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TESTO Commento su Giovanni 14,7-14

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Sabato della IV settimana di Pasqua (05/05/2007)

Vangelo: Gv 14,7-14 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre».

Come vivere questa Parola?

Gesù rivela ai suoi, in prossimità della sua passione, la realtà più profonda: «Se conoscete me, conoscerete anche il Padre». Qui s'innesca la domanda di Filippo che, evidentemente illuminato in cuore, dice di volere, insieme agli altri, una cosa sola: la rivelazione del Padre, la conoscenza profonda di Dio. Precede la risposta una domanda di Gesù che trasuda la pena per la "chiusura" di mente dei suoi. «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto?». E poi, subito, la risposta esplicita e fondante il mistero di Cristo: Chi ha visto me ha visto il Padre». Ecco: la rivelazione di Cristo come SALVEZZA è anche rivelazione del mistero del suo essere. È il rapporto interpersonale con intima comunione tra il Figlio e il Padre nella stessa essenza divina che fonda l'identità di Gesù. Proprio per comprendere che Egli è VIA, VERITÀ, VITA bisogna lasciare che lo Spirito ci guidi. È in queste profondità che siamo chiamati a penetrare col lume della FEDE, per grazia dello Spirito Santo. Ed è qui che Gesù ci avvolge di tutta la forza, grazia, aiuto rendendoci partecipi della sua vita di Figlio del Padre. Non è questa per noi, sostanzialmente, la verità e la qualità alta della vita?

Oggi, nella mia pausa contemplativa, lascio che Gesù dica anche a me, in cuore: guarda che se contempli me crocifisso e risorto contempli Dio, il Padre. Guarda che io e il Padre siamo una cosa sola: un'unica inenarrabile fonte d'amore – salvezza: per te, per ogni creatura che si apre a credere in questo mistero di grazia.

Signore, in un mondo sempre più segnato da una superficialità imperante, aiutami a percepire, nella Fede, le profondità del mistero di questo tuo essere Dio Amore, Dio che salva.

La voce di un Padre della Chiesa

Il Figlio, infatti, è nel Padre e nello Spirito Santo; lo Spirito, analogamente, nel Padre e nel Figlio; il Padre, infine, nel Figlio e nello Spirito Santo: il tutto in modo che non si verifichi alcuna mescolanza o confusione. Esiste unità e identità nel movimento, poiché unico è lo slancio e il movimento delle tre Persone, il che non si può riscontrare nella natura creata.
Giovanni Damasceno

 

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