale Pironio

"Essere presenza", Signore, è parlare di te senza nominarti.
Tacere nel momento in cui è necessario che siano i gesti al posto della parola.
Essere luce che illumini il linguaggio del silenzio e voce che, anche se sorge della vita, non parla.
È dire agli altri che gli stiamo vicini, pur essendo grande la distanza che ci separa.
È intuire la speranza degli altri e semplicemente riempirla.
È soffrire insieme con quello che soffre al di dentro e mostrargli che Dio guarisce le nostre piaghe.
È ridere con quello che ride e gioire del fratello perché ama.
È gridare con tutta la forza dello Spirito, la verità che è Dio soltanto che ci salva.
È vivere esposto e senza armi, affidandosi ciecamente alla Sua Parola.
È condurre il "deserto" ai fratelli, dividendo il tuo mistero e annunciandogli che tu li ami.
È sapere ascoltare il tuo linguaggio nel silenzio.
È "vedere" al loro posto quando la loro fede sembra spegnersi.
"Essere presenza", o Signore, è sapere aspettare il tuo tempo senza fretta e nella quiete.
È dare tranquillità con una pace molto profonda.
È vivere la tensione dello sconcerto in una Chiesa che, siccome cresce, cambia.
È aprire se stesso ai "segni dei tempi", pur rimanendo fedele alla tua Parola.
È alla fine, essere pellegrino in un cammino pieno di fratelli, che gridano nel silenzio che tu sei vivo e ci tieni stretti nelle tue mani.

testimonianzasolidarietàsperanzapresenza

inviato da Anna, inserito il 30/09/2002

PREGHIERA

117. Stai con me

John Henry Newman

Stai con me, e io inizierò a risplendere
come tu risplendi,
a risplendere fino ad essere luce per gli altri.
La luce, o Gesù, verrà tutta da te: nulla sarà merito mio.
Sarai tu a risplendere,
attraverso di me, sugli altri.
Fa' che io ti lodi così
nel modo che tu più gradisci,
risplendendo sopra tutti coloro
che sono intorno a me.
Dà luce a loro e dà luce a me;
illumina loro insieme a me, attraverso di me.
Insegnami a diffondere la tua lode,
la tua verità, la tua volontà.
Fa' che io ti annunci non con le parole
ma con l'esempio,
con quella forza attraente,
quella influenza solidale
che proviene da ciò che faccio,
con la mia visibile somiglianza ai tuoi santi,
e con la chiara pienezza dell'amore
che il mio cuore nutre per te.

testimonianzaevangelizzazionemissionerapporto con Dio

inviato da Anna, inserito il 27/09/2002

PREGHIERA

118. Servire te

Rabindranath Tagore

Lascerò tutti gli onori,
ma non l'onore di servire te.
Chiamerò tutti il giorno in cui potrò trovare
un granello della polvere dei tuoi piedi.

Non potrò nascondere
le parole della tua chiamata.
In tutte le parole, in tutte le azioni
proclamerò la tua adorazione.
Lascerò tutti gli onori,
ma non l'onore di servire te.

Gli onori che ho ricevuto nel lavoro
se ne andranno tutti lontano.
Solo il tuo onore, ad una voce,
risuonerà nel mio corpo, nel mio spirito.

Quando me ne starò,
distratto alla finestra del mondo,
anche il viandante della strada
vedrà nel mio volto la tua parola.

Lascerò tutti gli onori,
ma non l'onore di servire te.

testimonianzarapporto con Dio

inviato da Mariangela Molari, inserito il 02/06/2002

RACCONTO

119. Tutto dipende da quel mattino di Pasqua

Si racconta di uno scienziato tedesco che, cercando un posto tranquillo dove sistemarsi, aveva finito per scegliere un'abitazione che stava nelle immediate vicinanze di un monastero di clausura.

Non aveva la fede, ma quell'ambiente presentava il vantaggio di essere ideale quanto a quiete per le sue ricerche.

"Qui almeno troverò il silenzio di cui ho bisogno per i miei studi e i miei esperimenti", pensava.
Le sue previsioni si rivelarono esatte solo parzialmente.

Di fatto, gran parte della giornata la sua casa era come avvolta dal silenzio, rotto soltanto dal suono di una campanella. Ma poi venivano le ore di ricreazione delle monache. Allora non c'era verso di difendersi da quell'allegria scoppiettante; l'esplosione delle risate trapassava muri e finestre.
Per lo studioso diventò quasi un'ossessione. Ragionava:

"Queste donne sono povere, conducono una vita di penitenza, non conoscono il piacere. Come fanno ad essere così contente? Non ci sarà sotto, per caso, qualcosa di losco?".

Decise di togliersi il pensiero parlandone direttamente con l'abbadessa. Questa gli fornì una spiegazione semplicissima:

"Siamo le spose di Cristo". "Ma il vostro sposo non è morto duemila anni fa?", obiettò quello.

"Mi scusi, signor professore, ma lei non deve essere stato informato che tre giorni dopo è risorto da morte. E noi siamo testimoni appunto, di ciò che è accaduto tre giorni dopo".

Tutto dipende da quel mattino di Pasqua.

fedepasquarisurrezionesperanzaottimismogioiafelicità

3.3/5 (3 voti)

inviato da Mariangela Molari, inserito il 02/06/2002

TESTO

120. Un uomo di preghiera   2

Mahatma Gandhi

Io non sono un uomo di lettere o di scienza.
Io pretendo umilmente di essere un uomo di preghiera.
E' la preghiera che ha salvato la mia vita,
senza la preghiera, da molto tempo avrei perso la ragione.
Se non ho perduto la pace dell'anima, nonostante tutte le prove,
è perché questa pace viene dalla preghiera.
Si può vivere qualche giorno senza mangiare, ma non senza pregare.
La preghiera è la chiave del mattino, è il catenaccio della sera.
La preghiera è l'alleanza santa tra Dio e gli uomini per ottenere di essere liberati dalle grinfie del principe delle tenebre.
Dobbiamo fare una scelta:
o allearci con le forze del male o, al contrario, con le forze del bene.
Ecco la mia testimonianza personale;
chiunque ne faccia l'esperienza vedrà che la preghiera quotidiana
aggiunge qualche cosa di nuovo alla sua vita, qualche cosa
che non ha un equivalente in null'altro.

serenitàpreghierapace interiore

inviato da Mariangela Molari, inserito il 01/06/2002

TESTO

121. Il cristiano davanti a Dio non è un privilegiato

Madeleine Delbrel, Indivisibile amore

Il cristiano davanti a Dio non è un "privilegiato", un capitalista di Dio: è lui, anzi, che appartiene a Dio come a tutti gli uomini. Non è neppure un capitalista di virtù umane: molti uomini possono essere umanamente più virtuosi di lui.

Un cristiano è "caricato" - nel senso in cui lo si dice di una pila elettrica - di una vita. Questa vita gli è donata da Dio per il mondo, è un dono fatto da Dio al mondo attraverso di lui.

La redenzione di Cristo non è stata affidata ai cristiani come a persone perfette, ma come a uomini che si sanno peccatori, chiamano il peccato con il suo nome, cercano di evitarlo, ma riconoscono il male che commettono. Sono uomini che, sapendosi contagiati dal male come tutti e come tutti chiamati a guarirne, hanno la consapevolezza che le loro sofferenze portano a compimento nel mondo la redenzione di Cristo e immettono nel mondo la guarigione da lui portata.

I cristiani nel mondo sono "conduttori" - nel senso di un filo elettrico - di ciò che il mondo non può cavar fuori da sé.

E quanto più i cristiani hanno una forte "carica" per il mondo, tanto più sono predestinati al mondo. La loro croce normale è una tensione spinta al massimo tra la loro intima appartenenza al mondo e la loro funzione, che li situa nel cuore del mondo, ma da "stranieri" nel mondo.

annunciomissionetestimonianzaessere cristiani

inviato da Mariangela Molari, inserito il 27/05/2002

PREGHIERA

122. Signore insegnami a parlare   2

Madre Teresa di Calcutta

Signore, insegnami a non parlare
come un bronzo risonante
o un cembalo squillante,
ma con amore.
Rendimi capace di comprendere
e dammi la fede che muove le montagne,
ma con l'amore.
Insegnami quell'amore che è sempre paziente
e sempre gentile;
mai geloso, presuntuoso, egoista o permaloso;
l'amore che prova gioia nella verità,
sempre pronto a perdonare,
a credere, a sperare e a sopportare.
Infine, quando tutte le cose finite
si dissolveranno
e tutto sarà chiaro,
che io possa essere stato il debole ma costante
riflesso del tuo amore perfetto.

amoretestimonianzacarità

inviato da Mariangela Molari, inserito il 26/05/2002

PREGHIERA

123. Aiutaci a diffondere la tua fragranza

Madre Teresa di Calcutta

O Gesù, aiutaci a diffondere la tua fragranza
ovunque noi andiamo.
Infondi il tuo Spirito nella nostra anima
e riempila del tuo amore
affinché penetri nel nostro essere
in modo così completo che tutta la nostra vita
possa essere soltanto fragranza
e amore trasmesso tramite noi e visto in noi,
e ogni anima con cui veniamo a contatto
possa sentire la tua presenza
nella nostra anima, e poi guardare in su
e vedere non più me, ma Gesù.
Resta con noi,
e noi cominceremo a brillare della tua luce,
a brillare per essere una luce per gli altri.
La luce, o Gesù, sarà la tua, non verrà da noi,
sarà la tua luce che brillerà sugli altri attraverso noi.
Lascia che ti rivolgiamo le nostre preghiere
nel modo che più ami, spargendo la luce
su quelli che ci circondano.
Lasciaci predicare senza predicare,
non con le parole, ma con l'esempio.
Con la forza che attrae
e l'influsso di quel che facciamo.
Con la pienezza dell'amore
che abbiamo per te nel nostro cuore.
Amen.

testimonianzacaritàesempiodonareamore

inviato da Mariangela Molari, inserito il 25/05/2002

PREGHIERA

124. La gioia di credere

Madeleine Delbrel

Poiché le parole non sono fatte per rimanere inerti nei nostri libri,
ma per prenderci e correre il mondo in noi,
lascia, o Signore, che di quella lezione di felicità,
di quel fuoco di gioia che accendesti un giorno sul monte,
alcune scintille ci tocchino, ci mordano, c'investano, ci invadano.
Fa' che da essi penetrati come "faville nelle stoppie"
noi corriamo le strade di città accompagnando l'onda delle folle
contagiosi di beatitudine, contagiosi di gioia.
Perché ne abbiamo veramente abbastanza
di tutti i banditori di cattive notizie, di tristi notizie:
essi fan talmente rumore che la tua parola non risuona più.
Fa' esplodere nel loro frastuono il nostro silenzio che palpita del tuo messaggio.

testimonianzaannunciomissione

inviato da Mariangela Molari, inserito il 23/05/2002

PREGHIERA

125. Per resistere alla disperazione

Lucien Jerphagnon

Signore!
No, resisterò
alla disperazione che viene,
e non fuggirò.
Non andrò in qualche torre d'avorio,
lontano dagli uomini,
fuggendo col pensiero questo mondo.
Voglio restare in mezzo a questo mondo, così com'è,
a questo mondo ove si lotta.
Voglio restare al mio posto.
Non sono gran che, certo.
Che cosa può,
in mezzo a tutto questo caos,
la piccola luce di una coscienza,
debole chiarore che la notte assorbirà?
E tuttavia, mio Dio,
devo adempiere quello
per cui sono stato creato.
Devo rendere testimonianza,
e dire, e mostrare agli uomini
che esiste qualcosa di diverso dal buio,
di diverso dalle urla di paura,
di diverso da questi discorsi incendiari,
dalle invasioni.

missionevocazionecoraggiotestimonianzaimportanza del singolo

inviato da Luca Mazzocco, inserito il 21/05/2002

PREGHIERA

126. Vivere di te (Preghiera del Catechista)   3

Tonino Bello

Chiamato ad annunciare la tua Parola,
aiutami, Signore, a vivere di Te,
e a essere strumento della tua pace.

Assistimi con la tua luce, perché i ragazzi
che la comunità mi ha affidato
trovino in me un testimone credibile del Vangelo.

Toccami il cuore e rendimi trasparente la vita,
perché le parole, quando veicolano la tua,
non suonino false sulle mie labbra.

Esercita su di me un fascino così potente,
che, prima ancora dei miei ragazzi,
io abbia a pensare come Te,
ad amare la gente come Te
a giudicare la storia come Te.

Concedimi il gaudio di lavorare in comunione,
e inondami di tristezza ogni volta che,
isolandomi dagli altri,
pretendo di fare la mia corsa da solo.

Ho paura, Signore, della mia povertà.
Regalami, perciò, il conforto
di veder crescere i miei ragazzi
nella conoscenza e nel servizio di Te,
Uomo libero e irresistibile amante della vita.

Infondi in me una grande passione per la Verità,
e impediscimi di parlare in tuo nome
se prima non ti ho consultato con lo studio
e non ho tribolato nella ricerca.

Salvami dalla presunzione di sapere tutto,
dall'arroganza di chi non ammette dubbi;
dalla durezza di chi non tollera ritardi;
dal rigore di chi non perdona debolezze;
dall'ipocrisia di chi salva i principi e uccide le persone.

Trasportami, dal Tabor della contemplazione,
alla pianura dell'impegno quotidiano.
E se l'azione inaridirà la mia vita,
riconducimi sulla montagna del silenzio.
Dalle alture scoprirò ì segreti della «contemplatività»,
e il mio sguardo missionario
arriverà più facilmente agli estremi confini della terra.

Affidami a tua Madre.
Dammi la gioia di custodire i miei ragazzi
come Lei custodì Giovanni.
E quando, come Lei, anch'io sarò provato dal martirio,
fa' che ogni tanto possa trovare riposo
reclinando il capo sulla sua spalla. Amen.

educareeducatorianimatoricatechistitestimonianzaannunciomissionetabor

5.0/5 (1 voto)

inviato da Polda, inserito il 21/05/2002

TESTO

127. La gioia è la prima testimonianza del vangelo

Oscar Battaglia, La Madre del mio Signore

E' molto bello che nel vangelo di Giovanni la prima presentazione di Maria avvenga a una festa di nozze, in un momento di gioia intensa e partecipata. Se il messaggio di Gesù è un "vangelo", cioè un lieto annuncio, non poteva esserci momento più significativo per proclamarlo. Non meraviglia che la prima a capirlo e a viverlo così sia proprio sua madre. Era abituata a gustare e a condividere la gioia umana più profonda e autentica (con Elisabetta, con il Magnificat, con i pastori, con Simeone e Anna) perché viveva vicino alla sorgente di quella gioia, Gesù.

Chi pensa e vive la propria fede cristiana come un peso schiacciante e un impegno severo che non lascia spazio a manifestazioni di gioia e a distrazioni festose, non ha capito il vangelo. La fede è prima di tutto pace, gioia e festa con Dio Padre e con i fratelli. Il volto del cristiano deve essere il riflesso del Dio della gioia. Maria insegna a tutti a condividere e a comunicare la gioia di vivere. E' la prima e la più semplice testimonianza del vangelo che il Signore ci chiede.

gioiaMariafelicitàtestimonianzanozze di cana

inviato da Mariangela Molari, inserito il 10/05/2002

RACCONTO

128. Perché le persone buone muoiono

II predicatore del villaggio era andato a far visita a un'anziana parrocchiana e, sorseggiando una tazza di caffè, rispondeva ad alcune domande fattegli dalla nonnina.

«Perché il Signore ci manda tanto spesso delle epidemie?», chiedeva la vecchia signora.

«Be'», disse il predicatore, «talvolta la gente diventa cosi malvagia che dev'essere eliminata e così il buon Dio permette che vengano le epidemie».

«Ma», obiettò la nonna, «perché tante persone buone vengono eliminate insieme a quelle cattive?».

«Quelle buone sono convocate come testimoni», spiegò il predicatore. «II Signore vuole che ogni anima abbia un equo processo».

Non c'è assolutamente niente a cui il rigido credente non sappia trovare una risposta.

religiositàdogmatismo

inviato da Emilio Centomo, inserito il 08/05/2002

TESTO

129. Quando ti imbatti in una cosa bella

Bruno Maggioni

Quando t'imbatti in una cosa bella, la racconti.
E quando t'imbatti in una cosa vera, la dici.

E se hai capito che la storia di Gesù ha illuminato il cammino del mondo e dell'uomo dandogli senso, allora lo racconti. Non puoi farne a meno.

E se l'incontro con Gesù ha cambiato la tua esistenza dandole forza, direzione, senso, allora inviti gli amici a condividerla.

annunciomissionetestimonianza

inviato da Stefania Raspo, inserito il 07/05/2002

PREGHIERA

130. Il Perdono   1

Regola di Taizé

O Signore, per vivere te in mezzo agli uomini,
uno dei più grandi rischi da prendere
è quello di perdonare,
di dimenticare il passato dell'altro.
Perdonare e ancora perdonare,
ecco ciò che libera il passato
e immerge nell'istante presente.
Amare è presto detto.
Vivere l'amore che perdona,
è un'altra cosa.
Non si perdona per interesse,
non si perdona mai perché l'altro
sia cambiato dal nostro perdono.
Si perdona unicamente
per seguire te.
In vista del perdono oserei pregarti, o Gesù,
con la tua ultima preghiera:
Padre, perdona loro,
perché non sanno quello che fanno.
E questa preghiera
ne farà nascere un'altra:
Padre, perdona me,
perché così spesso anch'io non so ciò che faccio.
Fa' che sappia ricominciare sempre di nuovo
a convertire il mio cuore:
per essere testimone di un avvenire.

perdonoamare i nemiciamore

inviato da Suor Cristina Giustozzi, inserito il 07/05/2002

PREGHIERA

131. Il Signore della danza

Sidney Carter

Danzate, ovunque voi siate, dice Dio,
perché io sono il Signore della danza:
io guiderò la danza di tutti voi.
Dovunque voi siate,
io guiderò la danza di tutti voi.

Io danzavo
il primo mattino dell'universo,
io danzavo circondato dalla luna,
dalle stelle e dal sole,
disceso dal cielo danzavo sulla terra
e sono venuto al mondo a Betlemme.

Io danzavo per lo scriba e il fariseo,
ma essi non hanno voluto seguirmi;
io danzavo per i peccatori,
per Giacomo e per Giovanni,
ed essi mi hanno seguito
e sono entrati nella danza.

Io danzavo il giorno di sabato,
io ho guarito il paralitico,
la gente diceva che era vergogna.
Mi hanno sferzato
mi hanno lasciato nudo
e mi hanno appeso ben in alto
su una croce per morirvi.

Io danzavo il Venerdì,
quando il cielo divenne tenebre.
Oh, è difficile danzare
con il demonio sulle spalle!
Essi hanno sepolto il mio corpo
e hanno creduto che fosse tutto finito,
ma io sono la danza
e guido sempre il ballo.

Essi hanno voluto sopprimermi
ma io sono balzato ancora più in alto
perché io sono la Vita
che non può morire:
e io vivrò in voi e voi vivrete in me
perché io sono, dice Dio,
il Signore della danza.

pasquarisurrezionegioiatestimonianza

inviato da Stefania Raspo, inserito il 06/05/2002

TESTO

132. Amore senza retorica

Giovanni Paolo I, Illustrissimi, Lettera indirizzata a S. Teresa di Lisieux

Non ho mai avuto occasione di gettarmi in un torrente per salvare un pericolante; spessissimo sono stato richiesto di prestare qualche cosa, di scrivere lettere, di dare modeste e facili indicazioni. Non ho mai incontrato un cane idrofobo per via, invece tante noiose mosche e zanzare; mai avuto persecutori che mi bastonassero, ma tante persone che mi disturbavano col parlare forte in strada, col volume della televisione troppo alzato o magari col fare rumore nel mangiare la minestra. Aiutare come si può, non prendersela, essere comprensivi, mantenersi calmi e sorridenti il più possibile in queste occasioni, è amare il prossimo senza retorica, ma in modo pratico.

caritàamoretestimonianza

inviato da Stefania Raspo, inserito il 06/05/2002

TESTO

133. Mandati nel mondo

Henri J. M. Nouwen, Pane per il viaggio

Ciascuno di noi ha una missione nella vita. Gesù prega il Padre per i suoi seguaci, dicendo: «Come tu mi hai mandato nel mondo, anch'io li ho mandati nel mondo» (Giovanni 17,18). Di rado ci rendiamo pienamente conto che siamo mandati per adempiere i compiti che Dio ci ha dato.

Agiamo come se fossimo noi a scegliere come, dove e con chi vivere. Agiamo come se fossimo gettati allo sbaraglio nella creazione e dovessimo decidere come passare il tempo finché moriremo. Ma siamo stati mandati nel mondo da Dio, proprio come Gesù.

Quando cominciamo a vivere con questa convinzione la nostra vita, scopriamo subito che cosa siamo stati mandati a fare.

vocazionemissionetestimonianzaprogetto di Dio

inviato da Luca Mazzocco, inserito il 05/05/2002

PREGHIERA

134. Preghiera dell'accoglienza

Signore,
aiutami ad essere per tutti un amico,
che attende senza stancarsi,
che accoglie con bontà,
che dà con amore,
che ascolta senza fatica,
che ringrazia con gioia.
Un amico che si è sempre certi di trovare
quando se ne ha bisogno.
Aiutami ad essere una presenza sicura,
a cui ci si può rivolgere
quando lo si desidera;
ad offrire un'amicizia riposante,
ad irradiare una pace gioiosa,
la tua pace, o Signore.
Fa' che sia disponibile e accogliente
soprattutto verso i più deboli e indifesi.
Così senza compiere opere straordinarie,
io potrò aiutare gli altri a sentirti più vicino,
Signore della tenerezza.

accoglienzatestimonianzasensibilità

inviato da Mariangela Molari, inserito il 05/05/2002

TESTO

135. Umiltà

Madre Teresa di Calcutta

Io non penso di avere qualità speciali, non pretendo niente per il lavoro che svolgo. E' opera sua.

Io sono come una piccola matita nelle sue mani, nient'altro. E' lui che pensa. E' lui che scrive. La matita non ha nulla a che fare con tutto questo. La matita deve poter solo essere usata.

umiltàpiccolezzatalentitestimonianza

5.0/5 (1 voto)

inviato da Mariangela Molari, inserito il 05/05/2002

TESTO

136. Diventare Santi

Clive Staples Lewis

Già gli uomini nuovi sono sparsi in tutta la terra. Alcuni sono ancora difficilmente riconoscibili; ma altri possiamo riconoscerli. Di tanto in tanto li incontriamo. Le loro voci e le loro facce sono diverse dalle nostre: più forti, più calme, più liete, più raggianti. Questi uomini partono da dove i più di noi si arrestano. Sono riconoscibili, ma dobbiamo sapere cosa cercare. Non attirano l'attenzione su di sé. Tu immagini di far loro del bene, mentre sono loro a fartene. Ti amano più di quanto ti amino gli altri uomini, ma hanno meno bisogno di te. Sembrano, di solito, avere una quantità di tempo a disposizione, e tu ti domandi da dove gli venga. Quando abbiamo riconosciuto uno di essi, riconoscere il successsivo ci riesce molto più facile. E io sospetto molto fortemente (ma come faccio a saperlo?) che essi si riconoscano tra loro immediatamente e infallibilmente, al di là di ogni barriera di colore, sesso, classe, età, e anche dottrina. Diventare santi è un po' come aderire a una società segreta. Per dirla in termini molto riduttivi dev'essere un gran divertimento.

santitàtestimonianza

inviato da Mariangela Molari, inserito il 05/05/2002

TESTO

137. I cristiani nel mondo

Lettera a Diogneto, autore anonimo del II secolo

I cristiani non si distinguono dagli altri uomini né per territorio, né per lingua, né per costumi. Non abitano città proprie, né usano un gergo particolare, né conducono uno speciale genere di vita. Ma pur vivendo in città greche o barbare - come a ciascuno è toccato - e uniformandosi alle abitudini del luogo nel vestito, nel vitto e in tutto il resto, danno l'esempio di una vita sociale mirabile, o meglio - come dicono tutti - paradossale. Abitano nella propria patria come pellegrini; partecipano alla vita pubblica come cittadini ma da tutto sono staccati come stranieri, ogni nazione è la loro patria e ogni patria è una nazione straniera. Si sposano come tutti e generano figli, ma non espongono i loro nati. Hanno in comune la mensa, ma non il letto. Vivono nella carne ma non secondo la carne. Dimorano sulla terra, ma sono cittadini del cielo. Obbediscono alle leggi vigenti, ma con la loro vita superano le leggi.

testimonianzaessere cristiani

inviato da Emilio Centomo, inserito il 04/05/2002

TESTO

138. La Pace a tutti i costi

don Primo Mazzolari, Tu non uccidere

Ci siamo accorti che non basta essere custodi della pace e neanche uomini di pace nel nostro intimo, se lasciamo che altri ne siano i soli testimoni. Come cristiani dobbiamo essere in prima linea nello sforzo comune verso la pace. Davanti per vocazione non per paura. Quando fa buio la lampada non la si mette sotto la tavola.

Opponendo guerra a guerra, violenza a violenza non si fa che moltiplicare le rovine. Invece di uno saremo in due a buttar giù, non importa se per ragioni o con animi opposti. Perché non ammazzo chi non è d'accordo con me, non vuol dire che io sia d'accordo con lui. Non l'ammazzo perché sono certo che la mia verità ha tanta verità da superare l'errore dell'altro. La verità non ha bisogno della mia violenza per vincere. Il cristiano è contro ogni male, non fino alla morte del malvagio, ma fino alla propria morte, dato che non c'è amore più grande che quello di mettere la propria vita a servizio del bene del fratello perduto. Vince chi si lascia uccidere, non chi uccide. La storia della nostra redenzione si apre con la strage degli Innocenti e si chiude con il Calvario.

Un cristiano deve fare la pace anche quando venissero meno le ragioni della pace. Al pari della fede, della speranza e della carità, la pace è vera beatitudine, quando non c'è tornaconto o interesse o convenienza, vale a dire quando incomincia a sembrare follia davanti al buon senso della gente ragionevole.

Tutti si battono e si sputano addosso e aizzano gli uomini, i tuoi figli, gli uni contro gli altri. Tutti si armano pieni di superbia. Tutti fanno come se la pace e la guerra fossero in loro potere.

paceperdononon violenzagiustiziaamare i nemiciconflitti

inviato da Gianmarco Marzocchini, inserito il 03/05/2002

PREGHIERA

139. Una faccia piena di sole

Fa' che niente possa inquinare la mia pace, Signore ma che io riesca a parlare di salute, gioia e prosperità ad ogni persona che incontrerò.

Aiutami, soprattutto, a sapere guardare il volto assolato di quelli con cui vivo.

Mi è difficile a volte sorvolare sui loro difetti e fermarmi un po' sulle loro qualità migliori.

Fammi offrire in ogni momento un volto felice e un sorriso amico ad ogni uomo, tuo figlio e fratello.

Apri i miei occhi all'invisibile perché niente arrivi a spegnere l'entusiasmo di quelli che credono in Te e che credono nell'uomo, che sperano in Te e che credono nell'uomo.

amiciziasperanzagioiasorrisotestimonianza

inviato da Tiziana Veglianti, inserito il 02/05/2002

PREGHIERA

140. In cammino... prendiamo il largo!

frà Antonino M. Clemenza ofm

Donaci, Signore, il coraggio di lasciare gli ormeggi delle nostre sicurezze, delle nostre abitudini per iniziare a metterci in cammino.

Non abbiamo da temere, Signore: getteremo le reti sulla Tua Parola. Fino ad ora vane sono state le fatiche, confidando sulle nostre sole forze.

Ci chiami a metterci in cammino per seguire le Tue orme. Orme a volte stanche, ma sicure. Quieta i nostri cuori, perché possa venire la Tua Parola e possa illuminare i nostri passi.

Dacci più fede, Signore, e il coraggio di saper osare anche quando tutto intorno a noi frena gli slanci dell'annuncio.

Ti chiediamo, Signore, il tuo aiuto perché la Chiesa sia sempre in mare aperto e non in tranquille acque che danno sentore di morte.

Ti ringraziamo di averci scelti e averci dato fiducia. Manda ancora, Signore, uomini e donne che abbandonano tutto per mettersi in cammino verso terre sconosciute.

Molti versano il loro sangue sui passi dei lieti annunzi. Ti preghiamo per loro, Signore. Dà anche a noi lo stesso coraggio.

Signore, compagno del nostro cammino, metti in noi l'impazienza per allungare il passo e raggiungere i solitari della strada.

Rimettici in cammino, quando i nostri passi si fanno stanchi e ci trovi delusi ai bordi della strada per non aver pescato nulla. Continua ad essere il nostro buon Samaritano, versando l'olio della speranza.

Nel nostro essere pellegrini, riempi ancora le bisacce col Pane del cammino e il Vino dei salvati.

Accompagna i passi dei "pescatori di uomini" che hanno scelto di condividere il pane duro dei poveri della Terra.

Infine, Signore nostro Dio, facci annunciatori di pace, là dove tutto parla di vendetta e di odio, di guerra e di violenza. Siano le nostre vite a parlare, sicuri che nulla è impossibile con Te e per Te.

camminomissioneevangelizzazionetestimonianza

inviato da Frati Minori Di Sicilia, inserito il 30/04/2002

TESTO

141. Lasciare una traccia

Baden Powell

Nel vostro passaggio in questo mondo, che ve ne accorgiate o no, chiunque voi siate e dovunque andiate, state lasciando dietro di voi una traccia.

Altri la noteranno e potranno seguirla. Può essere una traccia che li conduce al bene, ovvero può portarli fuori strada. Ciò dipende da voi.

Può darsi che la vostra traccia sia marcata sugli alberi, per renderla visibile a chi vi segue, o invece può darsi che lasciate inavvertitamente delle orme peraltro riconoscibili sulla sabbia.

In un caso come nell'altro, è bene ricordarsi che si lascia sempre qualche tipo di traccia; e quindi, volgendo i propri passi nella giusta direzione, potete indirizzare bene anche coloro che vi seguono.

La vostra traccia è segnata da azioni, dalle frasi che dite e dalle parole che scrivete. Le azioni sono pietre miliari stabilite in modo permanente; le frasi sono soltanto orme che il tempo può alterare o cancellare; le parole scritte sono tacche coscientemente lasciate sugli alberi.

insegnareimpararetracciaseguirebenemalestradatestimonianzaesempio

inviato da Barbara, inserito il 24/04/2002

TESTO

142. Se siamo un mondo senza pace

Primo Mazzolari, "Tu non uccidere"

Se siamo un mondo senza pace, la colpa non è di questi o di quelli, ma di tutti. Se dopo venti secoli di Vangelo siamo un mondo senza pace, i cristiani devono avere la loro parte di colpa.

Tutti abbiamo peccato e veniamo ogni giorno peccando contro la pace. Se qualcuno osa tirarsi fuori dalla comune colpevolezza e farla cadere soltanto sugli avversari, egli pecca maggiormente, poiché, invelenendo gli animi, fa blocco e barriera col suo fariseismo.

Se la colpa di un mondo senza pace è di tutti, e dei cristiani in modo particolare, l'opera della pace non può essere che un'opera comune, nella quale i cristiani devono avere un compito precipuo, come precipua è la loro responsabilità.

Ogni sforzo verso la pace ha una sua validità: chiunque vi provi dev'essere guardato con fiducia e benevolenza. Il politico può far delle cernite, porre delle pregiudiziali: il cristiano mai. Il cristiano non può rifiutare che il male, per comporre universalmente ogni cosa buona.

La pace è un bene universale, indivisibile: dono e guadagno degli uomini di buona volontà.

La pace non s'impone ("Non ve la do come la dà il mondo"); la pace si offre ("Lascio a voi la pace"). Essa è il primo frutto di quel comandamento sempre "nuovo", che la germina e la custodisce: "Vi do un comandamento nuovo: amatevi l'un l'altro".

paceconflittitestimonianza

inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 10/04/2002

TESTO

143. Beati noi giovani   2

Comunità di Taizé

Se avremo il coraggio dell'autenticità
quando falsità e compromesso
sono più comodi:
la verità ci renderà liberi.

Se costruiremo la giovinezza
nel rispetto della vita e nell'attenzione
dell'uomo in un mondo malato d'egoismo:
daremo testimonianza di amore.

Se, in una società deturpata
dall'odio e dalla violenza,
sapremo accogliere e amare tutti:
saremo costruttori e artigiani della pace:
"I giovani e la pace camminano insieme".

Se sapremo rimboccarci le maniche
davanti al male, al dolore, alla disperazione:
saremo, come Maria, presenza amica e discreta
che si dona gratuitamente.

Se avremo coraggio di dire in famiglia,
nella scuola, tra gli amici
che Cristo è la certezza:
saremo sale della terra.

giovinezzatestimonianzacoerenza

inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 10/04/2002