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TESTO

21. Decalogo della coppia, immagine dell'unione di Cristo con l'umanità   3

Elaborato dai gruppi famiglie Parr. SS. Salvatore, Biancavilla, CT

1°. Dono all'altro senza condizione.
Come Gesù si è donato all'Umanità.

2°. Fedeltà, avere fiducia nell'altro.
Come Gesù resta sempre accanto all'Umanità.

3°. Dialogo, apertura verso l'altro.
Come Gesù parla alla sua Sposa.

4°. Preghiera, raccogliersi insieme per dialogare con Dio.
Come Gesù implora il Padre per la sua Sposa

5°. Perdono, riconoscere le fragilità di entrambi.
Come Gesù si accosta e rialza la sua Sposa caduta.

6°. Testimonianza, mostrare l'amore di Dio.
Come lo ha testimoniato Gesù.

7°. Coerenza, essere sempre presenti.
Come Gesù resta sempre accanto all'Umanità.

8°. Amicizia, raccontare se stessi.
Come Gesù ha parlato del Padre.

9°. Perseveranza, essere forti nella prova.
Come Gesù ha abbracciato la croce per la sua Sposa.

10°. Sacrificio, rinunciare a se stessi.
Come Gesù si è offerto per l'umanità.

coppiaamorematrimoniofamigliasposi

5.0/5 (1 voto)

inviato da Mariella Tirendi, inserito il 20/09/2009

TESTO

22. Preti che illuminano   2

Madre Teresa di Calcutta

Voi dovete essere la radiosità di Gesù stesso. Il vostro sguardo deve essere il suo, le vostre parole le sue. La gente non cerca i vostri talenti, ma Dio in voi. Conducetela a Dio, mai verso voi stessi. Se non la conducete a Dio significa che cercate voi stessi e la gente vi amerà soltanto per voi, non perché le ricorderete Gesù. Il vostro desiderio deve essere di "offrire soltanto Gesù" nel vostro ministero, piuttosto che voi stessi. Ricordate che soltanto la vostra comunione con Gesù porta alla comunicazione di Gesù. Come Gesù era strettamente unito al Padre tanto da essere il suo splendore e la sua immagine, cosi, con la vostra unione con Gesù, voi diventate la sua radiosità, una trasparenza di Cristo, affinché quelli che vi hanno visto in certo qual modo avranno visto lui.

Per poter essere veramente sacerdoti secondo il Cuore di Gesù avete bisogno di pregare molto e di tanta penitenza. Un sacerdote ha bisogno di unire il proprio sacrificio al sacrificio di Cristo se vuole veramente essere una cosa sola con lui sull'altare.

sacerdotepretecelibatoeucaristiaanno sacerdotale

inviato da Luca Peyron, inserito il 26/06/2009

TESTO

23. Non vi disturberà la pioggia   2

Non vi disturberà la pioggia,
poiché ciascuno farà riparo all'altro.
Non sentirete il freddo,
poiché ciascuno di voi darà calore all'altro.
Non ci sarà più solitudine per voi,
poiché d'ora in poi avrete sempre un compagno.
Solo una vita ci sarà davanti a voi.
Andate ora, alla vostra dimora,
per entrare nei giorni della vostra solidale unione.
E possano essere buoni e lunghi i vostri giorni.

matrimoniocoppiaamorefamigliasposi

5.0/5 (1 voto)

inserito il 22/06/2009

PREGHIERA

24. Preghiera del volontario Avulss   1

Don Giacomo Luzietti, Con l'OARI e l'AVULSS in un cammino di speranza tra gli infermi, Odo Fusi-Pecci, Antonio Todeschini, ed. San Paolo

O Signore,
mentre osservo la mia vita
mi scopro chiuso in me stesso,
assente dalla storia dei fratelli,
lontano dal tuo piano di amore.

Donami la forza di uscire dal mio io,
riempimi della capacità di godere del volto dei fratelli,
stimola in me l'ansia di creare comunione
con ogni creatura che tu mi fai incontrare.

Gli uomini ti potranno conoscere
se io ritrovo l'energia di dimenticarmi,
i fratelli rinnoveranno la speranza nella vita
se io do loro la tua mano,
gli amici scopriranno il tuo volto
se io sarò la tua trasparenza.

O Signore,
sia la mia vita il pane che rinfranca,
sia il mio gesto la bevanda che disseta,
sia la mia parola la luce che brilla.

Allora in una comunione di crescita
e di donazione con tutti i fratelli
in unione con Maria
sarò un magnificat al tuo nome
e un vangelo per il mondo intero.

donogenerositàsolidarietàvolontariato

5.0/5 (1 voto)

inviato da Giovanna Gioia, inserito il 05/06/2009

TESTO

25. Sentirsi a casa   1

Kingdom Hearts

Vi sono tanti mondi nell'universo ma tutti hanno un solo cielo, un solo cielo, un solo destino. Quindi ricorda, ovunque andrai, basterà guardare il cielo per sentirti a casa.

unioneserenitàpace interiorelibertà interiore

3.0/5 (1 voto)

inviato da Axel Alexander, inserito il 02/06/2009

TESTO

26. L'altro   2

Kahlil Gibran

Il tuo prossimo
è lo sconosciuto che è in te, reso visibile.
Il suo volto si riflette
nelle acque tranquille,
e in quelle acque, se osservi bene,
scorgerai il tuo stesso volto.
Se tenderai l'orecchio nella notte,
è lui che sentirai parlare,
e le sue parole saranno i battiti
del tuo stesso cuore.
Non sei tu solo ad essere te stesso.
Sei presente nelle azioni degli altri uomini,
e questi, senza saperlo,
sono con te in ognuno dei tuoi giorni.
Non precipiteranno
se tu non precipiterai con loro,
e non si rialzeranno se tu non ti rialzerai.

affettivitàunionealtruismoamicizia

4.0/5 (1 voto)

inviato da Gloria Salvi, inserito il 29/05/2009

TESTO

27. La vita comune

Dietrich Bonhoeffer, La vita comune, Queriniana, Brescia 1973, p. 46-47

Infinite volte tutta una comunità cristiana si è spezzata, perché viveva di un ideale...

Dobbiamo essere profondamente delusi degli altri, dei cristiani in generale, se va bene, anche di noi stessi, quant'è vero che Dio vuole condurci a riconoscere la realtà di una vera comunione cristiana... Il Signore non è Signore di emozioni, ma della verità. Solo la comunità che è profondamente delusa per tutte le manifestazioni spiacevoli connesse con la vita comunitaria, incomincia ad essere ciò che deve essere di fronte a Dio, ad afferrare nella fede le promesse che le sono state fatte. Quanto prima arriva, per il singolo e per tutta la comunità, l'ora di questa delusione, tanto meglio per tutti. Una comunità che non fosse in grado di sopportare una tale delusione e non le sopravvivesse, che cioè restasse attaccata al suo ideale, quando questo deve essere frantumato, in quello stesso istante perderebbe tutte le promesse di comunione cristiana stabile e, prima o dopo, si scioglierebbe...

Chi ama il suo ideale di comunità cristiana più della comunità cristiana stessa, distruggerà ogni comunione cristiana, per quanto sincere, serie, devote siano le sue intenzioni personali.

Dio odia le fantasticherie, perché rendono superbi e pretenziosi. Chi nella sua fantasia si crea un'immagine di comunità, pretende da Dio, dal prossimo e da se stesso la sua realizzazione.

Egli entra a far parte della comunità di cristiani con pretese proprie, erige una propria legge e giudica secondo questa i fratelli e Dio stesso.

Egli assume, nella cerchia dei fratelli, un atteggiamento duro, diviene quasi un rimprovero vivente per tutti gli altri.

Agisce come se fosse lui a creare la comunità cristiana, come se il suo ideale dovesse creare l'unione tra gli uomini.

Considera fallimento tutto ciò che non corrisponde più alla sua volontà. Lì dove il suo ideale fallisce, gli pare che debba venire meno la comunità. E così egli rivolge le sue accuse prima contro i suoi fratelli, poi contro Dio, ed infine accusa disperatamente se stesso.

comunitàvita comunedelusionefallimentorapporto con gli altriamiciziaidealirealtàconcretezzachiesaparrocchia

inviato da Qumran2, inserito il 25/01/2009

PREGHIERA

28. Preghiera degli sposi   3

Elisa P.

Hai chiamato i nostri cuori per nome.
Hai messo i nostri passi sulla stessa strada.
Hai disegnato il nostro cammino fino a te,
ed oggi la tua presenza avvolge in un tenero abbraccio
il nostro amore.
Hai messo un "sì" sulle nostre labbra per annunciare
l'infinita meraviglia del tuo agire.
Adesso da un angolo del cielo
veglia sulla nostra unione,
rafforza quei passi e guidaci su quella strada.
Dacci forza quando l'amore quotidiano perderà il suo entusiasmo.
Parla ai nostri cuori quando il silenzio si farà sentire.
Dacci parole per chi vive nel silenzio.
Dacci gioia per chi vive nel dolore.
Dacci speranza per chi non la conosce.
La nostra casa sia aperta come lo è la tua oggi.
I nostri figli siano il tuo sogno più bello
e noi capaci di realizzarlo come tu vuoi.
Accompagna chi ci ha portato fin qui,
dona loro la certezza che il nostro amore
è parte del loro,
che la nostra gioia è frutto dei loro sacrifici.
Regala al nostro stare insieme,
tutti i giorni che hai stabilito per noi
e quando chiamerai a te uno di noi,
l'uno possa dire all'altro un altro "sì".

sposimatrimoniocoppiaamorefamiglia

5.0/5 (2 voti)

inviato da Marina Malaguti, inserito il 13/04/2008

TESTO

29. Sulla pace

San Pietro Crisologo

E allora, o fratelli, osserviamo i comandamenti che ci danno la vita; la fraternità sia tenuta ben unita con i legami di una pace profonda; sia tenuta ben stretta con il vincolo salutare dell’amore che copre un gran numero di peccati. Noi dobbiamo abbracciare con tutti i nostri desideri l’amore che ha un premio speciale per ognuno dei suoi aspetti buoni. La pace si deve custodire più di tutte le altre virtù, perché Dio é sempre nella pace. Amate la pace e tutto sarà tranquillo. La vostra pace per noi sarà un premio, per voi una gioia e la Chiesa di Dio, fondata nell’unità della pace, potrà godere di una coesione perfetta in Cristo.

pacechiesaunitàunione

inviato da Lucia Varo, inserito il 31/12/2007

ESPERIENZA

30. Lo slancio degli altri muove la carrozzina

Avvenire del 26/1/2006

«Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri» (Gv 13, 34) sarà la celebrazione Diocesana del prossimo anno. Ma cosa ha significato l'amore degli altri nella mia vita? Posso dirvi che da ragazzino avevo bisogno di fare una terapia particolare, essendo disabile, in cui sarei stato impiegato per diverse ore al giorno e soprattutto mi avrebbero dovuto aiutare molte persone. Mentre tornavo a casa dallo studio del dottore mi domandavo con i miei genitori come avrei potuto farcela... Sono figlio unico con pochi parenti. Ne abbiamo parlato al parroco che subito ha detto: «Ho grande fiducia nella Provvidenza... lo dirò ad alcuni... se i cristiani non si amano in questi casi, non sono cristiani!». Questa espressione un po' forte di un sacerdote che era come un padre per me, mi ha fatto pensare. E così è stato. In pochi giorni, avevo riempito i "turni" con più di 90 persone alla settimana, 15 volontari al giorno. Si erano resi disponibili persone di tutte le età, moltissimi i giovani.

Frequentavo anche la Facoltà Teologica a Torino, e non potevo scrivere bene e prendere sufficienti appunti alle lezioni. I miei compagni di corso seminaristi mi aiutavano passandomi i loro appunti, senza gridare o facendo proclami, ma servendo in silenzio. Ecco due fatti della mia vita personale, ma potrebbero essere molti, in cui ho provato con mano, sulla mia pelle, l'amore! L'ho sperimentato non come una parola generica, una parola che si confonde molte volte con piacere, ma una parola viva e vera perché Gesù ci ha dato l'esempio, «amatevi anche voi gli uni gli altri».

Ecco io mi sento amato da Dio, pur nella fatica, che deve diventare il trampolino di lancio per la mia vita di fede. Sono convinto che, con il tema della GMG 2007 celebrata a livello Diocesano, Benedetto XVI riuscirà ad avvicinare molti giovani a quell'unico comandamento che solo in Gesù trova la realizzazione: l'amore da rendere come servizio, l'amore da scambiarci «gli uni gli altri». Lo scambio di un amore reciproco si pone in continuità con l'adorazione. Così infatti ha gia sottolineato il Papa a Colonia: «La parola latina "adorazione" è ad-oratio - contatto bocca a bocca, bacio, abbraccio e quindi in fondo amore. La sottomissione diventa unione, perché colui al quale ci sottomettiamo è Amore».

Claudio

solidarietàamorecondivisione

inviato da Qumran2, inserito il 06/11/2006

PREGHIERA

31. Quando

Adolfo Rebecchini

Quando mi sento stanco
e le mie sole forze non sembrano più sufficienti per andare avanti,
dammi la forza di cercarti sempre, Signore.

Quando il buio della notte
scende cupo nel mio cuore e tutto mi appare triste e doloroso,
rischiarami con la luce della tua Parola.

Quando intorno a me
vedo gente che soffre e piange,
fammi donare sempre gioia e speranza.

Quando gli altri sono in difficoltà
e hanno bisogno di me,
fammi essere presenza discreta e amica.

Quando le falsità e i compromessi
regolano la mia vita,
dammi il coraggio dell'autenticità senza riserve.

Quando voglio far valere
sempre e solo le mie idee,
dammi l'umiltà di considerare anche le posizioni altrui.

Quando prevalgono
le lotte e le divisioni,
fammi essere portatore di unione e di concordia.

Quando,...

Solo quando sarò capace di fidarmi di te, Signore,
riuscirò a vedere e a proclamare il tuo Regno
che è già tra noi, con noi e dentro di noi.

speranzafiduciaaffidamentorapporto con Diofede

4.5/5 (2 voti)

inviato da Adolfo Rebecchini, inserito il 02/10/2005

TESTO

32. Un decalogo per il papà   4

Bruno Ferrero, Bollettino Salesiano, marzo 2005

1°. Il primo dovere di un padre verso i suoi figli è amare la madre. La famiglia è un sistema che si regge sull'amore. Non quello presupposto, ma quello reale, effettivo. Senza amore è impossibile sostenere a lungo le sollecitazioni della vita familiare. Non si può fare i genitori "per dovere". E l'educazione è sempre un "gioco di squadra". Nella coppia, come con i figli che crescono, un accordo profondo, un'intima unione danno piacere e promuovono la crescita, perché rappresentano una base sicura. Un papà può proteggere la mamma dandole in "cambio", il tempo di riprendersi, di riposare e ritrovare un po' di spazio per sé.

2°. Il padre deve soprattutto esserci. Una presenza che significa "voi siete il primo interesse della mia vita". Affermano le statistiche che, in media, un papà trascorre meno di cinque minuti al giorno in modo autenticamente educativo con i propri figli. Esistono ricerche che hanno riscontrato un nesso tra l'assenza del padre e lo scarso profitto scolastico, il basso quoziente di intelligenza, la delinquenza e l'aggressività. Non è questione di tempo, ma di effettiva comunicazione. Esserci, per un papà vuol dire parlare con i figli, discorrere del lavoro e dei problemi, farli partecipare il più possibile alla sua vita. E' anche imparare a notare tutti quei piccoli e grandi segnali che i ragazzi inviano continuamente.

3°. Un padre è un modello, che lo voglia o no. Oggi la figura del padre ha un enorme importanza come appoggio e guida del figlio. In primo luogo come esempio di comportamenti, come stimolo a scegliere determinate condotte in accordo con i principi di correttezza e civiltà. In breve, come modello di onestà, di lealtà e di benevolenza. Anche se non lo dimostrano, anche se persino lo negano, i ragazzi badano molto di più a ciò che il padre fa', alle ragioni per cui lo fa. La dimostrazione di ciò che chiamiamo "coscienza" ha un notevole peso quando venga fornita dalla figura paterna.

4°. Un padre dà sicurezza. Il papà è il custode. Tutti in famiglia si aspettano protezione dal papà. Un papà protegge anche imponendo delle regole e dei limiti di spazio e di tempo, dicendo ogni tanto "no", che è il modo migliore per comunicare: "ho cura di te".

5°. Un padre incoraggia e dà forza. Il papà dimostra il suo amore con la stima, il rispetto, l'ascolto, l'accettazione. Ha la vera tenerezza di chi dice: "Qualunque cosa capiti, sono qui per te!". Di qui nasce nei figli quell'atteggiamento vitale che è la fiducia in se stessi. Un papà è sempre pronto ad aiutare i figli, a compensare i punti deboli.

6°. Un padre ricorda e racconta. Paternità è essere l'isola accogliente per i "naufraghi della giornata". E' fare di qualche momento particolare, la cena per esempio, un punto d'incontro per la famiglia, dove si possa conversare in un clima sereno. Un buon papà sa creare la magia dei ricordi, attraverso i piccoli rituali dell'affetto. Nel passato il padre era il portatore dei "valori", e per trasmettere i valori ai figli basta imporli. Ora bisogna dimostrarli. E la vita moderna ci impedisce di farlo. Come si fa a dimostrare qualcosa ai figli, quando non si ha neppure il tempo di parlare con loro, di stare insieme tranquillamente, di scambiare idee, progetti, opinioni, di palesare speranze, gioie o delusioni?

7°. Un padre insegna a risolvere i problemi. Un papà è il miglior passaporto per il mondo " di fuori". Il punto sul quale influisce fortemente il padre è la capacità di dominio della realtà, l'attitudine ad affrontare e controllare il mondo in cui si vive. Elemento anche questo che contribuisce non poco alla strutturazione della personalità del figlio. Il papà è la persona che fornisce ai figli la mappa della vita.

8°. Un padre perdona. Il perdono del papà è la qualità più grande, più attesa, più sentita da un figlio. Un giovane rinchiuso in un carcere minorile confida: "Mio padre con me è sempre stato freddo di amore e di comprensione. Quand'ero piccolo mi voleva un gran bene; ci fu un giorno che commisi uno sbaglio; da allora non ebbe più il coraggio di avvicinarmi e di baciarmi come faceva prima. L'amore che nutriva per me scomparve: ero sui tredici anni... Mi ha tolto l'affetto proprio quando ne avevo estremamente bisogno. Non avevo uno a cui confidare le mie pene. La colpa è anche sua se sono finito così in basso. Se fossi stato al suo posto, mi sarei comportato diversamente. Non avrei abbandonato mio figlio nel momento più delicato della sua vita. Lo avrei incoraggiato a ritornare sulla retta via con la comprensione di un vero padre. A me è mancato tutto questo".

9°. Il padre è sempre il padre. Anche se vive lontano. Ogni figlio ha il diritto di avere il suo papà. Essere trascurati, trascurati o abbandonati dal proprio padre è una ferita che non si rimargina mai.

10°. Un padre è immagine di Dio. Essere padre è una vocazione, non solo una scelta personale. Tutte le ricerche psicologiche dicono che i bambini si fanno l'immagine di Dio sul modello del loro papà. La preghiera che Gesù ci ha insegnato è il Padre Nostro. Una mamma che prega con i propri figli è una cosa bella, ma quasi normale. Un papà che prega con i propri figli lascerà in loro un'impronta indelebile.

papàpadregenitorifamigliafiglieducazioneeducare

inviato da Gianni Andrea Granzotto, inserito il 29/09/2005

RACCONTO

33. Il prezzo della libertà   3

Segno nel mondo, Soci, Anno V n. 2 del 31/01/1995

C'era una volta un aquilone. Era legato ad un filo sottile e si librava nell'aria, come danzando, pilotato dolcemente dalle mani esperte di un piccolo uomo, il suo creatore.

L'aquilone gioiva nel vederlo sorridere mentre lui danzava, ma un giorno sentì il desiderio di andare più in alto, di volare da solo e si accorse che quel filo, quel filo sottile glielo impediva.

D'un tratto quell'esile filo che era stato l'unione col suo creatore divenne per lui come una catena opprimente. L'aquilone cominciò a dimenarsi, a dare strattoni, ad imprecare contro quel piccolo uomo che lo teneva prigioniero. Tanto si agitò che ad un certo punto il filo si spezzò.

L'aquilone cominciò a volare da solo, finalmente libero, felice di danzare nel vento senza catene. Il piccolo uomo lo chiamava, supplicandolo di non andare troppo in alto, ma egli, ormai libero, non ascoltava le sue parole.

Improvvisamente il vento divenne più forte e cominciò a sbatterlo da ogni parte, a trascinarlo in una folle corsa. Avrebbe voluto rallentare, fermarsi per un attimo, ma non poteva. Il vento lo feriva con le sue raffiche mortali, lo mandava a sbattere contro le cime degli alberi e non poteva scansarle. I rami aguzzi gli strappavano brandelli di carta, mettevano a dura prova il suo esile scheletro.

L'aquilone cominciò ad aver paura, a pensare che presto il suo volo sarebbe finito per sempre. Guardò giù e, sotto di sé, vide il piccolo uomo che correva affannosamente, cercando di non perderlo di vista. Provò nostalgia per quel viso sorridente, ma il vento non gli dava tregua, sembrava divertirsi a tormentarlo.

All'improvviso il vento cominciò a scemare e l'aquilone pensò che presto si sarebbe finalmente fermato. Guardò diritto davanti a sé e vide una grossa pozzanghera che sì faceva sempre più vicina. Provò un brivido di terrore, ma non poteva cambiare strada. L'acqua lo accolse in un abbraccio mortale e sentì la carta rammollirsi, disfarsi lentamente.

E' la fine, - pensò - ma poi, improvvisamente si sentì sollevato delicatamente da una mano familiare. Il piccolo uomo, tutto sporco di fango, lo asciugò pazientemente, curò le sue ferite, sistemò il suo esile scheletro e lo legò di nuovo con quel piccolo filo.

Passarono i giorni e l'aquilone tornò a volare legato a quel filo sottile, tra le mani del piccolo uomo. Capì che era bello volare insieme a lui, danzare per lui e quel filo sottile non gli sembrò più una catena crudele, ma un appiglio sicuro, un rifugio contro le avversità.

Aveva capito, finalmente, che la libertà è bella, ma ha un prezzo, che occorre pagare.

libertàautonomiaindipendenzarapporto con Dio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Giovanni Capotorto, inserito il 31/01/2004

TESTO

34. Tu puoi...   1

Canto brasiliano

Dio solo può dare la fede,
tu, però, puoi dare la tua testimonianza;
Dio solo può dare la speranza,
tu, però, puoi infondere fiducia nei tuoi fratelli;
Dio solo può dare l'amore,
tu, però, puoi insegnare all'altro ad amare;
Dio solo può dare la pace,
tu, però, puoi seminare l'unione;
Dio solo può dare la forza,
tu, però, puoi dar sostegno ad uno scoraggiato;
Dio solo è la via,
tu, però, puoi indicarla agli altri;
Dio solo è la luce,
tu, però, puoi farla brillare agli occhi di tutti;
Dio solo è la vita,
tu, però, puoi far rinascere negli altri il desiderio di vivere;
Dio solo può fare ciò che appare impossibile,
tu, però, potrai fare il possibile;
Dio solo basta a se stesso,
egli, però, preferisce contare su di te.

testimonianzasperanzafede

3.0/5 (1 voto)

inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 18/01/2003

TESTO

35. Il matrimonio

Dino Semplici

Il matrimonio è l'unione di due cuori, fra i quali si sente battere il cuore di Dio.

matrimoniocoppiafamigliaamorerapporto con Dioamore di Dio

inviato da Ilaria Zocatella, inserito il 11/12/2002

PREGHIERA

36. Per ottenere la gioia

S. Chiara, dalla Lettera terza ad Agnese di Praga

Gioisco in te,
o Signore, sempre.
Non permettere, o Cristo,
che nessun'ombra di mestizia
avvolga il mio cuore.
Colloco i miei occhi
davanti allo specchio dell'eternità.
Colloco la mia anima
nello splendore della gloria.
Colloco il mio cuore
in te, o Signore,
che sei figura della divina sostanza,
e mi trasformo interamente,
per mezzo della contemplazione,
nella immagine della tua divinità.
Desidero provare
ciò che è riservato ai soli tuoi amici,
e gustare la segreta dolcezza
che tu stesso, o Signore,
hai riservato fin dall'inizio
per coloro che ti amano.
Senza concedere neppure uno sguardo
alle seduzioni,
che in questo mondo fallace ed irrequieto
tendono lacci ai ciechi
che vi attaccano il loro cuore,
con tutta me stessa amo te, o Signore,
che per amor mio tutto ti sei donato.
Amen.

gioiapreghieraunione con Dio

inviato da Sara D'Erasmo, inserito il 09/09/2002

PREGHIERA

37. Preghiera della famiglia

O Signore, ti ringraziamo
per l'amore e per la gioia
della nostra vita comune:
vogliamo viverli come dono tuo.
Fa' che la nostra famiglia
riviva ogni giorno
la vita della Famiglia di Nazaret
e diffonda sulla terra
l'amore tra gli uomini.
Regni sempre in essa
l'amore scambievole, la pace,
la tua presenza.
Fa' che essa sia ospitale,
sempre pronta ad accogliere Cristo
che bussa alla nostra porta,
attenta alle necessità dei fratelli,
aperta ai problemi sociali.
Proteggi la nostra salute
e benedici le nostre fatiche.
Ti preghiamo che l'unione fra noi
cresca ogni giorno di più
e che per essa tu possa essere
sempre presente in mezzo a noi.

matrimoniocoppiafamiglia

inviato da Mariangela Molari, inserito il 10/06/2002

PREGHIERA

38. Signore, ricordati dei preti

padre Andrea Gasparino di Cuneo

Signore, donaci dei preti plasmati su di te.
Preti adatti al mondo di oggi,
che resistano a tutti gli sbandamenti e a tutte le mode.
Preti pieni di Spirito Santo,
preti innamorati di te, dell'Eucaristia, della Parola,
preti spezzati alla preghiera.
Preti che anche nei mille impegni mantengono l'unione con te,
preti capaci di custodire sempre nel cuore la preghiera,
come faceva Gesù.
Preti che insegnano a pregare.
Preti appassionati dei giovani, dei poveri, degli ultimi.
Preti che sanno accogliere tutti;
capaci di misericordia e di tenerezza
per tutte le disperazioni del mondo di oggi.
Signore, mandaci dei preti da battaglia, umili,
senza storie per la testa; umili e fedeli alla Chiesa.
Mandaci preti allenati al sacrificio,
che sanno parlare ai giovani di sacrificio,
che sappiano condividere con semplicità.
Mandaci preti aggiornati, con le idee chiare,
che rifiutano i compromessi mondani.
Mandaci preti di punta, preti creativi,
dal cuore grande come il cuore di Cristo,
instancabili nell'insegnare, nel guidare, nel formare.
Preti costanti, resistenti tenaci.
Mandaci preti che non si scandalizzano di nessuna miseria umana.
Mandaci preti che si sentano peccatori come noi,
preti limpidi, che portino il Vangelo
stampato nella loro vita più che nelle loro parole.
Signore, donaci il coraggio di chiedere preti santi
e di meritarli un poco,
almeno con la preghiera umile, costante e coraggiosa.
Maria, Madre dei preti, Madre della Chiesa,
aggiungi tu quello che manca a questa preghiera
e presentala a Cristo per noi.
Amen.

sacerdoziovocazione

inviato da Luca Mazzocco, inserito il 08/05/2002

TESTO

39. Un amico fedele   1

S. Giovanni Crisostomo

Un amico fedele
è un balsamo nella vita,
è la più sicura protezione.
Potrai raccogliere tesori d'ogni genere
ma nulla vale quanto un amico sincero.
Al solo vederlo, l'amico suscita nel cuore
una gioia che si diffonde in tutto l'essere.
Con lui si vive una unione profonda
che dona all'animo gioia inesprimibile.
Il suo ricordo ridesta la nostra mente
e la libera da molte preoccupazioni.
Queste parole hanno senso
solo per chi ha un vero amico;
per chi, pur incontrandolo tutti i giorni,
non ne avrebbe mai abbastanza.

amicizia

inviato da Luca Mazzocco, inserito il 03/05/2002

PREGHIERA

40. Benedici la nostra unione

Signore, tu hai creato l'uomo, uomo e donna, e hai benedetto la loro unione, perché l'uno fosse dell'altro, aiuto e appoggio. Ricordati oggi di noi.

Proteggici e concedici che il nostro amore sia dedizione e dono a immagine di quello del Cristo e della Chiesa.

Signore, tu ci hai chiamati a formare insieme questa nostra famiglia, donaci la grazia di animarla con il tuo amore: sia confortevole per coloro che vivranno in essa, sia accogliente per coloro che in essa verranno.

Insegnaci a farti conoscere i nostri progetti, a domandare il tuo aiuto, a offrire le nostre gioie e le nostre pene, a guidare a te quei figli che ci hai dato. Amen.

famigliacoppiamatrimonio

inviato da Rossella Di Cosmo, inserito il 03/05/2002

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