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TESTO Cristo è risorto! E' veramente risorto, alleluia!

don Roberto Rossi  

Domenica di Pasqua - Risurrezione del Signore (Anno A) (31/03/2002)

Vangelo: Gv 20,1-9 = Mt 28,1-10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 20,1-9

1Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 2Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». 3Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. 4Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 6Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, 7e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 8Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Questo è il fondamento della nostra fede, questa è la nostra fede. Cristo, Figlio di Dio fatto uomo per noi, dopo aver vissuto tutta la sua vita per farci conoscere l'amore di Dio, condannato e morto sulla croce, è risorto, è vivo, è il Vivente per sempre, è il Redentore, il Salvatore dell'umanità, è il salvatore di ciascuno di noi. La nostra fede non è una formula, non è un'idea, ma una Persona, con la certezza che Lui ci infonde: "Io sono con voi!"

L'apostolo Pietro nel suo primo discorso a Gerusalemme dirà: "Quel Gesù che voi avete crocifisso, Dio lo ha risuscitato. e noi ne siamo testimoni". Questa è la fede di tutta la Chiesa lungo il corso della storia, la fede dei santi e dei martiri, la fede dei popoli e dei cuori, questa è la fede che noi oggi abbiamo, che vogliamo accrescere, che vogliamo consegnare al mondo di oggi e al futuro della storia. Cristo risorto è la potenza di Dio, che vince il male e la morte, che vince il mondo, che apre i cieli. Cristo risorto è la potenza di Dio nei problemi del nostro mondo, nei problemi e nella debolezza della nostra vita. Nella nostra debolezza può risplendere la potenza di Dio, perché Cristo, buon pastore, ci è accanto e ci guida, ci porta in salvo, ci apre ad una vita "nuova", che è la pace di sentirci amati in maniera inesprimibile da Dio, che ci apre ad un amore bello, intenso, immediato e concreto verso il Signore e verso tutti gli uomini.

Inanzitutto ringraziamo Dio per il dono della fede. La fede è così affascinante, che molti hanno lasciato tutto per la fede, molti hanno dato la vita per essa. Basta pensare ai martiri di tutti i tempi, ai martiri della nostra terra, ai martiri di oggi, come il vescovo di Cali in Colombia, mons. Isaias Duarte Cancino, che è stato ucciso qualche giorno fa per il suo amoe a Dio e ai poveri

Il fatto che Gesù è Dio fatto uomo, che è morto e risorto per noi, che cosa cambia nella nostra vita?

Effettivamente, cambia il senso di tutto!

Ci dà la certezza più grande: Cristo Gesù è vivo nella gloria dei cieli, è vivo e operante accanto a noi, è vivo in noi. Si tartta di sentirlo e trattarlo come una persona vera, reale, concretta, col quale viviamo insieme ogni momento. Lui vive per noi, perché è Amore; noi possiamo vivere con Lui e per Lui. Ci può essere una realtà più grande?

La risurrezione di Gesù ci impegna ad una grande fiducia, ad un grande ottimismo. Siamo chiamati ad avere fiducia perché Cristpo è risorto. "Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi? Egli che non ha risparmato il proprio Figlio, come non ci darà ogni cosa assieme a Lui?", ci dice S. Paolo.

Sappiamo certamente che esiste il male, il dolore, la morte; ma non ci devono fare paura, perché sappiamo che Dio stesso si è inserito nel cammino del rinnovamento del mondo, si è impegnato assieme a noi per la riurrezione dell'umanità. Si tratta soltanto di aspettare: ormai l'umanità liberata e redenta dal dolore e dalla morte è già iniziata in Gesù Risorto. Questo pensiero è stato ed la consolazione dei martiri della storia cristiana e degli eroi della carità verso il prossimo. Cristo Risorto è l'ottimismo, la fiducia, la certezza.

La fiducia cristiana non è semplice attesa del futuro, ma coscienza che il regno di Dio è in mezzo a noi. La resurrezione è entarta nel mondo ed è come un seme e un germe potente. La resurrezione parte dal cuore, attraverso una liberazione e una trasformazione che ci rende capaci di un amore grande che riflette quello di Dio: siamo infatti resi partecipi della vita di Dio che è la Carità. Dio ci ha chiamati, col battesimo, a vita nuova: e noi sappiamo "che siamo passati da morte a vita, perché amiamo i fratelli".

La resurrezione è dono e conquista, futuro e presente, attesa ed esperienza insieme. La gioia della resurrezione si può già sperimentare vivendo la carità nelle sue espressioni di servizio, di perdono, di mitezza e benevolenza, di dono di sé; la risurrezione si può sperimentare lasciando sprigionare la vita del nostro battesimo, la vita nuova nello Spirito. Quanti santi e quanti cristiani hanno vissuto e vivono questa straordinaria esperienza!

E' commovent e incoraggiante pensare a tutto il bene, la bontà, il sacrificio, la fede, la santità che c'è nelel case, nelle città, nel mondo intero. Questa è vita nuova, vera; anche se non fa notizia e non pensiamo atutto ciò che il Signore continuamente opera sulla terra e nel cuore delle eprsone e ci lasciamo invece sempre intristire dalle notizie cattive.

La resurresione di Gesù e l'attesa della nostra resurrezione getta una nuova luce sul significato del corpo umano e sulla dignità di ogni persona.

Questo corpo un giorno vivrà la luce e lo splendore già presenti nella sua anima: questo corpo è destinato alla resurrezione.

In nome della resurrezione siamo chiamati a liberare il mondo dalle incrostazioni del peccato, che sono le ingiustizie, le diseguaglianze, lo sfruttamento, la pornografia, la violenza, la povertà estrema in tanta parte della terra. Dobbiamo sostenere, amare, curare chi è nella sofferenza per il suo corpo ammalato, handicappato o invecchiato.

Dobbiamo essere i difensori della dignità della vita di tutti in nome di Cristo che non ha esitato a venire tra noi, a morire e risorgere per noi, perché Dio crede veramente nell'uomo e vuole la sua dignità, la sua vita, la sua gioia.

Tutta la Chiesa e tutti noi cristiani accogliamo oggi Cristo Riorto e vivente, contempliamo il suo volto, sperimentiamo la sua presenza, il suo amore, la sua potenza per qualunque situazione e qualunque problema della nostra vita. Dice il S. Padre nella sua lettera per il millennio: "Nel volto di Cristo, la Chiesa contempa il suo tesoro, la sua gioia". Sì, ciascuno di noi può dire: Cristo Gesù, Risorto e vivente per sempre, tu sei il mio tesoro, la mia gioia! Amen, Alleluia!

 

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