PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO La memoria dell'amore

don Maurizio Prandi

V Domenica di Pasqua (Anno C) (06/05/2007)

Vangelo: Gv 13,31-33.34-35 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 13,31-35

31Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. 32Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. 33Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire. 34Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. 35Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».

Quando Giuda fu uscito dal cenacolo... Le parole che Gesù sta per pronunciare sono dette in un contesto importantissimo, quello dell'ultima cena con i discepoli e della sua passione e morte.

Il Figlio dell'uomo è stato glorificato... In questo contesto, senza dubbio duro, difficile, che umanamente parlando conduce ad una sconfitta perché conduce alla morte, Gesù parla di gloria usando per ben cinque volte il verbo: glorificare. A cosa leghiamo noi la gloria? All'essere vincenti, potenti, ricchi, famosi, al successo, all'applauso, ad una raggiunta visibilità. A cosa lega Gesù la gloria? Dove, per Gesù, si accende la gloria di Dio? Che cosa ha fatto Gesù di così tanto importante per essere glorificato? Si è alzato da tavola, ha deposto la veste, ha preso un asciugatoio, se l'è cinto ai fianchi. Poi ha gettato dell'acqua in un catino e ha cominciato a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio di cui si era cinto. Ma non solo! Pensate che ha dato il pane anche a Giuda, il traditore e lo sapeva bene che di lì a poco lo avrebbe tradito. La gloria di Dio non si accende sugli uomini dei palchi, ma sul Figlio dell'uomo che come un servo lava i piedi e che dà il pane del suo amore anche a colui che lo tradisce... E' la novità del vangelo, questa, quella novità della quale Gesù sta per parlare... anche per questo il vangelo è una parola sempre nuova, perché laddove siamo tentati di dire: , la parola e la vita di Gesù ci dicono che la gloria abita in coloro che servono senza nessuna ambizione, c'è gloria in quelli che non si arrestano mai nel gesto della donazione di se', anche se non sono riconosciuti, anche se sono traditi.

Figlioli, ancora per poco sono con voi... Gesù sa bene che di lì a poco morirà; non so a quanti di voi sia capitato di stare accanto a qualcuno che sta per morire; credo che siano momenti importantissimi, da scolpire nella memoria e nel cuore perché sono i momenti nei quali i nostri cari ci lasciano le cose per loro più preziose... penso a don Michele e alla sua bellissima "omelia" fatta dal letto due giorni prima di morire: Il cristiano deve essere una lampada, la nostra trasfigurazione è irradiare luce, nell'incontro con la donna samaritana Gesù è stato acqua per lei e lei è stata pane per lui, tant'è che ai discepoli preoccupati ha detto che non aveva più fame... penso ad alcuni parrocchiani, ai loro grazie detti come ultima parola. Quello di Gesù allora non è semplicemente un discorso, ma è come il testamento spirituale di una persona che prima di andarsene rivolge ai propri cari le raccomandazioni più importanti, quasi facendo una sintesi della propria vita, delle intuizioni di una vita... ciò che davvero conta, ciò che è essenziale, vitale per noi forse riusciamo a trasmetterlo soltanto in momenti così intensi.

Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Forse sta qui la sintesi di tutta la vita di Gesù, in un comando che di per se' non ha niente di nuovo se si ferma all'amore, perché l'invito all'amore non è una prerogativa soltanto dei cristiani: uomini e donne, fuori del cristianesimo hanno dato prove luminosissime di amore. La novità sta in quel come io vi ho amati. Nel nostro modo di amare abbiamo, davanti agli occhi e nel cuore, la memoria di come ha amato Gesù. E la parola amore prende forma e definizione... non è più qualcosa di vago... una carissima persona mi diceva proprio due giorni fa' che una vita senza amore non ha senso, e che se non ci si spende, se non ci si appassiona per l'amore, se non si dà tutto per la persona che si ama, allora quella è una vita mediocre, piatta. Sentivo queste parole molto vicine a quelle di Gesù... certo che amare così un po' spaventa, perché ti esponi, perché ti consumi, ti svuoti, perché puoi essere tradito... Vi ho lavato i piedi, dice Gesù, come ho fatto io fate anche voi... chinatevi anche voi a sollevare le stanchezze... ho dato il pane a Giuda, anche voi non lasciatevi fermare dalla ingratitudine degli umani.

Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli... Quanti non conoscono ancora il Signore Gesù? E non lo conoscono non perché abitano in chissà quale landa sperduta della foresta nera, ma perché io, (forse noi), ho smarrito la memoria di come Lui ci ha amati e il mio diventa un amore "selettivo"... Il vertice della vita cristiana però è un amore sempre meno selettivo, che non seleziona più i suoi oggetti di amore. Eppure la mia, la nostra esperienza è un'altra: l'amore umano, la simpatia, l'amicizia selezionano. Ma l'amore di Dio non seleziona. Non si amano gli uomini genericamente. Si ama quest'uomo, si amano le persone una per una, storia per storia, viso per viso, chiamandole per nome. Preghiamo gli uni gli altri allora perché possiamo, nella celebrazione dell'Eucaristia, togliere il velo dal volto delle persone che ancora non riusciamo ad amare.

 

Ricerca avanzata  (54029 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: