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TESTO La generosità vince sempre

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XXXII Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (12/11/2006)

Vangelo: Mc 12,38-44 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 12,38-44

38Diceva loro nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, 39avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. 40Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».

41Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. 42Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. 43Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. 44Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

INTRODUZIONE - RIFLESSIONE

1.a Lettura - Questo racconto fa parte del ciclo narrativo di Elia. In esso troviamo anche delle coordinate spazio-temporali: si tratta dei "giorni di carestia", e probabilmente il fenomeno ha spinto la gente ad allontanarsi dalla sua terra e trovare cibo altrove, forse ci troviamo nel territorio della Fenicia. In ogni caso è da precisare che il profeta è arrivato in quel luogo su ordine di Dio.
Zarepta si trova nei pressi di Tiro.

Il fatto in sé è di estrema importanza: in quanto Elia è uno dei pochi profeti, se non il solo, ad aver svolto il suo ministero profetico fuori dalla terra d'Israele, ma ciò non per sua volontà... ma perché terribilmente perseguitato dal re pro tempore di Israele. Mentre il re compie la sua persecuzione contro il "suo" profeta, Dio si serve di una povera donna-vedova per salvare Elia dalla morte. La salvezza si ottiene dalla semplice e fiduciosa generosità di una persona... per di più pagana.

Zarepta ha sfamato e ha salvato la vita di Elia. Oggi in quei posti si combatte una guerra sanguinosa che ci interpella. Sicuramente non possiamo fare molto, ma possiamo indubbiamente garantire la nostra preghiera affinché cessino le ostilità e la gente trovi la pace e la serenità insieme al nutrimento materiale. Una solidarietà che non deve mancare... una forma di generosità che deve essere una costante nella nostra vita di cristiani.

2.a Lettura - Il tema di Gesù sommo sacerdote, che la parte centrale della lettera agli Ebrei sviluppa in modo molto esaustivo, ci introduce in un contesto molto profondo e ci apre orizzonti nuovi e fino a questo momento sconosciuti ai nostri sensi. Il sacerdozio di Gesù che è qualitativamente "diverso" dal sacerdozio degli altri sacerdoti... offre alla comunità umana e cristiana la reale possibilità di arrivare a Dio. Con il sacrificio Pasquale Gesù Cristo ci ha aperto il passaggio alla vita eterna, siamo entrati in piena comunione con il Padre e siamo stati inseriti a pieno titolo nella SS. Trinità. Tutto questo è successo perché Gesù è perfetto, non ha bisogno di farsi perdonare nulla per cui non occorre che ripeta sempre il suo sacrificio. La sua mediazione è totale e definitiva... guardando a Gesù Cristo gli uomini scoprono la volontà di Dio... seguendo Gesù Cristo l'umanità entra in comunione con Dio e con se stessa.

Vangelo - Ci troviamo sulla spianata dal tempio, Gesù da acuto osservatore qual è, insegna ai suoi diretti interlocutori che l'atteggiamento e l'insegnamento degli scribi non è in sintonia con la loro condotta di vita. Per cui mette in guardia tutti a tenersi lontani da una discrasia tra ciò che si insegna e ciò che si fa.... Regola comune e buon senso vogliono prima di tutto la coerenza esteriore che deve essere il frutto di una convinzione interiore fondata sul senso profondo di giustizia. Gli scribi invece svantaggiavano le persone più povere e disagiate... le meno tutelate continuavano ad essere maltrattate. A questo punto viene inserito l'episodio della vedova che getta delle monete nel tesoro del tempio...Gesù prende spunto da questo gesto ricco e nobile per insegnare come Dio scruta l'uomo nell'intimo del suo essere e che l'esteriorità dell'uomo stesso porta il segno di una vita che è in continuo contatto con il Signore.

La vedova diventa un modello per la comunità Marciana: "ha dato tutto", non il superfluo, perché la sua fede è quella di una persona che si abbandona a Dio, alla sua misericordia e alla sua provvidenza. E' la coerenza l'arma vincente di questa donna.

Buona Domenica!!!

 

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