PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO In ascolto del vero Pastore

padre Antonio Rungi

padre Antonio Rungi è uno dei tuoi autori preferiti di commenti al Vangelo?
Entrando in Qumran nella nuova modalità di accesso, potrai ritrovare più velocemente i suoi commenti e quelli degli altri tuoi autori preferiti!

IV Domenica di Pasqua (Anno C) (29/04/2007)

Vangelo: Gv 10,27-30 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 10,27-30

27Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. 28Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. 29Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. 30Io e il Padre siamo una cosa sola».

Farsi pecore per servire il vero Pastore che è Cristo e non i falsi pastori e guide umane che sono privi di fede e non sono testimoni credibili per gli altri. Sta qui il nocciolo del messaggio che ci viene dal Vangelo della Quarta Domenica di Pasqua, domenica del buon Pastore. Il breve brano del Vangelo di Giovanni che ascoltiamo oggi focalizza la nostra attenzione sull'ascolto della voce del pastore che deve essere davvero guida sicura per gli altri, al fine di non smarrirli e non far perdere neppure uno di essi. Solo Cristo, vero pastore, può realizzare questo sogno, per molti facilmente conseguibile e che in realtà è difficile da fare. Dall'ascolto nasce anche la conoscenza e la sequela. Se non si ascolta chi guida un gruppo, fosse anche il più piccolo da un punto di vista ecclesiale e sociale, il gruppo si smarrisce e va alla deriva. Questo capita in tutti gli ambiti non solo della Chiesa, ma anche della società. Oggi si va alla ricerca di guide facili e elastiche su molti aspetti della propria fede ed etica. Non si cercano guide coerenti e coraggiose ed al primo albeggiare di guide del genere scatta il meccanismo della promozione e dell'ascesa alla guida del gruppo. La scelta di tali guide segue la logica umana, ma non certamente quella di Dio, che nel testo del Vangelo trova il suo motivo ispirazione. A Dio appartiene l'umanità e la chiesa e chi è pastore di essa deve sapere che l'origine primaria e fondante di ogni autorità sta in Dio che è amore, benevolenza, attenzione e cura verso chi si trova in difficoltà e nello smarrimento.

"In quel tempo, Gesù disse: "Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano. Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio. Io e il Padre siamo una cosa sola".

Il testo degli Atti degli Apostoli di questa Domenica ci presenta una chiesa primitiva attiva ed impegnata nella evangelizzazione a tutto campo. All'opera di questo grande progetto missionario di far conoscere Cristo tra le genti sono Paolo e Barnaba. Infatti, "in quei giorni, Paolo e Barnaba, attraversando Perge, arrivarono ad Antiochia di Pisidia ed entrati nella sinagoga nel giorno di sabato, si sedettero. Molti Giudei e proseliti credenti in Dio seguirono Paolo e Barnaba ed essi, intrattenendosi con loro, li esortavano a perseverare nella grazia di Dio. Il sabato seguente quasi tutta la città si radunò per ascoltare la parola di Dio. Quando videro quella moltitudine, i Giudei furono pieni di gelosia e contraddicevano le affermazioni di Paolo bestemmiando. Allora Paolo e Barnaba dichiararono con franchezza: "Era necessario che fosse annunziata a voi per primi la parola di Dio, ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco noi ci rivolgiamo ai pagani. Così infatti ci ha ordinato il Signore: ''Io ti ho posto come luce per le genti, perché tu porti la salvezza sino all'estremità della terra''". Nell'udir ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola di Dio e abbracciarono la fede tutti quelli che erano destinati alla vita eterna. La parola di Dio si diffondeva per tutta la regione. Ma i Giudei sobillarono le donne pie di alto rango e i notabili della città e suscitarono una persecuzione contro Paolo e Barnaba e li scacciarono dal loro territorio. Allora essi, scossa contro di loro la polvere dei piedi, andarono a Iconio, mentre i discepoli erano pieni di gioia e di Spirito Santo". Dal testo si comprende l'enorme difficoltà che incontrarono i due missionari nel confrontarsi con mondi culturali e religiosi diversi dal loro e nel caso specifico di una chiara presa di posizione acritica e pregiudiziale nei confronti di Paolo e Barnaba. Non si scoraggiano di fronte all'opposizione di un gruppo di facinorosi e proseguono nel loro cammino nel portare Cristo ai fratelli più disponibili ad accoglierlo nella loro vita. E' lo stile missionario che accompagna tutti i veri missionari del vangelo, che sanno andare oltre e non fermarsi mai di fronte alle difficoltà che genera l'evangelizzazione quando si espande in realtà e contesti culturali e religiosi che non sono quelli del luogo di origine e di affermazione iniziale. Il gesto di Paolo e Barnaba di scuotere la polvere dei piedi nei confronti di quanti rifiutavano i loro discorsi è significativo anche oggi, perché di fronte ai tanti ostacoli che si frappongono nella diffusione del Vangelo, la Chiesa ed ogni cristiano ha il dovere di andare oltre e non fermarsi mai. E' la predicazione itinerante che caratterizza molti istituti missionari di ieri e di oggi, come i Passionisti, che nel loro carisma inglobano proprio questa esigenza fondamentale di non fermarsi ad un solo posto, ma camminare su ogni strada con i piedi del missionario itinerante. Se una certa cultura e impostazione pastorale di oggi tende a giustificare e a sostenere la stabilità in un luogo perché l'azione missionaria sia efficace e duri nel tempo, non trova riscontro nella realtà della società e della stessa chiesa di oggi. La stanzialità non premia, anzi a volte genera situazioni di conflittualità tra ciò che si dice e si fa. Bisogna contemperare le due esigenze della stabilità e della itineranza, mediante progetti pastorali di evangelizzazione in grado di assicurare risultati e risposte non solo a lungo termine, ma anche a breve termine sul processo di annuncio.

Il testo dell'Apocalisse ci presenta invece i risultati di quella che è la evangelizzazione vera e duratura. I risultati sono la santità, espressa in vari forme, tra cui quella del martirio per la fede in Cristo: "Io, Giovanni, vidi una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, avvolti in vesti candide, e portavano palme nelle mani. E uno degli anziani disse: "Essi sono coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dell'Agnello. Per questo stanno davanti al trono di Dio e gli prestano servizio giorno e notte nel suo santuario; e Colui che siede sul trono stenderà la sua tenda sopra di loro. Non avranno più fame, né avranno più sete, né li colpirà il sole, né arsura di sorta, perché l'Agnello che sta in mezzo al trono sarà il loro pastore e li guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio tergerà ogni lacrima dai loro occhi".

In fondo la sintesi di tutto il discorso di oggi sta proprio nella centralità che Cristo assume nella vita di ogni credente, dell'umanità e della storia della salvezza. Questo Gesù è il pastore che guida l'intera umanità verso le fonti delle acque della vita. A tali fonti anche le sofferenze più atroci e le delusioni più amare trovano la risposta e soprattutto il sollievo, in quanto la grazia di Dio sostiene il cammino di ogni credente ed apre il cuore alla speranza, quando il buio e la notte sembrano avanzare inesorabilmente nella vita e nella storia di questo mondo e del nostro mondo. E allora la preghiera non può non essere quella che reciteremo come colletta alla celebrazione eucaristica di questa Domenica: "Dio onnipotente e misericordioso, guidaci al possesso della gioia eterna, perché l'umile gregge dei tuoi fedeli giunga con sicurezza accanto a te, dove lo ha preceduto il Cristo, suo pastore".

 

Ricerca avanzata  (54012 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: