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TESTO Commento su Giovanni 5,1-3.5-16

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Martedì della IV settimana di Quaresima (20/03/2007)

Vangelo: Gv 5,1-3.5-16 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Si trovava là un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo disteso e sapendo che da molto tempo stava così, gli disse: " Vuoi guarire?"

Come vivere questa Parola?

La piscina di Betzada: un luogo di dolore per tutti e di speranza per pochi. Gesù si accosta ad un uomo, che sta lì da trentotto anni, in attesa del miracolo. Ormai sfiduciato, perché nessuno lo aiuta a gettarsi nell'acqua appena questa si agita, egli sente, quasi incredulo, le parole del Maestro: " Vuoi guarire?" E' il sogno di tutta la sua vita, ma da tempo l'ha rimosso dai suoi pensieri, perché gli sembra impossibile.

Il paralitico è immagine dell'uomo di oggi, di noi, che siamo paralizzati dalla sofferenza, dagli eventi, dalle ambiguità del vivere, dal peccato. Gesù ci avvicina discretamente e ci fa un proposta. Non s'impone, vuole il nostro assenso personale. Rispetta la nostra libertà e responsabilità.

Se acconsentiamo, se ammettiamo di aver bisogno del suo aiuto, ci guarisce e ci dona energie nuove per ri-prendere il cammino. "Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina". Anche noi, allora, sentiremo questa parola, che dai bordi di una speranza ormai affievolita ci darà il coraggio di immergerci nella vita e percorrere la strada della santità quotidiana.

Infatti, Cristo, con il paralitico, non lo libera solo dal male fisico, ma, incontrandolo successivamente nel tempio, lo esorta: " Non peccare più, perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio". Una espressione che scandalizza i Giudei, i quali incominciano a perseguitare Gesù.

Capiterà anche a noi così se non ci abbandoneremo alla fiducia e alla speranza, se ascolteremo la Parola sol-tanto "come parola di uomini"senza penetrarne il cuore. Rimarremo ciechi e ostili come i farisei, bloccati in una visione ristretta e negativa.

Oggi, chiederò a Gesù di venire vicino a me come ha fatto con il paralitico e lo pregherò così:

Tu vedi, Signore, la mia situazione di sfiducia, di astenia spirituale. Ho bisogno del tuo aiuto per ripren-dere coraggio e ricominciare a camminare. Guariscimi con l'acqua della purificazione e con la potenza del-la tua Parola..

La voce di un pontefice contemporaneo

Gesù è colui che conosce l'infermità in tutta la sua estensione, in tutta la sua profondità e intensità. E tanto basta per renderlo fratello di ogni uomo che piange e soffre; fratello maggiore, fratello nostro.
Paolo VI

 

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