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TESTO Commento su Luca 3,10-18

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

III Domenica di Avvento (Anno C) - Gaudete (17/12/2000)

Vangelo: Lc 3,10-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 3,10-18

In quel tempo, 10le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». 11Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare faccia altrettanto». 12Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». 13Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». 14Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».

15Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, 16Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. 17Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».

18Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.

Dalla Parola del giorno

Giovanni disse: Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non sono degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.

Come vivere questa Parola?

Il battesimo di Giovanni Battista è preludio del vero Battesimo: quello che Gesù ci conferisce in "Spirito Santo e fuoco". Questa precisazione del Vangelo odierno è rivelatrice di quel mistero di salvezza che è insito nel sacramento dell'iniziazione cristiana. Quando, immersi nella morte del Signore, riemergiamo "nuove creature", figli come Lui del Padre, veramente diventiamo "preda" dello Spirito Santo, del suo fuoco divinizzatore.

Per molti, purtroppo, il battesimo è un fatto scontato, quasi appendice di una realtà anagrafico-sociale. Per altri è un dono ricevuto all'inizio della vita: punto e basta. Da pochi è valorizzato per quello che è: un diventare tralci vivi di Gesù, vera vite, un diventare dimora di Dio nel cuore abitato dalla Trinità Santissima, un venir divinizzati dallo Spirito Santo fuoco d'Amore sostanziale, abbraccio incandescente del Padre e del Figlio. Egli avvampa e realizza operazioni divine anche in noi se, vivendo il nostro battesimo come una realtà dinamica, lasciamo agire questo Spirito, fuoco d'Amore.

Oggi, nel mio riposo domenicale contemplativo, mi esercito a rendermi consapevole del mio stesso respiro in pieno abbandono. Esso infatti è immagine viva del soffio divino e divinizzante dello Spirito. Pregherò:

Vieni, fuoco d'Amore! Trasfigura e divinizza il mio modo d'amare.

La voce di un antico Padre

La gioia spirituale che viene dallo Spirito trasforma il corpo e lo rende spirituale; lo innalza, in modo che l'uomo tutto intero diviene spirituale.
S. Gregorio Palamas

 

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