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TESTO Vi dò un comandamento nuovo

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V Domenica di Pasqua (Anno C) (06/05/2007)

Vangelo: Gv 13,31-33.34-35 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 13,31-35

31Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. 32Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. 33Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire. 34Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. 35Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».

"Amerete come vi ho amato io e allora vi riconosceranno come miei discepoli". Dobbiamo con umiltà ammettere che non c'è mai stato tempo nella Chiesa in cui gli altri abbiano potuto dire di noi semplicemente: "Sono cristiani: si vede da come si amano".

Questo magnifico comando esprime anche la certezza che Dio non è un fantasma dentro la storia: Egli è l'Onnipotente che penetra in essa ed ha il potere di trasformarla.

Gesù dunque esprime la possibilità che l'amore diventi storia vissuta; Egli non ci dà nell'amore solo un segno di riconoscimento, ma un principio di potenza che passerà direttamente dal suo cuore al nostro e ci renderà fortissimi operatori di benéfici prodigi umani. E' questa la vera storia umana, dove ogni persona è finalmente trattata secondo la sua dignità ed è amata come si aspetta di esserlo secondo Dio.

Il comando che Gesù oggi ci dà, è veramente l'anima per costruire l'altra storia, che non è disincarnata, ma entra proprio li dove, nel rapporto continuo con gli altri, nella rete di vita sociale, siamo messi alla prova; e questo non secondo la misura delle giuste leggi che ci possono essere, o dobbiamo fare, ma secondo la misura del nostro cuore.

E' come se dalla Parola di oggi a ciascuno di noi salisse un richiamo solenne, decisivo:"Riempiti il cuore dell'amore di Dio, abituati ad obbedire a questa carità: che tu sia Papa, vescovo, parroco, diacono o semplice cristiano, non c'è differenza. Abituati ad obbedire al tuo Signore, non fare tante parole; obbedisci al Suo comando cominciando da dove puoi. Oggi, a casa tua, forse puoi obbedire un po' di più. Se si obbedisce nel piccolo, infatti si obbedirà anche nel grande, perché l'amore al prossimo è un divino sentimento che ad un certo punto dà uno stile di vita.

Chi ama è coraggioso perché si mette in gioco. Il nostro amore non tende forse a raffreddarsi quando vengono toccati il nostro tempo, i nostri denari, i nostri pensieri? E' questo ossessivo "mio-nostro" che rovina l'anima. Ma se sapremo metterci in gioco ne saremo coinvolti e sperimenteremo che è un gran bel gioco!

Dobbiamo pregare incessantemente per credere con fede ferma e tenace e speranza certa, che vivendo alla scuola della Carità, che Dio ci ha mostrato in Cristo Gesù, questa storia d'amore tra il "Dio con noi " e l'uomo, sia realmente possibile e che già iniziando qui sulla terra possa un giorno completarsi nell'Eternità.

Spunti di riflessione

Oggi sei stato alla scuola dell'amore che è Gesù stesso: il gesto del perdono ai suoi crocifissori che insegnamento ti dà?

Pensa alle occasioni in cui hai potuto o avresti potuto mettere in pratica il comandamento nuovo: rispettando, aiutando perdonando in famiglia, nella comunità, nella società; come cambia o sarebbe cambiato il tuo stile di vita?

....buona meditazione a tutti!

La pace e la gioia di Cristo Risorto Vi accompagni sempre.

Commento a cura di Valerio Doretto

 

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