PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Hai fatto nuove, Signore, tutte le cose (281)

don Remigio Menegatti  

II Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (14/01/2007)

Vangelo: Gv 2,1-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 2,1-11

In quel tempo, 1vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. 2Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 3Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». 4E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». 5Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».

6Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. 7E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. 8Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono. 9Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo 10e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».

11Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

Per comprendere la Parola di Dio alcune sottolineature

La prima lettura (Is 62, 1-5) valorizza nell'ultima parte l'immagine delle nozze per indicare il legame tra Dio e il suo popolo. Un legame fedele, un amore intenso, che cambia in meglio la vita di chi lo accoglie: non più "Abbandonata" o "Devastata" ma "Sposata" e "Mio compiacimento", dove il nome indica la condizione, che cambia in meglio grazie alla tenerezza di Dio che si prende cura del suo popolo.

Il vangelo (Gv 2, 1-12) racconta una nuova "epifania": una manifestazione che segue quella ai Magi, e nel Battesimo del Giordano. Gesù cambiando l'acqua in vino si fa conoscere come lo sposo del suo popolo, colui che lo fa passare dall'acqua della prima alleanza, al vino della nuova. Dai segni alla realtà, dall'attesa piena di speranza alla scoperta ricca di meraviglia, se è vero che con quel primo segno i discepoli cominciano a credere in lui. Un "biglietto da visita" con cui Gesù, secondo Giovanni, entra in scena come Messia.

Salmo 95
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore da tutta la terra.

Cantate al Signore, benedite il suo nome.

Annunziate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo ai popoli raccontate la sua gloria,

a tutte le nazioni dite i suoi prodigi.

Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,

date al Signore la gloria del suo nome.

Tremi davanti a lui tutta la terra.
Dite tra i popoli: «Il Signore regna!».
Sorregge il mondo, perché non vacilli;

giudica le nazioni con rettitudine.

Il salmo si protende oltre i confini del popolo eletto per raggiungere le "famiglie dei popoli" e invitarle a riempire il tempo - "di giorno in giorno" - e lo spazio - "da tutta la terra" - della lode di Dio. Una lode che diventa annuncio missionario per far giungere "in mezzo ai popoli" e "a tutte le nazioni" la gloria e i prodigi del Signore e il suo Regno.

Come sempre la lode a Dio, come pure la fede, parte da fatti concreti, e si consolida grazie ad eventi vissuti direttamente dal popolo. Il salmo, in questo senso, è una riposta all'annuncio della salvezza che Dio opera per quanti si erano sentiti come abbandonati e trovano motivo di compiacimento nelle opere meravigliose del Signore. In questo amore e nella provvidenza - "sorregge il mondo, perché non vacilli" - sta il regno del Signore. La sua "gloria" si manifesta nel prendersi direttamente cura e in modo amorevole di coloro a cui ha promesso la sua alleanza e che giudica con rettitudine, che significa misericordia e tenerezza.

Un commento per ragazzi

Proviamo a immaginare gli apostoli calati nel nostro tempo, che parlano a gente come noi di questo "miracolo", o "segno" come più precisamente dice Giovanni. Forse le possibili obiezioni al racconto di uno che cambia dell'acqua in vino potrebbero essere di questo genere: "Vedrai se lo sa il nucleo antisofisticazioni...!", "Beh, la storia del vino al metanolo non è nuova; ci sono riusciti anche molti produttori di vino". Oppure: "Sai se avessero fatto il controllo con l'etilometro...non si sarebbe salvato nessuno a quella festa!".

Battute anche comprensibili se rimaniamo nel nostro ambiente e non conosciamo alcuni simboli della fede dei nostri fratelli maggiori, gli Ebrei. Se invece decifriamo questi simboli, allora tutto ci appare più chiaro, il miracolo non sembra più tra quelli che ci si poteva anche evitare, che..."tanto non muore mica nessuno se manca del vino!".

Se la questione fosse chiusa nelle giare piene di vino, si dovrebbe dar ragione a queste possibili obiezioni. Se invece si parte ricordando come quello delle nozze è uno dei simboli religiosi, e che Dio si era spesso presentato come lo Sposo di Israele, e aveva dichiarato il suo amore eterno, stabile, definitivo...allora la cosa appare certo più chiara. Davanti a questi fatti si comincia a pensare che anche questa, come quelle che hanno preceduto, si possa in qualche modo definire "epifania", ovvero manifestazione di Gesù che mostra di non essere solo un profeta tra i tanti, un rabbino alla ricerca di un gruppo di discepoli.

Gesù si mostra con i tratti specifici di Dio, come il Figlio che si fa riconoscere perché nel suo agire assomiglia a suo Padre.

Gesù è lo Sposo che viene a confermare, e rende definitivo e stabile il patto di amore non più solo con il popolo della Prima Alleanza, ma con tutti i popoli, chiamati alla nuova e definitiva Alleanza. Gesù mostra che Dio sta realizzando le sue promesse: il suo Regno si manifesta completamente. Subito dopo Gesù usa un'altra immagine: è lui il nuovo e definitivo tempio in cui si può incontrare Dio e vivere la comunione con lui. Un tempio che va purificato da usi solo umani; una festa di nozze che assume nuovo smalto e vivacità adesso che lui è presente tra quanti lo stanno attendendo e si aprono ai suoi gesti con curiosità e interesse, con voglia di capire e disponibilità a mettersi in cammino per diventare discepoli.

"Ma allora la cosa è più serie e interessante di quanto possa sembrare!".

Effettivamente è così; siamo tutti portati a ritenerci esperti del Vangelo, crediamo di saper ormai tutto di Gesù, dei suoi gesti, delle sue parole. Scopriamo invece che la cosa è più complessa e ricca di quanto ci immaginiamo. Non per nulla la Parola di Dio è una parola viva...perché è uno dei modi con cui Gesù continua a stabilire dei contatti con noi adesso. Un Parola che riesce a meravigliare chi ha l'animo aperto ed è disponibile a imparare non tanto per sapere di più, quanto per essere più profondamente legato a Dio.

Un nuovo anno liturgico è cominciato da poco; dopo le grandi feste dell'avvento e soprattutto del Natale c'è un tempo che potrebbe sembrare di seconda categoria. È invece una buona occasione per vivere l'avventura della scoperta di Gesù.

Un suggerimento per la preghiera

O Dio, stiamo scoprendo ancora una volta che "nell'ora della croce hai chiamato l'umanità a unirsi in Cristo" il tuo Figlio che si mostra a noi come "sposo e Signore". Ti chiediamo: "Fa' che in questo convito domenicale la santa Chiesa sperimenti la forza trasformare del suo amore, e pregusti nella speranza la gioia delle nozze eterne". Lo chiediamo con Gesù, nostro salvatore e fratello.

Libri di don Remigio Menegatti

 

Ricerca avanzata  (54044 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: