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TESTO Commento su Gen 37,19-20

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Venerdì della II settimana di Quaresima (09/03/2007)

Brano biblico: Gen 37,19-20 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

I fratelli complottarono di farlo morire. Si dissero l'un l'altro: ecco il sognatore arriva! Orsù uccidiamolo e gettiamolo in qualche cisterna.

Come vivere questa Parola?

La dinamica che affiora dall'episodio raccontato dalla Genesi circa la figura di Giuseppe figlio del patriarca Giacobbe è veramente emblematica. E ricalca – non a caso! - quella di Abele, la prima vittima dell'invidia e della gelosia, ucciso da Caino. I fratelli vogliono disfarsi di Giuseppe perché ne colgono una superiorità morale di cui però non vogliono prendere coscienza. Bisogna invece prenderne coscienza! Così è di chi riconosce i propri doni e ne ringrazia Dio, il donatore, ma apre anche occhi stupiti e buoni sui doni dell'altro e anche di questi è riconoscente al Signore. I doni sono i più diversi. E si rivelano più o meno appariscenti, più o meno facilmente riconoscibili e pur sempre dati per l'utilità comune. Perché proprio all'utilità di tutto il Corpo Mistico di Gesù che è la Chiesa – come dice S.Paolo – è ordinato ogni dono. Ma per entrare in questa visione armonica delle cose è importante liberarsi dal male più grande che è di essere egocentrati. Se io vivo girando attorno al mio ego, ossia alla parte inautentica di me stesso, è evidente che i doni degli altri, il loro essere bravi, belli, attraenti, capaci di attirare le simpatie di chi io amo, mi darà fastidio. Facendo ombra al mio ego – che è centro del mio vivere – io li prenderò a malvolere, dentro quel sentire spesso (troppo spesso!) subdolo che è l'essere invidiosi e gelosi. La terapia? Anzitutto non meravigliarsi di provare, a volte, questi sentimenti. Guardarli in faccia. Chiamarli per nome. Sono come palloncini di plastica gonfiati per i bambini. Se li buchi con lo spillo del fare chiarezza, si sgonfiano. Poi il Signore fa il resto: un processo di purificazione e di liberazione del tuo cuore che assaporerà pace.

Nel mio silenzio più prolungato per la pratica quaresimale, chiudo gli occhi illuminati dallo Spirito di Verità per vedere in me come e quando mi abitano questi sentimenti e poi mi consegno tutto a Dio.

Gesù, verità di Dio, fa verità nel mio cuore e purificalo, liberalo da ogni invidia e gelosia.

La voce di un santo del XX secolo

Diamo morte sempre all'egoismo, e cresciamo nell'amore di Dio e dei fratelli: cresca tanto Dio in noi che viva lui e non più noi, e riempiamo la terra di un esercito nuovo: un esercito di seminatori di Dio, un esercito grande, invincibile: l'esercito della carità che riporterà nelle masse umane disseccate una tale forte e soavissima vita e luce di Dio che tutto il mondo ne sarà ristorato, e ogni cosa sarà restaurata in Cristo.
S. Luigi Orione

 

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