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RACCONTO
Mi ricordo che una volta, dopo aver camminato tutta la notte, ci addormentammo all'alba vicino a un boschetto. Un derviscio che era nostro compagno di viaggio lanciò un grido e s'inoltrò nel deserto senza riposarsi un solo istante.
Quando fu giorno gli domandai: «Che ti è successo?».
Rispose: «Vedevo gli usignoli che cominciavano a cinguettare sugli alberi, vedevo le pernici sui monti, le rane nell'acqua e gli animali nel bosco. Ho pensato allora che non era giusto che tutti fossero intenti a lodare il Signore, e che io solo dormissi senza pensare a lui.»
gratitudinestuporecreatocreazionevitalodelodarepreghiera
inviato da Simona, inserito il 11/03/2024
TESTO
Chiara Amirante, Solo l'amore resta
Se un tramonto è così bello, pensa che cosa deve essere Dio che l'ha creato! Se attraverso il canto degli uccelli percepisco un concerto così meraviglioso, come potrà essere il concerto del paradiso, il concerto dell'Amore degli amori? Se guardando le vette delle montagne resto senza fiato, che mai potrà essere la maestosità della bellezza di Dio? Che cosa accadrà quando potrò vederlo faccia a faccia?
DiobellezzaParadisocreatocreazionevita eterna
inserito il 27/07/2023
PREGHIERA
3. Grazie per le montagne, Signore! 1
Gli scarponi ai piedi, lo zaino sulle spalle. Si parte.
Pochi viveri e tanti sogni. Ogni volta è così.
Il respiro si fa presto più breve.
Fatica e sudore, metafora della vita.
Sotto i piedi erba, sassi, roccia, acqua, neve, ghiaie,
secondo il mutare dei sentieri e delle stagioni.
Negli occhi colori, fiori, insetti, vette, croci,
orizzonti che si perdono lontano,
e il cielo che si fa sempre più vicino.
Tra i sassi migliaia di stelle,
riflesso di quelle che riempiono il cielo.
Occhi di creature invisibili mi accompagnano,
pare vogliano custodirmi anche loro lungo il cammino.
È qui, o Signore,
che riesco a percepire meglio la tua presenza,
la grandezza di questo tuo creato,
così perfetto, così meraviglioso.
E la realtà, a volte così stretta per me,
svanisce improvvisamente
e tutto è libertà, leggerezza, soffio di vento leggero. Preghiera.
Mi riempio della tua forza. E posso riprendere con gioia il mio posto nel mondo.
Grazie, o Signore, per questo corpo che mi hai donato:
per le gambe che mi portano in alto, vicino a te,
per gli occhi che possono godere di tutta questa Bellezza,
e per il cuore, che può farsi casa per tante emozioni.
Rendimi capace, Signore, di condividere sempre con gli altri
tutti questi doni, e nella tua grande bontà,
concedimi, alla fine di questo tempo che hai preparato per me,
di poter godere di un Paradiso così,
fatto di cime e di libertà
e di amici da rincontrare.
Amen
naturacreatostradacamminoroutecreazione
inviato da Flavia Facchini, inserito il 06/07/2018
RACCONTO
Anthony De Mello, La preghiera della rana. Saggezza popolare dell'Oriente, Volume 2
Buddha fu un giorno minacciato di morte da un bandito chiamato Angulimal.
«Sii buono ed esaudisci il mio ultimo desiderio», disse Buddha. «Taglia un ramo di quell'albero.»
Con un colpo solo di spada l'altro eseguì quanto richiesto, poi domandò:
«E ora che cosa devo fare?»
«Rimettilo a posto» ordinò Buddha.
Il bandito rise.
«Sei proprio matto se pensi che sia possibile una cosa del genere.»
«Invece il matto sei tu, che ti ritieni potente perché sei capace di far del male e distruggere. Quella è roba da bambini. La vera forza sta nel creare e risanare.»
mortevitacuracuraredistruggerecrearecreazioneforzadebolezza
inviato da Qumran2, inserito il 15/07/2017
TESTO
E gli uomini se ne vanno a contemplare le vette delle montagne, i flutti vasti del mare, le ampie correnti dei fiumi, l'immensità dell'oceano, il corso degli astri, e non pensano a se stessi.
contemplazionecreatocreazioneinterioritàesteriorità
inviato da Mariarosa Bosani, inserito il 22/03/2016
TESTO
Si è rotto quel vaso di creta,
è caduta l'anfora e si è spezzata.
Il saggio butta via
e distrugge
ciò che ormai è inutile.
Il vaso e l'anfora sono ormai
frantumi...
Ma Dio raccoglie la polvere,
riprende in mano l'argilla,
la lavora con cura,
e dalla creta trae un bimbo,
l'Uomo,
il nuovo vero Adamo.
Tutto ora è sacro.
misericordiacreazionenuova creazioneredenzionesalvezzaperdono
inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 08/02/2016
TESTO
Dio creò la luce e disse: Che bello!
Dio creò il cielo e disse: Che bello!
E la luce vibrò e fece eco: Che bello!
Dio diede vita al mare e agli oceani ed esclamò: E' straordinario!
E la luce e il cielo ripeterono stupiti: E' veramente straordinario!
Dio forgiò il sole e le stelle ed urlò: Che splendore!
E il mare e gli oceani ondeggiarono per approvare: Che splendore!
Dio plasmò gli alberi e le foreste e disse: Che incanto!
E il sole e le stelle e le galassie luccicarono annunziando: Che incanto!
Dio diede esistenza agli animali, agli uccelli, ai pesci, ai rettili e respirò: Quanto son belli!
E gli alberi e le foreste fremettero di gioia: Quanto son belli!
Dio guardò gli esseri creati e chiese loro: c'è ancora qualcosa di bello da creare?
Ed essi risposero: Eh no! Con noi hai raggiunto il massimo!
Dio guardò il creato e guardò se stesso, si mise all'opera,
formò l'uomo e disse: Che splendore! Che meraviglia! Che realtà stupenda!
E gli animali saltellarono, gli uccelli danzarono, i pesci sgusciarono e i rettili saltarono
E si udì un immenso grido gioioso: Che splendore! Che meraviglia! Che realtà stupenda!
Dio pensò al suo capolavoro!
Un altro uomo. Anzi, l'UOMO!
E il Figlio venne sulla terra, e - per vivere con noi - si chiuse nel grembo di una donna.
Il Padre con lo Spirito esultò dicendo: E' stupendo e meraviglioso!
E gli angeli cantarono a squarciagola: Gloria, gloria, alleluya, alleluya!!!!!
E Dio venne sulla terra non sfolgorante come il sole,
non nello splendore di un palazzo imperiale,
non nello strepito delle armi di un generale,
non come maestoso baobab in un bosco,
non come leone forte e potente in una foresta,
ma come bambino, come vagito...
Non sarebbe diventato un gigante imponente, né un filosofo sapiente,
né un famoso scienziato, né un acclamato politico...
ma solo un sognatore, un innamorato, un appassionato,
una speranza, una grande gioia per l'umanità...
creazioneGesùnataleincarnazionecreature
inviato da Giuseppe Impastato S. I., inserito il 24/12/2015
PREGHIERA
8. Preghiera per la nostra terra
Papa Francesco, Laudato si', Lettera Enciclica, 24 maggio 2015
Dio Onnipotente,
che sei presente in tutto l'universo
e nella più piccola delle tue creature,
Tu che circondi con la tua tenerezza
tutto quanto esiste,
riversa in noi la forza del tuo amore
affinché ci prendiamo cura
della vita e della bellezza.
Inondaci di pace,
perché viviamo come fratelli e sorelle
senza nuocere a nessuno.
O Dio dei poveri,
aiutaci a riscattare gli abbandonati
e i dimenticati di questa terra
che tanto valgono ai tuoi occhi.
Risana la nostra vita,
affinché proteggiamo il mondo
e non lo deprediamo,
affinché seminiamo bellezza
e non inquinamento e distruzione.
Tocca i cuori
di quanti cercano solo vantaggi
a spese dei poveri e della terra.
Insegnaci a scoprire il valore di ogni cosa,
a contemplare con stupore,
a riconoscere che siamo profondamente uniti
con tutte le creature
nel nostro cammino verso la tua luce infinita.
Grazie perché sei con noi tutti i giorni.
Sostienici, per favore, nella nostra lotta
per la giustizia, l'amore e la pace.
creatocreazionenaturaecologiaterra
inviato da Qumran2, inserito il 23/08/2015
PREGHIERA
9. Preghiera cristiana con il creato
Papa Francesco, Laudato si', Lettera Enciclica, 24 maggio 2015
Ti lodiamo, Padre, con tutte le tue creature,
che sono uscite dalla tua mano potente.
Sono tue, e sono colme della tua presenza
e della tua tenerezza.
Laudato si'!
Figlio di Dio, Gesù,
da te sono state create tutte le cose.
Hai preso forma nel seno materno di Maria,
ti sei fatto parte di questa terra,
e hai guardato questo mondo con occhi umani.
Oggi sei vivo in ogni creatura
con la tua gloria di risorto.
Laudato si'!
Spirito Santo, che con la tua luce
orienti questo mondo verso l'amore del Padre
e accompagni il gemito della creazione,
tu pure vivi nei nostri cuori
per spingerci al bene.
Laudato si'!
Signore Dio, Uno e Trino,
comunità stupenda di amore infinito,
insegnaci a contemplarti
nella bellezza dell'universo,
dove tutto ci parla di te.
Risveglia la nostra lode e la nostra gratitudine
per ogni essere che hai creato.
Donaci la grazia di sentirci intimamente uniti
con tutto ciò che esiste.
Dio d'amore, mostraci il nostro posto
in questo mondo
come strumenti del tuo affetto
per tutti gli esseri di questa terra,
perché nemmeno uno di essi è dimenticato da te.
Illumina i padroni del potere e del denaro
perché non cadano nel peccato dell'indifferenza,
amino il bene comune, promuovano i deboli,
e abbiano cura di questo mondo che abitiamo.
I poveri e la terra stanno gridando:
Signore, prendi noi col tuo potere e la tua luce,
per proteggere ogni vita,
per preparare un futuro migliore,
affinché venga il tuo Regno
di giustizia, di pace, di amore e di bellezza.
Laudato si'!
Amen
creatocreazionenaturaecologiaterra
inviato da Qumran2, inserito il 23/08/2015
RACCONTO
C'era una volta un uomo che voleva conoscere più cose possibili su Dio.
Un mattino, dunque, partì per chiedere a tutti gli uomini e a tutte le cose di parlargli di Dio.
Disse al soldato: "Parlami di Dio!" E il soldato lasciò cadere le armi.
Disse al povero: "Parlami di Dio!' E il povero gli offrì il suo mantello.
Disse al ciliegio: "Parlami di Dio!". E il ciliegio fiorì.
Disse alla casa: "Parlami di Dio!". E la casa aprì la sua porta.
Disse all'albero: "Parlami di Dio!". E l'albero allargò i suoi rami per proteggerlo dai raggi di sole.
Disse al bambino: "Parlami di Dio!". E il bambino si mise a sorridere.
Disse alla neve: "Parlami di Dio!". E la neve continuò a fioccare lieve, lieve.
Disse al pesce: "Parlami di Dio!". E il pesce guizzò via come una freccia.
Disse all'ippopotamo: "Parlami di Dio!". E l'ippopotamo si mise a ciondolare.
Disse al cielo: "Parlami di Dio!". E il cielo indicò la terra e il creato.
Arrivata la sera, l'uomo se ne tornò a casa, tutto contento: non aveva mai imparato tante cose su Dio come in quel giorno! Allora, per non dimenticare nulla, ripassò a memoria tutti gli incontri, e gli venne spontaneo ringraziare.
Grazie soldato: da te ho imparato che Dio è Pace.
Grazie, povero: da te ho imparato che Dio è generosità.
Grazie, ciliegio: da te ho imparato che Dio è bellezza.
Grazie casa: da te ho imparato che Dio accoglie tutti.
Grazie, albero: da te ho imparato che Dio è benigno.
Grazie, bambino: da te ho imparato che Dio è un sorriso.
Grazie, neve: da te ho imparato che Dio è silenzio.
Grazie, pesce: da te ho imparato che Dio è sempre giovane.
Grazie, ippopotamo: da te ho imparato che Dio è umorista.
Grazie, cielo: da te ho imparato che Dio è il grande Creatore di tutto!
inviato da Qumran2, inserito il 21/06/2014
PREGHIERA
Tu ci hai dato la vita per vivere insieme
e noi tutto lo trasformiamo in morte, guerra,
competizione e indifferenza.
Tu ci hai dato alberi e boschi
e noi li stiamo abbattendo.
Tu hai dato la primavera agli uccelli e i fiumi ai pesci,
e noi li stiamo contaminando
con i residui delle nostre industrie.
Tu ci hai dato l'equilibrio della creazione
e noi l'abbiamo sconvolto
e ci avviamo alla distruzione.
Il nostro tempo va passando, Signore.
Dacci il tuo tempo perché possiamo vivere.
Dacci la capacità di servire la vita e non la morte.
Dacci il tuo futuro, a noi e ai nostri figli. Amen.
futuroecologiavitatempocreazione
inviato da Qumran2, inserito il 23/12/2013
TESTO
La natura ha delle perfezioni per dimostrare che essa è l'immagine di Dio e ha dei difetti per mostrare che ne è solo un'immagine.
perfezionenaturacreatocreazione
inviato da Qumran2, inserito il 04/01/2013
TESTO
vitacreazionesalvezzaresponsabilitàrapporto con Dio
inviato da Milena Pavan, inserito il 24/06/2012
TESTO
Dio, nella sua estrema saggezza, osservando l'uomo, notò che oltre alla moglie, ai genitori e ai figli necessitava di qualcun altro per completare la sua felicità ed allora Egli decise di creare un tipo molto speciale. E per raggiungere lo scopo si propose di unire alcune buone qualità per formare questa persona molto speciale.
Egli unì la pazienza, la comprensione, l'affetto e l'amore che sono tipici della madre.
Adattò un po' di determinazione, di forza e di decisione estratti del padre.
E vedendo che ancora mancava qualcosa mescolò, con tutto quello, la purezza, la spontaneità, l'allegria, l'irriverenza e la sincerità dei bambini.
Per dare il tocco finale, egli aggiunse la pazienza e la moderazione dei nonni.
Da tutto questo emerse un qualcuno molto speciale, importante e fondamentale nella vita di tutti noi.
Da tutto quel miscuglio di buone qualità, da tutto ciò che è buono, creò l'Amico.
inviato da Giovanna M., inserito il 10/11/2011
TESTO
Il Pellegrino russo
Quando io pregavo interiormente, tutto il mondo intorno mi appariva sotto un aspetto meraviglioso: alberi, erbe, uccelli, terra, aria, luce, ogni cosa sembrava dirmi che esisteva per l'uomo e testimoniava l'amore di Dio per lui, implorando e cantando la gloria del Signore. E io capivo da questo mirabile concerto ciò che nella Filocalia si chiama "linguaggio del creato". Ravvisavo il mezzo attraverso cui si può parlare con le creature di Dio.
inviato da Raffaele Gobbi, inserito il 03/09/2010
TESTO
16. Tutto in natura è un canto
Agata Fernandez Motzo, Divina Luce, Carta e Penna Editore
Amo i fiori perché di Dio
profumo gentil mi danno,
amo le stelle e il sole
perché del Creatore
mi mostrano lo splendore.
Amo la soave brezza
perché del mio Signore
mi fa sentir carezza
e il cielo vaporoso
e il mare fragoroso
dell'aria la mitezza
dei verdi prati il manto
perché al Sommo Dio
tutto in natura
è un canto.
inviato da Angela Muscarella, inserito il 14/08/2010
TESTO
Canto brasiliano
La natura che io ho voluto non è questa qui,
che cade indifesa, perdendo la bellezza,
recando tristezza alla terra che ho creato.
La terra che io ho voluto non è questa qui,
fatta a pezzi dai ricconi, dalle mani criminose degli uomini che io ho fatto.
L'uomo che io ho fatto non è questo qui,
che vive oppresso, che cammina disorientato,
che cade ucciso nel mondo che io ho fatto.
Forse ho sbagliato? Ditemelo voi.
Forse ho messo molta acqua nel mare?
Forse è il calore del mio sole che brucia?
Se per caso è così, perdono! Ho sbagliato.
Adesso vi dico qual è il mondo che io ho voluto:
le stelle non litigano, il sole non si allontana,
il mare non invade la terra che io ho fatto.
Adesso vi dico qual è l'uomo che io ho voluto:
un uomo libero, fraterno e aperto,
che fa della vita un canto felice.
Forse ho sbagliato ad essere troppo buono?
Forse l'amore, la giustizia e la pace
non hanno più alcun valore in questo mondo mio?
Se è così, perdono! Ho sbagliato.
ecologianaturainquinamentocreazionecreato
inviato da Stefano Foschi, inserito il 07/12/2009
TESTO
Carlo Carretto, Commento alla preghiera di C. de Foucauld "Padre Mio", ed. Città Nuova
Dio fa di me suo figlio
Altro è fare una stella
altro è fare un figlio.
Altro è fare un fiore
altro è fare un figlio.
Altro è fare una libellula
altro è fare un figlio.
Dio mi ha fatto prima come un frammento di stella e mi ha dato la vita,
poi mi ha disegnato come un fiore e mi ha dato la forma,
poi ancora mi ha infuso la coscienza e mi ha fatto amore.
Io credo all'evoluzione nella creatività di Dio e mi piace pensare che Dio prese materiale dalle rocce per fare il mio corpo e disegni dei fiori per mettere assieme le mie cellule nervose.
Ma quando pensò alla mia coscienza cercò il modello dentro di sé, nella sua vita trinitaria,
e mi fece a sua immagine e somiglianza: comunicazione, libertà, vita eterna.
Tutto ciò significa fare un figlio, perché il figlio è vita della stessa vita del Padre,
è libertà della stessa libertà del Padre,
è comunicazione della stessa comunicazione del Padre.
Ci sono molti disegni nel cosmo visibile e nel cielo invisibile, ma tutti sono espressione di un unico disegno da parte di Dio: fare di me un figlio.
Un figlio che abbia la stessa vita sua e sia eterno, la stessa libertà e sia felice,
la stessa comunicabilità e sia come lui Amore.
Naturalmente il piano non è finito e il lavoro non è compiuto perché non è un lavoro facile.
La storia dell'uomo sulla terra non è che la storia lunga e drammatica e impegnativa della sua trasformazione, che è un'autentica gestazione a figlio di Dio fino al giorno della vera nascita, quando pronuncerà con perfetta coscienza "Padre mio"... e...
entrare nella sua casa a titolo di figlio, non di un quadro che decora la parete;
a titolo di figlio, non di un vaso di fiori;
a titolo di figlio, non di un animale ignaro o assente perché incapace della conoscenza del Padre.
Dio si serve del cosmo e della storia per fare l'ambiente divino della mia nascita a suo figlio.
padrefigliocreazioneuomorapporto con Dio
inviato da Anna Piccirillo, inserito il 11/10/2009
TESTO
Non so davvero quale differenza ci sia tra
l'alba della Creazione
e l'alba dell'Incarnazione.
Se provo ad immaginarle
vedo solo Dio,
la sua onnipotenza,
il suo Amore.
Il primo mattino: l'emergere del creato
dalla amorosa progettazione e manualità dei tre divini.
E' tutto novità,
è tutto che stupisce,
nuovo, incontaminato.
"E' buono, è bello", esclama Dio.
Allora la Creazione intona il Gloria:
terra e cielo a braccetto,
sorella e fratello, in pace, fanno sentire ai tre divini
il Grazie per l'essere creati
e per la prospettiva d'essere e vivere eternamente.
Il mistero di salvezza poi si srotola nella storia.
Le vicende umane sono lunghi attimi pieni di promesse di Dio.
Ed ecco l'alba: è a Betlehem.
Qui il fatto più umano e quotidiano della terra
"il nascere" rivela una nuova Creazione.
Nasce un bimbo da un grembo inviolato: è Dio.
Emerge un fatto insolito, divino:
nella grotta c'è la tenda di convegno dei tre divini
e, per un nuovo, amoroso disegno, la Creazione,
non più incontaminata,
riveste il Figlio di sé e viene innalzata
oltre la sua primitiva dignità.
Ora "Creatura" è il Creatore:
e l'uomo adora, compreso ma incapace di comprendere.
Allora, anche in quell'alba di speranza,
cielo e terra come fratello e sorella,
mano nella mano,
fanno sentire il Grazie,
il "Gloria a Dio nell'alto dei cieli
e pace in terra agli uomini amati da sempre".
E' Natale: sia per me e per te... un'alba!
natalenascitacreazionecreatoreredenzioneincarnazione
inviato da Rita Cattaneo, inserito il 06/08/2009
TESTO
Mario Pomilio, Il Quinto Evangelio, Oscar Mondadori
Ci è in fondo meno incomprensibile un Dio creatore che un Cristo crocefisso; e forse il paradosso fondamentale del cristiano sta nel fatto che l'assoluta distanza tra noi e Dio ci è meglio manifestata dall'amore del Cristo uomo che dal Dio che si dispiega nella sua onnipotenza.
crocefissocrocifissocreatorecreazione
inviato da Maria Caprari, inserito il 24/06/2009
PREGHIERA
Meravigliosa sei
Acqua di Dio!
Da te ha avuto origine la Vita:
quando lo Spirito di Dio,
agli albori della creazione,
aleggiava su di te
come un gabbiano,
o acqua del caos primitivo,
su suo ordine generasti ogni cosa.
Senza di te, o Acqua di Dio, ogni essere muore:
muore l'uomo che non può dissetarsi,
muoiono animali e piante...
La terra tutta inaridisce, deserto di roccia e polvere,
se tu non la irrighi e non la bagni con la tua pioggia!
Misteriosa sei
Acqua di Dio
che dai la vita sulla terra e nel profondo del mare...
ma anche dai morte...
con l'impeto dei tuoi flutti e con le piogge irruenti...
come nel diluvio...
quando copristi la terra
e uomini e animali furono sommersi.
Meravigliosa sei
Acqua di Dio!
Con il calore e la luce del Sole
generi la vita sulla terra:
la vita degli uomini,
la vita degli animali e delle piante
e sei in ogni essere vivente...
Benedetta sei
Acqua di Dio
che con lo Spirito Santo
luce e calore
del nuovo Sole
che è Cristo risorto
generi la vita nuova
dei "figli di Dio".
Tu Acqua
santificata da Dio
sei la vita della Chiesa
sei la forza che distrugge il peccato...
sei il mar Rosso che dona libertà...
sei sorgente d'acqua viva
che disseta il popolo di Dio
che cammina con fatica
per il deserto del mondo
sino alla Terra promessa...
Benedetta sei tu, Acqua di Dio!
acquavitabattesimoSpirito Santocreazione
inviato da Cristina Catapano, inserito il 17/06/2009
TESTO
Fratello mandorlo parlami di Dio: e il mandorlo si coprì di fiori.
inserito il 12/06/2009
TESTO
23. Lo stupore delle cose grandi 2
Le persone provano un così grande stupore per l'altezza delle montagne, la vastità dell'oceano, il moto delle stelle, ma passano accanto a se stesse senza meravigliarsi.
inviato da Maria Carmela Moretti, inserito il 12/06/2009
TESTO
Bambino,
capolavoro inestimabile,
tesoro inimitabile,
nuova stella accesa nel cielo della terra,
tra i miliardi e i miliardi di stelle necessarie,
"tu", persona unica,
che mai prima comparisti e non comparirai più.
Bambino,
amato dall'uomo,
benedetto da Dio,
desiderio eterno del Padre,
che prende corpo quando nell'amore egli incontra,
oh meraviglia, il libero desiderio dell'uomo.
Come ha potuto Dio,
incomprensibile follia d'amore,
consegnare all'uomo questo potere,
nel suo corpo la linfa',
nel suo cuore il desiderio
di crearti con Lui, vita nuova,
sorgente nuova zampillata sulla terra degli uomini,
aurora di un fiume immenso,
chiamato a scorrere fino all'eternità!
bambinovitabattesimosperanzacreazioneuomo
inviato da Paola Scapin, inserito il 13/08/2007
PREGHIERA
Se ascoltate i boschi e le montagne nella quiete della notte,
li sentirete dire in silenzio:
«Dio nostro, è nostra volontà ciò che tu vuoi.
E' nostro desiderio ciò che tu desideri.
E il tuo comando trasforma le nostre notti,
che sono le tue notti,
in giorni che sono i tuoi giorni.
Non possiamo chiederti nulla, perché conosci i nostri bisogni,
prima ancora che essi nascano:
il nostro bisogno sei tu; e nel darci te stesso, ci dai tutto.»
creatocreazionenaturavolontà di Dio
inviato da Fiorella Corticelli Sarti, inserito il 26/02/2006
TESTO
Abbi massimo rispetto per questo luogo
e per tutto ciò che quassù trovi,
se tu non l'hai portato con fatica
qualcun altro l'ha fatto.
Se tu, essere vivente, non credi in un Essere Supremo
guardati attorno e pensa
se tu saresti in grado di fare
tutto ciò che il tuo occhio vede.
Amami e io non ti tradirò
sii coraggioso e mi vincerai.
Attento a dove posi il piede,
per colpa tua qualcun altro più in basso
può lasciarci la vita.
Ai 1500 metri dimentica chi sei,
con persone di differente età usa il voi,
con persone della stessa età usa il tu.
Ai 2000 metri dimentica il mondo, gli affanni, le tasse
e goditi la vera pace.
Ai 2500 metri dimentica il tuo io,
la boria, la cultura, la forza fisica,
perché se quassù sei giunto
sei in tutto e per tutto uguale agli altri
che quassù stanno.
Non credere, piccolo uomo, di essere chissà chi,
perché prima che esistessi
io già c'ero
e quando tu non esisterai più
io ancora ci sarò.
firmato La Montagna
naturastradaroutemontagnacreatocreazione
inviato da Chiara, inserito il 06/02/2006
TESTO
Non conosco nessuno che può costruire il sole,
o rinchiudere in un'oceano tanta acqua.
Nessuno che può creare un uomo. Dio può!
Nessun supereroe è forte come lui; nessuno più potente.
Io non riesco ad immaginare nessuno più grande di Dio.
Se io sono felice perché faccio le bolle,
figuriamoci la gioia di Dio che ha creato l'universo e tutto quello che contiene.
Sei grande Dio! Nessuno è come te!
potenza di Diograndezza di DiocreatocreazioneDio
inviato da Stefano Savioli, inserito il 14/01/2005
PREGHIERA
Rabindranath Tagore, Gitanjali LIX
Sì, lo so, non è nient'altro che il tuo amore
questa luce dorata che danza sulle foglie,
queste pigre nubi che veleggiano nel cielo,
questa brezza che passa lasciando
la sua freschezza sulla mia fronte.
La luce del mattino m'ha inondato gli occhi:
è questo il tuo messaggio al mio cuore.
Chini il viso, i tuoi occhi fissano i miei occhi,
e il mio cuore ha toccato i tuoi piedi.
amore di Diorapporto con Diocreazionecreatonatura
inviato da Dantessa, inserito il 27/10/2003
RACCONTO
Disse Rabbi Berechia:
- Mentre il Signore stava per creare il primo uomo, previde che da lui sarebbero derivati i giusti e i peccatori e pensò: "Se io creo l'uomo, ne verranno i peccatori; e se non lo creo, come faranno a sorgere i giusti?".
Allora il Santo, benedetto Egli sia, allontanò da sè il pensiero dei peccatori e, unitosi all'attributo della clemenza, creò l'uomo.
inviato da Benedini Riccardo, inserito il 01/04/2003
PREGHIERA
Dio, bellezza infinita, tu hai sparso lo splendore della tua bellezza sui fiori, nelle stelle, nel gioco di colori della natura, sul volto e l'aspetto degli uomini.
Tu ci hai dato gli occhi per percepire questo tuo splendore tramite la creazione e la comprensione della bellezza e dell'arte umana. Tu ci hai pure dato la facoltà per poter risalire da essi verso te.
Dio, bellezza infinita, donaci gli occhi dello Spirito Santo per poterti riconoscere in tutto quanto vi è di bello nel creato.
Spirito Santocreazionecreatostuporebellezza
inviato da Immacolata Chetta, inserito il 16/12/2002
TESTO
31. Trovare Dio in tutte le cose
Trovare Dio in tutte le cose è una meta stupenda. E' il frutto che matura in colui che si mette in cammino e dirige i suoi passi verso il cuore. E' li che Dio si nasconde, nel cuore di tutto ciò che esiste. Dio è il cuore della nostra vita. La sua dimora è il cuore. Trovare Dio in tutte le cose è partire dalle cose per trovare Dio. Fermati. Osserva. Non vedi che le cose "parlano"? Non ti accorgi di nulla?
Che cosa provi quando vedi il sole che tramonta? E quando osservi un fiore? E quando ti avvicini ad una sorgente? Una zolla di terra, un lembo di cielo, il volto di una persona, un frammento di pane, l'acqua che bolle nella pentola, il cibo che prepari con le tue mani... sono tutte cose che possono sorprenderti.
Fermati ancora. Ascolta il respiro: da dove viene? dove ti porta? Il respiro sei tu: da dove vieni? dove vai? Non ti accorgi che stai pregando? La preghiera è dentro di te. E' il tuo essere che prega. Anche quando non ci pensi. Anche quando non gli "corri" dietro.
Adesso sai dov'è Dio. Hai ancora bisogno di cercarlo?
Diotrovare Diorapporto con Dionaturacreazionecreato
inviato da Eleonora Polo, inserito il 14/12/2002
TESTO
Solo lo sciocco percorre correndo il cammino della vita,
senza soffermarsi ad osservare le bellezze del creato.
Senza soffermarsi a gustare la grandezza del creato.
Sto cercando Dio,
e non lo riesco a trovare in chiese o moschee;
in libri scritti da uomini;
in religioni codificate e, pertanto, mediate da uomini.
Come posso accettare di credere
nella maniera in cui qualcuno mi sta dicendo,
se quel qualcuno è indeciso come me,
è un essere finito come me?
Come può un essere finito come me
pretendere d'aver capito l'infinità di Dio
cercando di spiegarmela in modo finito?
Dio si manifesta nell'infinità di ciò che ha creato.
infinità che ha poi farcito con cose ed esseri finiti.
Ed è così per l'uccello.
Per tutta la lunghezza della sua vita
potrà cercare di volare sempre più in alto,
ma non troverà mai il tetto .
Potrà spingersi sempre più in là,
ma non troverà mai il muro della fine.
Potrà trovare un ostacolo nell'alta montagna,
ma se riesce ad alzarsi di più,
potrà continuare a volare libero fino alla fine dei suoi giorni.
Ed è così per il pesce.
Per tutta la durata della sua vita
potrà continuare a nuotare senza trovare la secca .
Potrà finire nella secca, ma non è il limite del mondo.
E' solo il limite della sua vita.
Potrà trovare acque a lui meno congeniali.
Più calde, più fredde, più dolci, più salate,
ma, se riesce ad adattarsi,
potrà nuotare libero fino alla fine dei suoi giorni.
potrà nuotare libero fino alla fine dei suoi giorni.
Ed è così per qualsiasi altro animale della terra.
Se non viene costretto dall'uomo in recinti o steccati,
può scorrazzare in lungo ed in largo
per tutta la durata della sua vita. Senza limiti.
Ma il pesce, l'uccello e gli altri animali,
non si pongono il problema dell'infinità di Dio.
Non cercano di capirla.
Non cercano di spiegarla.
L'accettano naturalmente.
E questo è il loro modo di ringraziare Dio.
L'uomo no!
L'uomo, a cui è stata data intelligenza
per conservare e sviluppare in modo finito
le bellezze dell'infinità create,
non si adatta.
Pretende di capire e spiegare l'infinità
attraverso la sua intelligenza limitata, finita.
E allora ha cominciato a cercare dove il mondo finisce.
Ma, pur continuando a camminare,
vedeva sempre davanti a sé la stessa distanza
che il suo occhio gli consentiva di vedere.
E ha trovato l'acqua.
Ma, pur accorgendosi di poter galleggiare,
non riusciva ad andare troppo lontano.
E si convinse che la fine era dove finiva l'acqua.
E costruì zattere, piroghe, barche, navi.
Ma, per quanto costruisse imbarcazioni sempre più attrezzate,
sempre più adatte ad affrontare ogni insidia e difficoltà,
si accorse che alla fine del fiume c'era il mare.
E poi l'oceano immenso.
Ma, per quanto navigasse,
riusciva a vedere intorno a sé solo acqua.
E poi qualcuno trovò terre lontanissime.
Ma l'uomo scoprì amaramente che non erano la fine del mondo.
Il mondo continuava ancora.
E l'uomo vedeva sempre davanti a sé la stessa distanza
che i suoi occhi gli consentivano di vedere.
E allora l'uomo disse:
E' chiaro che la fine del mondo non può essere sulla terra dove vivo.
Certamente Dio l'ha messa dove io non posso arrivare. In alto! "
E allora si ingegnò.
Studiò gli uccelli
e cominciò a costruire qualcosa che si alzasse da terra.
E lo continuò a perfezionare.
Volò sempre più velocemente,
sempre più lontano, sempre più alto.
Raggiunse altri mondi e tanti altri ne raggiungerà.
Ma ogni volta s'accorgerà che, per quanto voli alto e lontano,
vedrà sempre davanti a sé la stessa distanza
che i suoi occhi gli consentiranno di vedere.
Ed ogni volta che costruirà qualcosa per guardare sempre più lontano,
s'accorgerà che, dietro, c'è un'immensità sempre più grande.
E per quanto cercherà di conoscere cose,
si renderà conto di quante altre non conosce.
Perché qualsiasi cosa l'uomo costruisca,
case, strade, macchine,
sono sempre cose finite, con confini ben precisi.
E qualsiasi tipo di computer riuscirà a costruire,
e di qualsiasi sofisticata memoria riuscirà a dotarlo
per scoprire ed immagazzinare notizie e conoscenze
che la mente umana, da sola, mai sarebbe in grado di fare,
s'accorgerà di quante ne esistano ancora.
Perché, per quanto sofisticato, quel computer avrà sempre dei limiti.
E così facendo,
utilizzando la sua intelligenza
nella sciocca ed inutile corsa verso la conoscenza dell'infinito ,
l'uomo avrà solo accelerato
la distruzione della sua vita terrena.
Se solo si soffermasse a pensare
che solo un essere infinito
poteva creare l'infinità dell'universo;
per andarci, magari, a passeggiare.
Se solo si soffermasse a godere
delle bellezze che lo circondano:
un prato, un fiore, il mare, l'oceano, una montagna,
il deserto, il cielo, le stelle,
gli occhi di un bambino...
Ma l'uomo corre, corre, corre sempre più forte
per tentare di raggiungere i confini del mondo.
Per tentare di spiegare l'infinità di Dio.
Sto cercando Dio.
Ma non lo riesco a trovare in chiese, moschee, libri,
ed in ciò che l'uomo mi dice.
Sto cercando Dio.
E lo ritrovo in ogni istante.
In ogni cosa che mi circonda.
Dionaturaricercafedecreatocreazioneinfinitouomomondoricerca di senso
inviato da Barbara, inserito il 11/12/2002
PREGHIERA
Fa', o Signore, che non perda mai il senso del sorprendente.
Concedimi il dono dello stupore!
Donami occhi rispettosi del tuo creato,
occhi attenti, occhi riconoscenti.
Signore, insegnami a fermarmi:
l'anima vive di pause;
insegnami a tacere:
solo nel silenzio si può capire
ciò che è stato concepito in silenzio.
Ovunque hai scritto lettere:
fa' che sappia leggere
la tua firma dolce nell'erba dell'aiuola pettinata,
la tua firma forte nell'acqua del mare agitata.
Hai lasciato le tue impronte digitali:
fa' che sappia vederle
nei puntini delle coccinelle
nel brillìo delle stelle.
Tutto è tempio,
tutto è altare!
Rendimi, Signore, disponibile alle sorprese:
comprenderò la liturgia pura del sole,
la liturgia mite del fiore;
sentirò che c'è un filo conduttore in tutte le cose...
...e salirà il voltaggio dell'anima.
Amen.
stuporesilenziocontemplazionecreatocreazionenatura
inviato da Anna, inserito il 04/12/2002
PREGHIERA
34. Tu ci ami per primo, sempre 2
Noi parliamo di te
come se ci avessi amati per primo
una volta sola.
Invece, continuamente,
di giorno in giorno,
tu ci ami per primo.
Quando al mattino mi sveglio
ed elevo il mio spirito a te,
tu sei il primo,
tu mi ami per primo.
Se mi alzo all'alba
ed immediatamente elevo a te
il mio spirito e la mia preghiera,
tu mi precedi.
Tu mi hai già amato per primo.
È sempre così.
E noi ingrati,
che parliamo come se
tu ci avessi amato per primo
una volta sola.
inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 03/12/2002
TESTO
Il Signore ha bisbigliato qualcosa all'orecchio della rosa
ed eccola aprirsi al sorriso.
Il Signore ha mormorato qualcosa al sasso
ed ecco lo gemma preziosa scintillante nella miniera.
Il Signore ha detto qualcosa all'orecchio del sole
ed ecco la guancia del sole coprirsi di mille eclissi.
Ma che cosa avrà mai bisbigliato il Signore
all'orecchio dell'uomo,
perché egli solo sia capace di amare e di amarlo?
Ha bisbigliato amore!
inviato da Mariangela Molari, inserito il 23/05/2002
PREGHIERA
Ho interrogato la terra e mi ha risposto:
«Non sono io il tuo Dio.»
Tutto ciò che vive sulla sua superficie mi ha dato la medesima risposta.
Ho interrogato il mare e gli esseri che lo popolano e mi hanno risposto:
«Non siamo noi il tuo Dio, cerca più in alto.»
Ho interrogato il cielo, il sole, la luna, le stelle:
«Neppure noi siamo il Dio che tu cerchi.»
Allora ho detto a tutti gli esseri che io conosco attraverso i miei sensi:
«Parlatemi del mio Dio, dal momento che voi non lo siete, ditemi qualcosa di lui.»
Ed essi hanno gridato con la loro voce possente:
«E' Lui che ci ha fatto!»
Per interrogarli, io dovevo solo contemplarli, e la loro bellezza era la loro risposta.
inviato da Mariangela Molari, inserito il 22/05/2002
TESTO
Henri J. M. Nouwen, Sentirsi Amati
Prima ancora che qualsiasi essere umano ci vedesse, siamo stati visti dagli amorevoli occhi di Dio. Prima ancora che qualcuno ci sentisse piangere o ridere, siamo stati ascoltati dal nostro Dio che è tutto orecchie per noi. Prima ancora che qualcuno in questo mondo ci parlasse, la voce dell'amore eterno già ci parlava.
La nostra preziosità, unicità e individualità non ci sono state date da coloro che incontriamo nell'arco del tempo - della nostra breve esistenza cronologica - ma da Colui che ci ha scelto con infinito amore, un amore che esiste da tutta l'eternità e che durerà per tutta l'eternità.
inviato da Mariangela Molari, inserito il 11/05/2002
RACCONTO
Racconto popolare arabo
All'inizio il mondo era tutto un immenso giardino fiorito: Dio, creando l'uomo gli disse: "Ogni volta che compirai una cattiva azione, io farò cadere sulla terra un granellino di sabbia". Ma gli uomini non gli fecero caso. Che cosa avrebbero significato uno, cento, mille granellini di sabbia in un immenso giardino fiorito? Passarono gli anni e i peccati degli uomini aumentarono: torrenti di sabbia inondarono il mondo. Nacquero così i deserti, che di giorno in giorno divennero sempre più grandi. Ancor oggi Dio ammonisce gli uomini dicendo: "Non riducete il mondo fiorito in un immenso deserto; piantate i fiori del vostro impegno ogni giorno, senza mai stancarvi".
creatonaturapeccatoodiocreazione
inviato da Emilio Centomo, inserito il 08/05/2002
TESTO
Un fiume lento; un rivo silenzioso, poco profondo. il gorgoglio di una sorgente attraverso mazzetti di violette. Il sussurro di un ruscello in un bosco. Il ruggito di una cascata. Lo zampillo di una canna da giardino. Il luccichio delle fontane. Lo splendore dell'acqua che scivola sulla pietra. Pozzanghere tappezzate di foglie cremisi. Onde solide come vetro verde, che lanciano la loro spuma a cavalcare l'enorme massa marina. Il rumoreggiare dell'acqua dietro uno scafo da corsa. Piccoli arcobaleni nelle ragnatele mattutine. Rugiada sui piedi nudi. Musi di rana in uno stagno. Laghi che catturano cieli estivi. Pioggia che batte sulle finestre della tua casa sicura.
inviato da Michela De Santis, inserito il 04/05/2002
RACCONTO
40. L'anti-genesi e il pianto di Dio
Rivista Messicana Iglesias, n. 46, 1987
Alla fine l'uomo distrusse la terra. La terra era stata bella. Poi su di essa aleggiò lo spirito dell'uomo e distrusse tutte le cose.
1. E l'uomo disse: "Siano le tenebre". E sembrò all'uomo che le tenebre fossero buone, e chiamò le tenebre "sicurezza"; e divise se stesso in razze, religioni e classi. Non ci fu sera e non ci fu mattina nel settimo giorno prima della fine.
2. E l'uomo disse: "Vi sia un governo forte", per regnare su di noi nelle nostre tenebre... Vi siano eserciti per uccidersi con ordine ed efficienza nelle nostre tenebre; perseguitiamo e distruggiamo, qui e fino ai confini della terra coloro che ci dicono la verità, perché noi amiamo le nostre tenebre. Non ci fu sera e non ci fu mattina nel sesto giorno prima della fine.
3. E l'uomo disse: "Vi siano missili e bombe" per uccidere meglio e più rapidamente. E vi furono forni e camere a gas per rifinire il lavoro. Ed era il quinto giorno prima della fine.
4. E l'uomo disse: "Vi siano droghe" e altre vie d'evasione, perché un lieve e costante fastidio - la realtà - ci disturba, nella nostra comodità. Ed era il quarto giorno prima della fine.
5. E l'uomo disse: "Vi siano divisioni tra le nazioni" perché possiamo sapere chi è il nostro nemico. Ed era il terzo giorno prima della fine.
6. E per ultima cosa l'uomo disse: "Facciamo Dio a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza", e non ci sia un altro Dio a competere con noi. Diciamo che Dio pensa come noi, pensiamo che odia come noi odiamo e che uccide come noi uccidiamo. Ed era il secondo giorno prima della fine.
7. Nell'ultimo giorno vi fu un grande fragore sulla faccia della terra; il fuoco purgò il bel pianeta, e fu silenzio. E il Signore Iddio vide tutto quello che l'uomo aveva fatto, e nel silenzio che avvolgeva quei resti fumanti, Dio pianse.
creazionenaturaodioviolenzaguerrafolliaorgoglio
inviato da Emilio Centomo, inserito il 04/05/2002
TESTO
David Maria Turoldo, Il grande male
Dio, la luna!
Dio, che luna:
fra cipresso e cipresso
dalla punta di Montalbano.
E io a vederla dalla finestra
del mio monastero
di mille anni!
Una luna mia vista!
Monaci si affacciano al poggiolo:
monaci di mille anni, guardate!
Dio mai si ripete
le cose sono sempre nuove:
nuova è la luce, nuova
la notte, il giorno
questo giorno
mai vissuto sulla terra!
Questa non è una luna,
è un globo di luce
portato da invisibili
mani di angeli
in un cielo
da riempire di grida e di canti.
Che l'uomo non sbarchi
mai più sulla luna!
Almeno fin quando
sulla luna possono
sbarcare vampiri.
inviato da Giovanna, inserito il 17/04/2002
PREGHIERA
42. Il Cantico di Frate Sole o Cantico delle Creature
Altissimu, onnipotente, bon Signore,
tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione.
Ad te solo, Altissimo, se konfano,
et nullu homo ène dignu te mentovare.
Laudato sie, mi' Signore, cum tucte le tue creature,
spetialmente messor lo frate sole,
lo qual è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de te, Altissimo, porta significatione.
Laudato si', mi' Signore, per sora luna e le stelle:
in celu l'ài formate clarite et pretiose et belle.
Laudato si', mi' Signore, per frate vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale a le tue creature dài sustentamento.
Laudato si', mi' Signore, per sor'aqua,
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.
Laudato si', mi' Signore, per frate focu,
per lo quale ennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.
Laudato si', mi' Signore, per sora nostra matre terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.
Laudato si', mi' Signore,
per quelli ke perdonano per lo tuo amore
et sostengo infirmitate et tribulatione.
Beati quelli ke 'l sosterrano in pace,
ka da te, Altissimo, sirano incoronati.
Laudato si', mi' Signore, per sora nostra morte corporale,
da la quale nullu homo vivente pò skappare:
guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le tue sanctissime voluntati,
ka la morte secunda no 'l farrà male.
Laudate e benedicete mi' Signore et rengratiate
e serviateli cum grande humilitate.
Versione italiano moderno
Altissimo, onnipotente, buon Signore
tue sono le lodi, la gloria e l'onore
ed ogni benedizione.
A te solo, Altissimo, si confanno,
e nessun uomo è degno di te.
Laudato sii, o mio Signore,
per tutte le creature,
specialmente per messer Frate Sole,
il quale porta il giorno che ci illumina
ed esso è bello e raggiante con grande splendore:
di te, Altissimo, porta significazione.
Laudato sii, o mio Signore,
per sora Luna e le Stelle:
in cielo le hai formate
limpide, belle e preziose.
Laudato sii, o mio Signore, per frate Vento e
per l'Aria, le Nuvole, il Cielo sereno ed ogni tempo
per il quale alle tue creature dai sostentamento.
Laudato sii, o mio Signore, per sora Acqua,
la quale è molto utile, umile, preziosa e casta.
Laudato sii, o mio Signore, per frate Fuoco,
con il quale ci illumini la notte:
ed esso è robusto, bello, forte e giocondo.
Laudato sii, o mio Signore, per nostra Madre Terra,
la quale ci sostenta e governa e
produce diversi frutti con coloriti fiori ed erba.
Laudato sii, o mio Signore,
per quelli che perdonano per amor tuo
e sopportano malattia e sofferenza.
Beati quelli che le sopporteranno in pace
perché da te saranno incoronati.
Laudato sii, o mio Signore,
per nostra sora Morte corporale,
dalla quale nessun uomo vivente può scampare.
Guai a quelli che morranno nel peccato mortale.
Beati quelli che si troveranno nella tua volontà
poiché loro la morte non farà alcun male.
Laudate e benedite il Signore e ringraziatelo
e servitelo con grande umiltà.
inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 10/04/2002