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TESTO Commento su Is 48,17

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Venerdì della II settimana di Avvento (13/12/2002)

Brano biblico: Is 48,17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Così dice il Signore tuo redentore, il Santo di Israele: Io sono il Signore tuo Dio che ti insegno per il tuo bene, che ti guido per la strada su cui devi andare.

Come vivere questa Parola?

Questa parola è preziosa dentro il nostro cammino d'Avvento. Perché ci rende avvisati che se Dio è Dio, non può esimersi dall'insegnarci la via del bene. Ci guida per il nostro bene, e ci offre una Legge, i comandamenti, dov'è detto che cosa è da evitare, che cosa è da compiere. Una delle componenti della cultura d'oggi è una certa intolleranza a ogni legge, a ogni regola e comando. Si equivoca interiormente su qualcosa su cui è estremamente necessario fare chiarezza: la libertà. Liberi non si diventa per il fatto di buttarsi a fare quello che pare e piace, quello che è suggerito dall'opportunismo, dal benessere più immediato. Liberi si diventa quando si sceglie di fare quello che Dio vuole che è anzitutto vivere la sua Legge. Non dico il falso, non combino imbrogli, non rubo, non faccio del male (con pensieri, parole o azioni) al mio prossimo, non tradisco l'amore ma vivo rispettando, amando, facendo tutto ciò che è vero e opportuno nella carità. Così il Signore m'insegna coi Comandamenti e ancora più col suo Vangelo là dove mi dice: "Fa agli altri quello che vorresti fosse fatto a te". E ancora: "Ama così come io ti ho amato". "Perdona se vuoi essere perdonato".

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi soffermo a recepire che davvero la legge, i comandi di Dio sono la mano con cui Lui mi guida per il mio bene. "Se avessi prestato attenzione ai miei comandi – dice il Signore – il tuo benessere (shalom!) sarebbe come un fiume".

O Signore, così avvenga a me: questo per oggi e per domani, per sempre. E grazie per tutto ciò che mi comandi, per tutto quello che esigi da me. So che è per il mio bene!

La voce di un metropolita di Filadelfia (sec. XIV)

Quando Cristo sorge nel firmamento di un cuore in preghiera, svaniscono le relazioni non sane, l'amore per le passioni si dilegua, la mente si leva a compiere la sua opera: il costante ricordo di Dio, fino al tramonto. Non si limita il compimento della legge di Dio a certi momenti della giornata, né a precisi intervalli, ma si estende a tutto l'arco della vita.
Teolepto

 

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