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PREGHIERA

1. La forza centrifuga della missione

Don Paolo Nagari

È la vetta che attira l'alpinista.
È il traguardo che fa correre l'atleta.
È la Forza dello Spirito, che ci sospinge come “Forza Centrifuga”
e manda tutti noi fino ai confini della terra.

Noi, chiamati a dilatare il cuore, teso a contenere le dimensioni del mondo.
Noi, invitati ad allargare i paletti della tenda, per dar posto a che arriva ed è nel bisogno.
Noi, mandati a riempire di preghiera gli angoli nascosti della vita.

Lo Spirito spalanchi il nostro cuore, lo renda capace di entusiasmo e di trepidazione
per giungere a lambire tutte le prospettive della Madre Chiesa.

Giovani, adulti, anziani con la sua forza faremo cose grandi,
proprio perché siamo tutti piccoli di fronte a Lui.
Sposteremo le montagne perché la fede è granello che produce meraviglie.
Scioglieremo i nodi dell'indifferenza perché la tiepidezza non abita in noi.

La tua Parola di salvezza continuerà a gridare nel silenzio,
a rendere inquieti gli animi stagnanti
a superare confini e barriere di egoismo e grettezza.

Signore, tu ci vuoi testimoni forti, credenti e credibili.

Rendici capaci di tutti servire,
per tutti soffrire,
a tutti donare sorrisi di pace fino alla fine,
fino all'ultimo respiro quando,
nella staffetta della vita,
passeremo ad altri il testimone di fuoco che mai si estingue.
Amen.

missionemissionarietàtestimonianza

inviato da Silvia Arieti, inserito il 20/02/2023

PREGHIERA

2. Signore, Dio di Misericordia

Colombano il Giovane

Se tu, Signore, Dio di Misericordia
mi mettessi vicino a quella Sorgente,
perché anch'io, con tutti i tuoi assetati,
possa bervi l'acqua viva della Fonte viva!
Sono certo che, preso dalla dolcezza di quell'acqua,
vi starei sempre attaccato e direi:
Quanto è dolce la Sorgente dell'acqua viva,
non viene mai meno e zampilla per la vita eterna.

O Signore, sei tu stesso questa Sorgente,
sempre desiderata e mai esaurita.
Dacci sempre, Signore Gesù,
che anche in noi scaturisca
una sorgente d'acqua viva,
che zampilli per la vita eterna.

Tu re di gloria,
sei abituato ai grandi doni
e alle grandi promesse:
non c'è niente più grande di te,
e tu ci hai donato te stesso,
hai dato te stesso per noi.
Perciò noi ti chiediamo di darci te stesso:
tu sei il nostro tutto:
vita, luce, salvezza, cibo, bevanda
il nostro Dio.

Ispira i nostri cuori, Signore Gesù,
col soffio del tuo Spirito
e trafiggi i nostri cuori col tuo amore.
Beata l'anima ferita dall'Amore!
Quella cerca la Sorgente,
beve e ha sempre sete,
si ciba e ha sempre fame,
ama e cerca sempre.

Misericordiaperdonoperdono di Diograziasalvezza

inviato da Eugenia Russo, inserito il 20/02/2023

PREGHIERA

3. Perdonaci la guerra, Signore   1

† don Mimmo Battaglia, Avvenire, 15 marzo 2022

Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi misericordia di noi peccatori.
Signore Gesù, nato sotto le bombe di Kiev, abbi pietà di noi.
Signore Gesù, morto in braccio alla mamma in un bunker di Kharkiv, abbi pietà di noi.
Signore Gesù, mandato ventenne al fronte, abbi pietà di noi.
Signore Gesù, che vedi ancora le mani armate all'ombra della tua croce, abbi pietà di noi!

Perdonaci Signore,
perdonaci, se non contenti dei chiodi con i quali trafiggemmo la tua mano, continuiamo ad abbeverarci al sangue dei morti dilaniati dalle armi.
Perdonaci, se queste mani che avevi creato per custodire, si sono trasformate in strumenti di morte.

Perdonaci, Signore, se continuiamo ad uccidere nostro fratello, perdonaci se continuiamo come Caino a togliere le pietre dal nostro campo per uccidere Abele. Perdonaci, se continuiamo a giustificare con la nostra fatica la crudeltà, se con il nostro dolore legittimiamo l'efferatezza dei nostri gesti.

Perdonaci la guerra, Signore. Perdonaci la guerra, Signore.

Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, ti imploriamo! Ferma la mano di Caino!
Illumina la nostra coscienza,
non sia fatta la nostra volontà,
non abbandonarci al nostro agire!
Fermaci, Signore, fermaci!
E quando avrai fermato la mano di Caino, abbi cura anche di lui. È nostro fratello.
O Signore, poni un freno alla violenza!
Fermaci, Signore!

Preghiera di † don Mimmo Battaglia, arcivescovo di Napoli, recitata da Papa Francesco durante l'udienza del 16 marzo 2022.

guerrapace

inviato da Qumran2, inserito il 25/03/2022

PREGHIERA

4. Preghiera per la prima Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani

Papa Francesco

Ti rendo grazie, Signore,
per il conforto della Tua presenza:
anche nella solitudine,
sei la mia speranza, la mia fiducia;
fin dalla giovinezza, mia roccia e mia fortezza tu sei!

Ti ringrazio per avermi donato una famiglia
e per la benedizione di una lunga vita.
Ti ringrazio per i momenti di gioia e di difficoltà,
per i sogni realizzati e quelli ancora davanti a me.
Ti ringrazio per questo tempo di rinnovata fecondità
a cui mi chiami.

Accresci, o Signore, la mia fede,
rendimi uno strumento della tua pace;
insegnami ad accogliere chi soffre più di me,
a non smettere di sognare
e a narrare le Tue meraviglie alle nuove generazioni.

Proteggi e guida papa Francesco e la Chiesa,
perché la luce del Vangelo giunga ai confini della terra.
Manda il Tuo Spirito, o Signore, a rinnovare il mondo,
perché si plachi la tempesta della pandemia,
i poveri siano consolati e termini ogni guerra.

Sostienimi nella debolezza,
e donami di vivere in pienezza
ogni istante che mi doni,
nella certezza che sei con me ogni giorno
fino alla fine del mondo.

Amen.

nonnianzianivecchiaia

inviato da Qumran2, inserito il 11/02/2022

PREGHIERA

5. Grazie   1

Michel Quoist, Preghiere, Editrice Marietti

Bisogna saper dire grazie. Le nostre giornate sono ricche di doni che il Signore ci fa. Se sapessimo esaminarli e farne l'inventario, alla sera saremmo sorpresi e raggianti per tanti beni ricevuti. Saremmo allora riconoscenti dinanzi a Dio, fiduciosi perché ci dona tutto, gioiosi perché sappiamo che ogni giorno rinnova i suoi doni.

Tutto è dono di Dio, anche le più piccole cose, ed è l'insieme di questi doni che forma una vita, bella o cupa, secondo il modo in cui uno se ne serve.

Grazie, Signore. Grazie.
Grazie per tutti i regali che Tu mi hai offerti oggi,
Grazie per tutto quello che ho veduto, sentito, ricevuto.

Grazie per l'acqua che mi ha svegliato, per il sapone profumato e il dentifricio fresco.
Grazie per i vestiti che mi proteggono, per il loro colore ed il loro taglio.
Grazie per il giornale fedele all'appuntamento, per le sue storielle, sorriso del mattino,
per le riunioni serie che si succedono, la giustizia resa e la partita vinta.

Grazie per i servizi della nettezza urbana e per chi li svolge,
per le loro grida mattutine e per i rumori della strada che si sveglia.
Grazie per il mio lavoro, i miei strumenti, i miei sforzi.
Grazie per il metallo fra le mie mani, per il suo lungo lamento sotto l'acciaio che lo morde, per lo sguardo soddisfatto del caporeparto e per il carrello dei pezzi finiti.
Grazie per Giacomo che m'ha prestato la sua lima, Daniele che m'ha dato una sigaretta, Carlo che m'ha tenuto la porta.
Grazie per la strada accogliente che mi ha portato, per le vetrine dei negozi, per le vetture, per i passanti, per tutta la vita che scorreva rapida fra i muri delle case.

Grazie per il cibo che mi ha sostenuto,
per il bicchiere di birra che nel pomeriggio mi ha dissetato.
Grazie per la moto che docilmente m'ha condotto ove desideravo,
per la benzina che l'ha fatta correre, per il vento che mi ha accarezzato il viso
e per gli alberi che mi hanno salutato al passaggio.

Grazie per le ragazze che ho incontrato,
per il rossetto di Graziella dalla tinta delicata,
per la permanente di Michelina, che dà risalto al suo viso,
per la smorfia d'Anna Maria e la sua risata che distende.

Grazie per il bimbo che ho guardato giocare sul marciapiede di fronte,
Grazie per i suoi pattini a rotelle e per l'aria strana che aveva quand'è caduto.

Grazie per i saluti che mi hanno rivolto, per le strette di mano che ho dato,
per i sorrisi che mi hanno offerto.
Grazie per la mamma che mi accoglie a casa,
per il suo affetto discreto, per la sua silenziosa presenza.
Grazie per il tetto che mi ripara, per la luce che mi rischiara,
per la radio che canta.
Grazie per il giornale-radio e per tutti i programmi.
Grazie per il mazzo di fiori, piccolo capolavoro sul mio tavolo.

Grazie per la notte quieta.
Grazie per le stelle.
Grazie per il silenzio.

Grazie per il tempo che Tu mi hai dato.
Grazie per la vita.
Grazie per la grazia.

Grazie d'essere qui, o Signore.
Grazie di ascoltarmi, di prendermi sul serio,
di ricevere nelle Tue mani il fascio dei miei doni per offrirli al Padre Tuo.
Grazie, o Signore, Grazie.

ringraziamentopreghieravita quotidianagraziegratitudine

inviato da Paolo Capuzzo, inserito il 11/02/2022

PREGHIERA

6. Preghiera per l'Avvento

Beato Charles de Foucauld, Aleteia

Ancora venti giorni! Il Tempo si avvicina...
Ma se questo atteso Giorno sarà Beato, quanto è già dolce il presente!
Eccoti, mio Dio, nascosto nel grembo di Maria,
Tu sei qui in questa piccola casa, adorato da Lei, da Giuseppe e dagli angeli.
Mettimi vicino a loro, mio Signore.
Mio Signore e mio Dio, quando sono nel tuo Santuario,
ai piedi del Tabernacolo, sei vicino a me
come lo sei con San Giuseppe durante l'Avvento?
Quando ti doni a me nella Santa Comunione,
non sei anche tu vicino a me e in me, come lo eri nella Beata Vergine?
Mio Dio, quanto sono felice, quanto sono felice.
Ma Signore, ti prego, convertimi,
Lasciami ai piedi del tabernacolo, fa' che riceva la Santa Comunione
senza indifferenza, senza addormentarmi davanti all'Altare,
che non riceva più con tiepidezza il tuo Corpo Divino!
Convertimi, convertimi, mio Signore, te lo chiedo nel tuo Nome!
Ricordati che hai promesso di concedere tutto ciò che ti viene chiesto
nel Tuo Nome, e di donare lo Spirito Santo a chiunque te lo chieda.
Mio Dio, dammi lo Spirito Santo, il tuo Spirito, e fammi passare questo Avvento
e tutti i giorni della mia vita glorificandoti il più possibile;
Per quanto è possibile per me, per quanto è la tua volontà su di me,
Mettimi vicino ai tuoi santi genitori con tutto l'amore e l'umiltà,
annegato e perso nell'ammirazione, nella contemplazione ai tuoi piedi
durante questo Avvento e per sempre.
E quello che ti chiedo per me,
lo chiedo per tutti gli uomini,
e soprattutto per coloro per i quali devo pregare in modo particolare,
in te, per te e con te.
Amen.

avventopreghieracomunioneeucaristiaattesa

inviato da Milly Parodi, inserito il 11/02/2022

PREGHIERA

7. Ricominciare   2

José Tolentino Mendonça, Avvenire 15 novembre 2020

Donaci, Signore, dopo tutte le nostre fatiche, un vero tempo di pace.
Dacci, dopo tante parole, il dono del silenzio che purifica e ricrea.
Donaci, dopo tanti cammini frettolosamente cancellati dalla cortina di nebbia della distrazione, la possibilità di contemplare con disponibilità e pienezza ogni porzione di realtà, anche delle realtà che ci costano.
Donaci la gioia, dopo le insoddisfazioni che ci frenano, come una barca che si staglia sull'acqua.
Donaci, Signore, la possibilità di vivere senza fretta, estasiati dalla sorpresa che i giorni portano con sé per mano.
Donaci la capacità di vivere a occhi aperti, di vivere intensamente.
Donaci l'umile semplicità degli artigiani che, preferendo la sapienza dell'esperienza all'apparato delle teorie, riconoscono che stanno sempre ricominciando.
Permettici di ascoltare la lezione del vaso sulla ruota del vasaio; del ceppo lisciato dalle mani del falegname; dell'impasto che il fornaio pazientemente trasforma in pane.
Donaci di nuovo, Signore, la grazia del canto, del fischio che imita l'aerea felicità degli uccelli, delle immagini ritrovate, del ridere condiviso.
Donaci la forza di impedire che le dure necessità del vivere schiaccino il desiderio dentro di noi e che si dissipi la trasparenza dei nostri sogni.
Fa' di noi dei pellegrini, che nel visibile scorgono l'insinuarsi discreto dell'invisibile.

ricominciarefiduciacamminoripartenzafiducia

3.0/5 (1 voto)

inviato da Lorena Valenziano, inserito il 23/12/2020

PREGHIERA

8. Preghiera al Creatore   1

Papa Francesco, Lettera Enciclica Fratelli tutti, 3 ottobre 2020

Signore e Padre dell'umanità,
che hai creato tutti gli esseri umani con la stessa dignità,
infondi nei nostri cuori uno spirito fraterno.
Ispiraci il sogno di un nuovo incontro, di dialogo, di giustizia e di pace.
Stimolaci a creare società più sane e un mondo più degno,
senza fame, senza povertà, senza violenza, senza guerre.
Il nostro cuore si apra
a tutti i popoli e le nazioni della terra,
per riconoscere il bene e la bellezza
che hai seminato in ciascuno di essi,
per stringere legami di unità, di progetti comuni,
di speranze condivise. Amen.

pacegiustizia socialefraternità

inviato da Qumran2, inserito il 23/12/2020

PREGHIERA

9. Supplica alla Beata Vergine Maria

Matteo Maria Zuppi

Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio.
Maria, Madre nostra e di ogni persona,
stella del mattino che quando la notte è più buia
orienti i nostri passi ed annunci il sole
che nasce per noi che siamo nelle tenebre e nell'ombra di morte,
volgi a noi i tuoi occhi misericordiosi.
Maria, Fonte della nostra gioia,
guarda con il tuo amore di Madre la città degli uomini
ridotta a deserto di vita, nell'ansia e nell'angoscia.
Ci sentivamo sicuri e forti e ci scopriamo incerti e fragili
perché esposti ad un pericolo invisibile e insidioso.

Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio.

Maria, salute degli infermi,
ti affidiamo coloro che, nel nostro Paese e nel mondo intero,
sono oppressi dalla malattia.
Guariscili, aiuta chi lotta tra la vita e la morte,
sostieni coloro che li assistono difendendo la vita con il loro servizio
negli ospedali e nei luoghi di cura.
Maria, consolatrice degli afflitti,
sostieni i più deboli, gli anziani soli e turbati,
che non possono essere visitati,
perché sentano la tenerezza della tua presenza
e non manchi loro la carezza che rassicura e fa sentire amati e difesi.
Ricordati di chi non è padrone di sé e sente tanta agitazione.
Guida chi vive per strada e non ha dove andare,
chi è straniero e si sente solo.
Aiuta tutti dolce Madre nostra.

Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio.

Madre del buon Consiglio
tutti possiamo colpire ed essere colpiti dal male.
Insegnaci ad essere responsabili di noi stessi e del prossimo,
in una ritrovata comunione di destino,
forti nella speranza e intelligenti nella carità,
perché terminata questa prova possiamo abbracciarci
ed amarci gli uni gli altri come il tuo figlio Gesù ci ha comandato
e per primo ci ha amato.
Maria, porta del cielo,
ti supplichiamo: versa nel nostro cuore l'azzurro del tuo amore,
che ci liberi dalla paura e ci fa incontrare Gesù, nostra salvezza,
perché Lui spezza le catene del male
e con il suo amore fino alla fine ci fa sentire forti perché amati per sempre.

Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta. Amen.

Supplica dell'arcivescovo Matteo Maria Zuppi alla Beata Vergine Maria durante la preghiera per l'Italia dal Santuario della Beata Vergine di San Luca di Bologna (22 aprile 2020)

pandemiaaffidamentocoronavirus

inviato da Qumran2, inserito il 23/06/2020

PREGHIERA

10. Preghiera per questi giorni di pandemia

Giuseppe Impastato S.I.

Alcuni spunti, frasi e parole sono tratti dall'articolo La nuova fratellanza di Massimo Recalcati (Repubblica, 14/3/2020, pag. 34)

Signore, in questi giorni di difficoltà facci capire che la nostra libertà non è sorta di proprietà, un attributo della nostra individualità. Fa' che comprendiamo la lezione della pandemia che stiamo vivendo e che vivremo in tutto il mondo. Ci illudiamo che la libertà comprenda il poter seguire impunemente i nostri desideri e capricci. Abbiamo bisogno di apprendere la tremenda lezione che la libertà scissa dalla solidarietà è puro e dannoso arbitrio. Nessuno infatti, come in questi momenti, si salva da solo. La mia salvezza dipende non solo dai miei atti, ma anche da quelli dell'altro.

È stato sempre così, ma forse era necessario che questa lezione traumatica ce lo ricordasse. Il coronavirus ci insegna il valore della solidarietà esponendoci all'impotenza inerme della nostra esistenza vissuta in una visione puramente individualistica. Tale lezione ci viene data in un momento in cui dobbiamo allontanarci dagli altri, vivendo forme di isolamento.

Signore, facci comprendere che siamo creature che non possono vivere senza relazioni in cui la fiducia è fondamentale. Ce lo insegni attraverso il dogma della Trinità in cui tre Persone realizzano una perfetta unità. Ma abbiamo costruito degli “ego” che pensano di poter fare a meno degli altri. Stiamo vivendo momenti in cui possiamo riappropriarci di una realtà stupenda: siamo figli di un Dio-Amore che ci vuole tutti fratelli e sorelle, e che ci chiede solo di amarci come tali.

E allora non permettere che dimentichiamo mai di riflettere e pensare alle conseguenze delle nostre decisioni e dei semplici gesti quotidiani. Fa' che capiamo che essere liberi comporta necessariamente assumere la responsabilità dei nostri atti. In questo momento in cui il mondo intero è immerso in un grave pericolo, le conseguenze di banali ed abitudinari comportamenti investono la vita non solo nostra, ma anche quella degli altri - ed è tempo di dirlo - di tutti i nostri fratelli che vivono nel mondo intero.

Possiamo creare gravi e terribili problemi economici con azioni che ci possono sembrare come ‘ragazzate e stupidaggini'. Il pericolo dipende dal fatto che non conosciamo questo nostro nemico e non sappiamo come difenderci. La tremenda lezione del virus ci introduce forzatamente nella evangelica ‘porta strettà della fratellanza senza la quale libertà ed uguaglianza sarebbero parole monche.

In questo surreale isolamento siamo fortemente connessi con la vita del vicino di casa a cui ci siamo abituati a dire solo “Buon giorno” e “Buona sera”, ma anche con ogni persona del mondo intero che oggi potrebbe diventare per noi come un'attenta e delicata mamma e un affettuoso papà o una generosa sorella o un simpatico amico, anche se sconosciuti.

libertàresponsabilitàfratellanzacoronaviruspandemia

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 03/04/2020

PREGHIERA

11. Preghiera Via Crucis Colosseo 2019

Papa Francesco, Via Crucis al Colosseo, Venerdì Santo, 19 aprile 2019

Signore Gesù, aiutaci a vedere nella Tua Croce tutte le croci del mondo:
la croce delle persone affamate di pane e di amore;
la croce delle persone sole e abbandonate perfino dai propri figli e parenti;
la croce delle persone assetate di giustizia e di pace;
la croce delle persone che non hanno il conforto della fede;
la croce degli anziani che si trascinano sotto il peso degli anni e della solitudine;
la croce dei migranti che trovano le porte chiuse a causa della paura e dei cuori blindati dai calcoli politici;
la croce dei piccoli, feriti nella loro innocenza e nella loro purezza;
la croce dell'umanità che vaga nel buio dell'incertezza e nell'oscurità della cultura del momentaneo;
la croce delle famiglie spezzate dal tradimento, dalle seduzioni del maligno o dall'omicida leggerezza e dall'egoismo;
la croce dei consacrati che cercano instancabilmente di portare la Tua luce nel mondo e si sentono rifiutati, derisi e umiliati;
la croce dei consacrati che, strada facendo, hanno dimenticato il loro primo amore;
la croce dei tuoi figli che, credendo in Te e cercando di vivere secondo la Tua parola, si trovano emarginati e scartati perfino dai loro famigliari e dai loro coetanei;
la croce delle nostre debolezze, delle nostre ipocrisie, dei nostri tradimenti, dei nostri peccati e delle nostre numerose promesse infrante;
la croce della Tua Chiesa che, fedele al Tuo Vangelo, fatica a portare il Tuo amore perfino tra gli stessi battezzati;
la croce della Chiesa, la Tua sposa, che si sente assalita continuamente dall'interno e dall'esterno;
la croce della nostra casa comune che appassisce seriamente sotto i nostri occhi egoistici e accecati dall'avidità e dal potere.
Signore Gesù, ravviva in noi la speranza della risurrezione e della Tua definitiva vittoria contro ogni male e ogni morte. Amen!

crocecrocisperanzavia crucis

inviato da Qumran2, inserito il 13/05/2019

PREGHIERA

12. Mensa umano mistero   1

Adriana Zarri

Facci, Signore, il dono della cena.
Tu ti sei seduto a cena.
Oh, sì, ma non era una cena come tutte le altre,
sebbene tutte le altre le fossero ordinate:
era una cena unica,
in cui tu eri commensale e vivanda;
E gli apostoli mangiarono con te e di te.
Ma prima di considerare il mistero eucaristico,
lasciaci considerare questo semplice
e dolce “mistero” umano della mensa,
che tu tante volte
hai voluto condividere con i tuoi amici.

L'Eucaristia è il sacramento della tavola,
così come la tavola
è il sacramento della nostra amicizia.
Perciò, prima di farci il dono dell'Eucaristia,
facci, Signore, il dono della cena:
della semplice mensa degli uomini,
della condivisione dell'amore e dei beni,
della cordialità del pacato discorrere
e del calore del volersi bene.

Dacci di sapere cenare in amicizia,
come facevi a casa tua,
come facevi a Cafarnao nella casa di Pietro,
e a Betania, nella casa di Lazzaro;
come facesti a Gerusalemme, nel Cenacolo.

Donaci amore per invitare amici,
ospitalità per servirli,
cordialità per discorrere con loro,
gioia per mettere la tovaglia bella,
letizia per versare il vino dolce.

E fa' sì che in ogni pranzo e in ogni cena
avvertiamo la tua visibile presenza,
ospite sempre invitato, amico sempre amato,
nostro pane, nostro vino,
nostro banchetto eterno.

cenaultima cenaeucaristiaospitalitàamiciziaconvivialità

5.0/5 (1 voto)

inviato da Marcello Rosa, inserito il 06/07/2018

PREGHIERA

13. Grazie per le montagne, Signore!   1

Flavia Facchini

Gli scarponi ai piedi, lo zaino sulle spalle. Si parte.
Pochi viveri e tanti sogni. Ogni volta è così.
Il respiro si fa presto più breve.
Fatica e sudore, metafora della vita.
Sotto i piedi erba, sassi, roccia, acqua, neve, ghiaie,
secondo il mutare dei sentieri e delle stagioni.
Negli occhi colori, fiori, insetti, vette, croci,
orizzonti che si perdono lontano,
e il cielo che si fa sempre più vicino.
Tra i sassi migliaia di stelle,
riflesso di quelle che riempiono il cielo.
Occhi di creature invisibili mi accompagnano,
pare vogliano custodirmi anche loro lungo il cammino.
È qui, o Signore,
che riesco a percepire meglio la tua presenza,
la grandezza di questo tuo creato,
così perfetto, così meraviglioso.
E la realtà, a volte così stretta per me,
svanisce improvvisamente
e tutto è libertà, leggerezza, soffio di vento leggero. Preghiera.
Mi riempio della tua forza. E posso riprendere con gioia il mio posto nel mondo.
Grazie, o Signore, per questo corpo che mi hai donato:
per le gambe che mi portano in alto, vicino a te,
per gli occhi che possono godere di tutta questa Bellezza,
e per il cuore, che può farsi casa per tante emozioni.
Rendimi capace, Signore, di condividere sempre con gli altri
tutti questi doni, e nella tua grande bontà,
concedimi, alla fine di questo tempo che hai preparato per me,
di poter godere di un Paradiso così,
fatto di cime e di libertà
e di amici da rincontrare.
Amen

naturacreatostradacamminoroutecreazione

5.0/5 (2 voti)

inviato da Flavia Facchini, inserito il 06/07/2018

PREGHIERA

14. Preghiera per la comunicazione   1

Papa Francesco, Preghiera per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2018

Signore, fa' di noi strumenti della tua pace.
Facci riconoscere il male che si insinua
in una comunicazione che non crea comunione.
Rendici capaci di togliere il veleno dai nostri giudizi.
Aiutaci a parlare degli altri come di fratelli e sorelle.
Tu sei fedele e degno di fiducia;
fa' che le nostre parole siano semi di bene per il mondo:
dove c'è rumore, fa' che pratichiamo l'ascolto;
dove c'è confusione, fa' che ispiriamo armonia;
dove c'è ambiguità, fa' che portiamo chiarezza;
dove c'è esclusione, fa' che portiamo condivisione;
dove c'è sensazionalismo, fa' che usiamo sobrietà;
dove c'è superficialità, fa' che poniamo interrogativi veri;
dove c'è pregiudizio, fa' che suscitiamo fiducia;
dove c'è aggressività, fa' che portiamo rispetto;
dove c'è falsità, fa' che portiamo verità. Amen.

comunicazione

4.7/5 (3 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 31/05/2018

PREGHIERA

15. Sulle strade di Emmaus

Giuseppe Impastato S.I.

Vieni sulle strade
che percorriamo, e avvicìnati a noi,
visita delusioni e amarezze.
Scandaglia pensieri
che rendono pesanti
cuori e rabbuiano cieli.
Abbiamo abbandonato compagni
con cui avevamo coltivato speranze
e condiviso personali sogni;
gli occhi bassi
non riescono a scorgere cieli,

poiché si è spento ormai il Sole.

Ci sembri fuori dalle nostre storie,
ma poi tu, pellegrino, incendi i cuori,
illumini scenari e risvegli speranze. Con noi
ti vogliamo, e solo quando prendi-
benedici-spezzi-doni
scoppia la gioia incontenibile
che ci abbraccia e riempie.
Non riusciamo a tenerla per noi.
Non contiamo più i chilometri
e i tempi per percorrerli,
e il buio che incombe
quando i nostri piedi bramano
di danzare e le gole cantare
con chi condividiamo la vita
che è rinata di noi e ci abita.

Emmausscoraggiamentorisortovicinanza di Dio

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 31/05/2018

PREGHIERA

16. Lettera a Gesù Bambino   1

Giuliano Guzzo, www.giulianoguzzo.com

Caro Gesù Bambino,

una manciata di giorni e sarà il Tuo, se ancora vorrai visitare quest'umanità distratta e sperduta, in tutt'altre faccende affaccendata. E' incredibile, infatti, eppure accade ogni anno: si avvicina il Natale e di tutto ci si occupa - di mercatini, di cibo, di idee regalo, di pandori con la farina di insetti - fuorché della Ragione di Tutto, del Regalo dei Regali, di un Dio che non solo non se la tira, ma si umilia fino a farsi neonato, minuto ospite del mondo che Egli stesso ha creato; un po' come se Messi chiedesse di iscriversi alla squadra dei pulcini; se Federer elemosinasse la racchetta più economica; se Armani si aggirasse, sognante, fra bancarelle di capi di terza mano.

Un meraviglioso ed abbagliante paradosso che solo a Te, caro Gesù, sarebbe potuto venire in mente. Tuttavia, dicevo, quaggiù si stenta a rendersene conto. Non chiedermene la ragione, ma è così. La prima richiesta che mi permetto di avanzare con questa lettera è, quindi, quella di donarci lo stupore per la Tua venuta, il desiderio di fiondarci tra pecore e pastori, di bramare un posto che - oggi come 2000 e passa anni fa, purtroppo - pare interessi a pochi: quello dinnanzi a una grotta senza viste panoramiche, Jacuzzi né pavimento riscaldato ma con, dentro, una Grande Luce. Anzi, la sola vera Luce, al cui confronto le stesse stelle più splendenti non sono che fiacche lampadine.

La seconda richiesta che Ti rivolgo, sono Giga spirituali illimitati. La voglia di tornare a pregare, di farlo con intensità, fermi e in ginocchio, cosa oggi non facile. Come difatti saprai, qui è un continuo invito alla corsa: corri per affermarti, corri per cogliere l'attimo, corri per vincere, corri per restare in forma. Lo stesso Avvento è stato da tempo rimpiazzato dalla «corsa per gli acquisti»; come se a Natale si festeggiassero dei centometristi giamaicani e non un Bambino che, pur non potendo ancora camminare, ha fatto fare - da subito - enormi balzi in avanti all'umanità. Regalaci, insomma, la capacità di tornare ad affidarci a Te, la sola Bussola di cui abbisogna quel povero migrante che è il nostro cuore.

Sperando di non esagerare, avrei un terzo e ultimo desiderio. Ti vorrei chiedere di salutarci tanto, prima di venirci a trovare, Charlie Gard e tutti i piccoli come lui, scartati da un mondo che, da tempo, non sa più dare un significato alla fragilità, un senso al dolore, una direzione alle lacrime. Già lo sapranno, ma è bene che a questi Angeli venga ricordato che alcuni, qui, non si sono dimenticati di loro e che in loro nome continueranno a sottolineare che, se non si è favorevoli ad accogliere sempre la Vita, si può ben festeggiare Halloween, il Black Friday e, che so, la giornata mondiale del peto, ma il Natale, ecco, meglio lasciarlo stare. Per un briciolo di coerenza, se non altro.

Detto questo, caro Gesù, concludo - oltre che con la speranza le Poste Celesti sappiano recapitare questo messaggio per tempo dato che con l'eternità, sai com'è, hanno già abbastanza pratica quelle Italiane - con un ringraziamento. Ti ringrazio, senza voler dare ciò per scontato, per essere in viaggio e per riposare già nel ventre di Maria, al sicuro, dove le unghie e i soldati degli Erode, inclusi gli odierni, non possono arrivare. Non saprei dire, adesso, quanti saremo ad accoglierTi come meriti, ma dico grazie fin d'ora per la gioia che vorrai condividere col Tuo gregge, anche se è quello che è. Siamo infatti solo poveri diavoli stanchi di credersi grandi. Ma è per questo, in fondo, che aspettiamo un Bambino.

nataleavventoaccoglienzaspiritualitàstuporevita

inviato da Qumran2, inserito il 19/02/2018

PREGHIERA

17. Preghiera a Maria

Marina Guarino, poesie

Maria,
ricolmata di grazia dall'Onnipotente
tu che gioisti al saluto di Gabriele
mostrando una fede pura
come quella di Abramo

tu che accogliesti la Parola
lasciandoti fecondare
dal fuoco d'amore dello Spirito
sei diventata la porta
che ha fatto entrare Dio nel mondo.

Ti preghiamo Madre
“faccendiera del Paradiso”
sii per questa umanità
grembo che si fa culla
così come fosti arca di tuo Figlio.

Vedi Madre
le nostre idrie sono vuote del vino bello
è finito pure l'olio nella lampada
il nostro sguardo s'è fatto orbo

Disorientati
prendici per mano
e parlaci della Parola
di cui ti sei nutrita
sicché anche io possa generarla
in una parentesi di eternità.

mariamadreattesa

inviato da Marina Guarino, inserito il 15/01/2018

PREGHIERA

18. Vergine dell'attesa (versione lunga)

Tonino Bello

Santa Maria, vergine dell'attesa, donaci del tuo olio perché le nostre lampade si spengono. Vedi: le riserve si sono consumate. Non ci mandare ad altri venditori. Riaccendi nelle nostre anime gli antichi fervori che ci bruciavano dentro, quando bastava un nonnulla per farci trasalire di gioia: l'arrivo di un amico lontano, il rosso di sera dopo un temporale, il crepitare del ceppo che d'inverno sorvegliava i rientri in casa, le campane a stormo nei giorni di festa, il sopraggiungere delle rondini in primavera, l'acre odore che si sprigionava dalla stretta dei frantoi, le cantilene autunnali che giungevano dai palmenti, l'incurvarsi tenero e misterioso del grembo materno, il profumo di spigo che irrompeva quando si preparava una culla.

Se oggi non sappiamo attendere più è perché siamo a corto di speranza. Se ne sono disseccate le sorgenti. Soffriamo una profonda crisi di desiderio. E, ormai paghi dei mille surrogati che ci assediano, rischiamo di non aspettarci più nulla neppure da quelle promesse ultraterrene che sono state firmate col sangue dal Dio dell'alleanza.

Santa Maria, donna dell'attesa, conforta il dolore delle madri per i loro figli che, usciti un giorno di casa, non ci son tornati mai più, perché uccisi da un incidente stradale o perché sedotti dai richiami della giungla. Perché dispersi dalla furia della guerra o perché risucchiati dal turbine delle passioni. Perché travolti dalla tempesta del mare o perché travolti dalle tempeste della vita.

Riempi i silenzi di Antonella, che non sa che farsene dei suoi giovani anni, dopo che lui se n'è andato con un'altra. Colma di pace il vuoto interiore di Massimo, che nella vita le ha sbagliate tutte, e l'unica attesa che ora lo lusinga è quella della morte. Asciuga le lacrime di Patrizia, che ha coltivato tanti sogni a occhi aperti, e per la cattiveria della gente se li è visti così svanire a uno a uno, che ormai teme anche di sognare a occhi chiusi.

Santa Maria, vergine dell'attesa, donaci un'anima vigiliare. Giunti alle soglie del terzo millennio, ci sentiamo purtroppo più figli del crepuscolo che profeti dell'avvento. Sentinella del mattino, ridestaci nel cuore la passione di giovani annunci da portare al mondo, che si sente già vecchio. Portaci, finalmente, arpa e cetra, perché con te mattiniera possiamo svegliare l'aurora.

Di fronte ai cambi che scuotono la storia, donaci di sentire sulla pelle i brividi dei cominciamenti. Facci capire che non basta accogliere: bisogna attendere. Accogliere talvolta è segno di rassegnazione. Attendere è sempre segno di speranza. Rendici, perciò, ministri dell'attesa. E il Signore che viene, vergine dell'Avvento, ci sorprenda, anche per la tua materna complicità, con la lampada in mano.

Clicca qui per la versione breve.

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inviato da Qumran2, inserito il 15/01/2018

PREGHIERA

19. Vergine dell'attesa   1

Tonino Bello, Alla finestra la speranza, San Paolo

Santa Maria, vergine dell'attesa,
donaci del tuo olio perché le nostre lampade si spengono.
Le riserve si sono consumate, non ci mandare ad altri venditori.
Santa Maria, vergine dell'attesa,
donaci un'anima vigiliare,
facci capire che non basta accogliere: bisogna attendere.
Sentinella del mattino, ridestaci nel cuore
la passione di giovani annunci da portare al mondo.
Rendici ministri dell'attesa perché il Signore che viene,
ci sorprenda, anche per la tua materna complicità,
con la lampada in mano.

Clicca qui per la versione lunga.

attesaattendereavventomariasperanza

inviato da Qumran2, inserito il 15/01/2018

PREGHIERA

20. Esame di coscienza sui vizi capitali   1

Penitenziale per i giovani in preparazione alla XXII Giornata Mondiale della Gioventù in San Pietro alla presenza di Benedetto XVI, Libreria Editrice Vaticana, 2007

Perdona Signore i nostri peccati di superbia: le azioni che cercano solo la lode e l'approvazione della gente, l'ambizione, la ricerca di potere e di notorietà.
Perdonaci per quando parliamo, diamo consigli, studiamo, lavoriamo, facciamo il bene solo in funzione di ciò che ne penseranno gli altri e per catturare la stima altrui.
Perdonaci per quando esibiamo con vanità la bellezza fisica e le qualità dateci da Dio.
Perdonaci per l'arroganza che nasce dalla superbia, per il desiderio di non dipendere da nessuno, e nemmeno da Dio, per il vittimismo con cui sappiamo darci sempre una giustificazione.
Rendici umili. L'umiltà è la virtù che elimina tutte le passioni perché in essa noi ci rendiamo disponibili ad essere aiutati da Dio.

Perdona Signore i nostri peccati di invidia: l'ostilità, l'odio, l'idea che il male altrui possa essere bene per noi.
Perdona l'egocentrismo che ci impedisce di desiderare il bene per gli altri e ci rende incapaci di amare, il malcontento e i contrasti generati dall'invidia. Liberaci dal rancore, dal tormento interiore, dall'insoddisfazione.
Perdonaci quando vediamo tutto in funzione di noi stessi, quando non sappiamo mettere un freno ai desideri, quando chiamiamo l'invidia "sana competitività".
Perdona i cedimenti a una società che alimenta continuamente l'ambizione, l'avidità e la vuota curiosità.
Perdonaci quando desideriamo la roba d'altri e ci condanniamo all'infelicità.
Aiutaci a contrastare l'invidia con il dono quotidiano di noi stessi per i fratelli.

Perdona Signore i nostri peccati d'ira: i turbamenti del cuore, i sentimenti di avversione verso i fratelli quando sentiamo colpito il nostro io, l'animosità eccitata, l'aggressività del corpo, la sete di vendetta.
Perdonaci quando l'ira soffoca la libertà, ci rende schiavi di noi stessi, toglie la pace interiore ed esteriore.
Perdonaci la tentazione di "farla pagare" a chi ci ha umiliato, il piacere perverso del "far del male a qualcuno", i giudizi taglienti e la gratuita durezza verso gli altri, le mille giustificazioni dell'ira.
Aiutaci a seguire la via suggerita dai padri: “il silenzio delle labbra pur nel turbamento del cuore", dato che "La medicina perfetta... sarà quella di essere prima di tutto ben persuasi che non ci è consentito adirarci mai e in nessun modo".

Perdona Signore i nostri peccati di accidia: il torpore, la pigrizia, l'abbattimento, la tristezza, la dipendenza e le crisi di astinenza da stimoli e piaceri esteriori che ci lasciano sempre tristi e vuoti.
Perdonaci per la noia che a volte proviamo nel pregare e che ci spinge a cercare distrazioni, o ci lascia soli a parlare con noi stessi.
Perdonaci quando l'accidia genera disgusto e noia per ogni attività sana e spirituale, per quando la stessa vita quotidiana si tinge di tristezza, svogliatezza, vittimismo e lagnanza.
Perdonaci per la vita senza scopo, il tempo perso e la fuga dall'impegno quotidiano.
Donaci il desiderio di reagire. Facci trovare una guida spirituale e fa' che accettiamo la disciplina dell'obbedienza, unica via per non essere sballottati come un corpo inerte in balia delle passioni.

Perdonaci Signore per i peccati di avarizia: l'avidità, la brama di possedere, la fiducia smodata riposta nel denaro. Perdonaci se per avarizia lavoriamo di domenica, siamo disonesti, non diamo in elemosina, ci circondiamo di cose superflue.
Perdona le conseguenze terribili della fame di soldi: liti familiari, ansie e falsi timori, tradimenti, frodi, inganni, spergiuri, violenza e indurimento del cuore.
Perdonaci l'abitudine a essere insoddisfatti per ciò che abbiamo e bramosi di ciò che non ci è dato. Liberaci da lussi inutili, comodità e abitudini dispendiose.
Perdona le ingiustizie della società, le drammatiche disuguaglianze tra paesi ricchi e poveri, le guerre, i disumani sfruttamenti e l'inganno delle coscienze prodotto da un sistema di accumulo e consumo che fa di tutto per eccitare la brama di possesso.
Aiutaci a sottrarci all'influenza dei media e a fidarci di te, che rivesti i gigli del campo e non abbandoni gli uccelli del cielo.

Perdonaci Signore per i peccati di gola: il rapporto irrazionale con il cibo, i vizi del fumo, dell'alcool, delle droghe, la dipendenza che ci fa schiavi.
Perdonaci se scambiamo per la libera scelta ciò che è solo condizionamento dell'abitudine, delle mode, della pubblicità.
Perdonaci per la mente ottenebrata che si allontana anche dalla preghiera e dalle sane letture, per gli eccessi che ci rendono meno padroni di noi stessi e affievoliscono la capacità di autocontrollo.
Insegnaci la capacità dell'astinenza, che disintossica il corpo e la mente. Aiutaci a scoprire i piaceri sani della vita, per essere capaci di amare i fratelli con la libertà e la gioia con cui tu hai amato noi.

Perdonaci Signore per i peccati di lussuria, che ci fanno schiavi del sesso, e per il disordine morale che mette a rischio persone, famiglie e società.
Perdona il cedimento a immagini proposte ad arte, a voci allusive, alla pornografia in video e in rete. Perdonaci la debolezza di fronte a piaceri tanto intensi quanto effimeri.
Perdona la mentalità diffusa che si spaccia il disordine sessuale per conquista e fa credere che ogni istinto debba trovare immediata soddisfazione. Facci comprendere che non è libero chi non ha il controllo di se stesso, chi si riduce al doppio gioco e alla menzogna, chi perde l'integrità morale e la pace, chi si chiude in se stesso.
Perdona i danni gravi nella società: per il sesso si litiga, si minaccia, si uccide; la libidine alimenta uno stile di vita fatuo, degenera spesso nella prostituzione, nel ricatto, nella pedofilia...
Aiutaci a custodire la castità nel cuore e nella mente, e a non avere rapporti sessuali prima o fuori del matrimonio, a evitare deviazioni e stravaganze. Insegnaci modestia e dignità nel vestire, custodisci sguardi e fantasie.
Aiutaci a riscoprire la meraviglia della sessualità secondo Dio, nella cornice dell'amore coniugale, nell'atmosfera di famiglia e di tenerezza dove il sesso non è profanato e svenduto ma è sacra partecipazione al dono della vita.

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inviato da Qumran2, inserito il 02/12/2017

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