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TESTO La trasmissione della fede in famiglia

don Roberto Rossi  

Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe (Anno C) (31/12/2006)

Vangelo: Lc 2,41-52 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 2,41-52

41I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. 42Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. 43Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. 44Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; 45non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. 46Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. 47E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. 48Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». 49Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». 50Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.

51Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. 52E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

Nel prepararmi a celebrare la festa della Sacra Famiglia mi è tornata alla mente la grande esperienza che ho vissuto con alcuni giovani sposi e i loro figli nell'incontro mondiale della Famiglie nel luglio scorso a Valencia. Vedo resa attuale in questa esperienza la Parola di Dio che oggi abbiamo ascoltato: la fede e la riconoscenza di Anna per il figlio Samuele; il dono che Dio di ha fatto di essere suoi figli; la fede della famiglia di Nazaret, i sacrifici e le preoccupazioni, la chiarezza di Gesù che afferma di essere venuto per compiere la volontà del Padre. Questo lo farà innanzitutto nella vita ordinaria, semplice e povera della sua famiglia umana; questo lo farà nel compiere la sua missione di predicazione e di offerta della sua vita per la salvezza di tutti.

Di ritorno dall'incontro col papa per le vie della città di Valencia, sto parlando con Agnese, due anni e mezzo, che mi dice: - Il Papa è qui perché vuole bene a tutti. - Tu gli vuoi bene al Papa? - Sì. - E a Gesù vuoi bene? - Sì, anche la mamma. - E il papà? - Sì, anche lui gli vuol bene. Senza saperlo spiegare a parole, la piccola Agnese aveva compreso il senso profondo del V Incontro Mondiale delle Famiglie che stava sviluppando il tema "La trasmissione della fede in famiglia". Dove si impara a pregare, a conoscere il Signore, a volergli bene, a sentirlo presente, importante, fondamentale? In famiglia, con la testimonianza dei genitori, dei nonni, degli altri familiari. E non soltanto a livello emotivo, devozionale, ma a livello di cultura della vita, di fede, di senso profondo dell'esistenza, di scelte coerenti e gioiose.

Abbiamo percepito quale grande riflessione ha inteso fare la Chiesa sulla realtà della Famiglia, sul sacramento del Matrimonio, sulla trasmissione della fede. Ne è testimonianza la presenza a Valencia di tante coppie o famiglie al completo, provenienti da tutto il mondo, di più di 60 cardinali, di centinaia di vescovi, di migliaia di sacerdoti. E soprattutto la presenza del Papa ad annunciare con le sue parole chiare quel dono di Dio Amore che è la famiglia, realtà fondamentale nella vita del mondo e mistero di grazia nel sacramento del matrimonio, a incoraggiare la vita degli sposi e di tutti i membri delle famiglie, a offrire proposte di vita semplici, concrete ma profonde, nella gioia, nella fedeltà, nell'amore.
Alcune impressioni dei partecipanti.

"Il viaggio è andato molto bene e mi sono ritrovata serena, mi sono sentita protetta. Partire per un'avventura del genere con due bimbi piccoli e tutto fila liscio: è un bel segno".

"E' bello che tante famiglie si siano spostate. Abbiamo avuto un po' di rammarico perché forse anche dalla nostra Diocesi potevamo essere di più, per un'esperienza così grande e che di fatto è risultata abbastanza facile".

"Non è stata una controffensiva cattolica a tutto ciò che si muove nella vita sociale e politica a scardinamento dell'istituto familiare, non un corteo di protesta in cui si urla contro qualcuno, ma una testimonianza serena, chiara, bella. La bellezza e la verità del vangelo si impone da se stessa: la famiglia viene dall'amore di Dio ed è una testimonianza di questo amore, come ci ha detto il papa".

"La Chiesa ancora una volta ha un passo lungo: certe verità le annuncia e le richiama perché vede lontano e guarda al vero bene dell'umanità nel suo cammino verso la storia futura".

"La trasmissione della fede, nella semplicità: la ricetta non richiede gesti particolari, ma le cose più ordinarie, nel quotidiano, dalla preghiera, nella quale si coinvolgono i figli, la testimonianza dei genitori e dei nonni, l'accordo nella vita di coppia, la lettura della parola di Dio, l'invocazione dello Spirito che aiuterà a vivere ogni momento".

E' importante soprattutto fare tesoro di quanto ci ha detto Benedetto XVI: "Il mio desiderio è proporre il ruolo centrale, per la Chiesa e per la società, che ha la famiglia fondata sul Matrimonio. Questa è una istituzione insostituibile secondo i piani di Dio, ed il cui valore fondamentale la Chiesa non può smettere di annunciare e promuovere, affinché sia vissuto con senso di responsabilità e gioia. Nell'origine di ogni uomo, in ogni paternità e maternità umana è presente Dio Creatore. I coniugi devono accogliere il bambino che nasce come figlio non solo loro, ma anche di Dio che lo ama per quello che è e lo chiama alla filiazione divina. La famiglia cristiana trasmette la fede quando i genitori insegnano ai loro figli a pregare e pregano con essi; quando li avvicinano ai sacramenti e li introducono nella vita della Chiesa; quando si riuniscono per leggere la Bibbia, illuminando la vita familiare con la luce della fede e lodando Dio come Padre. La Chiesa ci insegna a rispettare e promuovere la meravigliosa realtà del matrimonio indissolubile tra un uomo e una donna che è l'origine della famiglia. Per questo, riconoscere e aiutare questa istituzione è uno dei più importanti servizi che si possono rendere oggi al bene comune e allo sviluppo autentico degli uomini e della società, così come la migliorie garanzia per assicurare la dignità, l'uguaglianza e la vera libertà della persona umana.

Questo è il messaggio di speranza che da qui voglio lanciare a tutte le famiglie del mondo".

 

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