I tuoi ritagli preferiti

Tutti i ritagli

Indice alfabetico dei temi

Invia il tuo ritaglio

Hai cercato re tra i ritagli medi di tipo testo

Hai trovato 24 ritagli

Ricerca avanzata
tipo
parole
tema
fonte/autore

Pagina 1 di 2  

TESTO

1. Gerusalemme, Gerusalemme!

don Luca Garbinetto, sito web

Tra la folla degli esclusi
lì, davanti all'asinello,
cerco anch'io come gettare
le certezze e il mio mantello.

Sulla pietra più appuntita
per proteggere il tuo passo,
sul gradino più nascosto:
che mi veda che sono in basso.

Ma fra i rami e gli osanna,
potature della palma,
corro inquieto ed affannato
mentre in te regna la calma.

Non c'è posto per il mio gesto,
tu sei vite, sovrano umile:
“Non sfoggiare la tua cura
- com'è duro - sii servo inutile!”.

E salendo sconcertato
verso il tralcio che non ti vuole,
piango in me lo stesso dramma:
Gerusalemme è nel mio cuore.

Città santa benedetta,
vigna che rifiuti il figlio,
lui non è solo l'erede:
uccidi il re con il tuo orgoglio.

Oh, cadranno le tue mura,
si apriranno le tue porte:
che la Chiesa accolga il dono,
Lui ha vinto anche la morte.

palme

inviato da Don Luca Garbinetto, inserito il 26/03/2021

TESTO

2. Sul monte degli Ulivi

Andrea di Creta, Discorsi

Venite, e saliamo insieme sul monte degli Ulivi, e andiamo incontro a Cristo che oggi si avvicina spontaneamente alla passione, per compiere il mistero della nostra salvezza.

Corriamo anche noi insieme a colui che si affretta verso la passione, e imitiamo coloro che gli andarono incontro. Non però per stendere davanti a lui lungo il suo cammino rami d'olivo o di palme, tappeti o altre cose del genere, ma come per stendere in umile prostrazione e in profonda adorazione dinanzi ai suoi piedi le nostre persone.

Accogliamo così il Verbo di Dio che avanza e riceviamo in noi stessi quel Dio che nessun luogo può contenere.

Stendiamo noi stessi rivestiti della sua grazia, o meglio, di tutto lui stesso poiché quanti siamo stati battezzati in Cristo, ci siamo rivestiti di Cristo e prostriamoci ai suoi piedi come tuniche distese.

Agitando i rami spirituali dell'anima, anche noi ogni giorno, assieme ai fanciulli, acclamiamo santamente: «Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d'Israele».

passionedomenica delle palmeadorazione

5.0/5 (2 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 28/03/2015

TESTO

3. Il Natale sei tu   7

P. Dennis Doren Lahr L.C., Sembrando Esperanza II, 2012

Natale sei tu, quando decidi di nascere di nuovo ogni giorno e lasciare entrare Dio nella tua anima.
L'albero di Natale sei tu quando resisti vigoroso ai venti e alle difficoltà della vita.
Gli addobbi di Natale sei tu quando le tue virtù sono i colori che adornano la tua vita.
La campana di Natale sei tu quando chiami, congreghi e cerchi di unire.
Sei anche luce di Natale quando illumini con la tua vita il cammino degli altri con la bontà la pazienza l'allegria e la generosità.
Gli angeli di Natale sei tu quando canti al mondo un messaggio di pace di giustizia e di amore.
La stella di Natale sei tu quando conduci qualcuno all'incontro con il Signore.
Sei anche i re magi quando dai il meglio che hai senza tenere conto a chi lo dai.
La musica di Natale sei tu quando conquisti l'armonia dentro di te.
Il regalo di natale sei tu quando sei un vero amico e fratello di tutti gli esseri umani.
Gli auguri di Natale sei tu quando perdoni e ristabilisci la pace anche quando soffri.
Il cenone di Natale sei tu quando sazi di pane e di speranza il povero che ti sta di fianco.
Tu sei la notte di Natale quando umile e cosciente ricevi nel silenzio della notte il Salvatore del mondo senza rumori ne grandi celebrazioni; tu sei sorriso di confidenza e tenerezza nella pace interiore di un Natale perenne che stabilisce il regno dentro di te.
Un buon Natale a tutti coloro che assomigliano al Natale.

Tale testo è presente sul web e su molti social network ed è attribuito a Papa Francesco, mentre in realtà è stato scritto da P. Dennis Doren L.C., vedi qui la versione video in spagnolo.

nataletestimonianza

5.0/5 (6 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 24/12/2014

TESTO

4. C'ero anch'io alla tua festa

Luigi Argano

C'ero anch'io alla tua festa, tra re, principi, cardinali ed autorità, tutti vestiti a festa.
Si festeggiava e si proclamava con inni, canti e preghiere alla tua gloria, invocando la tua venuta.
Ti cercavo, ma non ti vedevo... "Dove sarai?", mi domandavo.
Vedevo lui, vecchio e stanco, arrancare e ansimare sotto il peso dei suoi anni e lì ti immaginavo, nella figura del Santo Padre.
C'ero anch'io alla tua festa e lì in alto nel cielo lassù ti figuravo.
Poi quando la festa è terminata e tutto è scemato, quando tutto il clamore si è affievolito, allora sei arrivato... Ti sei manifestato!
Noi banchettavamo sorridenti e beati, mentre tu curvo, arrancavi appoggiato ad un bastone, senza scarpe e senza calze, curvo sotto il peso della croce, della mia croce.
Eri lì in mezzo a noi e non ti ho riconosciuto, scalzo e infreddolito ed io non ti ho vestito.
Stavi lì con la mano spianata ed io nulla ti ho dato!
Ti sei seduto ai margini della strada, guardavi speranzoso e sorridente, ma la mia indifferenza ha spento il tuo sorriso.
Che desolazione Padre, quanti proclami ha detto la mia lingua, quante parole versate nel tuo nome, oggi il vento le ha portate via...
C'ero anch'io alla tua festa, ti aspettavo e ti cercavo, ai margini confinato... Tu mi aspettavi....
Che desolazione Padre!

presenza di Diopovertàcaritàamoresolidarietàindifferenza

5.0/5 (1 voto)

inviato da Luigi Argano, inserito il 17/09/2014

TESTO

5. Il grido di Gesù sulla Croce

Suor Annamaria, Congregazione Figlie di Sant'Anna

"Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato".
E' il grido di Gesù sulla Croce.
E' il grido del Figlio che invoca il suo Papà, Colui che solo può liberarlo da quella morte crudele.
E' il grido di ogni uomo che sulla Croce si trova solo, senza alcun sostegno, si sente incapace di affrontare quel momento così difficile.
E' il grido che diventa preghiera, la preghiera di ogni uomo, figlio di Dio che sa di avere un Padre che sempre si prende cura e non abbandona mai i suoi figli perché li ama profondamente e sta con loro nell'ora della prova.
E' il grido di chi soffre profondamente fino a sentire il dolore della carne, soffre nel corpo e nell'anima.
E' la preghiera di ogni creatura.
E' la mia, la tua preghiera nei momenti di buio, tristezza, angoscia, paura, non senso, vuoto e dove lui, Gesù, soffre con noi, offre ancora la sua vita e diventa per noi luce, gioia, serenità, speranza, riempie d'amore il vuoto e sconfigge ogni timore.
Entriamo oggi con Gesù, a muso duro, a Gerusalemme perché si compia in noi la volontà del Padre e insieme cantiamo "Osanna al nostro re".

sofferenzadoloresolitudineabbandonoabbandono in Dio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Suor Annamaria Rita Marino Figlie Di Sant'Anna, inserito il 24/06/2012

TESTO

6. Il mio Natale   3

P. Gianni fanzolato, Loreto S. Natale 2011

Annunciazione
Anche per me, come a Maria, c'è stato un annuncio:
un angelo mi ha chiesto se ero disposto a portare Gesù ai fratelli;
e come per miracolo ho trovato Cristo nei poveri, carcerati, migranti.
Dal sì di Maria come centri concentrici tutti i sì di chi si sente amato dal Padre.
E nasce l'amore!

Natale.
Per me è Natale quando Cristo mi ha cambiato la vita col battesimo e sono rinato.
Da quel momento ho visto nascere attorno a me tanti che sognano un pane,
fratelli in carcere per i quali è natale quando qualcuno li va a visitare,
tanti ragazzi, uomini migranti per il mondo che aspettano di essere accolti.
E nasce la gioia!

I Re Magi
Ogni volta nel mio cuore nasce l'amore a Dio e ai fratelli, è oro che offro.
Quando lascio tutto e perdo tempo in tua compagnia è incenso che sale.
Se vivo nella tua grazia e la vita si fa dono a chi soffre è mirra che profuma.
Permettimi, Signore di inginocchiarmi per adorarti presente nel mio prossimo.
E nasce la lode!

Epifania
Ti manifesti a me nel dolore del malato, di chi vive lontano dalla patria.
Sei continua epifania negli avvenimenti della storia e di chi cammina accanto.
Ti sveli come d'incanto per chi sa scorgerti nella Parola, nel Pane e nella vita.
E il mondo avvolto dalle tenebre del peccato, toglie il velo e risorge a una luce nuova.
E nasce la pace!

annunciazionenataleepifaniare magi

3.7/5 (3 voti)

inviato da Gianni Fanzolato, inserito il 07/05/2012

TESTO

7. Sabato santo

Epifanio di Salamina, Omelie per il Sabato Santo, PG 43, 349, 451, 462-463

Oggi un grande silenzio avvolge la terra. Un grande silenzio e una grande calma. Un grande silenzio, perché il Re dorme. La terra ha rabbrividito e si è ammutolita, perché Dio si è addormentato nella carne, e l'inferno ha tremato. Dio si è addormentato per un istante, e ha svegliato coloro che erano negl'inferi... Va alla ricerca dell'uomo come della pecorella smarrita... Prende per mano l'uomo e gli dice: «Svegliati, o tu che dormi, sorgi fra i morti e Cristo t'illuminerà» (Ef. 5, 14).

Sabato Santo

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 07/04/2012

TESTO

8. Passione di Cristo, passione dell'uomo

Giuseppe Impastato S.I.

Da quando l'Innocente fu tradito
e il Benefattore rinnegato;
da quando il Maestro fu schiaffeggiato
e il Pastore abbandonato;
da quando il Liberatore fu rifiutato
e il Signore sputato e flagellato,
da quando il Santo fu preferito ad un criminale
nella Passione si rinnova la storia dell'uomo.
Non sprecare le tue lacrime per il Re,
perché altre lacrime rigano i volti
e cuori bambini sono nell'angoscia.
Tergi il sudore di sangue degli umiliati,
metti sulle tue spalle le croci dei condannati,
accogli madri senza figli e figli senza padri.
Fatti compagno di strada agli scoraggiati,
corri là dove la paura chiude i timorosi
e annunzia che la tomba è vuota
e Cristo Gesù non è schiacciato e vinto
dal dolore del mondo,
ma è il Vincitore di ogni morte.

sofferenzapassionepasquaumanitàdolorecondivisionesolidarietà

5.0/5 (4 voti)

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 07/04/2012

TESTO

9. Dio è qui   1

Don Angelo Saporiti, Commento al Natale

Dio è qui.
Tra noi.
Piange, vagisce, sorride con una voce flebile.
Come un cucciolo appena nato.
Gli occhi socchiusi, le mani piccolissime, serrate in un pugno.
Il faccino grinzoso che si appoggia al seno di Maria.
Dio è qui.
Tra noi.
Ecco com'è veramente.
È un bambino inerme, fragile, debole.
Ti viene voglia di prenderlo in braccio, di accarezzarlo, di baciarlo...
Lui è qui.
Per i perdenti, gli uomini senza dignità, senza futuro, senza speranza,
per i senza scampo, i senza tregua, i senza luce.
Dio è qui per i bestemmiatori, i falliti,
per tutti quelli che non contano niente, per tutti gli "zeri" del mondo...
Dio è qui per i sazi di denaro, per quelli che si credono pieni di cultura,
per quelli che pensano di avere tutto, per i curiosi che si interrogano e cercano.
Dio è qui.
Per i sacerdoti ministri del culto, per quelli che praticano per abitudine,
per quelli che credono di credere, per quelli che pianificano tutto, anche la loro fede in Dio.
Dio è qui.
È qui per Erode e per i pastori, per gli angeli e per i re magi.
Dio è qui.
Per te.
Adesso.
E non vuole essere un ricordo.
Lui è l'imprevedibile.
Ti chiede solo di nascere.
È un Dio che ti somiglia.
Che puoi prendere tra le braccia.
Che sorride e che respira.
È un Dio che non si è mai stancato di cercarti.
Dio è qui.
Lasciati trovare da lui.
E anche per te sarà Natale!

nataleincarnazione

5.0/5 (5 voti)

inviato da Don Angelo Saporiti, inserito il 09/12/2011

TESTO

10. Decalogo per trattare con un arrogante   2

Mons. Domenico Sigalini, Messagero di Sant'Antonio, marzo 2009

1. Non ti sentire mai offeso, nessuno può entrare nel sacrario della tua coscienza.
2. Non perdere tempo a rendere pan per focaccia: peggiori tu e spingi l'altro a perseverare.
3. Non compatirlo, ma creagli attorno un contesto disarmante di amicizia.
4. Spesso è maleducazione incosciente la sua: aiutalo a scoprire i sentimenti tenui della vita.
5. Sappi che ogni uomo ha bisogno degli altri per essere felice, ma deve allargare il cuore per far loro spazio.
6. Si è fatto lui centro del mondo: aiutalo a scoprire il vero centro che è Dio.
7. Per valutarsi nella verità di se stesso, ha bisogno di lasciare il suo loculo, nel quale si sente papa, re e profeta.
8. Se comincia a chiedere scusa, anche tra i denti, non lo scoraggiare: è su una buona strada.
9. La buona educazione non è il politicamente corretto, ma il lasciarsi conquistare da un ideale.
10. Conquisti più arroganti con una goccia di miele che con un barile di aceto.

arroganzaviolenzaprepotenzagentilezzaumiltàserenitàperdono

5.0/5 (1 voto)

inviato da Luca, inserito il 08/01/2011

TESTO

11. La nascita di Gesù   1

Sedulio, Carmen Paschale (II, 48-67)

Quale luce nuova sul mondo, quale grazia per tutto il cielo! Quale fu quel fulgore, quando Cristo uscì dal ventre di Maria, in uno splendore nuovo!

Egli era come uno sposo esultante del suo glorioso talamo, bello di una bellezza attraente al di sopra di quella degli uomini, nelle belle labbra del quale, tra il raggiare della persona, è diffusa una grazia soave.

O pietà premurosa! Perché il giogo servile non ci tenesse sotto il dominio del peccato, il sommo Signore prese membra servili, ed egli che dalla prima origine del mondo veste dei suoi doni tutte le cose che nascono, non ebbe vestimento che i poveri stracci di cui fu coperto; e quello che non riescono a contenere né l'onda agitata del mare tempestoso né tutto il suolo della terra né la spaziosa reggia dell'immenso cielo, stette tutto intero nel corpo di una vergine e - lui Dio! - giacque in una piccola greppia.

Salve, santa madre, che hai partorito un re, il quale governa per i secoli il cielo e la terra, e il cui nume e il cui potere, abbracciata ogni cosa in un eterno cerchio, dura senza fine; tu che, avendo nel ventre beato i gaudi della madre insieme con l'onore della verginità, sei apparsa non aver l'eguale né tra le donne precedenti né tra quelle future: tu sei la sola donna, unica e senza esempio, che sia piaciuta a Cristo!

marianataleincarnazione

inviato da Qumran2, inserito il 24/11/2009

TESTO

12. Ama la vita così com'è   3

Madre Teresa di Calcutta

Ama la vita così com'è.
Amala pienamente, senza pretese;
amala quando ti amano
o quando ti odiano,
amala quando nessuno ti capisce,
o quando tutti ti comprendono.

Amala quando tutti ti abbandonano,
o quando ti esaltano come un re:
Amala quando ti rubano tutto
o quando te lo regalano.
Amala quando ha senso
o quando sembra non averlo
nemmeno un po'.

Amala nella felicità
o nella solitudine assoluta.
Amala quando sei forte,
o quando hai una montagna di coraggio.
Amala non soltanto per i grandi piaceri
e le enormi soddisfazioni;
amala anche per le piccolissime gioie.

Amala seppure non ti dà ciò che potrebbe,
amala anche se non è come la vorresti.
Amala ogni volta che nasci
ed ogni volta che stai per morire.
Ma non amare mai senza amore.
Non vivere mai senza vita!

amorevitafiduciaforza interioretenaciacostanzaimpegnosperanza

4.8/5 (4 voti)

inviato da Don Stefano Rocca, inserito il 11/10/2009

TESTO

13. La felicità è alla nostra portata

San Giovanni Maria Vianney

Coloro che vivono secondo il mondo ritengono sia troppo difficile salvarsi. Eppure non vi è nulla di più facile: basta osservare i comandamenti di Dio e della Chiesa ed evitare i sette peccati capitali; oppure, se preferite, fare il bene ed evitare il male; tutto qua!

I buoni cristiani che si danno da fare per salvare la propria anima sono sempre felici e contenti: godono anticipatamente della felicità del cielo e saranno felici per l'eternità. I cattivi cristiani, invece, quelli che si dannano, sono da compatire: mormorano, sono tristi e lo saranno per l'eternità.

Un buon cristiano, un avaro del cielo, tiene in poco conto i beni terreni: egli pensa soltanto a render bella la propria anima, ad accumulare ciò che lo renderà felice in eterno, ciò che dura in eterno. Guardate i re, gli imperatori, i grandi della terra: sono molto ricchi, ma sono contenti? Se amano il buon Dio, sì; ma se non lo amano, no, non sono contenti. Personalmente trovo che non vi sia nulla di più triste dei ricchi, quando non amano il buon Dio.

Andate pure di continente in continente, di regno in regno, di ricchezza in ricchezza, di piacere in piacere: non troverete la felicità che cercate. La terra e quanto contiene non possono appagare un'anima immortale più di quanto un pizzico di farina, in bocca ad un affamato, possa saziarlo.

salvezzafelicità

5.0/5 (1 voto)

inviato da Parrocchia S. Giovanni M. Vianney - Roma, inserito il 26/06/2009

TESTO

14. La vigna

Pseudo Macario, Omelie Spirituali

Come il contadino, allorché intraprenda a lavorare la terra, deve recare con sé gli strumenti e indossare gli abiti adatti allo scopo, così Cristo, re celeste e autentico agricoltore, nell'accostarsi all'umanità isterilita dal peccato, si rivestì di un corpo e si munì, a mo' di strumento, d'una croce.

Si diede a dissodare, così, l'anima incolta, strappando da essa le spine e i triboli delle maligne ispirazioni, estirpando la zizzania del peccato e bruciando, con il proprio fuoco, tutto il fieno dei peccati.

Dopo averla così lavorata con il legno della croce, vi piantò lo splendido giardino dello Spirito, perché producesse a Dio, come al suo Signore, ogni sorta di dolcissimi e graditissimi frutti.

portare fruttofico sterilepazienza di Dio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 05/06/2009

TESTO

15. Natale

Rabindranath Tagore

La Madre era seduta sulla paglia
con nel grembo il bambino,
come stella del mattino in grembo all'aurora.
Tutti piegarono le ginocchia:
il re e il mendicante, il santo e il peccatore,
il sapiente e l'ignorante.
Tutti ad alta voce gridarono:
vittoria per l'uomo, vittoria per il Neonato,
per colui che vive in eterno!
Come stella del mattino in grembo all'aurora.

nataleincarnazioneuguaglianza

inviato da Luca Simoni, inserito il 19/12/2007

TESTO

16. Amore e Matrimonio   2

Dietrich Bonhoeffer, Resistenza e resa

Il matrimonio è più del vostro amore reciproco. Ha maggiore dignità e maggiore potere. Finché siete solo voi ad amarvi, il vostro sguardo si limita nel riquadro isolato della vostra coppia. Entrando nel matrimonio, siete invece un anello della catena di generazioni che Dio fa andare e venire e chiama al suo regno.

Nel vostro sentimento godete solo il cielo privato della vostra felicità. Nel matrimonio, invece, venite collocati attivamente nel mondo, e ne diventate responsabili.

Il sentimento del vostro amore appartiene a voi soli. Il matrimonio, invece, è un'investitura, un ufficio. Per fare un re non basta che lui ne abbia voglia, occorre che gli riconoscano l'incarico di regnare. Così non è la voglia di amarvi che vi stabilisce come strumento della vita. E' il Matrimonio che ve ne rende atti. Non è il vostro amore che sostiene il matrimonio: è il matrimonio che, d'ora in poi, porta sulle spalle il vostro amore.

Dio vi unisce in matrimonio: non lo fate voi, è Dio che lo fa. Dio protegge la vostra unità indissolubile di fronte a ogni pericolo che lo minaccia dall'interno e dall'esterno. Dio è il garante dell'indissolubilità.

È una gioiosa certezza sapere che nessuna potenza terrena, nessuna tentazione, nessuna debolezza potranno sciogliere ciò che Dio ha unito.

matrimonioamorecoppiafamigliasposi

4.5/5 (4 voti)

inviato da Enrica Munafò, inserito il 29/10/2007

TESTO

17. Ninna nanna al bambinello

Anna Marinelli, Paradise, Scorpione editrice, Taranto

Ninna-nanna, ninna-nanna
bimbo bello, non tremare,
se non hai una culla calda,
forse un bue e un asinello
scaldan più che un fuocherello.

Ninna-nanna, ninna-nanna
dormi figlio, non pensare,
che un giorno le tue braccia
sulla croce stenderai,
pensa solo che tua mamma
più ti stringe e più s'infiamma.

Ninna-nanna, ninna-nanna
dormi dormi, bambinello,
tu, il re dell'universo,
non hai latte, non hai ori,
solo l'oro dei re magi,
solo il latte dei pastori.

Ninna-nanna, ninna-nanna
su sorridi e non pensare
che la fronte tua bella
un giorno sangue dovrà grondare,
pensa solo ai caldi baci
che la mamma ti sa dare.

Ninna-nanna, ninna-nanna
dormi bimbo, non temere
nella notte così buia
s'ode un canto d'Alleluja
E' un canto che si espande
sopra tutto l'Universo,
dormi figlio, non pensare
il tuo sangue non è perso.

Ninna-nanna, ninna nanna
dormi bimbo, non temere,
in quest'ora tutto tace,
tu hai portato tanta Pace.

Nataleincarnazionecrocepassione

5.0/5 (1 voto)

inviato da Anna Marinelli, inserito il 01/05/2006

TESTO

18. Camminare

Nel silenzio della notte,
addormentato sul suo nido di paglia,
il bambino sogna.

I primi sono già in cammino!
Al di là dei loro dubbi e delle difficoltà
hanno creduto alla luce che,
anche se piccola, fora la notte.
Pionieri di speranza, infaticabili, camminano.
La stella li guida.

E poi, altri si alzano,
come se, infine,
le tenebre facessero posto alla fiducia!
Eccoli fuori, presi dall'amore,
pronti a danzare la vita attorno alla terra tutta,
in gioiosa farandola acclamano alle stelle.

All'arrivo dei magi, il bambino sorride:
l'umanità si è risvegliata!
venite, vorrebbe dire,
il mio sogno è proprio cominciato...

Natalere magiepifania

inviato da Maddalena Rotolo, inserito il 21/02/2006

TESTO

19. Il Cammino dei Magi

Kociss Fava

"Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme...".

Oro, incenso. Mirra anche. Furono tra le prime cose che vide, venendo alla luce. Non che gli importasse granché delle ricchezze: in seguito l'ebbe a dimostrare. Doveva comunque essere uno spettacolo da perderci gli occhi. Il luccichio dei doni traboccanti dalle consunte bisacce da viaggio, contrapposto all'estrema frugalità del ricovero ove era nato. Gli effluvi stordenti delle resine aromatiche, spandendosi, andavano a mescolarsi con l'odore secco e pronunciato dello stallatico. Non di meno l'omaggio più gradito e inatteso fu certo la devozione che quegli uomini ricchi e distinti dimostrarono per il Neonato. Chissà lo sgomento provato da Maria e Giuseppe. Abituati com'erano all'unica compagnia dei pastori, si trovarono quei signori sontuosamente vestiti, chini in adorazione del Bambino.

Si dice fossero sapienti venuti da oriente: stranieri dunque. Scrutando il cielo, o forse dentro se stessi, videro una stella che tracciò loro la via. A noi, che sperimentiamo tempi di soluzioni facili e di frastuoni diffusi, piace pensare fosse una stella grande. Enorme, con la coda pure. Dimentichi che il rapporto autentico con Dio può instaurarsi e maturare solo nel silenzio di un cuore disposto a sentirne il potente sussurro. Nel deserto, luogo privo di inutili echi, radunò il Signore il popolo eletto per manifestare la Sua volontà. Sempre in luoghi solitari si sarebbe ritirato Gesù, per pregare il Padre.

Con o senza l'aiuto degli astri, ma sicuramente con la promessa di Dio nel cuore, i Magi intrapresero il lungo e faticoso cammino. Solo chi lo desidera con passione, giunge a vedere il volto di Cristo.

re magiepifaniaricercarapporto con Dio

inviato da Kociss Fava, inserito il 05/02/2006

TESTO

20. Cristo nostro modello

S. Tommaso d'Aquino, Conferenze

Nessun esempio di virtù è assente dalla croce. La passione di Cristo infatti è sufficiente per orientare tutta la nostra vita.

Chiunque vuol vivere in perfezione non faccia altro che disprezzare quello che Cristo disprezzò sulla croce, e desiderare quello che egli desiderò. Nessun esempio di virtù infatti è assente dalla croce.

Se cerchi un esempio di carità, ricorda: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv 15, 13).

Se cerchi un esempio di pazienza, ne trovi uno quanto mai eccellente sulla croce. Infatti «quando soffriva non minacciava» (1 Pt 2, 23) e come un agnello fu condotto alla morte e non aprì la sua bocca (cfr. At 8, 32). Se cerchi un esempio di umiltà, guarda il crocifisso: Dio, infatti, volle essere giudicato sotto Ponzio Pilato e morire.

Se cerchi un esempio di obbedienza, segui colui che si fece obbediente al Padre fino alla morte.

Se cerchi un esempio di disprezzo delle cose terrene, segui colui che è il Re dei re e il Signore dei signori. Egli è nudo sulla croce, schernito, sputacchiato, percosso, coronato di spine, abbeverato con aceto e fiele.

Non legare dunque il tuo cuore alle vesti ed alle ricchezze, perché «si sono divise tra loro le mie vesti» (Gv 19, 24); non gli onori, perché ho provato gli oltraggi e le battiture (cfr. Is 53, 4); non alle dignità, perché intrecciata una corona di spine, la misero sul mio capo (cfr. Mc 15, 17); non ai piaceri, perché «quando avevo sete, mi han dato da bere aceto» (Sal 68, 22).

GesùcrocesofferenzaumiltàpazienzaCrocifissoobbedienzainterioritàesteriorità

inviato da Pier Luca Bancale, inserito il 27/07/2004

Pagina 1 di 2