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PREGHIERA

61. Guidaci verso di Te!

Giovanni di Dalyatha, Qiqajon

Gloria all'abbondanza del tuo inenarrabile amore!
La tua porta è aperta, Signore, ma nessuno entra
la tua gloria è manifesta, ma nessuno vi fissa gli occhi
la tua luce è sorta nelle pupille, ma non vogliamo vedere
la tua mano è tesa a dare, ma nessuno prende
tu inciti tramite seduzioni, ma non acconsentiamo
tu sbalordisci con cose terribili miste a misericordia,
ma noi non accorriamo a te.
Dio nostro, buono, abbi pietà della nostra miseria.
Creatore nostro, dolce, fascia le nostre ferite.
Padre nostro, ripieno di clemenza, persuaditi
a costringerci ad avvicinarci a te,
visto che noi non vogliamo persuaderti.
Fa' uscire, Signore, la nostra anima,
dalla prigione nella quale ci siamo rinchiusi,
verso la vera luce, anche se noi non vogliamo.
Prevalga su di noi, Signore, la tua forza
e ci faccia uscire dal torpore al quale siamo inclini.
Alza, Signore, da davanti ai nostri occhi
tutti i veli dei quali è coperta la vista della nostra anima,
che le impediscono di vedere la tua vera luce.
Che in essa, continuamente senza interruzione,
siamo spogliati, con i volti scoperti
e restiamo nel desiderio di lui
e nella dolcezza della sua bellezza per i secoli dei secoli. Amen.

libertàsequelarapporto con Dioconversionepigriziaaccidia

inviato da Chiara, inserito il 11/11/2007

PREGHIERA

62. A te Maria

S. Bernardo di Chiaravalle

A te, Maria, fonte della vita, si accosta la mia anima assetata.
A te, tesoro di misericordia, ricorre con fiducia la mia miseria.
Come sei vicina, anzi intima al Signore! Egli abita in te e tu in lui.
Nella tua luce, posso contemplare la luce di Gesù, sole di giustizia.
Santa Madre di Dio, io confido nel tuo tenerissimo e purissimo affetto.
Sii per me mediatrice di grazia presso Gesù, nostro salvatore.
Egli ti ha amata sopra tutte le creature, e ti ha rivestito di gloria e di bellezza.
Vieni in aiuto a me che sono povero e fammi attingere alla tua anfora traboccante di grazia.

MariaMadonna

inviato da Qumran2, inserito il 24/05/2007

TESTO

63. Otto cose che Dio non vi chiederà in quel giorno

1. Dio non chiederà che genere di automobile hai guidato.
Chiederà quante persone hai guidato e che non avevano guida.

2. Dio non chiederà di quanti metri quadri era la vostra casa.
Chiederà quante persone avete accolto favorevolmente nella vostra casa.

3. Dio non chiederà notizie sui vestiti che avete avuto nel vostro armadio
Chiederà quante persone avete contribuito a vestire.

4. Dio non chiederà quanto alto era il vostro stipendio.
Chiederà se siete scesi a compromessi per ottenerlo.

5. Dio non chiederà quale era il vostro titolo di studio.
Chiederà se avete fatto il vostro lavoro al meglio delle vostre capacità.

6. Dio non chiederà quanti amici avete avuto.
Chiederà per quante persone siete stato un amico.

7.Dio non chiederà con quale vicinato avete vissuto.
Lui chiederà quale cura avete avuto per i vostri vicini.

8. Dio non chiederà quale era il colore della vostra pelle
Chiederà notizie sui vostri sentimenti e del vostro carattere.

Dio vi porterà amorevolmente alla vostra casa in Paradiso e non alle porte dell'inferno.

giudizioesempiomisericordiavita eternasenso della vitavitaimpegnoresponsabilità

inviato da Giusy Crescenti, inserito il 27/10/2006

PREGHIERA

64. Giunga a te la mia preghiera   2

S. Agostino

Giunga a te la mia preghiera,
che guizza come saetta dal desiderio
che nutro per i tuoi beni eterni.
Io la innalzo al tuo orecchio:
aiutala,
affinché ti raggiunga e non venga meno a metà della mia corsa,
né ricada a terra o vada perduta.
Anche se per ora non mi vedo arrivare i beni che chiedo,
sono tranquillo,
perché so che verranno più tardi...
Io gridavo anche di notte e tu non mi esaudivi.
Ma anche questi tuoi dinieghi nell'esaudirmi
non erano per confondermi ma per rendermi più saggio:
perché io capissi ciò che ti avrei dovuto chiedere.
Ti pregavo infatti per delle cose che,
se le avessi ricevute,
sarebbero state a mio danno.
Dà ciò che comandi e comanda ciò che vuoi.
Ogni mia speranza è posta
nell'immensa grandezza della tua misericordia.
Da' ciò che comandi e comanda ciò che vuoi...
O amore,
che sempre ardi senza mai estinguerti,
carità, Dio mio, infiammami!

preghierapregare

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 25/10/2006

PREGHIERA

65. Quando mi sarò unito a te   1

S. Agostino, Le confessioni, X, 28

Quando mi sarò unito a te
con tutto il mio essere,
non sentirò più dolore o pena;
la mia sarà vera vita,
tutta piena di te.
Tu sollevi in alto colui che riempi di te;
io non sono ancora pieno di te,
sono un peso a me stesso.
Gioie di cui dovrei piangere contrastano in me
con pene di cui dovrei gioire,
e non so da che parte stia la vittoria.
Abbi pietà di me, Signore!
Non ti nascondo le mie ferite.
Tu sei il medico, io sono malato;
tu sei misericordioso, io infelice.

rapporto con Diomisericordia di Dioconversionegioiafelicità

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 25/10/2006

PREGHIERA

66. La dolcezza di Dio

Luigi Spilla, Emozioni di un uomo

Tu, o Signore, continui a sfogliare
le pagine del mio romanzo,
e vi aggiungi sempre parole di pace e di perdono;
o Signore,
costantemente mi chiami e mi interpelli
anche se non so interpretare la tua voce,
anche se continuo a costruirmi
i miei castelli sulla sabbia.

Tu mi insegui,
mi passi sempre accanto, inosservato
e mi sfiori dolcemente con la tua carezza soffice
fino a quando il tuo tenero bacio
non prosciuga l'ultima mia lacrima.

Tu, o Signore, insisti sempre
a voler sottrarre alla morte anche i sordi
i falliti, lo sfiduciato e chiunque si ostina
a non lasciarsi inebriare
dal tuo eterno soffio rigeneratore...
perché, Signore, tu sei la vita che non muore!

rapporto con Diomisericordia di Dioamore di Diodolcezza di Dio

inviato da Luigi Spilla, inserito il 03/05/2006

PREGHIERA

67. Ricevimi, Signore misericordioso

S. Giovanni Damasceno

Sono davanti alle porte della tua chiesa,
e non mi libero dai cattivi pensieri.
Ma tu, o Cristo,
che hai giustificato il pubblicano,
che hai avuto compassione dell'adultera,
e hai aperto al ladrone
le porte del Paradiso,
aprimi il tesoro della tua bontà
e poiché mi avvicino e ti tocco,
accoglimi come la peccatrice
e l'inferma che hai guarito.
Infatti questa, avendo toccato
il lembo del tuo vestito,
riebbe la salute;
e quella, avendo abbracciato
i tuoi piedi incontaminati,
ottenne il perdono dei peccati.

misericordia di Dioperdonoconversione

inserito il 01/05/2006

TESTO

68. L'umanità di Dio

Edward Schillebeeckx, Cerco il tuo volto, ed. Dehoniane

Alla mia età, dopo lunga e laboriosa ricerca, che non è ancora terminata, vorrei dire sommessamente che la bontà di Dio ha l'ultima parola nella nostra vita, la quale è di fatto un miscuglio di senso e di non senso, di salvezza e non salvezza, di disperazione e speranza. E' seguendo il modo di vivere di Gesù per gli uomini, sanzionato da Dio, che noi abbiamo il senso della nostra esistenza.
Il Dio che ci trascende è un Dio umano, un Dio che ama gli uomini, che si preoccupa della loro storia. L'umanità di Dio si incontra con l'umanità degli uomini e la eleva.

Dioumanitàamore di Diorapporto con Diomisericordia di Diosenso della vitaricerca di sensoincarnazionesperanza

inviato da Stefania Raspo, inserito il 25/02/2006

PREGHIERA

69. Invitati al banchetto

Bollettino parrocchia S.Bertilla di Spinea (VE)

So di non essere degno del banchetto che hai preparato: e chi può dire di essersi meritato un posto alla tua tavola?

So di esser stato raccolto ai crocicchi delle strade: mi hai mandato a cercare assieme alla folla dei poveri, dei peccatori e degli emarginati.

So bene di non essere presentabile al tuo cospetto: con il mio passato, con la mia sporcizia, con la mia infedeltà: non sono certo un invitato attraente.

Ma tu mi chiedi solamente di lasciarmi trasformare dal tuo amore, dalla tua misericordia e di indossare la veste nuziale che mi è stata preparata.

Rifiutarla significa non accogliere il tuo invito, il tuo dono, la tua benevolenza, il regalo che con tanta gioia per me hai preparato.

rapporto con Diomisericordia di Diobanchetto

inviato da Ester Da Ponte, inserito il 21/02/2006

PREGHIERA

70. Signore, io ti chiedo sempre perdono   1

Signore, io ti chiedo sempre perdono, ad ogni mancanza mi ricordo che tu soffri per questo mio peccato che potevo evitare.
Dico parolacce e la sera prima di addormentarmi ti chiedo di perdonarmi.
...Ma un mio amico mi offende e non riesco a dimenticare tale offesa...
Non aiuto in casa e sono menefreghista nei confronti dei miei genitori che fanno sacrifici per me. Scusa Signore per la mia indifferenza.
...Però un mio amico non mi aiutato in un compito ed ho deciso che d'ora in poi con me ha chiuso...
Signore, perdonami perché ti penso poco e dedico poco tempo alla preghiera e al dialogo con te.
...Però un mio ex compagno di classe non si fa più sentire e ho deciso di dimenticarlo perché non merita le mie attenzioni....
C'è qualcosa che non quadra Signore: ti chiedo di perdonarmi azioni che io stesso non sono capace di perdonare ad altri.... Ma è difficile...
Signore, dammi la forza di riuscire a perdonare perché il mio piccolo mondo possa essere un mondo di pace.

perdonopacemisericordiamisericordia di Dio

inviato da Lisa Gleria, inserito il 02/10/2005

PREGHIERA

71. All'inizio della giornata

San Tommaso d'Aquino, Adattamento di una preghiera recitatata ogni giorno davanti al Crocifisso.

Dio di misericordia, fa' che io desideri ardentemente ciò che ti piace,
lo ricerchi con prudenza,
lo riconosca nella verità e lo compia perfettamente a lode e gloria del tuo nome.
Aiutami a mettere ordine nella mia vita, fammi conoscere ciò che vuoi io faccia
perché lo compia bene per l'utilità e la salvezza della mia anima.
Fa', o Signore, che io venga incontro a te su una strada sicura,
diritta e senza asperità,
che conduca alla mèta e non mi perda tra prosperità o avversità.
Che io ti possa ringraziare nella gioia e cercare pazientemente nella sofferenza.
Allontana da me lo spirito di esaltazione o di abbattimento.

conoscenzavolontà di Diodiscernimentobuongiornonuovo giorno

inviato da Anna, inserito il 23/09/2005

RACCONTO

72. Portami ciò che nella tua vita è imperfetto...   1

E' la notte di Natale. Tommaso sogna che sta andando insieme ai pastori e ai Re Magi verso la stalla quando si trova improvvisamente davanti a Gesù Bambino che giace nella mangiatoia. Tommaso si accorge di essere a mani vuote. Tutti hanno portato qualcosa: solo lui è senza doni!

Avvilito dice subito: "Prometto di darti la cosa più bella che ho. Ti regalo la mia nuova bicicletta, anzi il mio trenino elettrico".

Il bambino nel presepe scuote la testa e sorridendo dice: "Io non voglio il tuo trenino elettrico. Dammi il tuo tema in classe!".

"Il mio ultimo tema?" balbetta il ragazzino. "Ma ho preso un insufficiente!".

"Appunto, proprio per questo lo vorrei" dice Gesù. "Devi darmi sempre tutto quello che è insufficiente, imperfetto. Per questo sono venuto nel mondo. Ma vorrei un'altra cosa ancora da te: la tua tazza del latte".

A questo punto Tommaso si rattrista: "La mia tazza? Ma è rotta!".

"Proprio per questo la vorrei avere" dice Gesù Bambino. "Tu mi puoi portare tutto quello che si rompe nella tua vita. Perché io sono capace di risanarlo".

Il ragazzino sentì di nuovo la voce del Bambino Gesù: "Vorrei una terza cosa da te: vorrei la risposta che hai dato a tua mamma quando ti ha chiesto come mai si è rotta la tazza del latte".

Allora Tommaso inizia a piangere e confessa tra le lacrime: "Ma le ho detto una bugia, quella volta. Ho detto alla mamma che la tazza era caduta per caso, ma in realtà l'ho gettata a terra io, per rabbia".

"Per questo vorrei avere quella tua risposta" risponde sicuro Gesù Bambino. "Portami sempre tutto quello che nella tua vita è cattivo, bugiardo, dispettoso e malvagio. Sono venuto nel mondo per perdonarti, per prenderti la mano e insegnarti la via".

Gesù sorride di nuovo a Tommaso, mentre lui guarda, comprende e si meraviglia....

Quest'anno hai già pensato cosa "regalare" della tua vita al Signore Gesù?

natalemisericordia di Diorapporto con Dio

inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 14/01/2005

TESTO

73. Dio è Padre

Gianni Fanzolato

Anche se lo chiami Dio,
o se preferisci Allah,
chiamalo pure col nome
che più t'aggrada,
ma quello che li riassume tutti
e che non puoi dimenticare mai
è Padre
che significa amore, vita, misericordia...

E quando ti prende la tentazione
di accaparrarlo per te,
ricordati che è nostro,
vuol dire di tutti,
nessuno, nessuno escluso.

Sta nei cieli,
ma preferisce il cuore dell'uomo.
Lo trovi facilmente nel volto di quel bimbo,
in quella donna che soffre,
nell'uomo della strada,
nei fatti e avvenimenti della storia.
Ama vivere con noi,
e quando lui è qui,
la terra si trasforma in cielo.

Il suo nome viene santificato
quando tu vivi con dignità
la tua figliolanza con lui
e sei il riflesso luminoso del suo amore.
Solo se tu fai spazio nel tuo cuore
perché il Padre entri con la sua grazia,
allora il suo regno è una travolgente realtà.
Permettere che Dio faccia irruzione
nella tua storia,
è desiderare che si compia il suo disegno,
che si realizzi il suo piano d'amore,
che si faccia la sua volontà.

Il pane che devi chiedergli sempre
è quello che tu hai impedito
fosse presente nella mensa del povero.
Pensare all'Altro e agli altri
ti aumenterà la fame di quel pane
che appaga la la sete e la fame più struggente,
quella dello spirito.

Se è Padre è misericordia,
ci ama per quello che siamo,
è il suo amore che ci perdona e trasforma.

Ma il miracolo del perdono
avviene solo in chi ha imparato da lui
a perdonare di cuore il fratello che sbaglia.

Già che ci ama
ci salva dalla tentazione
di allontanarci da lui,
ci fa sentire la nostalgia
della casa paterna,
e il nostro cuore sarà libero dal male
e ricco solo di bene.

Padre nostro

inviato da P. Gianni Fanzolato, inserito il 07/01/2005

PREGHIERA

74. Abbi misericordia di me peccatore

Anselmo D'Aosta

Dio onnipotente, Padre misericordioso e Signore buono, abbi misericordia di me peccatore. Perdona i miei peccati. Fa' che io sia vigile, che vinca tutte le insidie, le tentazioni e i pericolosi diletti; che io eviti completamente col pensiero e con l'azione ciò che tu proibisci, che io esegua e rispetti ciò che tu ordini. Fammi credere, sperare, amare, vivere ciò che sai e vuoi, quanto e come lo sai e lo vuoi. Fa' che io abbia la compunzione della pietà e dell'umiltà, giusta astinenza e mortificazione della carne, per amare te, per pregarti, lodarti e meditarti.

preghierapenitenzaconversione

inviato da Roberto Zingoni, inserito il 08/12/2004

TESTO

75. Un santo

Pilar Urbano, Josemaria Escrivà, romano, Leonardo, Milano 1996, p. 152

Un santo è un avaro che va riempiendosi di Dio a furia di vuotarsi di sé. Un santo è un povero che fa la sua fortuna svaligiando i forzieri di Dio. Un santo è un debole che si asserraglia in Dio e in Lui costruisce la sua fortezza. Un santo è un imbecille del mondo, stulta mundi, che si istruisce e si laurea con la sapienza di Dio. Un santo è un ribelle che lega se stesso con le catene della libertà di Dio. Un santo è un miserabile che lava la sua sporcizia nella misericordia di Dio. Un santo è un paria della terra che costruisce in Dio la sua casa, la sua città e la sua patria. Un santo è un codardo che diventa audace e coraggioso facendosi scudo della potenza di Dio. Un santo è un pusillanime che cresce e ingigantisce con la magnificenza di Dio. Un santo è un ambizioso di tale statura da soddisfarsi soltanto possedendo razioni sempre più grandi di Dio... Un santo è un uomo che prende tutto da Dio: un ladro che ruba a Dio anche l'amore con cui può amarlo.

santità

inviato da Luigi, inserito il 08/12/2004

TESTO

76. Tu appartieni al Signore   1

Rendine grazie al Signore! Offri a Gesù la tua mente e la tua intelligenza; chiedigli che le riempia con i suoi pensieri. Chiedigli perdono per non averla saputa usare come Lui desiderava.

Offri i tuoi occhi al Signore, chiedi perdono per i peccati commessi con gli occhi e supplicalo perché ti aiuti a guardare con i suoi occhi.

Le hai ricevute per ascoltare. Pensa alle volte che non le hai usate bene, perché quello che hai ascoltato ti può avere allontanato da Dio; chiedigli perdono e offrigliele, perché ti conceda la grazia di poterlo ascoltare in ogni momento della tua vita.

Renditi conto del fatto che puoi parlare e che questo è un dono di Dio. Chiedi perdono a Gesù per tutte le volte che hai usato la bocca per dire parole cattive, per condannare, per giudicare e chiedigli di riempire la tua bocca di parole di lode, di ringraziamento e di bontà.

Non dorme mai. Straordinario regalo di Dio. E' il motore che dà impulso alla tua vita. E' possibile che ci siano racchiusi desideri negativi. Chiedi a Gesù di avere misericordia di te e che ti aiuti. Affidagli il tuo cuore perché lui ne faccia uno strumento di lode per la sua gloria.

Dio te le ha date perché, anche attraverso di esse, tu possa manifestare la sua gloria in tutto ciò che fai. Non sempre hai saputo usarle... però, ora... hai capito e allora stendi le tue mani davanti a te, benedicile e chiedi al Signore che possano essere strumento di benedizione. Ed usale per fare il bene.

Tu sei la sua casa! E' la più bella dimora di Dio. Gli uomini si costruiscono case e le abitano, ma lui desidera vivere in te. Anche per questo ti ha fatto a sua immagine e somiglianza, tu sei il suo capolavoro!

Invitalo, allora, a prendere pieno possesso della sua dimora in te, perché ne faccia il suo Tempio Santo secondo il suo piano d'amore. Affidati veramente al Signore; ripeti più volte il nome di Gesù, sarà Lui a trionfare sulla tua mente e sul tuo cuore. Gesù vincerà le tue inclinazioni negative perché è il tuo Salvatore.

affidamentorapporto con Diotestimonianzaimpegnoresponsabilità

inviato da Daniela Rizzello, inserito il 29/07/2004

PREGHIERA

77. Ho fatto bene ogni cosa

Averardo Dini, La Parola pregata

Non penso mai, Signore,
che la gente, al termine della mia vita,
possa dire la stessa cosa
che ha detto di te, vedendo le tue opere:
"Ha fatto bene ogni cosa".
E nemmeno mi aspetto
che, quando giungerò davanti alla porta del cielo,
tu mi dica: "Vieni, servo fedele".
Sarebbe già tanto che la gente potesse dire:
"Ha sbagliato poche volte",
e che tu mi accogliessi dicendomi:
"Vieni lo stesso, anche se qualche volta
mi hai fatto fare brutta figura!".
Ho tanti difetti, Signore,
e non sono pochi i miei peccati.
Spesso faccio anche il sordo
quando la tua parola mi scomoda troppo.
Tocca anche me, Signore,
con la mano della tua grazia,
affinché mi cada di dosso
lo sporco e il difettoso che c'è
così che sia sempre meno indegno di te
giacché sento dentro di me
la tristezza per non essere giunto alla tua perfezione.
Tocca anche me, Signore, con la tua mano amorosa,
perché possa arrivare almeno ad una sufficienza.
Sarebbe già tanto per me! Amen.

grazia di DioRapporto con Diomisericordiapiccolezzaumiltà

inviato da Anna Lollo, inserito il 29/07/2004

TESTO

78. Peccato e penitenza   1

Giovanni Paolo I, Udienza Generale 20 settembre 1978

Qualcuno dirà: ma se io sono un povero peccatore? Gli rispondo come risposi a una signora sconosciuta, che s'era confessata da me molti anni fa. Essa era scoraggiata, perché - diceva - aveva avuta una vita moralmente burrascosa.
«Posso chiederle - dissi - quanti anni ha?»
«Trentacinque.»

«Trentacinque! Ma lei può viverne altri quaranta o cinquanta e fare ancora un mucchio di bene. Allora, pentita com'è, invece che pensare al passato, si proietti verso l'avvenire e rinnovi, con l'aiuto di Dio, la sua vita.»

Citai in quell'occasione S. Francesco di Sales, che parla delle «nostre care imperfezioni». Spiegai: Dio detesta le mancanze, perché sono mancanze. D'altra parte, però, in un certo senso, ama le mancanze in quanto danno occasione a Lui di mostrare la sua misericordia e a noi di restare umili e di capire e compatire le mancanze del prossimo.

speranzapeccatofedeperdonodebolezzapentimentoconversioneperdono di Diomisericordia

4.0/5 (2 voti)

inviato da Luca Peyron, inserito il 28/07/2004

TESTO

79. Dio si è fatto bambino   1

Mons. Klaus Hemmerle

Quando un bambino si perde va a finire dove non è di casa. Sì, a Natale Dio si è perduto - non solo come un bambino, ma da bambino - là dove non era "di casa". Non è rimasto nella chiusa beatitudine del suo cielo o dentro lo spazio della nostra devozione, ma si è perduto per i piccoli e i poveri, per coloro che sono malati e in lutto, per i peccatori, per coloro che noi riteniamo lontani da Dio, di cui pensiamo che non abbiano niente a che fare con lui.

Dio si è perduto là dove si è perduto il figliol prodigo, lontano dalla casa paterna, per poi tornare dal Padre, in lui e con lui.

Dio si è perduto come un bambino, solo non si è trattato di un errore, ma dell'azione più divina che Dio potesse fare. Dio è il Dio di tutti o non è Dio. Dio è il Dio dei piccoli e dei lontani o non è Dio. Troviamo Dio là dove si è "perduto" o non lo troviamo affatto.

"Fatti trovare dove tu, Dio, ti sei perduto come un bambino. Sì, lascia che diveniamo noi stessi bambino, nel quale tu ti perdi per gli altri, per tutti!".

DioGesù bambinonataleincarnazionemisericordia di Dio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Anna Lollo, inserito il 28/07/2004

RACCONTO

80. Arriva Dio!   3

Un giorno un uomo "single" venne a sapere che Dio stava per venire a trovarlo. «Da me?», si preoccupò. «Nella mia casa?». Si mise a correre affannato attraverso tutte le camere, salì e scese per le scale, si arrampicò fin sul tetto, si precipitò in cantina. Vide la sua casa con altri occhi, adesso che doveva venire Dio.

«Impossibile! Povero me!», si lamentava. «Non posso ricevere visite in questa indecenza. E' tutto sporco! Tutto pieno di porcherie. Non c'è un solo posto adatto per riposare. Non c'è neppure aria per respirare». Spalancò porte e finestre.

«Fratelli! Amici!», invocò. «Qualcuno mi aiuti a mettere in ordine! Ma in fretta!». E cominciò a spazzare con energia la sua casa. Attraverso la spessa nube di polvere che si sollevava, vide uno che era venuto a dargli aiuto. In due era più facile. Buttarono fuori il ciarpame inutile, lo ammucchiarono e lo bruciarono. Si misero in ginocchioni e strofinarono vigorosamente le scale e i pavimenti. Ci vollero molti secchi d'acqua, per pulire tutti i vetri. Stanarono anche la sporcizia che si annidava negli angoli più nascosti.

«Non finiremo mai!», sbuffava l'uomo. «Finiremo!», diceva l'altro, con calma. Continuarono a lavorare, fianco a fianco, per tutto il giorno. E, finalmente, la casa pareva messa a nuovo, lustra e profumata di pulito.

Quando scese il buio, andarono in cucina e apparecchiarono la tavola. «Adesso», disse l'uomo, «può venire il mio Visitatore! Adesso può venire Dio. Dove starà aspettando?». «Io sono già qui!», disse l'altro, e si sedette al tavolo. «Siediti e mangia con me!».

Dio non ci lascia mai soli nel compito di «far pulizia» nella nostra casa-anima. E' con noi, dalla nostra parte. Ci incoraggia con la sua parola, ci affianca e agisce con la sua grazia. Il sacramento della Riconciliazione è opera contemporaneamente di Dio e del cristiano, che si incontrano per star bene insieme e «mangiare alla stessa tavola».

confessionericonciliazionepeccatorapporto con Diomisericordia di Dioattesaperdonoperdono di dio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Cecilia Leone, inserito il 28/07/2004

Pagina 4 di 6