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PREGHIERA

21. Pregare è dire a Dio

Michel Quoist

Sorgente, aspetto da te l'acqua viva,
tra le mie rive di tutti i giorni,
senza te, io sarei acqua stagnante, che imputridisce e muore.

Sole, aspetto da te la luce, di giorno per la mia strada,
senza te, non sarei che una barca dimenticata,
che dal porto non lascia mai il molo.

Brezza, aspetto da te il soffio, per prendere il volo,
senza te, non sarei che un uccello sporco, che si trascina nel fango.

...e da te, l'artista, attendo che tu faccia sprizzare dal mio legno
e dalle mie corde una vita misteriosa,
poiché senza te, non sarei che uno strumento inutile,
addormentato, immobile e muto, nello scrigno dei miei giorni.

...Ma io vengo davanti a te, eccomi o artista ineffabile,
e come violino ranicchiato, nelle tue braccia amorose,
raccolto e libero, sotto le tue dita che mi cercano,
io mi offro per sposarti in una stretta d'amore,
e il nostro fanciullo sarà musica, perché canti il mondo.

preghierarapporto con Dio

inviato da Mariangela Molari, inserito il 20/05/2002

RACCONTO

22. Il sassolino

Il potente re Milinda disse al vecchio sacerdote: "Tu dici che l'uomo che ha compiuto tutto il male possibile per cent'anni e prima di morire chiede perdono a Dio, otterrà di rinascere in cielo. Se invece uno compie un solo delitto e non si pente, finirà all'inferno. E' giusto questo? Cento elitti sono più leggeri di uno?".

Il vecchio sacerdote rispose al re:

"Se prendo un sassolino grosso così, e lo depongo sulla superficie del lago, andrà a fondo o galleggerà?".

"Andrà a fondo", rispose il re.

"E se prendo cento grosse pietre, le metto in una barca e spingo la barca in mezzo al lago, andranno a fondo o galleggeranno?".

"Galleggeranno".

"Allora cento pietre e una barca sono più leggere di un sassolino?".

Il re non sapeva che cosa rispondere. E il vecchio spiegò:

"Così, o re, avviene agli uomini. Un uomo anche se ha molto peccato ma si appoggia a Dio, non cadrà nell'inferno. Invece l'uomo che fa il male anche una volta sola, e non ricorre alla misericordia di Dio, andrà perduto".

pentimentopeccatoconversioneinferno

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inviato da Luca Mazzocco, inserito il 11/05/2002

TESTO

23. Lettera della mamma   1

Grazie, figliola carissima, per avermi dato l'opportunità di fare ancora formine di sabbia, di andare in barca, di spingere in mare barchette giocattolo, di salire sulla giostra, e di accarezzare le caprette allo zoo. Grazie per avermi dato la scusa per fare in casa la marmellata e per cuocere torte di compleanno; grazie per aver riportato il divertimento nella mia esistenza...

Grazie per aver creduto che le mie torte di compleanno fossero magiche, i miei disegni sorprendenti e le mie storie le più belle del mondo.

A volte, quando sono particolarmente giù, mi rincuori - proprio come facevo io a te.

E questo mi incoraggia e mi rallegra. Grazie per tenermi d'occhio, amore.

E' sempre una sorpresa scoprire di avere una figlia giovane come te. Grazie, cara, per non pensare che io sia vecchia. O, almeno, non così vecchia... La cosa più bella che mi hai dato è l'amicizia.

Grazie per i denti di leone appassiti, per i ciottoli bagnati, per le caramella già succhiate, per i baci appiccicosi. Grazie per amarmi...

Grazie per raccontarmi quando il tuo ragazzo ha dei problemi, anche se non c'è niente che io possa fare per aiutarlo. Grazie per telefonarmi avvertendo che sta sta iniziando un documentario alla tele e per chiedermi ricette in cucina. Grazie per i tuoi bigliettini di buon compleanno, che arrivano sempre puntuali. Grazie per darmi consigli. Grazie per lasciarmi entrare nella tua vita.

...Grazie per avermi mostrato, quando pensavo che i miei giorni di mamma fossero finiti, che la stagione migliore per noi sta iniziando adesso...

maternitàfamigliamamma

inviato da Stefania Raspo, inserito il 09/05/2002

RACCONTO

24. Un uomo, il suo fiume, il suo ponte   1

Paulo Coelho

Un uomo, dopo molti anni di lavoro e di meditazioni sul miglior modo per attraversare il fiume davanti alla sua casa, costruì una passerella. Si racconta però che gli abitanti del villaggio raramente osavano passarvi sopra, a causa della sua precarietà.

Un bel giorno, da quelle parti comparve un ingegnere che, con l'aiuto della gente del posto, costruì un ponte, la qual cosa mandò su tutte le furie il costruttore della passerella. Questi, infatti, da quel momento incominciò a dire a quanti avevano la pazienza di ascoltarlo che l'ingegnere aveva mancato di rispetto nei confronti del suo lavoro.

"Ma la passerella è ancora lì - rispondevano gli abitanti del villaggio - ed è un monumento ai suoi anni di fatica e di meditazione".
"Nessuno però la usa" ribatteva l'uomo, stizzito.

"Lei signore, è un cittadino rispettabile e noi siamo fieri di lei. Tuttavia, se la gente trova il ponte più bello e utile della sua passerella, che cosa ci possiamo fare?".
"Il ponte attraversa il mio fiume!".

"Ma signore, con tutto il rispetto che abbiamo per il suo lavoro, vorremmo dirle che il fiume non le appartiene. Può essere attraversato a piedi, in barca, a nuoto o in qualsiasi altro modo: se le persone preferiscono attraversarlo utilizzando il ponte, perché non rispettare la loro scelta? Infine, come possiamo aver fiducia di una persona che, invece di cercare di migliorare la sua passerella, passa tutto il tempo a criticare il ponte?".

fiduciarispettotolleranzalibertà interiore

inviato da Matteo Preto, inserito il 16/04/2002

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