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TESTO Commento Luca 19,1-10

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Martedì della XXXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (16/11/2004)

Vangelo: Lc 19,1-10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

«Gesù alzò lo sguardo e gli disse: "Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua". In fretta scese e lo accolse pieno di gioia».

Come vivere questa Parola?

Zaccheo è il paradigma di ciò che noi bolliamo come irrecuperabile: disonestamente ricco, immerso fino al collo nella cupidigia, totalmente invischiato nella mafiosità dei romani usurpatori. Non a caso i termini usati da Luca ritraggono la sagoma deforme di un uomo irrimediabilmente compromesso.

Questo è Zaccheo, e i suoi misfatti non hanno attenuanti. Ma è proprio l'impronta dell'irrimediabilità che più esalta la potenza di Dio. Solo Lui può dare un cuore nuovo a questo relitto d'umanità perduta. Non è forse sua esclusiva competenza il far sorgere anche dalle pietre figli di Abramo?

Insomma, ogni conversione viene da Dio. E' Lui che tende lo sguardo verso di noi e declina con misericordia l'imperativo dell'amore: oggi devo fermarmi da te! Fosse solo per noi, ce ne staremmo sul sicomoro di un'indefinita inquietudine, incapaci di muovere un passo deciso verso la salvezza. Ma quel "scendi subito" ci dà una scrollata, muove i recessi dell'anima e dischiude orizzonti di vita nuova.

Scendi, dunque, anche tu! Abbi il coraggio di ricominciare, prendi le distanze dal tuo passato, restituisci il maltolto alla vita, alla tua vita e a quella degli altri, e accogli il Signore pieno di gioia.

Ma, prima ancora, chiediti: dove sei in questo momento? Sul sicomoro dell'inquieto desiderio di vedere Gesù, ma ancora lontano dall'accoglierlo? Oppure la salvezza è già entrata nella tua casa? E se è entrata, in che misura ti stai impegnando a restituire quanto hai frodato in termini di amore, onestà, limpidezza...?

Queste provocazioni della Parola diventino preghiera nella nostra pausa contemplativa. Preghiera di lode innanzi tutto perché, anche riferendosi a noi, Gesù può dire: ho cercato e salvato ciò che era perduto. Non 'chi' era perduto – per Lui nessuno è veramente perduto! - ma quanto di noi si era disperso negli anfratti dell'ego!

Redimi, Signore, quanto in me è ancora perduto, disperso, incerto e vacillante. Io so che in me ogni pietra sepolta nel cuore – durezza dell'ego in rivolta! – anela a risorgere. Vieni presto a trovarmi, Signore!

La voce di un autore spirituale del nostro tempo

Non devi rimanere in te stesso con senso di amarezza per la tua miseria, neppure per un istante, perché anche questo è un chiudersi a Dio, è dare importanza a quello che siamo, e non a Lui che è amore!
Divo Barsotti

 

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