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PREGHIERA

2601. Oltre l'evidenza   2

David Maria Turoldo

Padre,
non sappiamo più ascoltare;
Padre,
nessuno più ascolta nessuno:
nessuno sa fare più silenzio!
Abbiamo perso
il senso della contemplazione,
perciò siamo così soli e vuoti,
così rumorosi e insensati;
e inevitabilmente idolatri!
Anche quando l'angoscia ci assale
donaci, o Padre, di non dubitare;
o anche di dubitare,
ma insieme di sempre più credere:
di credere alla tua fedeltà,
al tuo amore
al di là di tutte le apparenze;
e con il tuo Spirito
sempre presente
nella nostra storia.

dubbiofedefiducia

5.0/5 (1 voto)

inviato da Anna Lianza, inserito il 11/12/2002

PREGHIERA

2602. La collera

Nachman di Brazlav

Dio,
non voglio arrabbiarmi mai.
Proteggimi
dagli scatti d'ira.
Fa' che non sia invaso
da grettezza
o risentimento verso gli altri.
Non permettermi di dirigere la collera
contro qualcosa o qualcuno,
e soprattutto neanche contro me stesso.

collerairaaccettazione di sé

inviato da Anna Lianza, inserito il 11/12/2002

TESTO

2603. Andiamo a Betlemme   2

Tonino Bello

Andiamo a Betlemme:
è un viaggio difficile,
ma è l'unico viaggio
che può farci progredire
sulla strada della felicità.

Nataleincarnazione

5.0/5 (1 voto)

inviato da Barbara, inserito il 11/12/2002

PREGHIERA

2604. Nella gioia dell'adorazione

Pierre Griolet

Cristo,
Signore del dono senza contraccambio,
illumina le nostre giornate.
Nel vuoto di questo mondo che passa
apri il nostro cuore al tuo amore.
Sì, insegnaci ad ascoltare
nella gioia dell'adorazione.
Ci vuoi felici,
concedici di renderti grazie!
Cristo, tu sei il capo e la vite,
noi le membra e i tralci.
Il tuo Spirito ci irrighi,
perché portiamo frutto.
Sii benedetto
per tante vocazioni al servizio,
che giungono, per grazia e amore,
fino ai limiti dell'impossibile.
Ricevi la lode del popolo santo,
a gran prezzo strappato alle lacrime.
Ricevi la lode dei risorti,
che vanno verso la tua dimora.
Cristo, solo nella lode
possiamo riconoscere
questo mondo che passa
e il regno di gloria
che viene per chiamarci
alla gioia senza nome.

gioialodeadorazione

inviato da Anna Lianza, inserito il 11/12/2002

PREGHIERA

2605. La speranza basta

Magdalena Altwegg

Sì, lo so, Signore,
la mancanza di fiducia è peccato.
Il peccato è allontanamento da te,
è separazione,
è distanza,
e la distanza è la nostra colpa,
la mia colpa.
Tu l'hai scavalcata
con la tua sofferenza
per tutti gli uomini.
Tu hai messo dei punti fermi:
le tue parole.
Tu hai acceso delle luci:
le tue opere.
Il tuo Vangelo è verità e via:
cosa potrei desiderare di più?
La speranza basta.

speranzapeccatoabbandono in Diofedefiducia

inviato da Anna Lianza, inserito il 11/12/2002

PREGHIERA

2606. Dammi la forza   1

Rabindranath Tagore

Di questo ti prego, Signore:
colpisci, colpisci alla radice
la miseria che è nel mio cuore.
Dammi la forza di sopportare
serenamente gioie e dolori.
Dammi la forza
di rendere il mio amore
utile e fecondo al tuo servizio.
Dammi la forza
di non rinnegare mai il povero,
di non piegare le ginocchia
davanti all'insolenza dei potenti.
Dammi la forza
di elevare il pensiero
sopra le meschinità
della vita di ogni giorno.
Dammi la forza
di arrendere con amore
la mia forza alla tua volontà.

forzaimpegno

inviato da Anna Lianza, inserito il 11/12/2002

PREGHIERA

2607. Signore, ho peccato

P. Maior

Signore, ho peccato,
ho fatto quello che è male
ai tuoi occhi,
ho mancato alla legge dell'amore.
Tu conosci la mia debolezza,
il bene mi attrae ma il male mi trascina.
Tu che conosci il mio presente
e il mio futuro,
aiutami a dire ogni giorno
il sì della verità,
ad evitare il no della facilità.
Sono qui davanti a te, o Signore,
povero e senza valore,
debole e sconvolto
nel corpo e nello spirito.
Il peccato mi ha reso triste,
l'amicizia con te si è indebolita,
la comunicazione con gli altri
si è resa difficile.
Sono qui davanti a te,
perché tu mi ami ancora;
nel peccato non mi abbandoni,
e mi dai il tuo perdono.
Ridonami, o Signore,
la gioia della speranza
e mostrami il cammino
sicuro che porta a te.

pentimentosperanzapeccatoperdono di Dio

inviato da Anna Lianza, inserito il 11/12/2002

TESTO

2608. Aggiungi vita ai tuoi giorni   1

Non affaticarti per aggiungere giorni alla tua vita, ma aggiungi vita ai tuoi giorni.

tempovalore del tempovitaanzianitàvecchiaia

5.0/5 (1 voto)

inviato da Pagliuca Vincenzo, inserito il 11/12/2002

TESTO

2609. Lettera al "fratello marocchino"   1

Tonino Bello

Fratello marocchino. Perdonami se ti chiamo così, anche se col Marocco non hai nulla da spartire. Ma tu sai che qui da noi, verniciandolo di disprezzo, diamo il nome di marocchino a tutti gli infelici come te, che vanno in giro per le strade, coperti di stuoie e di tappeti, lanciando ogni tanto quel grido, non si sa bene se di richiamo o di sofferenza: tapis!

La gente non conosce nulla della tua terra. Poco le importa se sei della Somalia o dell'Eritrea, dell'Etiopia o di Capo Verde. A che serve? Il mondo ti è indifferente.

Dimmi marocchino. Ma sotto quella pelle scura hai un'anima pure tu? Quando rannicchiato nella tua macchina consumi un pasto veloce, qualche volta versi anche tu lacrime amare nella scodella? Conti anche tu i soldi la sera come facevano un tempo i nostri emigranti? E a fine mese mandi a casa pure tu i poveri risparmi, immaginandoti la gioia di chi li riceverà? E' viva tua madre? La sera dice anche lei le orazioni per il figlio lontano e invoca Allah, guardando i minareti del villaggio addormentato? Scrivi anche tu lettere d'amore? Dici anche tu alla tua donna che sei stanco, ma che un giorno tornerai e le costruirai un tukul tutto per lei, ai margini del deserto o a ridosso della brugheria?

Mio caro fratello, perdonaci. Anche a nome di tutti gli emigrati clandestini come te, che sono penetrati in Italia, con le astuzie della disperazione, e ora sopravvivono adattandosi ai lavori più umili. Sfruttati, sottopagati, ricattati, sono costretti al silenzio sotto la minaccia di improvvise denunce, che farebbero immediatamente scattare il "foglio di via" obbligatorio.

Perdonaci, fratello marocchino, se noi cristiani non ti diamo neppure l'ospitalità della soglia. Se nei giorni di festa, non ti abbiamo braccato per condurti a mensa con noi. Se a mezzogiorno ti abbiamo lasciato sulla piazza, deserta dopo la fiera, a mangiare in solitudine le olive nere della tua miseria.

Perdona soprattutto me che non ti ho fermato per chiederti come stai. Se leggi fedelmente il Corano. Se osservi scrupolosamente le norme di Maometto. Se hai bisogno di un luogo dove poter riassaporare, con i tuoi fratelli di fede e di sventura, i silenzi misteriosi della tua moschea. Perdonaci, fratello marocchino. Un giorno, quando nel cielo incontreremo il nostro Dio, questo infaticabile viandante sulle strade della terra, ci accorgeremo con sorpresa che egli ha... il colore della tua pelle.

extracomunitaristranieriaccoglienzacaritàsolidarietàamore

inviato da Anna Barbi, inserito il 11/12/2002

PREGHIERA

2610. Santa Maria, Vergine della notte

Tonino Bello

Santa Maria, Vergine della notte,
noi t'imploriamo di starci vicino
quando incombe il dolore,
irrompe la prova,
sibila il vento della disperazione,
e sovrastano sulla nostra esistenza
il cielo nero degli affanni,
o il freddo delle delusioni
o l'ala severa della morte.

Liberaci dai brividi delle tenebre.

Nell'ora del nostro calvario,
Tu, che hai sperimentato l'eclissi del sole,
stendi il tuo manto su di noi,
sicché, fasciati dal tuo respiro,
ci sia più sopportabile
la lunga attesa della libertà.

Alleggerisci con carezze di Madre
la sofferenza dei malati.

Riempi di presenze amiche e discrete
il tempo amaro di chi è solo.
Spegni i focolai di nostalgia
nel cuore dei naviganti,
e offri loro la spalla,
perché vi poggino il capo.

Preserva da ogni male i nostri cari
che faticano in terre lontane e conforta,
col baleno struggente degli occhi,
chi ha perso la fiducia nella vita.

Ripeti ancora oggi
la canzone del Magnificat,
e annuncia straripamenti di giustizia
a tutti gli oppressi della terra.

Non ci lasciare soli nella notte
a salmodiare le nostre paure.
Anzi, se nei momenti dell'oscurità
ti metterai vicino a noi
e ci sussurrerai che anche Tu,
Vergine dell'Avvento,
stai aspettando la luce,
le sorgenti del pianto
si disseccheranno sul nostro volto.

E sveglieremo insieme l'aurora.

Così sia.

MariaMadonnaavventosofferenzadolorepauraconforto

5.0/5 (1 voto)

inviato da Anna Barbi, inserito il 11/12/2002

PREGHIERA

2611. Signore disegna la tua croce   1

Missionari di Villaregia

Signore,
disegna la tua croce nel nostro corpo
perché sappiamo affrontare ogni sofferenza
richiesta a chi vuole amare veramente.
Disegna la tua croce nella nostra storia
perché diamo alle nostre parole
la conferma più certa dei gesti di condivisione difficile.
Disegna la tua croce nelle nostre attività
perché non siano solo per il nostro tornaconto.
Rendile ricche di stupore,
pronte a sostenere chi vacilla.
Disegna la tua croce anche nei servizi
che offriamo alla nostra comunità.
Portino con sé il profumo dell'attesa
paziente ed umile.
Disegna la tua croce nella nostra Comunità
perché non cerchi un'improbabile scorciatoia
che conduca alla gioia
senza passare per il Calvario.
Disegna la tua croce in ogni nostra decisione
perché porti le stigmate della ricerca sincera,
perché rechi le tracce dell'amore appassionato.

croceamoreserviziosofferenzadolore

5.0/5 (1 voto)

inviato da Anna Barbi, inserito il 11/12/2002

PREGHIERA

2612. Il gusto del sì   1

Dom Helder Camara, Mille ragioni per vivere

Insegnaci
a dire dei "no"
che abbiano il gusto di un "sì"
e a non dire mai dei "sì"
che abbiano il gusto di un "no".

accettazionevolontà di Dio

5.0/5 (2 voti)

inviato da Giuliana Maria Farina, inserito il 11/12/2002

TESTO

2613. Prendi il largo

Dom Helder Camara, Mille ragioni per vivere

Quando il tuo battello ancorato da molto tempo nel porto ti lascerà l'impressione ingannatrice di essere una casa, quando il tuo battello comincerà a mettere radici nell'immobilità del molo, prendi il largo.
E' necessario salvare a qualunque prezzo l'anima viaggiatrice del tuo battello e la tua anima di pellegrino.

viaggiopartireroutestrada

5.0/5 (1 voto)

inviato da Giuliana Maria Farina, inserito il 11/12/2002

TESTO

2614. Decalogo di Assisi   2

Giovanni Paolo II, Lettera a tutti i Capi di Stato e di Governo del mondo e Decalogo di Assisi per la Pace (24 gennaio 2002)

1. Noi ci impegniamo a proclamare la nostra ferma convinzione che violenza e terrorismo s'oppongono al vero spirito religioso, condannando ogni ricorso alla guerra e alla violenza in nome di Dio o della religione; noi ci impegniamo a fare tutto il possibile per sradicare le cause del terrorismo.

2. Noi ci impegniamo ad educare le persone al rispetto e alla stima reciproca, affinché si possa giungere ad una coesistenza pacifica e solidale tra membri d'etnie, culture e religioni diverse.

3. Noi ci impegniamo a promuovere la cultura del dialogo, in modo da sviluppare la comprensione e la fiducia reciproche tra gli individui e tra i popoli, perché queste sono le condizioni di una pace autentica.

4. Noi ci impegniamo a difendere il diritto di ogni persona umana ad una esistenza degna, conforme alla sua identità culturale e a costituire liberamente una famiglia che le sia propria.

5. Noi ci impegniamo a dialogare con sincerità e pazienza, non considerando come un muro invalicabile ciò che ci separa ma, al contrario, riconoscendo che il confronto con la diversità degli altri può divenire occasione di una più grande comprensione reciproca.

6. Noi ci impegniamo a perdonarci reciprocamente gli errori e i pregiudizi passati e presenti e sostenerci nello sforzo comune per vincere l'egoismo e l'abuso, l'odio e la violenza, e per imparare dal passato che la pace senza giustizia non è una pace autentica.

7. Noi ci impegniamo ad essere dalla parte di coloro che soffrono la miseria e l'abbandono facendoci voce dei senza voce e lavorando concretamente per superare tali situazioni, convinti che nessuno può essere felice da solo.

8. Noi ci impegniamo a far nostro il grido di chi non si rassegna alla violenza e al male e desideriamo contribuire con tutte le nostre forze a dare all'umanità del nostro tempo una reale speranza di giustizia e di pace.

9. Noi ci impegniamo ad incoraggiare ogni iniziativa per l'amicizia tra i popoli, convinti che se manca una solida intesa tra i popoli, il progresso tecnologico espone il mondo a dei rischi crescenti di distruzione e di morte.

10. Noi ci impegniamo a chiedere ai responsabili delle nazioni di fare tutti gli sforzi possibili perché, a livello nazionale e internazionale, sia costruito e consolidato un mondo di solidarietà e di pace fondata sulla giustizia.

pacetolleranzadialogomulticulturalitàgiustiziaingiustiziacomunione tra i popoli

5.0/5 (1 voto)

inviato da Don Lorenzo Corradini, inserito il 11/12/2002

PREGHIERA

2615. Possa Dio tenerti nel palmo della sua mano

attribuita a San Patrizio, Benedizione irlandese

Possa la strada alzarsi per venirti incontro.
Possa il vento soffiare sempre alle tue spalle.
Possa il sole splendere sempre sul tuo viso e la pioggia cadere soffice sul tuo giardino.
E fino a che non ci incontreremo di nuovo, possa Dio tenerti nel palmo della Sua mano.

benedizionestradacamminoroute

5.0/5 (1 voto)

inviato da Corradini Don Lorenzo, inserito il 11/12/2002

PREGHIERA

2616. Benedizione a frate Leone

Fonti Francescane

Il Signore ti benedica e ti custodisca,
mostri a te il suo volto
e abbia misericordia di te.
Rivolga verso di te il suo sguardo
e ti dia pace.
Il Signore benedica te,
frate Leone.

benedizione

inviato da Corradini Don Lorenzo, inserito il 11/12/2002

RACCONTO

2617. Umiltà   1

Fonti Francescane

Spesso, quando gli si prodigavano onori e lo si celebrava come santo ribatteva con la frase: «Non sono ancora sicuro che non avrò figli e figlie!». E spiegava: «Infatti, in qualunque ora il Signore mi volesse togliere il suo tesoro, datomi in prestito, che altro mi resterebbe se non il corpo e l'anima, che anche gli infedeli possiedono? Di più, devo esser convinto che se il Signore avesse dato a un ladrone o a un non credente le grazie concesse a me essi sarebbero più fedeli di me al Signore».

Disse ancora: «Come nelle immagini del Signore e della beata Vergine dipinte su tavola si onora e ricorda Dio e la Madonna, e il legno e la pittura non attribuiscono tale onore a se stessi; così il servo di Dio è come una pittura, una creatura fatta a immagine di Dio, nella quale è Dio che viene onorato nei suoi benefici. Il servo di Dio, dunque, simile a una tavola dipinta, non deve riferire nulla a se stesso, l'onore e la gloria vanno resi a Dio solo, mentre a se stesso egli attribuirà vergogna e dispiacere, poiché sempre, finché viviamo, la nostra carne è ribelle alle grazie del Signore».

umiltà

inviato da Corradini Don Lorenzo, inserito il 11/12/2002

RACCONTO

2618. Il libro della natura   1

Evagrio Pontico

Venne da Antonio nel deserto uno dei saggi di quel tempo e disse: «Padre, come puoi sopportare di vivere qui, privato come sei di ogni consolazione che viene dai libri?»

Antonio rispose: «Il mio libro, o filosofo, è la natura delle cose create, e ogni volta che lo desidero posso leggerlo nelle opere di Dio.»

naturacreato

inviato da Corradini Don Lorenzo, inserito il 11/12/2002

TESTO

2619. Conoscere se stesso   1

S. Agostino

Nessuno può conoscere se stesso
se non è tentato,
né può essere coronato
senza aver vinto,
né può vincere
senza combattere.

lottatentazioneimpegnoperseveranza

5.0/5 (1 voto)

inviato da Corradini Don Lorenzo, inserito il 11/12/2002

TESTO

2620. Volare   1

Ernesto Olivero

Per volare
bisogna amare la velocità,
il vento, l'aria, l'ebbrezza
e non aver paura
che un colpo di vento ti possa
innalzare o abbassare.

coraggio

inviato da Corradini Don Lorenzo, inserito il 11/12/2002

Pagina 131 di 178