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TESTO Commento Luca 17,7-10

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Dedicazione della Basilica Lateranense (09/11/2004)

Vangelo: Gv 2, 13-22 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 2,13-22

13Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. 14Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. 15Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, 16e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». 17I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerà.

18Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». 19Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». 20Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». 21Ma egli parlava del tempio del suo corpo. 22Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.

Dalla Parola del giorno

È giunto il momento ed è questo in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità.

Come vivere questa Parola?

All'interno dell'importantissimo dialogo di Gesù con la samaritana, queste parole segnano il vertice non solo del contenuto di questo dialogo, ma anche dei contenuti rivelativi, in ogni ambito di religioni. Gesù anzitutto supera le categoria dei luoghi. I Giudei adoravano Dio a Gerusalemme, i Samaritani lo adoravano sul monte Garizim, dove quattro secoli prima di Cristo avevano costruito un tempio. Ma il superamento riguarda ben più che la contrapposizione dei due luoghi di culto! Il punto nodale si colloca là dove cogliamo il senso stesso dell'adorare che è uno spalancare il cuore, con umile accoglienza, al mistero di Dio-Amore. Il Signore infatti non esige che noi lo adoriamo in luoghi determinati, entrando (come spesso succede) in formalismi del tutto alieni dalla spiritualità autentica Dio infatti chiede di essere adorato "in spirito e verità". Come a dire che siamo richiesti di aprire a Dio la verità profonda di noi stessi percependoci così come siamo, e come siamo esponendoci a Lui. Dio non è solo nelle cattedrali, nelle chiese, anche se, in quei luoghi, possiamo essere favoriti da celebrazioni che facilitano, in noi, l'incontro con Lui. Dio, come Spirito, è dovunque. E dovunque può essere adorato, purché ci sia una cosciente e sincera apertura, una predisposizione interiore.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mentre ringrazio Dio per tanti bei luoghi di culto, chiedo però allo Spirito Santo di predisporre sempre all'adorazione il mio cuore, purificandolo da bramosie e attaccamenti che intaccano la verità del mio adorare.

O Dio, infinitamente grande e buono, ottienimi di rinascere continuamente dall'Alto, dallo Spirito, perché dovunque e sempre il mio cuore palpiti per te e ti adori in verità. Che io sia tempio vivente della tua gloria.

La voce di una contemplativa di oggi

È giunto il momento di staccarmi dal Garizim, dal monte di casa mia, dal territorio della mia personalità, per stringermi a Gesù, vero tempio di Dio, vero luogo di culto, vero monte santo.
Anna Maria Canopi

 

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