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TESTO Commento su Giovanni 10,22-30

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Martedì della IV settimana di Pasqua (01/05/2007)

Vangelo: Gv 10,22-30 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano.

Come vivere questa Parola?

Queste parole sono pronunciate da Gesù durante la solennità ebraica della dedicazione del tempio, in un clima di grande gioia e luce. Eppure i farisei rimangono nell'"inverno" della loro incredulità anche se si mostrano esteriormente impazienti di voler sapere se Gesù è il Cristo, il grande Atteso e promesso dai profeti. Il salto di qualità tra l'atmosfera di questo finto e arido voler sapere senza credere e l'atmosfera di chi appartiene al Signore e di Lui si fida è enorme. Come passare da una calotta di ghiaccio a un caldo e profumato giorno di primavera! Gesù attribuisce ai suoi seguaci l'epiteto di pecore. E, tutto il calore, la tenerezza di questo termine, noi possiamo coglierlo solo collocandolo in quell'epoca e in quel luogo dove la pastorizia era largamente praticata dai contemporanei di Gesù. C'è un'intimità naturale tra il pastore e le sue pecore che ne riconoscono la voce così come da lui sono riconosciute, ad una ad una. Così questa intimità, liberata dall'immagine delle pecore eloquentissima ieri e non oggi, diventa fortemente rivelatrice di un amore che le parole seguenti ancora più esprimono. "Io do loro la vita eterna. Non andranno mai perdute". Che cosa significa oggi per me? E che mi dice quell'aggiunta "nessuno potrà mai strapparmele di mano"? La vita: ecco il dono più grande! La vita come lo snodarsi dei giorni in un'esperienza sempre nuova del mio "esserci" e rapportarmi con tutto, e aprirmi a orizzonti che non finiscono mai di farmi crescere, se so credere e stupirmi. Perché questa vita tu me l'hai data a prezzo del tuo sangue e non solo vita ma vita eterna. Quello che è già buono qui, sarà un incanto di pienezza dopo. La vita al sicuro. Nessun maleficio, e neppure il diavolo me la potrà mai rapire. Purché io resti aggrappato al "Vivente". Meglio: se non fuggo dal suo abbraccio d'amore.

A questo voglio pensare oggi, nella mia pausa contemplativa. Sto quieto nelle sue mani, abbandonato alla volontà del Padre.

Gesù Risorto, Tu mi vivifichi amandomi. Niente e nessuno mi convinca a lasciarti.

La voce del fondatore dell'"Opus Dei"

Tu stesso l'hai detto: Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me. Tu ci conosci bene; sai che vogliamo udire, ascoltare sempre con attenzione i tuoi richiami di Pastore Buono, e assecondarli, perché questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio e colui che hai mandato, Gesù Cristo.
Josemaria Escriva

 

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