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PREGHIERA

21. Spirito Santo, scendi su di noi con i tuoi doni   11

Catechisti Parrocchiali n. 5 maggio 2011

Spirito di sapienza, scendi su di noi e fa' che ci lasciamo penetrare dalla luce del tuo amore, per assaporare la bontà di Dio Padre e gustare la Parola, sì da sperimentare la presenza del Signore Gesù nelle relazioni, nelle decisioni e in ogni dimensione della nostra esistenza. Amen.

Spirito di intelletto, vieni in noi, donaci di conoscere il mistero dell'amore di Dio, rivelato in Gesù, e di scorgere i segni della sua presenza amorevole nel creato, nella storia e nella nostra vita, per collaborare alla sua opera di salvezza. Amen.

Spirito del consiglio, donaci una coscienza illuminata per camminare nella via di Dio con prontezza e diligenza, e per scegliere e realizzare sempre il bene, rafforzati dalla virtù della prudenza. Amen.

Spirito di fortezza, sostienici con la tua forza, perché, come san Paolo, nelle difficoltà, nella malattia, nelle offese e nelle incomprensioni, siamo fedeli alla parola di Gesù, decisi nella via del bene e pronti a testimoniarlo. Amen.

Spirito della scienza, donaci di dare il giusto valore alle creature, che sono dipendenti da Dio Padre, creatore e signore di tutte le cose. Fa' che le usiamo per il bene e che, in esse, sappiamo ammirare i segni della bellezza divina. Amen.

Spirito di pietà, liberaci dalle durezze interiori e prega tu in noi, gridando: «Abbà, Padre», perché, fiduciosi, ci apriamo alla tenerezza di Dio Padre e, con mitezza e amore, la riversiamo sui fratelli e le sorelle. Amen.

Spirito del timore di Dio, infondi in noi la coscienza della nostra piccolezza e fragilità di fronte al Signore e donaci di non offenderlo mai, ma di amarlo con amore filiale, profondo e totale, per compiere sempre ciò che a lui è gradito. Amen.

Spirito Santodoni dello Spiritocresimatestimoniannunciatori

4.0/5 (3 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 17/09/2014

PREGHIERA

22. Per i cristiani perseguitati

sr. Mariangela Tassielli fsp, Cantalavita.com

Nuove terre sono bagnate dal sangue dei martiri
e, oggi, il cielo ascolta nuovo dolore.
Piccoli e grandi, uomini e donne,
sani e malati, l'odio non fa distinzioni
e ogni giorno uccide la fraternità.

Proteggi, Signore, chi per fede muore.
Custodisci i passi di coloro che fuggono
per non far morire il futuro e la fede in te.
Sii la forza di chi non cede alla paura e, con audacia,
testimonia il tuo nome e la tua salvezza.

Noi crediamo che tu sei il Signore, Dio dell'universo;
crediamo che il tuo nome, invocato oggi
tra lacrime e pianto, tra terrore e speranza,
può portare salvezza al mondo.
Ognuno di noi lo invochi, chiedendo salvezza,
in comunione con i nostri fratelli e sorelle
perseguitati in tante parti del mondo.
Amen.

persecuzionimartiriotestimonianzafede

4.7/5 (3 voti)

inviato da Suor Mariangela Tassielli, inserito il 30/08/2014

PREGHIERA

23. Signore, fa' ch'io possa vederti negli ammalati   1

Madre Teresa di Calcutta, Something Beautiful for God

Signore amatissimo, fa' ch'io possa vederti oggi e ogni giorno nella persona dei tuoi malati, e servirti curandoli.
Se ti nascondi sotto la figura sgradevole del collerico, dello scontento, dell'arrogante, fa' ch'io possa ancora riconoscerti e dire: "Gesù, mio paziente, quanto è dolce servirti".
Signore, dammi questa fede che vede chiaro, e allora il mio compito non sarà mai monotono, sempre la gioia zampillerà quando mi presterò ai capricci e risponderò ai desideri di tutti i poveri sofferenti...
O Dio, poiché sei Gesù il mio paziente, degnati anche di essere per me un Gesù che ha pazienza, indulgente con i miei errori e che tiene conto dell'intenzione, perché la mia intenzione è di amarti e di servirti nella persona di ogni tuo malato.
Signore aumenta la mia fede (Lc 17,5), benedici i miei sforzi e il mio compito, ora e sempre.

malatoservizio ai malatipazienza

4.8/5 (5 voti)

inviato da Maria Grazia Lucca, inserito il 21/02/2014

TESTO

24. Una preghiera per ogni dito della mano   17

Jorge Mario Bergoglio

Il pollice è il dito a te più vicino.
Comincia quindi col pregare per coloro che ti sono vicini.
Sono le persone di cui ci ricordiamo più facilmente. Pregare per i nostri cari è "un dolce obbligo".

Il dito successivo è l'indice.
Prega per coloro che insegnano, educano e curano. Questa categoria comprende maestri, professori, medici e sacerdoti. Hanno bisogno di sostegno e saggezza per indicare agli altri
la giusta direzione. Ricordali sempre nelle tue preghiere.

Il dito successivo è il più alto.
Ci ricorda i nostri governanti. Prega per il presidente, i parlamentari, gli imprenditori e i dirigenti.
Sono le persone che gestiscono il destino della nostra patria e guidano l'opinione pubblica. Hanno bisogno della guida di Dio.

Il quarto dito è l'anulare.
Lascerà molto sorpresi, ma è questo il nostro dito più debole, come può confermare qualsiasi insegnante di pianoforte. E' lì per ricordarci di pregare per i più deboli, per chi ha sfide da affrontare, per i malati. Hanno bisogno delle tue preghiere di giorno e di notte.
Le preghiere non saranno mai troppe. Ed è lì per invitarci a pregare anche per le coppie sposate.

E per ultimo arriva il nostro dito mignolo, il più piccolo di tutti, come piccoli dobbiamo sentirci noi di fronte a Dio e al prossimo.
Come dice la Bibbia, "gli ultimi saranno i primi". Il dito mignolo ti ricorda di pregare per te stesso.
Dopo che avrai pregato per tutti gli altri, sarà allora che potrai capire meglio quali sono
le tue necessità guardandole dalla giusta prospettiva.

preghieraintercessionepreghiera di intercessione

4.6/5 (13 voti)

inviato da Attilia Sammarini, inserito il 30/04/2013

TESTO

25. Il legno per attraversare il mare   2

Sant'Agostino, Commento al Vangelo di Giovanni (Gv 1,6-14)

E' come se uno vedesse da lontano la patria, e ci fosse di mezzo il mare: egli vede dove arrivare, ma non ha come arrivarvi. Così è di noi, che vogliamo giungere a quella stabilità dove ciò che è è, perché esso solo è sempre così com'è. E anche se già scorgiamo la meta da raggiungere, tuttavia c'è di mezzo il mare di questo secolo. Ed è già qualcosa conoscere la meta, poiché molti neppure riescono a vedere dove debbono andare.

Ora, affinché avessimo anche il mezzo per andare, è venuto di là colui al quale noi si voleva andare. E che ha fatto? Ci ha procurato il legno con cui attraversare il mare. Nessuno, infatti, può attraversare il mare di questo secolo, se non è portato dalla croce di Cristo.

Anche se uno ha gli occhi malati, può attaccarsi al legno della croce. E chi non riesce a vedere da lontano la meta del suo cammino, non abbandoni la croce, e la croce lo porterà.

croceaffidamentosalvezza

5.0/5 (2 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 25/03/2013

PREGHIERA

26. Il riflesso del tuo splendore   1

Preghiera nella Giornata per la Vita

O Dio, luce del mondo,
fa' che sappiamo vedere il riflesso del tuo splendore
sul volto di ogni uomo:
nel mistero del bimbo che cresce nel grembo materno;
sul volto del giovane che cerca segni di speranza;
sul viso dell'anziano che rievoca ricordi;
sul volto triste di chi soffre, è malato, sta per morire.
Suscita in noi la volontà e la gioia di promuovere,
custodire e difendere la vita umana sempre,
nelle nostre famiglie, nella nostra città, nel mondo intero.
Per intercessione di Maria,
piena di grazia e Madre dell'Autore della vita,
manda su di noi il tuo Santo Spirito,
e fa' che accogliendo e servendo l'immenso dono della vita,
possiamo partecipare alla tua eterna comunione d'amore. Amen.

vitarispetto della vita

3.0/5 (1 voto)

inviato da Cinzia Novello, inserito il 14/12/2012

TESTO

27. Cambiare si può   1

Ernesto Olivero, Per una chiesa scalza, pag. 93

Sono convinto che dobbiamo smetterla di parlare al mondo. E' il mondo che deve parlare di noi se ci amiamo, se ci stimiamo, se ci vogliamo bene, se non ci feriamo a vicenda, se cominciamo a farci gli affari degli altri, se il carcerato, l'ammalato, l'affamato trova in noi un volto amico. Se abbiamo il coraggio di dare un nome e un cognome al peccato che nasce da dentro.

testimonianzacaritàsolidarietà

4.5/5 (2 voti)

inviato da Flavio Baldi, inserito il 20/09/2012

TESTO

28. Calmati   6

Se la tua fede vacilla, calmati: Dio ti guarda.
Se tutto sembra finire, calmati: Dio rimane.
Se sei nella tristezza, calmati: Dio è la consolazione.
Se il peccato ti opprime, calmati: Dio perdona.
Se hai i nervi tesi, calmati: Dio è pazienza.
Se nessuno ti comprende, calmati: Dio ti conosce.
Se urgono scelte importanti, calmati: Dio ti guida.
Se sei smarrito, calmati: Dio ti vede.
Se sei in difficoltà, calmati: Dio è provvidente.
Se la malattia ti logora, calmati: Dio guarisce.
Se la croce è pesante, calmati: Dio ti sostiene.
Se la morte ti spaventa, calmati: Dio è risurrezione.
Dio è sempre con noi, ci ama e ci ascolta.

fiducia in Dioabbandono in Diofedetranquillitàserenitàrapporto con Dio

5.0/5 (3 voti)

inviato da Maurizio Gasperi, inserito il 20/09/2012

PREGHIERA

29. Nella malattia   2

Signore, la malattia ha bussato alla mia porta;
mi ha sradicato dalle mie consuetudini e dal mio lavoro,
mi ha trapiantato in un altro mondo: il mondo dei malati.
E' un'esperienza dura, una realtà difficile da accettare.
Eppure mi ha tolto da tante illusioni;
mi ha fatto toccare con mano, più delle parole
la fragilità e la precarietà della vita.
Ho scoperto cosa vuol dire dipendere,
aver bisogno di tutto e di tutti.
Ho provato la solitudine e l'angoscia
ma anche l'affetto e le premure di tanti.
Signore, anche se è difficile ti dico:
"Sia fatta la tua volontà in cielo e in terra".
Ti prego, benedici i miei cari e chi mi assiste.
Se vuoi, dona a chi soffre la guarigione.
Ho fiducia di te, Signore, Padre dei viventi.

malattiasofferenzafiducia in Dioaccettazionedolore

4.5/5 (4 voti)

inviato da Maurizio Gasperi, inserito il 12/08/2012

TESTO

30. Non accusare   1

Isacco di Ninive

Non è adatto alla vita cristiana chi cerca giustizia contro qualcuno;
Cristo non ha insegnato questo.
Porta con amore le pene degli infermi;
piangi sui peccati dell'uomo;
tripudia del pentimento del peccatore.
Non accusare nessuno.
Stendi il tuo mantello sull'uomo che cade e coprilo perché nessuno lo veda.

misericordiaamore fraternocompassionenon giudicaregiudizio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 05/08/2012

PREGHIERA

31. Contro te abbiamo peccato   1

Liturgia ambrosiana

O misericordioso, tu non ci hai respinto
quando ti abbiamo invocato nel dolore,
ma sei venuto a salvare il tuo popolo
nell'ora della redenzione;
sei re e liberi i prigionieri,
sei medico e guarisci i malati,
sei pastore e rintracci gli erranti,
per chi dispera, sei via della speranza.
Contro di te abbiamo peccato, Signore,
chiediamo un perdono che non meritiamo.
Tendi la mano a noi che siamo caduti,
tu che al ladro pentito apristi il paradiso.
La vita nostra sospira nell'angoscia,
ma non si corregge il nostro agire.
Se aspetti, non ci pentiamo; se punisci, non resistiamo.
Tendi la mano a noi che siamo caduti
tu che al ladro pentito apristi il paradiso.
Signore, se ti sdegnerai contro di noi,
chi verrà in nostro aiuto?
Chi avrà pietà delle nostre miserie?
Hai chiamato a conversione la cananea e il pubblicano,
hai accolto le lacrime di Pietro;
accogli pietoso Gesù, anche il nostro pentimento
e salvaci, salvatore del mondo.

pentimentoperdono di Diomisericordia di Diosalvezzaamore di Dio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Anna Barbi, inserito il 05/08/2012

PREGHIERA

32. Ciò che ritroveremo un giorno   1

Rivista il Carmelo e le missioni

Un giorno ci nutrirà solo il pane che abbiamo dato da mangiare;
ci disseterà solo l'acqua che abbiamo dato da bere;
ci vestirà solo il vestito che abbiamo donato;
ci rallegrerà solo il pellegrino che abbiamo ospitato.
Ci consolerà solo la parola che abbiamo detto per confortare;
ci guarderà solo l'ammalato che abbiamo assistito;
ci visiterà solo il prigioniero che abbiamo visitato.

La fatica di vivere è fatica di costruire;
la realtà non si trasforma a partire dai sogni,
ma dalla realtà.

Abbiamo studiato molte parole d'Amore,
abbiamo coniato molte parole d'Amore.

Confortaci e, se necessario, scuotici, o Signore:
non ci accada che, partiti infine dal mondo,
lasciamo non attuate troppe parole d'Amore.

caritàsolidarietàamoreconcretezza

5.0/5 (2 voti)

inviato da Mariarosa Bosani, inserito il 08/05/2012

TESTO

33. Il mio Natale   3

P. Gianni fanzolato, Loreto S. Natale 2011

Annunciazione
Anche per me, come a Maria, c'è stato un annuncio:
un angelo mi ha chiesto se ero disposto a portare Gesù ai fratelli;
e come per miracolo ho trovato Cristo nei poveri, carcerati, migranti.
Dal sì di Maria come centri concentrici tutti i sì di chi si sente amato dal Padre.
E nasce l'amore!

Natale.
Per me è Natale quando Cristo mi ha cambiato la vita col battesimo e sono rinato.
Da quel momento ho visto nascere attorno a me tanti che sognano un pane,
fratelli in carcere per i quali è natale quando qualcuno li va a visitare,
tanti ragazzi, uomini migranti per il mondo che aspettano di essere accolti.
E nasce la gioia!

I Re Magi
Ogni volta nel mio cuore nasce l'amore a Dio e ai fratelli, è oro che offro.
Quando lascio tutto e perdo tempo in tua compagnia è incenso che sale.
Se vivo nella tua grazia e la vita si fa dono a chi soffre è mirra che profuma.
Permettimi, Signore di inginocchiarmi per adorarti presente nel mio prossimo.
E nasce la lode!

Epifania
Ti manifesti a me nel dolore del malato, di chi vive lontano dalla patria.
Sei continua epifania negli avvenimenti della storia e di chi cammina accanto.
Ti sveli come d'incanto per chi sa scorgerti nella Parola, nel Pane e nella vita.
E il mondo avvolto dalle tenebre del peccato, toglie il velo e risorge a una luce nuova.
E nasce la pace!

annunciazionenataleepifaniare magi

3.7/5 (3 voti)

inviato da Gianni Fanzolato, inserito il 07/05/2012

TESTO

34. Avevo fame, ho ancora fame   1

Jack Mapanje

Avevo fame e avete fondato un club a scopi umanitari,
in cui si discute sulla mancanza di alimenti.
Ve ne sono grato.
Ero nudo e avete esaminato seriamente
le conseguenze morali della mia nudità.
Ve ne sono grato.
Ero malato e vi siete messi in ginocchio
per ringraziare il Signore di avervi dato una buona salute.
Ero senza tetto e mi avete predicato
le risorse dell'amore di Dio.
Sembravate così devoti, così vicini a Dio!
Ma io ho ancora fame,
sono ancora solo, nudo, malato, prigioniero e senza tetto.
Ho freddo...

note: sul web viene indicata a volte solo come "poesia dal Malawi", altre volte è attribuita a Jack Mapanje, scrittore e poeta del Malawi (Africa) arrestato nel 1987 per il suo impegno sociale.

povertàsolidarietàconcretezzaamore

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 08/04/2012

TESTO

35. La gioia di un genitore   2

Amici della Zizzi

Che gioia grande per un genitore l'essere in perfetta sintonia con il proprio figlio.
Che gioia grande quando un figlio difende l'operato di un genitore e si immedesima talmente in lui da portare avanti gli stessi principi e valori.
Questo non significa un'identità, un appiattimento, un essere accondiscendente su tutto, è qualcosa che va al di là di ogni significato della parola amore. Vuol dire che un genitore ha saputo trasmettere al proprio figlio l'essenza della vita.

Che gran dolore quando questo non accade. Quando vediamo i nostri figli ribellarsi a noi, quando vediamo che vanno contro quelli che per noi sono principi basilari da sempre. Quando vediamo un figlio che ruba, che risponde male ad un rimprovero, che non studia.
Gran dolore non significa "non amore", anzi, forse è in quei momenti che un genitore ama maggiormente il proprio figlio. E' lui il "malato" per cui pregare, è lui che va sostenuto e cercato di capire, è lui che va amato più di ogni altra cosa con i suoi errori, debolezze, mancanze, affinché senta nel suo cuore quanto sia grande la forza dell'amore, che va al di là di forme ed atteggiamenti sbagliati.

Ecco, noi spesso ci comportiamo come questi figli nei confronti di Dio. Ci ribelliamo, andiamo contro i Suoi principi, ma il Signore continua ad amarci, continua ad avere la speranza che possiamo rinsavire, che possiamo tornare sulla retta via. Al Signore non interessa quanto abbiamo sbagliato o quanto sbaglieremo, a Lui interessa che prima o poi si capisca di aver sbagliato, si alzi gli occhi al cielo e si dica "perdonami" con il cuore e con l'anima prima che con le parole.

Tutti noi sbagliamo, ma nessuno di noi potrà mai fare errori tanto grandi da non poter essere perdonato da Dio, così come faremmo noi per nostro figlio.

genitorifigliadozionepadreperdonoerrorigioiarapporto con Diofigliol prodigopadre misericordioso

5.0/5 (2 voti)

inviato da Riccardo Ripoli, inserito il 08/04/2012

TESTO

36. Gesù e il pensiero della morte

Mario Luzi, Via crucis al colosseo

Dall'orizzonte umano in cui mi trovo
a guardare il mondo universo che hai creato
si affrontano due eternità: la tua vivente e luminosa
e l'altra senza luce e senza moto.
Anche la morte pare eterna, è duro convincerli, gli umani,
che non ci sono due estremità contrarie,
il tutto è compreso in una sola e tu sei in ogni parte
anche dove pare tu manchi.
Tuo il regno, tua la potenza.
Tuttavia la morte è una regione dove sei, sì,
ma non vivente, inerte in un imperscrutato sonno;
questo pensano gli umani
e pensano ai demoni, pensano alla potenza delle tenebre.
Anche io, figlio dell'uomo, temo la prova che mi attende,
prescritta anch'essa dall'eternità e irrevocabile.
Perdona i miei pensieri infermi, i miei farneticamenti.
Io che in nome tuo ho risuscitato Lazzaro
ho paura e dubito che la morte sia invincibile.
Ma a questo mi hai mandato, a vincere la vittoria della morte.

pauramorterisurrezionevita eterna

3.7/5 (3 voti)

inviato da Bruna Coin, inserito il 07/04/2012

PREGHIERA

37. Guardare i segni

Don Angelo Saporiti, Commento sui segni della storia

Anche tu, Gesù, domandi a noi,
di restare svegli e di tenerci pronti
per cogliere i segni.
I tuoi segni
non sono solo quelli del cielo e della terra.
Sono quelli che si trovano
nella storia di tutti giorni.
Quando vediamo che marito e moglie non si rispettano più,
vuol dire che il matrimonio è in pericolo.
Quando vediamo che le nostre giornate sono sempre tristi,
vuol dire che ci stiamo lasciando andare.
Quando vediamo che non ricerchiamo momenti di silenzio,
di preghiera, di ricarica dell'anima,
vuol dire che il nostro cuore sta inaridendo.
Quando non riusciamo mai a fermare il nostro cervello
che sembra un fiume di pensieri in piena,
vuol dire che abbiamo bisogno di una sosta mentale.
Quando il nostro corpo si ribella e inizia
a mandarci messaggi di malattia,
vuol dire che la nostra vita interiore sta soffrendo.
Quando nostro figlio urla sempre e non è capace di relazionarsi con noi o con altri compagni,
vuol dire che ci sta dicendo che ha un problema.
Tu, Gesù, ci domandi
di restare svegli e di tenerci pronti
per cogliere i segni
di una speranza mai estinta
di una luce che brilla anche nelle situazioni più disperate.
A noi essere gli scopritori dei tuoi segni.
A noi essere i testimoni del tuo grande amore.
Amen.

segnisperanzavegliareinterioritàeducarestanchezzaspiritualità

5.0/5 (2 voti)

inviato da Don Angelo Saporiti, inserito il 13/12/2011

TESTO

38. Vieni presto Gesù   4

Don Angelo Saporiti, Commento all'Avvento

Ti stiamo aspettando Gesù.
Fa' scendere la tua Parola su di noi.
Abbiamo tanto bisogno di te.
Tocca il nostro cuore, cambia il nostro stile di vita,
rendici più generosi, più autentici, più umani.
Ti stiamo aspettando Gesù.
Ti aspetta questa tua parrocchia.
Ti aspettano le nostre famiglie e i bambini, i nostri anziani e gli ammalati.
Vieni presto, Signore Gesù!
Non tardare!
Aiutaci a condividere tra noi il pane del rispetto e dell'amicizia.
Donaci di spezzare con chi è solo il pane di una stretta di una mano;
Donaci di donare il pane della fiducia con chi è nella disperazione.
Gesù, ti stiamo aspettando.
Non tardare.
Amen.

avventonataleattesa

5.0/5 (3 voti)

inviato da Don Angelo Saporiti, inserito il 11/12/2011

RACCONTO

39. Paradiso e inferno   6

Un sant'uomo ebbe un giorno a conversare con Dio e gli chiese: "Signore, mi piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l'Inferno".

Dio condusse il sant'uomo verso due porte. Aprì una delle due e gli permise di guardare all'interno.

Al centro della stanza, c'era una grandissima tavola rotonda. Sulla tavola, si trovava un grandissimo recipiente contenente cibo dal profumo delizioso. Il sant'uomo sentì l'acquolina in bocca. Le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall'aspetto livido e malato. Avevano tutti l'aria affamata. Avevano dei cucchiai dai manici lunghissimi, legati alle loro braccia. Tutti potevano raggiungere il piatto di cibo e raccoglierne un po', ma poiché il manico del cucchiaio era più lungo del braccio, non potevano portare il cibo alla bocca. Il sant'uomo tremò alla vista della loro miseria e delle loro sofferenze. Dio disse: "Hai appena visto l'Inferno".

Dio e l'uomo si diressero verso la seconda porta. Dio l'aprì. La scena che l'uomo vide era identica alla precedente. C'era la grande tavola rotonda, il recipiente colmo di cibo delizioso, che gli fece ancora venire l'acquolina in bocca, e le persone intorno alla tavola avevano anch'esse i cucchiai dai lunghi manici.

Questa volta, però, le persone erano ben nutrite e felici e conversavano tra di loro sorridendo.

Il sant'uomo disse a Dio: "Non capisco!". "E' semplice", rispose Dio, "dipende da un'abilità: essi hanno appreso a nutrirsi reciprocamente tra loro, mentre gli altri non pensano che a loro stessi".

condivisionealtruismoparadisoinferno

4.8/5 (5 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 08/07/2011

RACCONTO

40. Il segreto della bilancia   4

Un uomo gravemente ammalato fu accolto in una comunità e messo in una grande stanza insieme a molti altri ammalati. Ma poco dopo essere deposto sul suo giaciglio, chiamò a gran voce il superiore. "In che luogo mi avete portato?", protestò. "Le persone che ho dintorno ridono e scherzano come bambini! Non sono certe ammalate come me!".

"A dire la verità lo sono molto più di lei!", rispose il superiore, "ma hanno scoperto un segreto, che oggi pochissimi conoscono o che, pur conoscendolo, non ci credono più."
"Quale segreto?" domandò l'uomo.

"Questo!", rispose un anziano dal letto confinante. Estrasse dal comodino una piccola bilancia, prese un sassolino e lo depose su un piatto; subito l'altro si alzò. "Che stai facendo?", chiese l'uomo.

"Ti sto mostrando il segreto! Questa bilancia rappresenta il legame che esiste fra uomo e uomo. Il sassolino è il tuo dolore che ora ti abbatte. Ma mentre abbatte te, solleva l'altro piatto della bilancia permettendo ad un altro di gioire. Gioia e dolore si tengono sempre per mano. Ma bisogna che il dolore sia offerto, non tenuto per sé; allora fa diventare come bambini e fa fiorire il sorriso anche in punto di morte".

"Nessuna scienza giustifica quello che tu dici!", fu la riflessione dell'uomo. "Appunto per questo c'è in giro tanto dolore vissuto con amarezza. Qui non è questione di scienza ma di fede. Perché non entri anche tu nella bilancia dell'amore?".

L'uomo accettò la strana proposta. E fu così che, quando guarito, rivisse istanti di gioia, non poté non pensare alla sofferenza degli altri. E si sentì legato agli uomini di tutto il mondo da un sottile filo d'oro.

Per molti rimarrà solo una bella fiaba. Ma se un domani dovessi incontrare un ammalato che sa sorridere, un infelice capace di gioire, un handicappato che ha fiducia nella vita, ricordatelo: probabilmente hai incontrato qualcuno che conosce il segreto della bilancia...

doloregioiaaccettazionecondivisioneofferta

inviato da Gloria Salvi, inserito il 08/07/2011

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