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TESTO Con Gesù nel deserto del mondo

don Mario Campisi  

I Domenica di Quaresima (Anno C) (25/02/2007)

Vangelo: Lc 4,1-13 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 4,1-13

1Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, 2per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. 3Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». 4Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo».

5Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra 6e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. 7Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». 8Gesù gli rispose: «Sta scritto: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto».

9Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; 10sta scritto infatti:

Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo

affinché essi ti custodiscano;

11e anche:

Essi ti porteranno sulle loro mani

perché il tuo piede non inciampi in una pietra».

12Gesù gli rispose: «È stato detto: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».

13Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

La Quaresima è tempo di concentrazione, di conversione, di ascesi. Questa prima domenica è importante non solo perché segna l'inizio della Quaresima, ma anche perché serve a trovare il tono giusto.

Lo stesso Spirito che discese su Gesù nel battesimo al Giordano ora lo muove verso il deserto: Gesù va a pregare e a digiunare. L'uomo ha bisogno di deserto e di digiuno. Non è masochismo o autolesionismo: siamo di fronte ad una componente della complessità umana. Senza un po' di deserto l'uomo diventa zimbello della pubblicità, della moda, una piazza aperta a tutte le correnti.

Deserto come assenza di voci, di immagini, distacco dalle vicende. Solo a solo con se stesso e con Dio. Deserto fonte di pace, di salute dello spirito.

Ci vuole anche il digiuno. Si è abituati a riempirsi di tutto fino in fondo: di cibo, di piaceri, di spettacoli, di cose. E non si è mai sazi. E nonostante le stangate la nostra civiltà rimane la civiltà del superfluo. Invece di chiederci che cosa ci manca, domandiamoci che cosa abbiamo di troppo!

Si dice che Gesù si ritirò nel deserto senza averne bisogno per darci l'esempio: non è giusto fare una cosa solo per dare l'esempio. Gesù, uomo totale, aveva bisogno come ogni uomo di deserto e di digiuno.

Gesù è tentato e ci dà il valore della prova. L'elemento interessante in Luca è che il diavolo si allontanò "per ritornare al tempo fissato". Allusione al Getsemani e al Calvario. Ma non è detto che mancarono altre prove. Furono prove le incomprensioni e le persecuzioni. Sono prove le malattie e le difficoltà economiche. A volte la prove è un tunnel in cui ci siamo cacciati da noi stessi o spinti da altri... Tuttavia non dimentichiamo neppure che la prova affina, allena, irrobustisce, matura, fa diventare uomini!

Altra lezione che oggi ci viene offerta da Gesù è il valore delle cose. Rispettare le cose. Tenerle nel giusto valore. Non assolutizzarle: "Non di solo pane vivrà l'uomo". Le cose, il denaro, non sono tutto, non sono il meglio. Delle cose non si può fare a meno, ma guai a vivere solo di cose. Grosso rischio per l'uomo. Quello che si ottiene miracolosamente non soddisfa. Quello che non è sudato non si apprezza!

Nella seconda tentazione il diavolo offre a Gesù i regni della terra in cambio di una prostrazione. E' un simbolo. Noi abbiamo tre alternative: adorare il mondo e ignorare Dio; cercare il compromesso tra il mondo e Dio; adorare Dio e servirsi del mondo. Gesù non ammette né la prima né la seconda ipotesi. Rimane la terza: "Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai". Non nell'interesse di Dio ma dell'uomo.

E infine il diavolo suggerisce a Gesù un salto spettacolare. E' ancora un simbolo. Gesù ci ricorda che non bisogna provocare Dio. E' da sciocchi dare ultimatum a Dio: sono millenni che gli uomini provano ad accantonarlo e non ci riescono.

Esprimiamo allora oggi la volontà di mettere a frutto la Quaresima che ci si apre davanti, ringraziando il Signore per tutto quello che nella nostra vita abbiamo incontrato, comprese le difficoltà; e lo vogliamo ringraziare perché la sua forza non ci è venuta meno.

 

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