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TESTO

1. Chi sono io?   1

Dietrich Bonhoeffer, Resistenza e resa, Lettere e scritti dal carcere, Edizioni Paoline

Chi sono io? Spesso mi dicono
che esco dalla mia cella
disteso, lieto e risoluto
come un signore dal suo castello.

Chi sono io? Spesso mi dicono
che parlo alle guardie
con libertà, affabilità e chiarezza
come spettasse a me di comandare.

Chi sono io? Anche mi dicono
che sopporto i giorni del dolore
imperturbabile, sorridente e fiero
come chi è avvezzo alla vittoria.

Sono io veramente ciò che gli altri dicono di me?
O sono soltanto quale io mi conosco?
Inquieto, pieno di nostalgia, malato come uccello in gabbia,
bramoso di aria come mi strangolassero alla gola,
affamato di colori, di fiori, di voci d'uccelli,
assetato di parole buone, di compagnia
tremante di collera davanti all'arbitrio e all'offesa più meschina,
agitato per l'attesa di grandi cose,
preoccupato e impotente per l'amico infinitamente lontano,
stanco e vuoto nel pregare, nel pensare, nel creare,
spossato e pronto a prendere congedo da ogni cosa?

Chi sono io?
Oggi sono uno, domani un altro?
Sono tutt'e due insieme? Davanti agli uomini un simulatore
e davanti a me uno spregevole vigliacco?
Chi sono io? Questo porre domande da soli è derisione.
Chiunque io sia, tu mi conosci, o Dio, io sono tuo!

identitàaccettazionelimitiimperfezioni

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 23/06/2020

TESTO

2. Cosa ti manca per essere felice?   4

Simona Atzori, Cosa ti manca per essere felice? Mondadori

Perché ci identifichiamo sempre con quello che non abbiamo, invece di guardare quello che c'è?
Spesso i limiti non sono reali, i limiti sono solo negli occhi di chi ci guarda.
Dobbiamo fermarci in tempo, prima di diventare quello che gli altri si aspettano che siamo. È nostra responsabilità darci la forma che vogliamo, liberarci di un po' di scuse e diventare chi vogliamo essere, manipolare la nostra esistenza perché ci assomigli.
Non importa se hai le braccia o non le hai, se sei lunghissimo o alto un metro e un tappo, se sei bianco, nero, giallo o verde, se ci vedi o sei cieco o hai gli occhiali spessi così, se sei fragile o una roccia, se sei biondo o hai i capelli viola o il naso storto, se sei immobilizzato a terra o guardi il mondo dalle profondità più inesplorate del cielo. La diversità è ovunque, è l'unica cosa che ci accomuna tutti.
Tutti siamo diversi, e meno male, altrimenti vivremmo in un mondo di formiche.
Non c'è nulla che non possa essere fatto, basta trovare il modo giusto per farlo.
Io tengo il microfono con i piedi, altri con le mani, altri ancora lo tengono sull'asta. Sta a noi trovare il modo giusto per noi.
Io credo nella legge dell'attrazione: quello che dai ricevi. Se trasmetti amore, attenzione, serenità; se guardi alla vita con uno sguardo costruttivo; se scegli di essere attento agli altri e al loro benessere; se conservi le cose che ami e lasci scivolare via quelle negative, la vita ti sorriderà.
Se avessi avuto paura sarei andata all'indietro, invece che avanti. Se mi fossi preoccupata mi sarei bloccata, non mi sarei buttata, avrei immaginato foschi scenari e mi sarei ritirata. Invece ho immaginato. Adesso sono felice, smodatamente, spudoratamente felice. Ed è una gioia raccontarla, questa mia felicità.

felicitàlimitiaccettazionegratitudineprogettorealizzazioneimpegnodiversitàpositività

5.0/5 (1 voto)

inserito il 22/03/2018

TESTO

3. Vietato lamentarsi   1

Salvo Noè, Vatican Insider

VIETATO LAMENTARSI
Legge n° 1 sulla tutela della salute e del benessere.

I trasgressori sono soggetti ad una sindrome da vittimismo con conseguente abbassamento del tono dell'umore e della capacità di risolvere i problemi.
La misura della sanzione è raddoppiata qualora la violazione sia commessa in presenza di bambini.
Per diventare il meglio di sé bisogna concentrarsi sulle proprie potenzialità e non sui propri limiti quindi:
smettila di lamentarti e agisci per cambiare in meglio la tua vita.

Il cartello è realizzato dallo psicologo e psicoterapeuta italiano Salvo Noè, che lo ha donato a Papa Francesco al termine dell'Udienza generale di mercoledì 14 giugno 2017.

lamentarsilamentoimpegnoottimismopessimismovittimismopotenzialità

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 21/08/2017

TESTO

4. L'amore evangelico (in noi si dovrà trovare tutto)   1

Madeleine Delbrel, Indivisibile amore, Piemme 1994, p. 155

In noi si dovrà trovare tutto
il bicchiere d'acqua, il cibo per chi ha fame,
tutto il vero cibo per tutti i veri affamati,
tutti i veri cibi e tutti i veri mezzi per distribuirli,
l'alloggio per i senza tetto,
il pellegrinaggio alle carceri ed agli ospedali,
la compassione per le lacrime, quelle che si devono versare insieme
e quelle di cui occorrerebbe eliminare le cause,
l'amicizia per ogni peccatore,
per coloro che sono malvisti,
la capacità di mettersi al livello di tutte le piccolezze,
di lasciarsi attrarre da tutto ciò che non conta,
e tutto avrà il suo orientamento, la sua pienezza, nella parola "fraterno".

Infatti i nostri beni, se diventano i beni degli altri, saranno il segno della nostra vita donata per gli altri, come assimilata di diritto alla loro, e che, in realtà, non deve più far parte dei nostri interessi.

Il cristiano che vivrà in questo modo nella città, sperimenterà con tutto il suo essere la forza dell'amore evangelico. La realtà di questo amore risplenderà in torno a lui come una evangelizzazione e in lui come una illuminazione.

Sperimenterà che agire è illuminare, ma anche essere illuminati, sperimenterà che, se pregare è lasciarsi fare da Dio, è però anche imparare a compiere l'opera di Dio.

Un cristiano simile renderà grazie, perché tutti i suoi gesti diventeranno l'espressione di un amore che non conosce né limiti né eccezioni, un amore del quale soltanto Cristo ha detto agli uomini che lo devono e ricercare e donare.

amorecaritàservizioevangelizzazionevita donatadonogratuità

5.0/5 (1 voto)

inviato da Michele Ferretti, inserito il 14/04/2014

TESTO

5. Pasqua: due giorni di troppo   1

Giuseppe Impastato S.I.

Poteva tutto concludersi
quel venerdì santo!
Ci saremmo limitati a piangerti, Gesù,
per gratitudine e compassione,
a ricordare i giorni trascorsi con te,
ad aiutare le donne a imbalsamarti...

Ma tu sei risorto!
e questo inquieta, scuote, butta giù dal letto
e rivela limiti, riserve, tentennamenti, miserie...
Tu sei risorto e questo ci scomoda!
Ognuno di noi scopre le conseguenze:
c'è da accogliere, farsi impregnare di novità,
dobbiamo ricostruirci, cambiare progetti
per far maturare nel mondo la tua risurrezione.
E poi dobbiamo uscire dai nostri gusci,
perché la tua tomba svuotata è impegnativa:
devo anch'io annunziare, in modo credibile,
c'è da costruire un mondo di chiamati a risorgere...

Tommaso, perché non te ne restavi,
impaurito come gli altri, nel cenacolo,
o almeno quieto, senza contestare?!
Quante belle scuse avremmo accampato,
quanta Psicologia e Sociologia avremmo scomodato
per giustificare paure, pigrizie,
il nostro contentarci di orizzonti ristretti,
il nostro guardare quaggiù...

PasquarisurrezioneimpegnoTommasosperanzaresponsabilitàaperturacoraggio

4.3/5 (3 voti)

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 07/04/2012

TESTO

6. Beata te che hai creduto   5

Carlo Carretto

...Non è facile credere!
Non è cosi, Maria?
Non è cosi anche per te?
Non c'è fatica più grande sulla terra della fatica di credere, sperare, amare: tu lo sai.
Aveva ragione tua cugina Elisabetta a dirti: «Beata te che hai creduto!»
Si, Maria, beata te che hai creduto.
Beata te che mi aiuti a credere, beata te che hai avuto la forza di accettare tutto il mistero della Natività e di avere avuto il coraggio di prestare il tuo corpo ad un simile avvenimento che non ha limiti nella sua grandiosità e nella sua inverosimile piccolezza.
Nell'incarnazione gli estremi si sono toccati e l'infinitamente lontano si è fatto l'infinitamente vicino, e l'infinitamente potente si è fatto l'infinitamente povero.
Maria, capisci cosa hai fatto?
Sei riuscita a star ferma sotto il peso di un mistero senza confini.
Sei riuscita a non tremare davanti alla luce dell'Eterno che cercava il tuo ventre come casa per riscaldarsi.
Sei riuscita a non morire di paura davanti al ghigno di Satana che ti diceva che era cosa impossibile che la trascendenza di Dio potesse incarnarsi nella sporcizia dell'umanità.
Che coraggio, Maria!
Solo la tua umiltà poteva aiutarti a sopportare simile urto di luce e di tenebra.

crederefedenataleincarnazioneMaria

5.0/5 (2 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 09/12/2011

TESTO

7. Scusami..   5

Cristina Carmagnola

Per le parole che non ho detto e per quelle che purtroppo ho detto.
Per la mano che non ho teso.
Per quel grido che ho ignorato.
Per tutte le volte che ho chiuso gli occhi, quando era più facile.
Per quel dito che ho puntato.
Per tutti i sorrisi falsi che ho esibito.
Per quando ho bevuto tutta la poca acqua che c'era.
Per tutte le volte in cui ho voluto vedere solo le nubi,
senza cercare il sole che splendeva dietro.
Per tutti i doni che avrei potuto condividere
e che invece ho tenuto gelosamente nascosti.
Per tutte le volte in cui ho dato ascolto all'urlo della vendetta,
e ho ignorato il sussurro della speranza.
Perché non avevo capito che dare fa coppia con ricevere.
Perché la mia ipocrisia non ha limiti.
Perché al canto del gallo anch'io dovrò rispondere dei miei "non lo conosco".
E, infine, perché do sempre per scontato il tuo perdono.

perdonoperdono di Dioesame di coscienzaipocrisiapeccatoconfessionericonciliazione

5.0/5 (1 voto)

inviato da Cristina Carmagnola, inserito il 14/08/2010

TESTO

8. Se crediamo nel perdono

Cristina Raimbolt

Se crediamo che il perdono è più forte del male che ci colpisce e più grande del nostro orgoglio e della nostra sofferenza;
se crediamo che il perdono è capace di trasformare lo spirito e il cuore per strapparci ai nostri limiti e spingerci oltre;
se crediamo che il perdono è sorgente di una più grande libertà, pace e dolcezza e che fa crescere in ognuno di noi la vita;
se crediamo che il perdono è accoglienza, umiltà e maturazione e che è in grado forgiare un essere nuovo e bello;
se crediamo che il perdono fa crescere nel più profondo di noi stessi la gioia della resurrezione e l'allegria della Pasqua;
allora per oggi e per ogni altro giorno che verrà
noi trasformeremo la nostra vita grazie al perdono.

fedeperdonosperanzafiduciarinascitaconversione

3.0/5 (2 voti)

inviato da Bruna Coin, inserito il 22/12/2009

TESTO

9. E' Natale   4

Madre Teresa di Calcutta

E' Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tieni la mano.
E' Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l'altro.
E' Natale ogni volta che non accetti quei principi che relegano gli oppressi ai margini della società.
E' Natale ogni volta che speri con quelli che disperano.
E' Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e le tue debolezze.
E' Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere in te e poi lo doni agli altri.

Natalecondivisioneamore

5.0/5 (2 voti)

inserito il 08/06/2006

TESTO

10. Nichilismo

Giacomo Biffi

Ciò che mi pare senza avvenire è la "cultura del niente", della libertà senza limiti e senza contenuti, dello scetticismo vantato come conquista intellettuale, che sembra essere l'atteggiamento dominante nei popoli europei, più o meno tutti ricchi di mezzi e poveri di verità.

senso della vitaricerca di sensovalorinichilismo

inviato da Luca Peyron, inserito il 28/07/2004

TESTO

11. Sedici doti di relazione

Ritiro dei sacerdoti della Diocesi di Nola

1. Aggiusta te stesso, e cerca di diventare amabile.
2. Abbi l'umiltà dei tuoi limiti.
3. Non parlare sempre e solo di diritti: abbi il senso degli altri.
4. Non usare le lenti d'ingrandimento per i torti ricevuti.
5. Non essere suscettibile.
6. Cura di essere umorista.
7. Impara a dimenticare.
8. Non ricompensare il bene con il male.
9. Lascia che gli altri siano diversi.
10. Abituati a sopportare te stesso.
11. Non vedere negli altri concorrenti che ti tolgono lo spazio vitale.
12. Non essere causa di recriminazione.
13. Sii discreto.
14. Non pretendere di essere competente su tutto e su tutti.
15. Sii sincero, paziente e chiaro nei rapporti con gli altri.
16. Accetta con grazia di essere "Servo di Jahvé".

relazioneumanitàmagnanimitàumiltà

inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 11/12/2002

TESTO

12. Beato il papà   1

Beato il papà che chiama alla vita e sa donare la vita per i figli.
Beato il papà che non teme di essere tenero e affettuoso.
Beato il papà che sa giocare con i figli e perdere tempo con loro.
Beato il papà per il quale i figli contano più degli hobby e della partita.
Beato il papà che sa ascoltare e dialogare anche quando è stanco.
Beato il papà che dà sicurezza con la sua presenza e il suo amore.
Beato il papà che sa pregare con i figli e confrontare la vita con il Vangelo.
Beato il papà convinto che un sorriso vale più di un rimprovero, uno scherzo più di una critica, un abbraccio più di una predica.
Beato il papà che cresce insieme ai figli e li aiuta a diventare se stessi.
Beato il papà che sa capire e perdonare gli sbagli dei figli e riconoscere i propri.
Beato il papà che non sommerge i figli di cose, ma li educa alla sobrietà e alla condivisione.
Beato il papà che non si ritiene perfetto e sa ironizzare sui propri limiti.
Beato il papà che cammina con i figli verso orizzonti sconfinati aperti all'uomo, al mondo, all'eternità.

papàpaternitàfiglifamigliaeducazioneeducare

5.0/5 (1 voto)

inviato da Anna, inserito il 21/11/2002

TESTO

13. Ricomincia

Se sei stanco e la strada ti sembra lunga,
se ti accorgi di aver sbagliato strada,
non lasciarti portare dai giorni e dai tempi.
Ricomincia.

Se la vita ti sembra troppo assurda,
se sei deluso da troppe cose e da troppe persone,
non cercare di capire il perché.
Ricomincia.

Se hai provato ad amare ed essere utile,
se hai conosciuto la povertà dei tuoi limiti,
non lasciare un impegno assolto a metà.
Ricomincia.

Se gli altri ti guardano con rimprovero,
se sono delusi da te, irritati,
non ribellarti, non domandar loro nulla.
Ricomincia.

Perché l'albero germoglia di nuovo dimenticando l'inverno,
il ramo fiorisce senza domandare perché
e l'uccello fa il suo nido senza pensare all'autunno.
Perché la vita è Rinascita.

ottimismofiduciacostanzafedeltàimpegnoresponsabilitàamorepasquasperanzarinascitarisurrezioneresurrezione

3.7/5 (3 voti)

inviato da Ylenia, inserito il 21/08/2002

TESTO

14. Augurio

Auguri a tutti di essere:

Abbastanza giovani
per essere sempre allegri.

Abbastanza adulti
per fare le cose seriamente.

Abbastanza forti
per non essere subito stanchi.

Abbastanza saggi
per sapersi moderare.

Abbastanza sereni
per riconoscere i propri limiti.

Abbastanza impegnati
per cercare di superarli.

Abbastanza spiritosi
per non prendersi troppo sul serio.

Abbastanza generosi
per prendere sul serio gli altri!

vita

inviato da Miriam Piras, inserito il 04/05/2002