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TESTO Commento su Gen 3,11-12

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Sabato della V settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (15/02/2003)

Brano biblico: Gen 3,11-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

«Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l'uomo: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato».

Come vivere questa Parola?

Questa pericope evidenzia un'altra dinamica del peccato. Adamo non assume la responsabilità della sua trasgressione. Dà la colpa a sua moglie la quale, a sua volta, colpevolizza il serpente. La colpa è sempre di un altro! Un comportamento decisamente infantile, ma quanto è vero, se poniamo attenzione, anche per noi. Ed è proprio per questo guardare all'altro, a chi ci è più vicino con occhio accusatore, che avvengono le divisioni. È lo spaccarsi della coppia, sono le divisioni all'interno delle comunità, il sospetto e la delazione con tutte le loro conseguenze. La radice di tutto? L'essersi separati da Dio scegliendo di fare qualcosa che non è la sua volontà. Se vogliamo fare un cammino di riconciliazione e più ancora di comunione è anzitutto importante volere ciò che Dio vuole da noi: momento per momento. Nelle famiglie come nelle comunità anche la difficoltà il dolore, se vissuto col Signore in pieno abbandono a lui, unisce i cuori. Al contrario tutto diventa pesante, insopportabile se manca questa ricerca del voler fare ciò che a Dio piace, ciò che lui vuole per me.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiedo allo Spirito Santo di vedere con chiarezza ciò che in me è dinamica di un facile scusarmi accusando gli altri di quello che in famiglia, in comunità, sul posto di lavoro non va bene. E col coraggio della verità su me stesso, chiedo anche l'assiduo atteggiamento interiore di volere sempre ciò che Dio vuole.

Gesù, come per te, mio cibo sia fare quello che piace al Padre, che è salvezza per me.

La voce di una coppia del nostro tempo

Ci si sposa con tante speranze, con l'intenzione di creare qualcosa di bello, di costruire vita, di essere felici, e invece spessissimo ci si fa del male. Contrasti, prese di posizioni, guai a cedere, è sempre l'altro che deve cambiare; astio, rivalse, meschine ripicche. Anche noi abbiamo rischiato di cascarci, anche noi potevamo restare su posizioni contrapposte, quando ci è capitato di sperimentarle. Ma un giorno siamo stati toccati dalla Grazia, e allora abbiamo cominciato a facilitarci il compito, e tutto è cambiato. Rendersi amabili: ecco l'interesse reciproco.
Giulia e Antonio Thellung

 

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