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TESTO Salvare o perdere la vita

Monaci Benedettini Silvestrini  

Venerdì della VI settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (16/02/2007)

Vangelo: Mc 8, 34-9,1 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Noi esseri umani, perché creature di Dio, fatti a sua immagine e somiglianza, abbiamo un moto istintivo dell'anima che ci fa amare la vita fino ad orientarci quasi istintivamente verso un anelito di immortalità. L'argomento che oggi Cristo ci propone è quindi di grande attualità. Egli vuole istruirci sul vero significato del salvare o perdere la vita. I due termini sono in evidente contraddizione e sono anche contraddittori le dimensioni entro cui il valore della vita viene posta: o in questo mondo o in una dimensione di eternità. Per salvarsi occorre prendere la croce ogni giorno, rinnegare se stessi, annientare cioè le mire solo umane e terrene e mettersi alla sequela di Cristo. Bisogna quindi imitarlo con la ferma determinazione di arrivare con lui sino al calvario. Ecco perché i perfetti imitatori di Cristo, sin dai primordi del cristianesimo, sono stati ritenuti i martiri, i santi che hanno perso la loro vita per Cristo, guadagnandosi il premio della vita eterna. Ciò che frena e mortifica questo ideale cristiano è l'attaccamento alle cose di questo mondo, la perdita dei valori eterni, la paura della sofferenza. La proposta di Cristo risuona indubbiamente difficile ed ardua e solo alla luce della fede certa e nella incrollabile speranza della beatitudine eterna la si può accettare ed amare. È stata la scelta di tutti i martiri di Cristo e di tutti i suoi testimoni fedeli, di tutti coloro che hanno compreso che a nulla giova guadagnare tutto il mondo se poi si perde la propria anima. Un ottimo criterio di valutazione è tra il tempo e l'eternità, tra i beni di questo mondo e quelli del cielo. Questo è frutto della nostra fede ed il motivo della nostra testimonianza, il motivo per cui riconosciamo il Signore, non ci vergogniamo di lui in questo mondo e ci garantisce di essere benevolmente accolti nel giudizio finale.

 

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