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TESTO

1. Correvano insieme   3

C'è una corsa nella vita
che non è possibile eliminare
perché ti avvicina
al senso delle cose.
Non è una corsa solitaria
perché altri, insieme con te,
corrono per la stessa ragione:
arrivare dove anche tu stai andando.

E' più bello correre insieme
perché è bello non sentirsi soli!

Sentire che la corsa
si popola di volti
che non hanno paura di cercare,
che desiderano,
che si pongono domande,
volti partiti forse troppo scettici
ma che restano attratti e conquistati
dalla freschezza e dalla passione
dei tanti che incontrano,
e che li invitano
a non amare troppo le "soste".

Al mattino di Pasqua
è tutta una corsa:
si corre per cercare i segni della Vita,
per trovare il luogo dove abita la Vita,
perché la vita è proprio così...

E allora corriamo insieme
incontro a Gesù,
al mistero della sua Pasqua,
centro della fede dell'uomo.

Chi corre insieme
diventa attento al cammino dell'altro,
impara a riconoscerne i passi,
a gioire del cammino
di chi gli sta intorno,
ad imitarne l'audacia e il coraggio.

Chi sceglie di correre insieme
potrà condividere le fatiche
e moltiplicare la gioia
di aver trovato la vera Vita.

pasquacondivisionecamminoricercavita

5.0/5 (2 voti)

inviato da Cesarina, inserito il 29/03/2009

TESTO

2. Maturare insieme

Kahlil Gibran

Non troverai mai persone assolutamente
congeniali con cui vivere:
neanche una su un milione a cui
tu possa sempre dire ogni cosa.
Ma questo che importanza ha?
Il rapporto può essere dolce comunque.
Ciò che ordinariamente si definisce
"comprensione" può essere "asservimento".
La cosa veramente grandiosa è
il maturare della consapevolezza.

conviverematrimoniofamigliacoppiasposiaccettazione

inviato da Anna Lianza, inserito il 01/04/2003

TESTO

3. Impara a sognare   1

Maria Chiara Carulli, Ed. Insieme

Impara a sognare, cioè a vivere pienamente:
i sogni non devono realizzarsi tutti,
ma devono e possono spingerti oltre,
portarti avanti,
darti e conservarti il coraggio di sognare.
Così non correrai il pericolo
di fermarti stanco sul ciglio della strada,
ma crederai di più nelle tue ali
anche quando per paura
non hai il coraggio di spiccare il volo.
Oggi prova a volare!
Cosa sogni?
Questo ti dice chi sei
molto meglio di ciò che fai.
Dimmi cosa sogni e ti dirò chi sei!
Siano grandi, coraggiosi, colorati i tuoi sogni,
non ridimensionarli mai,
non venderli e non svenderli mai!
Niente è mai scontato in te
e i tuoi sogni lo dimostrano!
Abbi il coraggio di sognare, allora,
e se vuoi conoscerti davvero
guarda sempre ai sogni che hai
e per i quali sei sempre pronto
ad investire in speranza,
non una volta soltanto,
ma tutti i giorni!

sogniaspettativesperanzafiduciafuturopresenteprogetto

inviato da Antonella Dorati, inserito il 29/08/2002

PREGHIERA

4. Originali sì, ma insieme   2

Campi di Se vuoi

Sei tu che mi hai creato originale,
Dio non conosce eguali.
Sei tu che mi hai creato in un arcipelago di cuori,
Dio non conosce isole.
Sei, tu, Dio, che ti sei fatto uomo
per amore degli uomini,
sei tu che ci rendi unici perché tuoi figli, cristiani perché fratelli fra noi.
La nostra originalità sarebbe vana
se non fosse vissuta con gli altri.
Non sarebbe straordinarietà la nostra,
se non fosse condivisa
nella meraviglia dello stare insieme.
Per questo, mio Dio, fa' che la mia unicità
sia sempre vissuta nella verità:
originali sì, ma insieme!

unicitàoriginalitàamiciziacondivisionecomunioneprogetto di Dio

4.0/5 (1 voto)

inviato da Laura Alessi, inserito il 28/08/2002

TESTO

5. Stola e grembiule (versione breve)

Tonino Bello, Stola e grembiule, Ed. Insieme, Terlizzi, 1993

Di solito la stola richiama l'armadio della sacrestia dove, profumata d'incenso, fa bella mostra di sé. Non c'è novello sacerdote che non abbia in dono per la prima messa una stola preziosa. Il grembiule, invece, per ben che vada, richiama la credenza della cucina dove, sporco e macchiato, è sempre a portata di mano della massaia. Ordinariamente non è un articolo da regalo, tanto meno a un prete. Eppure è l'unico paramento sacerdotale registrato nel vangelo della messa solenne del giovedì santo. Il vangelo infatti non parla né di casule, né di amitti, ma solo di questo panno rozzo di cui "il Maestro si cinse i fianchi" per la lavanda dei piedi degli apostoli, in segno di servizio e umiltà suprema.

serviziogiovedì santocaritàlavanda dei piedisacerdozio

inviato da Stefania Raspo, inserito il 28/08/2002