PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Signore, tu sai che ti amo

padre Antonio Rungi

III Domenica di Pasqua (Anno C) (22/04/2007)

Vangelo: Gv 21,1-19(forma breve Gv 21,1-14) Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 21,1-19

1Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: 2si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. 3Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.

4Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. 5Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». 6Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. 7Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. 8Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.

9Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. 10Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». 11Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. 12Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. 13Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. 14Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

15Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». 16Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». 17Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. 18In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». 19Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

Terza Domenica di Pasqua, domenica della professione d'amore da parte di Pietro nei confronti del Signore risorto, domenica della nostra personale conferma dell'amore verso Dio e verso i fratelli. Senza amore e senza fratelli non si può stare, lo si comprende perfettamente non solo dalla parola di Dio di oggi, ma da tutta l'esperienza umana: chi non ama cammina nelle tenebre e nel buio e chi non si lascia amare mette ostacolo alla luce che proietta nella vita di ogni persona l'amore. L'uomo è fatto per amare perché la sorgente del suo essere, che è in Dio-Amore, si manifesta appunto nell'amare e nell'amare sinceramente, senza ostacoli di qualsiasi genere, in quanto l'amore, se è vero, è per sè stesso pieno e completo. Chi ama può guidare gli altri sulla via della verità, in quanto l'amore porta alla verità, anche se la verità ci è scomoda in molte occasioni.

L'amore è anche sequela di Chi è l'Amore con la lettera maiuscola, come si intuisce da tutto il testo del Vangelo di oggi, tratto da San Giovanni, che ci presenta una nuova apparizione del risorto sul Lago di Tiberiade, con la pesca miracolosa e il dialogo tra Gesù e Pietro, al quale il Signore affida la guida della sua Chiesa: "[In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: "Io vado a pescare". Gli dissero: "Veniamo anche noi con te". Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla. Quando già era l'alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: "Figlioli, non avete nulla da mangiare?". Gli risposero: "No". Allora disse loro: "Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete". La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: "È il Signore!". Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi la sopravveste, poiché era spogliato, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: "Portate un po' del pesce che avete preso or ora". Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatrè grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: "Venite a mangiare". E nessuno dei discepoli osava domandargli: "Chi sei?", poiché sapevano bene che era il Signore. Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce. Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti.] Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: "Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro?". Gli rispose: "Certo, Signore, tu lo sai che ti amo". Gli disse: "Pasci i miei agnelli". Gli disse di nuovo: "Simone di Giovanni, mi ami?". Gli rispose: "Certo, Signore, tu lo sai che ti amo". Gli disse: "Pasci le mie pecorelle". Gli disse per la terza volta: "Simone di Giovanni, mi ami?". Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi ami?, e gli disse: "Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo". Gli rispose Gesù: "Pasci le mie pecorelle. In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi". Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: Seguimi".

E' interessante notare nel racconto della pesca miracolosa come di fronte al fallimento umano (i discepoli avevano pescato l'intera notte, ma non avevano preso nulla), con l'intervento di Dio, con la piena fiducia in Dio (ovvero la fede) si ottengono risultati insperati, la soluzione di tanti problemi apparentemente irrisolvibili, anche se di fatto e concretamente non si risolvono. Certo la fede non è la panacea per tutto, né l'antidoto ad ogni sofferenza e male, né la "droga" di fronte ai problemi irrisolti della nostra vita. La fede è incontrare Cristo, la fede è mettersi sulla strada di Cristo che, tra l'altro, non sai neppure umanamente dove ti porta. E' investire tutto te stesso sulla Parola di Dio. E' dare un colore e sapore nuovo alla tua esistenza, anche se non cambia di una virgola ciò che già vivi o soffri per vivere. I frutti della fede nel Risorto stanno appunto in questo nuovo orizzonte che si apre per l'uomo e per ogni uomo che non vuole rinchiudersi nello spazio e nel tempo di questo mondo, ma pensa ed agisce in prospettiva di un mondo migliore, di un mondo basato ed incentrato sull'amore. Questo mondo d'amore non può fare a meno di Cristo. Gesù che si siede vicino ai discepoli per condividere con loro il pesce appena cotto ci esprime la vicinanza di Dio anche nel momento della gioia, come in precedenza in quella della tristezza e dello scoraggiamento. E' lo stesso itinerario di un'esperienza d'amore che ti fa cogliere la presenza di Dio nella tua vita in qualsiasi istante. Cristo è riconoscibile nella gioia e nel dolore. Cristo è riconoscibile nella frazione del pace e nella distribuzione dei pesci, simboli entrambi dell'Eucaristia. E' dall'Eucaristia che parte un'esperienza d'amore da condividere con i propri fratelli nella fede ed oltre la fede. Quando questa fede ti prende totalmente sei capace solo di parlare di Lui che è la tua fede, come avvenne per i discepoli di Gesù che, di fronte alla proibizione degli uomini che vietavano loro di parlare del Maestro, Figlio di Dio, non ebbero paura, anzi forti di questa fede in Lui lo annunciavano dovunque.

Il testo degli Atti degli Apostoli ci riporta proprio a questo fatto: "In quei giorni, il sommo sacerdote cominciò a interrogare gli apostoli dicendo: "Vi avevamo espressamente ordinato di non insegnare più nel nome di costui, ed ecco voi avete riempito Gerusalemme della vostra dottrina e volete far ricadere su di noi il sangue di quell'uomo". Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: "Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avevate ucciso appendendolo alla croce. Dio lo ha innalzato con la sua destra facendolo capo e salvatore, per dare a Israele la grazia della conversione e il perdono dei peccati. E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a coloro che si sottomettono a lui". Allora li fecero fustigare e ordinarono loro di non continuare a parlare nel nome di Gesù; quindi li rimisero in libertà. Ma essi se ne andarono dal sinedrio lieti di essere stati oltraggiati per amore del nome di Gesù".

Ancora una volta è Pietro al centro del discorso, quasi a significare una continuità e frutti di azione tra il Signore risorto e il pescatore coraggioso, ora, di testimoniarlo anche davanti alle minacce più gravi e pericolose per la sua vita umana. E nonostante le fustigazioni che dovettero subire, anche in questo caso, i discepoli di Gesù erano gioiosi di aver parlato con coraggio di Lui davanti a gente insensibile e poco disponibile a lasciarsi toccare da Cristo nel cuore e nella mente.

Ed è bello ascoltare oggi la parola consolante dell'Apocalisse che ci rammenta il motivo più vero del nostro testimoniare Cristo con coraggio in ogni momento della nostra vita. Anche in questo caso, Giovanni Evangelista ci riferisce di una visione nella quale cogliamo elementi particolarmente importanti per esprimere il nostro grazie al Signore per tutto quello che ha fatto per noi, in ordine alla salvezza eterna: "Io, Giovanni, vidi e intesi voci di molti Angeli intorno al trono e agli esseri viventi e ai vegliardi. Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia e dicevano a gran voce: "L'Agnello che fu immolato è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione". Tutte le creature del cielo e della terra, sotto la terra e nel mare e tutte le cose ivi contenute, udii che dicevano: "A Colui che siede sul trono e all'Agnello lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei secoli". E i quattro esseri viventi dicevano: "Amen". E i vegliardi si prostrarono in adorazione".

A Gesù Crocifisso, Agnello che fu immolato, è doveroso dare onore gloria e riconoscere in lui la potenza, la ricchezza, la forza in quanto è Lui il centro della storia, è il Principio e la Fine di tutto. Riconoscerlo come salvatore, Figlio di Dio è il fondamentale atto di fede e di conseguenza di culto ed adorazione verso di Lui. Sia questo il nostro atteggiamento costante davanti a Gesù e rinnoviamo la nostra preghiera di inizio con una maggiore convinzione interiore e cognizione di causa: "Padre misericordioso, accresci in noi la luce della fede, perché nei segni sacramentali della Chiesa riconosciamo il tuo Figlio, che continua a manifestarsi ai suoi discepoli, e donaci il tuo Spirito, per proclamare davanti a tutti che Gesù è il Signore".

 

Ricerca avanzata  (54016 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: