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TESTO Commento su Is 1,17

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Martedì della II settimana di Quaresima (06/03/2007)

Brano biblico: Is 1,17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Imparate a fare il bene, ricercate la giustizia, soccorrete l'oppresso, rendete giustizia all'orfano, difendete la causa della vedova.

Come vivere questa Parola?

Queste espressioni sono all'interno di un brano dove il profeta Isaia richiama con parole molto forti il popolo d'Israele alla conversione. Addirittura gli si rivolge dicendoli "capi di Sodoma e popolo di Gomorra": le città empie e corrotte che sono incorse nella grande punizione di Dio. Il richiamo è a convertire il cuore e la vita, dato che, come già aveva detto in precedenza, il vuoto ritualismo sganciato dalla pratica della Legge non è gradito a Dio. Soprattutto in ordine alla difesa del più debole (la triade: oppresso, orfano, vedova sono espressivi al riguardo!) il fedele rivela la sua appartenenza al Dio della vita e dell'amore. Ed è molto consolante il fatto che dopo l'imperativo ad abbandonare il male, Isaia riveli il cuore di Dio che ci apre alla piena fiducia. "Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto diventeranno bianchi come neve. Se fossero rossi come porpora diventeranno come lana" (v.18). Si tratta dunque di approfittare fino in fondo di questo tempo quaresimale per impegnarsi su strade soleggiate da ogni giustizia, bontà, carità. L'intento è chiaro: la forza mi viene dall'Alto.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiedo allo Spirito Santo di farmi chiarezza interiormente: che significa in questo momento per me: imparare a fare il bene ricercare la giustizia? Che tipo di bene e concretamente quale giustizia qui e ora devo perseguire: nella mia famiglia o comunità, nel mio posto di lavoro, nell'ambiente in cui sono chiamato a vivere?

Signore, ti prego, liberami dal credermi buono, giusto e cristiano perché ho delle idee giuste e buone. Dammi d'incarnarle, dentro il mare del tuo Amore, nel mio ambiente quotidiano.

La voce di un santo fondatore

Dobbiamo gettare via le opere delle tenebre e rivestirci delle armi della luce e poi fare del bene, del bene a tutti senza distinzione di classe e di parte, fare del bene sempre sino al sacrificio di noi stessi. Solo allora risplenderanno sulla nostra Patria e sul mondo i giorni migliori.
S. Luigi Orione

 

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