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TESTO Commento su Sof 3,17-18

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III Domenica di Avvento (Anno C) - Gaudete (17/12/2006)

Brano biblico: Sof 3,17-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 3,10-18

In quel tempo, 10le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». 11Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare faccia altrettanto». 12Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». 13Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». 14Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».

15Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, 16Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. 17Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».

18Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.

Dalla Parola del giorno

Il Signore tuo Dio in mezzo a te è un salvatore potente. Esulterà di gioia per te, ti rinnoverà con il suo amore, si rallegrerà per te con grida di gioia.

Come vivere questa Parola?

Le letture di questa terza domenica d'Avvento sono tutte un grido di gioia. Siamo invitati a "rallegrarci sempre nel Signore" perché è vicino. Il passo di Sofonia, preso dal piccolo libro delle sue profezie, è tutto un canto come nei "giorni di festa" che erano per gli Israeliti un incontro sempre rinnovato di Dio con il suo popolo. Ci rallegriamo perché Dio sta "in mezzo" a noi, suo popolo. E' una permanenza che trascende la storia immediata e la colma di grazia con la venuta del Messia, Dio con noi, Emmanuel.

Queste verità, meditate nel cuore, credute nella fede, abbracciate con amore, devono scacciare via ogni noia e tristezza dalla nostra anima. Il nostro Dio sta in mezzo a noi per aiutarci e salvarci in ogni momento. Gesù è diventato uno di noi nel mistero dell'Incarnazione proprio per questo, ponendo così "la sua tenda in mezzo a noi" (Gv 1, 14). Non importa chi siamo, che mestiere o professione svolgiamo, se siamo ricchi o poveri. L'unica cosa che conta è che dalle nostre sofferenze, difficoltà, dolori, lasciamo sgorgare la gioia, dimenticando noi stessi per donarci agli altri in forza dell'Amore che Dio, in Gesù, ci dona. Se crediamo che Dio è con noi e non ci lascia soli per affrontare la vita e seguire il suo volere, non c'è mai motivo di "angustiarci". Come dice San Paolo, dobbiamo "lasciarci custodire nella pace" (Fil 4, 6-7). Che cosa c'è da desiderare di più? Che cosa può essere più consolante che l'avere questa vicinanza del Signore? Sta qui il motivo della nostra gioia, anche dentro la lotta esistenziale. Così comprendiamo dal portare i pesi, le fatiche dell'esistenza, le letture d'oggi e di tutto l'avvento insistono tanto sulla gioia!

Nella mia pausa contemplativa mi chiederò se abbia la faccia e l'atteggiamento di uno che crede che il Signore è con lui, nella storia e nel mondo. Sprizzo di gioia, contagio gli altri con la mia gioia? Se no, mi chiederò perché.

Gesù, tu sei tutta la mia gioia e la tua presenza mi riempie di speranza e di pace. Accresci la mia consapevolezza che tu sei davvero "il Dio con noi...con me!"

La voce di una santa dei nostri tempi

La gioia è preghiera, la gioia è fortezza, la gioia è amore, la gioia è una sete d'amore, con la quale voi potete arrivare alle anime. La migliore via per mostrare la nostra gratitudine a Dio e alla gente, è di accettare tutte le cose con gioia. Un cuore contento è il risultato normale di un cuore che brucia d'amore. Non lasciate entrare in voi nulla di triste che possa farvi dimenticare la gioia di Cristo.
Madre Teresa di Calcutta

 

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