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Epifania del Signore (06/01/2007)

Vangelo: Mt 2,1-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme 2e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». 3All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. 4Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. 5Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:

6E tu, Betlemme, terra di Giuda,

non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda:

da te infatti uscirà un capo

che sarà il pastore del mio popolo, Israele».

7Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella 8e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».

9Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. 11Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. 12Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

Epifania, o manifestazione del Signore è la festa dell'universalità della fede. Nella prima lettura, infatti, tratta dal profeta Isaia, troviamo tutti i popoli della terra, senza distinzione, convergere verso Gerusalemme che è "rivestita di luce", simbolo della presenza del Signore. Sono uomini in ricerca, attratti dalla Sua presenza e dal desiderio di incontrarlo.

Come Isaia, andando controcorrente rispetto al pensiero comune del popolo di Israele che si sentiva unico eletto, anche san Paolo nella sua lettera ai Galati ricorda che il mistero, cioè la passione, morte e resurrezione di Gesù, è stato rivelato, attraverso lo Spirito, a tutti gli uomini, pagani compresi. Questo a rimarcare la tentazione, ancora oggi presente nel nostro cuore, di essere gli eletti, i buoni, mentre tutti gli altri sono dannati, senza speranza e rappresentano il regno del male. Queste due letture ci dicono invece che Gesù è per tutti, è la luce che guida il mondo anche se noi spesse volte siamo nelle tenebre che "ricoprono la terra, nebbia fitta avvolge le nazioni". San Paolo però ci dice anche che questo grande dono avviene "gradualmente", attraverso le generazioni e comporta tempi lunghi, pazienza e speranza.

Il vangelo ci spiega come io si rivela attraverso "segni" comprensibili ed adeguati alle persone e ai popoli: a Natale parla ai pastori, in questa giornata ai sapienti, ma il percorso è il medesimo, poiché troviamo sempre un riferimento alla scrittura, alla competenza, all'incontro che porta alla conversione.

Quando i Magi giunsero finalmente al luogo della loro ricerca, scoprendo il tesoro che cercavano "provarono una grandissima gioia... videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono". In questo racconto forse ci identifichiamo anche noi, in ricerca di quel "re" da adorare, di cui abbiamo sentito parlare, guidati da tante stelle che ci chiedono di seguirle. Ma spesso quelle stelle ci conducono al potere, al desiderio di ricchezza senza misura, all'egoismo. Solo se scopriamo ed entriamo nella casa di Gesù e riusciamo a vedere quella bella immagine di Gesù è Maria che ci aspettano per fare a noi il dono più grande, quello cioè della fede, avremo raggiunto la meta indicata dalla vera stella cometa che è il Cristo risorto.

Nel Salmo 71 troviamo una situazione idilliaca di giustizia e di pace, ma il salmista ci mette in guardia dicendoci che il Signore avrà comunque una via privilegiata che è quella del povero, del misero, del debole, a conferma che il vero re non è Erode, ma Gesù, a noi la scelta!

Per la riflessione di coppia e di famiglia:

• Nelle letture di oggi vediamo descritte le nostre difficoltà nella fede: siamo tutti in cammino, ma troviamo la nebbia e il buio che ci creano problemi di inciampo. Come li risolviamo? Seguiamo i magi o ci fermiamo alle prime difficoltà?

• San Paolo parla di gradualità nella comprensione, vale anche per noi?

• In famiglia ciascuno di noi è portatore di almeno un dono che è bene che sia condiviso. Ne siamo convinti? Qual'è il nostro e come lo condividiamo?

Commento a cura di Anna e Carlo Beltramo

 

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