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PREGHIERA

21. Visita al Santissimo Sacramento   1

John Henry Newman

Ti adoro, o mio Salvatore,
qui presente quale Dio e quale uomo,
in anima e in corpo,
in vera carne e vero sangue.
Io riconosco e confesso
di essere inginocchiato
innanzi a quella sacra umanità,
che fu concepita nel seno di Maria,
e riposò in grembo a Maria;
che crebbe fino all'età virile,
e sulle rive del mare di Galilea chiamò i Dodici,
operò miracoli
e disse parole di sapienza e di pace;
che quando fu l'Ora sua,
morì appesa alla croce,
stette nel sepolcro,
risuscitò da morte
ed ora regna in cielo.
Lodo e benedico e offro tutto me stesso
a Colui che è il vero Pane dell'anima mia
e la mia eterna gioia. Amen.

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5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran, inserito il 29/10/2014

PREGHIERA

22. Ecco io sono con voi   1

Charles de Foucauld

Sempre con noi mediante la santa Eucaristia,
sempre con noi mediante la tua grazia,
sempre con noi mediante la tua provvidenza
che ci protegge senza interruzione,
sempre con noi mediante il tuo amore...
O mio Dio, quale felicità! Quale felicità!
Dio con noi. Dio in noi.
Dio nel quale ci muoviamo e siamo...
O mio Dio, che cosa ci manca ancora?
Quanto siamo felici!
«Emmanuele, Dio-con-noi»,
ecco per così dire la prima parola del Vangelo...
«Io sono con voi fino alla fine del mondo»,
ecco l'ultima.
Quanto siamo felici! Quanto sei buono...
La santa Eucaristia è Gesù, è tutto Gesù!
Nella santa Eucaristia tu sei tutto intero,
completamente vivo, o mio beneamato Gesù,
così pienamente come lo eri
nella casa della Santa Famiglia di Nazareth,
nella casa di Maddalena a Betania,
come lo eri in mezzo ai tuoi apostoli...
Allo stesso modo tu sei qui,
o mio Beneamato e mio tutto...
E facci questa grazia, o mio Dio,
non a me soltanto ma a tutti i tuoi figli,
in te, per mezzo di te e per te:
«Dacci il nostro pane quotidiano»,
dallo a tutti gli uomini,
questo vero pane che è l'Ostia santa,
fa' che tutti gli uomini l'amino,
lo venerino, l'adorino,
e che il loro culto universale
ti glorifichi e consoli il tuo Cuore.
Amen

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4.0/5 (3 voti)

inviato da Qumran, inserito il 18/09/2014

TESTO

23. Vuoi onorare il corpo di Cristo? (versione breve)   4

San Giovanni Crisostomo, Omelie

Vuoi onorare il corpo di Cristo? Non permettere che sia oggetto di disprezzo nelle sue membra, cioè nei poveri. Non onorare Cristo qui in chiesa con stoffe di seta, mentre fuori lo trascuri quando soffre. Colui che ha detto: "Questo è il mio Corpo", ha detto anche: "Mi avete visto affamato e non mi avete dato da mangiare".

Clicca qui per la versione lunga.

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5.0/5 (5 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 07/10/2013

PREGHIERA

24. Com'è facile   5

Tonino Lasconi, Amico Dio

Come è facile, Signore,
celebrare la tua Cena sotto le arcate della chiesa!
Come è facile, Signore,
riconoscerci peccatori
recitando distrattamente:
«Signore pietà!».
Come è facile, Signore,
rispondere
«Rendiamo grazie a Dio!»
alla tua Parola che ci comanda
di portare ciascuno
i problemi degli altri;
di leggere la tua presenza
nelle cose, nelle persone,
nei fatti.
Come è facile, Signore,
assistere in ginocchio
a te che diventi
pane e vino per tutti.
Come è facile, Signore,
dare la mano al vicino
dicendo:
"La pace sia con te!".
Come è facile, Signore,
mangiare l'unico pane
al suono dell'organo.
Ma tu, Signore,
dicendoci
"Fate questo in memoria di me"
ci hai comandato
di rifare tutta la tua vita,
non solo il gesto che la riassume.
Signore,
aiutami a celebrare la tua messa
da lunedì a sabato.
Signore,
che la messa diventi la vita,
e la vita la messa.

messaeucaristiachiesapratica religiosaultima cena

4.2/5 (6 voti)

inserito il 23/09/2012

TESTO

25. A Messa perché è bello!   5

Nardo Masetti

Per secoli e secoli abbiamo insistito sul fatto che "perdere la Messa alla domenica è peccato mortale". Naturalmente lo scopo era quello di far sì che i fedeli vi partecipassero in massa. Risultato statistico di presenze visibili: circa il 15%. Se avessimo insistito maggiormente sopra un diverso aspetto, avremmo potuto ottenere una percentuale almeno del 16%? Secondo me sì.

La gente ha sempre pagato le tasse mal volentieri e purtroppo molti, quando lo possono fare impunemente, non le pagano. Il presentare la Messa esclusivamente come una tassa settimanale da pagare al buon Dio, non credo che funzioni: le statistiche dicono che ci sono molti evasori.

Oggi in particolare c'è il culto del bello. La televisione e i mass media in genere ci portano in casa persone giovani, belle, ben vestite, prodotti di bellezza... Solo noi cristiani praticanti dobbiamo trangugiare cose indigeste, pur di arrivare un giorno in paradiso? Ma il nostro non è il Dio della bellezza (guardare il microcosmo e il macrocosmo)? Perché allora non mettiamo spesso in risalto l'aspetto estetico della fede cristiana, ed in particolare la bellezza della Celebrazione Eucaristica?

Noi andiamo a Messa, perché è bello trovarci in udienza ufficiale e personale allo stesso tempo davanti al nostro Dio. E' bello sentirci perdonati da lui; è bello ascoltare la sua voce, che ci incoraggia, che ci indica la strada giusta fra le tante equivoche che ci sono proposte. E' bello trovarci assieme a tutta la Chiesa terrena e celeste, come anticipo di quell'unione beatificante ed eterna che ci attende. E' bello prendere con noi nel cammino difficile della settimana, quel meraviglioso Dio che ci ama al punto da lasciarsi mangiare da noi...

Se provassimo ad insistere per secoli e secoli... forse la percentuale dei fedeli alla Messa domenicale potrebbe anche raggiungere il... %.

messaeucaristiadomenicarapporto con Dio

3.3/5 (4 voti)

inviato da Nardo Masetti, inserito il 20/09/2012

TESTO

26. La parrocchia che sogniamo

Azionecattolica.it

Dire parrocchia per noi non significa dire le sue attività pastorali: sogniamo una comunità radicata su un territorio e significativa per esso, in dialogo con tutti e non chiusa sulle proprie iniziative, dove il parroco si sentirà il parroco di tutte le persone e le famiglie che abitano nel quartiere o nel paese. Una parrocchia che ha la sua più alta visibilità nella sua liturgia; che sa andare verso tutti nei luoghi di tutti; che ha nei suoi laici una delle sue risorse più preziose in ordine alla comunicazione del Vangelo negli ambienti e nei luoghi della vita: dove tutti i laici che frequentano l'Eucaristia della domenica si sentono responsabili di testimoniare e annunciare il Vangelo e di far vivere la loro parrocchia con lo stesso affetto con cui si impegnano per la loro famiglia.

chiesacomunitàannunciotestimonianzaparrocchialaici

inviato da Anna Barbi, inserito il 05/08/2012

ESPERIENZA

27. Il pane buono   2

Tempo fa', sul far della sera di un sabato qualunque, in una bella e profumata giornata primaverile, stavo innaffiando l'erba e i fiori del piccolo giardino che adorna la nostra casa, assorto nei lieti pensieri del dolce far niente. Davanti al cancello, all'improvviso, appare la figura di una ragazzina. Chiaramente una Rom, una zingara: il suo volto ed il suo cencioso abbigliamento non lasciavano certo spazio a dubbi in tal senso.

Con un italiano piuttosto stentato mi chiama e mi dice: "Dio ti benedica te e tua famiglia, mi dai pane vecchio per mangiare?".
Le rispondo:
- "Dove abiti?" (curioso, vero? Quando Dio ci parla, capita spesso che di primo acchito cambiamo discorso).
- "Là, vicino fiume Mella".
- "E di cosa vivi?".
- "Quello che mi danno".
- "Non vai a scuola?".
- "No, mai andata".
- "E i tuoi genitori cosa dicono?".
- "Padre non so, non vedo da tanto, lui carcere; madre dice: andare prendere qualcosa da mangiare. Mi dai pane vecchio?".
- "Sì, certo, scusa, volevi del pane vecchio. Ho quello fresco, buono, di oggi, vado dentro a prenderti quello", le dico mentre mi giro e faccio per entrare in casa.
- "Buono hai già dato".

Sono rimasto impietrito, come fulminato. Mi sono rigirato lentamente e l'ho guardata: stava sorridendo. Non so, non ho mai voluto pensare che quella frase fosse stata solo il frutto di un malriuscito tentativo di traduzione dal rumeno all'italiano di chissà quale espressione.

Nemmeno che quel suo sorriso fosse solo un modo, forse l'unico che conosceva, per dirmi la sua gioia nel vedere che il pane glielo avrei dato davvero. No. Ho pensato che quel parlare con lei, ascoltarla, sorriderle, fosse per lei, davvero, come spezzare insieme del pane fresco, del pane buono. "Me l'hai già dato, il pane buono: mi hai accolto, mi hai parlato, mi hai sorriso. Non ti sei girato dall'altra parte, non mi hai ignorato, né schernito, né evitato, né maltrattato, né violentato. Mi hai parlato".

Pane che nutre, non denti che divorano. Basta davvero così poco per sentirsi amati? E per essere fratelli, per essere cristiani? Sì. Ed Egle, mia sposa, mentre - entrato in casa - le racconto la vicenda, dice serenamente, quasi fosse la cosa più semplice e scontata di questo mondo: "Pane dei gesti che accolgono, pane delle parole che accarezzano. Pane di Gesù: è questo".

Pane fresco e buono, che non diventa mai vecchio perché prodotto nel cuore di chi crede in Colui che dice: "Io sono il pane della vita", e ci lascia un comandamento nuovo: "Amatevi come io vi ho amato".

Amare quella ragazzina cenciosa, spezzare il pane con lei e con tutti i cenci del mondo. Vivendo una vita nella solidarietà e nella comunione con tutti.

Sforzandoci di vivere così, di spezzare il pane così, allora Dio parla in noi; allora Dio parla con noi. Allora Dio spezza il pane e la parola tra noi: nei panni di una cenciosa ragazzina.

condivisioneeucaristia

5.0/5 (6 voti)

inviato da Ornella Zito, inserito il 24/06/2012

PREGHIERA

28. Preghiera eucaristica

Antonio Rungi

Gesù dolcissimo, mi prostro davanti a te
a conclusione di un cammino eucaristico,
in cui ho compreso sempre più quanto conta
l'amare te, adorare te, stare vicino a te,
non allontanarsi mai da te, neppure per brevi istanti
della nostra frenetica vita quotidiana.

Gesù amabile, ostia santa, ostia d'amore,
fa di me, mediante te, un'ostia vivente
consacrata all'amore,
capace di donarmi a te nell'amore,
un amore capace di prendere totalmente il mio cuore,
capace di donarsi agli altri senza riserve
e senza alcun pentimento di aver
data la propria vita per gli amici,
come tu ci hai insegnato, fino al sacrificio della croce.

Gesù adorabile, ostia immacolata, pura e senza macchia
fa' di me, sull'esempio del cuore immacolato di Maria,
un cuore puro ed un'anima pura,
senza falsità, impurità, senza più macchie di peccato,
senza odio e risentimenti,
ma solo con una grande pace della mente,
del cuore e dell'intelletto.

Gesù mite agnello, immolato sull'altare della croce,
per la redenzione dell'umanità,
fa di me uno strumento di perdono e di misericordia
soprattutto quando più difficile si fa il perdono
nel tuo santo nome.

Gesù eucaristia,
mentre ti adoro qui presente
nel santissimo sacramento dell'altare
rinnovando la mia fede in te che sei il Verbo Incarnato
e il Redentore dell'umanità,
fa di tutti noi un cuor solo ed un'anima sola,
nell'immenso amore eucaristico
che fonda la Chiesa come unico popolo di Dio
in cammino verso il banchetto eterno del cielo.
Amen.

eucaristiaoffertasacrificiodono di sé

2.5/5 (2 voti)

inviato da Paola Berrettini, inserito il 24/06/2012

PREGHIERA

29. La candela accesa   5

Tonino Lasconi, Amico Dio, Preghiere di ragazzi

Signore,
oggi ho vissuto un'esperienza nuova.
Visto che la grande chiesa, sulla piazza,
era aperta, sono entrato.
Dentro non c'era nessuno.

Io vado sempre in chiesa,
Signore, ma alla domenica.
C'è la gente, ci sono i canti,
ci sono le luci accese.

Oggi invece non c'era nessuno,
soltanto un raggio di luce
che cadeva dall'alto.
Con un po' di tremore ho attraversato la navata
e sono andato sul fondo, dietro l'altare.

Accanto al tabernacolo,
una candela accesa.
Non l'avevo mai notato
ma oggi, in quella penombra,
mi è sembrata un faro.

Signore,
so che tu sei dovunque,
in cielo, in terra, in ogni luogo.
Ma, oggi, ho sentito un qualcosa...
come se tu, davvero, abitassi la dentro.
Mi sono messo seduto e ho pensato
che deve essere triste per te
quando nessuno ti viene a trovare.

Signore,
so che quella candela arde sempre
e io le ho chiesto di farti compagnia
al posto mio,
anche quando non mi ricordo di te.

E' bello, Signore, pensare che dovunque mi trovi,
qualsiasi cosa faccia, quella fiammella che arde
mi fa rimanere vicino a te.

presenzaeucaristiapreghieratabernacolofedeltàrapporto con Dio

4.8/5 (4 voti)

inviato da Maria Colombo Lge, inserito il 24/06/2012

TESTO

30. Il Corpo di Cristo   1

San Giovanni Crisostomo

Che cos'è il pane consacrato? Corpo di Cristo.
E che cosa diventano coloro che si comunicano? Corpo di Cristo.
Non molti corpi: un Corpo solo, quello di Cristo.

eucaristiaunitàcomunitàchiesa

inviato da Anna Barbi, inserito il 22/06/2012

TESTO

31. Parola di Dio o Corpo di Cristo?

Cesario di Arles, Sermo 78, 2

Vi domando, fratelli e sorelle, che cosa vi sembra più importante: la Parola di Dio, o il Corpo di Cristo? Se volete rispondere bene, dovete senza dubbio dire che la Parola di Dio non è da meno del Corpo di Cristo. E allora, se poniamo tanta cura quando ci viene consegnato il Corpo di Cristo perché nulla di esso cada per terra dalle nostre mani, non dovremmo porre altrettanta attenzione perché la Parola di Dio, che ci è offerta, non sfugga dal nostro cuore, cosa che avverrebbe se stiamo pensando ad altro? Colui che avrà ascoltato con negligenza la Parola di Dio non sarà meno colpevole di colui che, per la propria negligenza, avrà fatto cadere a terra il Corpo di Cristo.

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3.5/5 (2 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 28/04/2012

PREGHIERA

32. Il Tabernacolo

Verhulst

Ne abbiamo fatto un armadietto
contro il pericolo d'incendio e di scasso.
Ma, in realtà, dovrebbe essere una piccola tenda;
lo dice il nome: "Tabernaculum",
una tenda simile a quella dei beduini
che, pascolando il gregge,
si spostano continuamente
in cerca di nuovi pascoli.

Così, o mio Dio,
vuoi condurci con Cristo
sempre più avanti, verso nuovi spazi
ove l'erba è più fresca,
la pace più profonda,
ove le pecore
più piccole, più deboli, più povere del gregge
trovino il più grande benessere.

Pregare
guardando il tabernacolo,
mettersi, cioè, in sintonia con Dio,
è chiedere di poter vivere in continuo movimento,
perché i pascoli più ubertosi
restano ancora nascosti.
E noi dobbiamo arrotolare continuamente la tenda
per raggiungere un'altra pace, reale,
ed una felicità più grande
a vantaggio delle pecore
più piccole, più deboli, più povere del gregge.

tabernacoloeucaristiacammino

4.0/5 (4 voti)

inviato da Maria Colombo, inserito il 28/04/2012

RACCONTO

33. La parte più importante della Messa   6

P. Félix Jiménez

Un catechista chiese un giorno a un gruppo di giovani in preparazione per la Cresima: "Qual è la parte più importante della Messa?"

La maggioranza rispose: "La Consacrazione". Ma uno disse: "La parte più importante è il rito di congedo".

Il catechista stupito chiese: "Perché dici questo?" Ed egli rispose: "La Messa serve a nutrirci con la Parola, il Corpo e il Sangue del Signore. Però la messa inizia quando termina, quando usciamo nelle strade per andare a fare e dire quello che hanno detto i discepoli di Emmaus: Abbiamo riconosciuto il Signore nella frazione del pane, ed è vivo e vive per sempre e per noi".

messamissioneeucaristiaemmausmandatotestimonianza

4.8/5 (6 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 26/04/2012

TESTO

34. Riconoscere Cristo   3

Madre Teresa di Calcutta

Se non sai riconoscere Cristo nei poveri, non saprai riconoscerlo neppure nell'Eucaristia, perché un'unica fede illumina i due misteri.

eucaristiafedericonoscere Cristopoveripovertàpresenza di Cristo

inviato da Qumran2, inserito il 05/03/2012

TESTO

35. Il primo tabernacolo   1

don Primo Mazzolari, Il Vangelo del reduce, 1945

"E Maria diede alla luce il suo figliuolo e lo fasciò e lo pose a giacere in una greppia".
La stalla fu la prima chiesa e la greppia il primo tabernacolo, dopo il seno purissimo di Maria. Ogni cosa può diventare un ostensorio del suo amore. Anzi, le più umili, le più spregiate ne rispettano meglio il mistero, lasciandone trasparire e conservandone il divino incanto.

nataleeucaristiapoveripovertàincarnazione

4.7/5 (3 voti)

inviato da Paola Berrettini, inserito il 24/12/2011

PREGHIERA

36. Gesù, tu ti fai nostro   1

Paolo VI, Pensieri Eucaristici - Centro Eucaristico

Gesù, tu ti fai nostro.
Ci attiri verso di te presente,
presente in forma misteriosa.
Tu sei presente, come il singolare
pellegrino di Emmaus,
che raggiunge, avvicina,
accompagna, ammaestra
e conforta gli sconsolati viandanti
nella sera delle perdute speranze.
Tu sei presente nel silenzio
e nella passività
dei segni sacramentali,
quasi che tu voglia insieme velare
e tutto svelare di te,
in modo che
solo chi crede comprenda,
e solo chi ama
possa veramente ricevere.

presenzaaccoglienzafedeeucaristiaemmaus

3.2/5 (5 voti)

inviato da Cesarina Volontè, inserito il 02/08/2011

PREGHIERA

37. Cosa mi domandi, Signore?   2

don Primo Mazzolari, Pensieri Eucaristici, Centro Eucaristico

Sono il fratello di tutti,
il fratello che ha bisogno di tutti,
che tende la mano a tutti.
Come potrà starci
tutto questo mondo,
che si àncori all'Eterno
fatto pane,
nel cuore di un pover'uomo?
E tu che cosa mi domandi,
o Signore?
Tu mi dici:
"Lasciati amare!"
Tu non mi domandi di più.
Non mi domandi se ti voglio bene.
Basta che io
mi lasci amare dall'Amore,
perché anch'io sono un lontano.

amorericercaeucaristia

5.0/5 (1 voto)

inviato da Cesarina Volontè, inserito il 02/08/2011

ESPERIENZA

38. Grazie mamma e papà per non avermi abortito!   1

Elisa Bertoli, www.gingergeneration.it

Quando si discute di aborto, non ci si chiede mai cosa sceglierebbe il bimbo concepito. Intervistiamo Federica, 21 anni, venuta al mondo dopo che sua madre ha avuto il coraggio di non abortire.

Non ci si ricorda mai che, quando si discute di aborto, si parla prima di tutto di persone. Che magari sono talmente piccole da stare nel palmo di una mano, ma che, per citare il film "Juno", "hanno già le unghie". Loro in questi dibattiti non hanno voce, nonostante si discuta della loro vita e della loro morte. Ma provate a pensarci: cosa risponderebbe secondo voi un feto se gli si potesse chiedere di scegliere tra la venuta al mondo e la soppressione nel grembo della mamma? Secondo me vorrebbe nascere, nonostante tutto.
Tuttavia si sa che una mamma per il proprio bimbo desidera sempre il massimo, e il timore che egli non lo potrà avere, o la paura di non riuscire a portare avanti la gravidanza in una situazione che non è delle migliori, le impedisce di sentire una vocina che chiede semplicemente un po' di amore. E questo succede soprattutto se si sente sola e tutti, invece di aiutarla, le dicono che quella dell'aborto è "la soluzione più giusta, veloce e indolore" (non sanno queste persone che le donne in tanti casi ne portano il segno per tutta la vita). Ma ci sono anche mamme che, trovandosi in grandi difficoltà, riescono a chiedere aiuto e a vincere le proprie paure, perché si accorgono di non essere sole. E ci sono anche papà (già, perché dei papà non si parla mai!) che sono pronti a combattere con loro per avere la gioia di vedere finalmente quel bimbo. Sono grata a queste mamme (e a questi papà), perché, se una di loro non avesse avuto questo coraggio, anch'io non avrei mai potuto conoscere Federica!
Federica ha ventuno anni, abita sul Lago d'Orta. Studia informatica a Milano, svolge servizio civile presso la Croce Rossa Italiana, è animatrice in oratorio e per parecchie ore la settimana lavora in una pizzeria come cameriera. Ha due sorelle più grandi: Elena di ventisette anni e Maura di ventidue. Quando sua madre scoprì di essere in dolce attesa per la terza volta, non passava un momento facile: assieme al marito correva continuamente da un ospedale all'altro per far curare Elena, molto spesso malata, e al tempo stesso doveva accudire Maura, di soli otto mesi.

Come ha reagito tua madre alla notizia?
Aveva molta paura: Elena non stava ancora bene e Maura era molto piccola. Inoltre le condizioni economiche non erano delle migliori, lei aveva appena ripreso a lavorare dopo la seconda maternità... Insomma, una paura dietro l'altra!

Così ha pensato di abortire?
Sì, ha cominciato a tener presente la possibilità di abortire.

E come hanno reagito alla notizia invece tuo padre, i familiari, gli amici? Cosa le consigliavano?
Le persone esterne alla famiglia che le erano accanto le consigliavano di abortire, "tanto è solo una goccia di sangue". Mia madre nel frattempo macinava tutto questo dentro di sé senza parlarne con mio padre, senza sapere quindi cosa ne pensasse. Un giorno però il ginecologo le ha detto che era ora di prendere una decisione e così, capendo che non poteva decidere da sola, ha preso il coraggio tra le mani e ne ha parlato con lui. La risposta è stata decisa: le ha detto subito che non era proprio il caso di abortire. Anche perché erano cattolici praticanti e le ha chiesto con quale coraggio, commettendo un tale gesto, avrebbero poi potuto ancora andare in chiesa e ricevere l'Eucaristia.

Così il supporto di tuo padre è stato fondamentale per lei?
Sì, mio padre le ha assicurato che si sarebbero fatti forza a vicenda e che sarebbero andati avanti comunque. Mia madre ha capito allora che il sostegno del compagno nella coppia è fondamentale e che non sempre le persone che ci stanno vicino ci consigliano ciò che è meglio per noi... Ed eccomi qui!

E tu, quanto sei grata loro per aver avuto il coraggio di accogliere la tua vita, nonostante tutto?
Moltissimo! Ora posso dire di essere molto fortunata: sono cresciuta in una bella famiglia, mi sono stati insegnati valori importanti. E poi i miei genitori mi hanno fatto capire che la famiglia è il dono più grande e che bisogna rispettare la vita: essa non è "solo una goccia di sangue".

Quanto le difficoltà familiari si sono fatte sentire nella tua vita? Ti è mai mancato qualcosa?
Non mi hanno mai fatto mancare nulla. Certo, magari non avevo i pantaloni o la maglia firmati, ma l'amore e la gioia che mi donavano i miei genitori e che mi donano tuttora mi rendono molto più ricca. Non mi sono mai sentita una figlia non voluta: ho sempre ricevuto tanto amore sia dalle mie sorelle sia dai miei genitori.

Alla luce della tua esperienza, cosa ti senti di dire alle ragazze che si trovano ora in una situazione simile a quella vissuta da tua madre?
Alle ragazze che stanno pensando di abortire, vorrei dire che questa non è l'unica soluzione, che dentro di loro c'è una vita e che non hanno il diritto di buttarla via, perché è stata donata loro con amore, è stata generata da amore. Ragazze, oggi ci sono tante associazioni che aiutano le giovani mamme in difficoltà, ci sono tante persone che vogliono solo aiutarvi, provate ad ascoltarle! E poi ci sono anche molte famiglie che cercano un figlio con fatica senza riuscirci. Pensate a loro, e pensate se qualcuno decidesse della vostra vita senza chiedervi un parere, non credo vi piacerebbe!

abortocoraggiomaternitàpaternitàfamigliavita

4.5/5 (2 voti)

inviato da Elisa Bertoli, inserito il 10/07/2011

PREGHIERA

39. Gesù Pane degli angeli

Maria Maistrini, Preghiera a Gesù

E' la celebrazione della Pasqua.
Gesù ha detto:
"Ecco, io sono con voi tutti i giorni
fine alla fine del mondo".
Non posso più vivere senza Gesù Eucaristia:
mi devo nutrire tutti i giorni
di questo bianco pane del Cielo;
Tu ti immoli.
Ti sento vivo dentro di me.
Il mio cuore esulta di gioia.
Ascolto la tua voce che mi dice:
prendi e mangia;
chi mangia di me vivrà per me.
O amato Gesù, rimani nel mio amore!
Tu mi sussurri:
sarò tutto tuo, tu sarai mia per sempre.
Pane degli angeli ti adoro;
adoro la grandezza del tuo mistero.
Pane degli angeli, mi attiri a te,
innestandomi nel tuo mistero.
Pane degli angeli,
hai trasformato la mia anima, riempendola del tuo amore.
Pane degli angeli,
fatto da molti chicchi di grano, sei diventato "uno solo" .
O Gesù, come è bello
incontrarti in quel pezzo di pane!
O amatissimo Gesù
voglio essere sempre una sola cosa
con te, mio solo ed unico re.

Paneeucaristiaadorazione

inviato da Maria Maistrini, inserito il 09/07/2011

PREGHIERA

40. Preghiera per il lavoro

Monastero di Baggiovara, Diocesi di Modena-Nonantola, Preghiera della Novena di Pentecoste 2011 "Eucarestia e lavoro"

Gesù Signore,
tu che fosti lavoratore
con il giusto Giuseppe,
tu che conoscesti la fatica
e il sudore del lavoro,
tu che sai quanto sia doloroso
esserne senza,
tu che conosci le umane paure
dell'incerto domani,
guarda a noi tuoi poveri figli
angustiati dal lavoro che manca.
Tu che per starci sempre vicino
ti sei fatto pane e vino,
santi doni, nostra consolazione,
soccorri i nostri bisogni,
insegnaci ad amare il nostro lavoro,
dona di capire che è tuo dono,
dona di trovare in esso santificazione,
dona speranza a chi non lo trova,
dona forza quand'esso è fatica,
dona gioia al giusto compenso,
dona pace a chi teme il futuro.
Amen.

lavorodisoccupazionesan giuseppe lavoratore

inviato da Angela Magnoni, inserito il 23/06/2011

Pagina 2 di 6