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RACCONTO

61. Tre parole   1

Bruno Ferrero

Un giovane e ambizioso cavaliere era noto per la vita dissoluta e sfrenata. Un buon frate cercò di farlo riflettere sui rischi che avrebbe corso presentandosi con l'anima così carica di peccati all'ultimo giudizio del Signore.

"Non ho nessuna paura" rispose sprezzante il cavaliere. "So che il Signore è buono e misericordioso. Poco prima di morire pronuncerò tre prole che mi garantiranno la salvezza eterna. Dirò: Gesù, pietà, perdonami".

Il frate scosse la testa e il cavaliere, ridendo, riprese la sua vita depravata.

Un giorno, durante un terribile temporale, cavalcava a spron battuto sulle rive di un fiume gonfio d'acqua. Non voleva mancare ad una festa. Un fulmine spaventò il cavallo che lo disarcionò e lo fece piombare nella violenta corrente del fiume.

Le ultime tre parole del cavaliere, prima di morire, furono: "Crepa bestiaccia infame!".

egoismomorteconversione

inviato da Patrizia Traverso, inserito il 06/05/2002

PREGHIERA

62. Sarà Natale, quale Natale?   1

Signore nostro,
in un mondo in cui tutto è in vendita
ricordaci che la verità non si compra.

Signore nostro,
in un momento in cui si compra di tutto
ricordaci che l'amore è gratuito.

Signore nostro,
in giorni in cui si è buoni per obbligo
ricordaci che la carità è pratica quotidiana.

Signore nostro,
in un momento in cui si fanno doni intelligenti
ricordaci che una riconciliazione è il dono più intelligente.

Signore nostro,
in mezzo a un'orgia di panettoni farciti
ricordaci che non si sfama il povero con la pubblicità.

Signore nostro,
quando riuniamo le nostre famiglie a fare festa
ricordaci che potremmo farlo molto più spesso.

Signore nostro,
mentre orniamo i nostri alberi luccicanti
ricordaci lo splendore discreto della tua croce.

Signore nostro,
mentre andiamo festanti alla messa di mezzanotte
ricordaci che non è il cenone di capodanno.

Signore nostro,
mentre ci affanniamo ad agghindarci per le feste
ricordaci che davanti a quel Bambino cade ogni mascherata.

Signore nostro,
mentre ci confessiamo a te per una volta all'anno
ricordaci che tu sei la nostra gioia e il nostro regalo,
ogni giorno dell'anno, di ogni anno, per l'eternità.

Perché tu ci sei sempre, Signore.

Natale

3.0/5 (2 voti)

inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 10/04/2002

PREGHIERA

63. Santa Maria, donna del vino nuovo (versione breve)   1

Tonino Bello

Santa Maria, donna del vino nuovo,
quante volte sperimentiamo pure noi
che il banchetto della vita languisce
e la felicità si spegne
sul volto dei commensali!

È il vino della festa che vien meno.
Sulla tavola non ci manca nulla:
ma senza il succo della vite,
abbiamo perso il gusto del pane che sa di grano.

Mastichiamo annoiati i prodotti dell'opulenza:
ma con l'ingordigia degli epuloni e con la rabbia di chi non ha fame.
Le pietanze della cucina nostrana hanno smarrito gli antichi sapori,
ma anche i frutti esotici hanno ormai poco da dirci.

Tu lo sai bene da che cosa deriva questa inflazione di tedio.
Le scorte di senso si sono esaurite.
Non abbiamo più vino.
Gli odori asprigni del mosto
non ci deliziano l'anima da tempo.
Le vecchie cantine non fermentano più.
E le botti vuote danno solo spurghi d'aceto.

Muoviti, allora, a compassione di noi,
e ridonaci il gusto delle cose.
Solo così le giare della nostra esistenza
si riempiranno fino all'orlo di significati ultimi.

E l'ebbrezza di vivere e di far vivere
ci farà finalmente provare le vertigini.

Mariasenso della vitanozze di cananovità di vitanon accontentarsi

1.0/5 (1 voto)

inviato da Suor Irina Mandro, inserito il 10/04/2002

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