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TESTO Commento su Giovanni 12,44-50

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Mercoledì della IV settimana di Pasqua (02/05/2007)

Vangelo: Gv 12,44-50 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Gesù gridò a gran voce: «Chi crede in me non crede in me ma in Colui che mi ha mandato".

Come vivere questa Parola?

Gesù è venuto a rivelare il Padre: la fonte di ogni pienezza. Lo dice e lo sottolinea. "Io non ho parlato da me, ma il Padre [...] mi ha ordinato quello che devo dire". È un'insistenza quella di voler lasciar non solo trapelare ma esplodere e illuminare ciò che viene dal Padre. Egli è una cosa sola con lui. È una trasparenza di Lui. È uno spazio a Lui. Per questo può dire: "Come luce io sono venuto nel mondo". Per questo dice che "non è venuto a condannare il mondo ma per salvarlo". Quando ai suoi seguaci senza reticenze dice: Chi mi vuol seguire rinneghi se stesso" li invita in realtà, a seguire una linea di condotta che è stata la sua. Gesù non ha avuto progetti suoi: ma l'unico progetto del Padre: la salvezza dell'uomo. Gesù non ha cercato per sé ovazioni, plauso. È perfino fuggito, quando volevano farlo re. Gesù, anche nell'ora più dura della sua vita (quella del suo sudar sangue al Getzemani) non ha ceduto alla tentazione di far trionfare il suo volere. "La tua volontà, Padre, sia fatta".

È a questo che siamo chiamati. Dentro di noi sono sempre pronti a insorgere pretese, vogliuzze, piacevolezze e idee che hanno il marchio del nostro ego. E, a volte, ci ergiamo a combattere chi ci contrasta. Oppure ci sentiamo vittime. No! Cristo crocifisso e risorto c'insegna che la luce e la pace sono su altre strade: quelle in cui vigiliamo per discernere ciò che dentro di noi vorrebbe altro dal Padre e non è in linea con la Parola e la vita di Gesù.

Nella mia pausa contemplativa, oggi, contemplo Gesù come una profondità vuota in cui il Padre ha realizzato la più grande intimità. Sì, anche con Cristo uomo, e non solo Dio! È in questa contemplazione che chiedo di venire anch'io tutto "risucchiato" nella volontà del Padre.

Signore, che importano le cose mie? Le mie ideuzze? Importa il progetto del Padre: la tua volontà (una cosa sola con la sua volontà) che è SALVEZZA.

La voce di un santo fondatore

Fiat! Pronunciatela questa soave parola, o figli e amici miei, pronunciatela ad ogni respiro, ad ogni battito del cuore, ad ogni movimento delle labbra. Dio la comprenderà sempre nel modo in cui volete ch'egli la comprenda, ora come preghiera, ora come atto di fede nel dubbio, come atto di speranza nel timore, e sempre come atto di amore.
S. Luigi Orione

 

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